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Foto tratta dal sito traveleasy.it |
A quante di voi possono, Buone Vacanze. A tutte quelle che restano o che sono già tornate, buon proseguimento!.
MduL
Diritti Lgbtqi+: ci è stata segnalata la lodevole iniziativa dell'Arcigay "UGUAGLIANZA PER TUTT*!", tesa a contrastare l'enorme passo indietro fatto dall'Italia in Europa, in merito ai diritti Lgtbqi+
Il NO dell'Italia alla sottoscrizione della dichiarazione UE per la promozione delle politiche europee a favore delle comunità Lgbtq+. Queste le motivazioni addotte dal Governo, nella persona della Ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella.
Foto tratta da Articolo Ansa del 17.05.2024 |
_MduL, 19 maggio 2024_
E ci sembrava strano. Dopo il moto di, relativo, giubilo dovuto all'adesione dell’Italia, lo scorso 7 maggio, alla dichiarazione contro l’Omofobia, Transfobia, Bifobia del Servizio di Azione Esterna Ue e dei 27, ecco che ora viene nuovamente 'fuori' la natura di questo governo per ciò che concerne i nostri diritti Lgbtq+.
Ma, andiamo con ordine. A tal fine, usufruendo dell'articolo di F.Q. su "ilfattoquotidiano.it" del 17/05/2024 (link in calce al post), vi spieghiamo cosa è successo in questi giorni in merito al mancato riconoscimento da parte dell'Italia delle politiche europee per il riconoscimento dei diritti e la tutela della comunità Lgbtq+.
Oggetto:
Stiamo parlando della mancata sottoscrizione da parte dell'Italia della dichiarazione per la promozione delle politiche europee a favore delle comunità Lgbtq+, preparata in occasione della Giornata Mondiale contro l’Omofobia, la Transfobia e la Bifobia.
La firma della dichiarazione è avvenuta lo scorso 17 maggio 2024, nel contesto della conferenza ad alto livello organizzata a Bruxelles dalla presidenza di turno belga. L’evento ha riunito la commissaria europea per l’uguaglianza, i ministri e i segretari di Stato competenti di diversi Stati membri dell’Ue, membri del Parlamento europeo, altri esperti e organizzazioni della società civile.
La posizione dell'Italia:
Il nostro paese è stato l'unico tra i grandi paesi dell'Unione a non voler firmare la dichiarazione Ue, in compagni di: Ungheria, Romania, Bulgaria, Croazia, Lituania, Lettonia, Repubblica Ceca e Slovacchia.
La dichiarazione è stata, invece, sottoscritta da: Belgio, Francia, Germania, Spagna, Polonia, Danimarca, Cipro, Irlanda, Grecia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Malta, Estonia, Austria, Finlandia, Portogallo, Slovenia e Svezia.
La motivazione del Governo alla mancata sottoscrizione:
Fonti del ministero della Famiglia hanno spiegato all’Ansa che è stato deciso di non aderire alla dichiarazione perché “era in realtà sbilanciata sull’identità di genere, quindi fondamentalmente il contenuto della legge Zan“.
E non è un errore, tanto che la ministra per la famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, ha rivendicato la scelta, con queste parole: “Non abbiamo firmato e non firmeremo nulla che riguardi la negazione dell’identità maschile e femminile, che tante ingiustizie ha già prodotto nel mondo in particolare ai danni delle donne”.
A favore della sottoscrizione da parte dell'Italia della dichiarazione, le opposizioni.
Sul punto, queste le dichiarazioni della segretaria del partito democratico, Elly Schlein: “Che rabbia e che vergogna questo governo che nella giornata internazionale contro l’omobilesbotransfobia decide di non firmare la dichiarazione per le politiche europee a favore delle persone Lgbtqia+. Non è accettabile“. E, ancora: “L’Italia è scivolata di una posizione indietro nella classifica annuale di Ilga-Europe, è trentaseiesima su quarantotto paesi. Non è accettabile. Il Partito Democratico continuerà a battersi per una legge contro l’omobilesbotransfobia come il ddl Zan che questa destra che oggi governa aveva vergognosamente affossato con un applauso e con delle risate sguaiate sulla pelle delle persone lgbt, e dall’altra parte continueremo a batterci per assumere i pieni diritti e il pieno riconoscimento dei diritti della comunità lgbtqia+ a partire dai figli e dalle figlie delle coppie omogenitoriali, a partire dalla rafforzamento delle adozioni e dal contrasto alle teorie riparative, così come per un matrimonio egualitario perché l’amore non si può discriminare”.
Queste, invece, le parole del segretario del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, rilasciate sui social: “L’Italia non firmando la dichiarazione Ue che mira a promuovere le politiche europee che combattono le discriminazioni legate all’orientamento sessuale, ha deciso di inseguire il modello culturale orbaniano. Questa è la posizione di chi ci governa. Ma il Paese, ne sono convinto, è più avanti di questa politica reazionaria“. E, ancora, il M5s vuole “realizzare concretamente una società radicata nella tolleranza, nella libertà e nell’uguaglianza, in cui tutti siano davvero liberi di vivere la propria vita senza dover rendere conto a nessuno delle proprie scelte”.
MduL
Fonti ed Approfondimenti:
- Articolo "L’Italia non firma la dichiarazione Ue per i diritti Lgbtq+. Schlein: “Che vergogna”. Conte: “Meloni insegue modello orbaniano”", su ilfattoquotidiano.it del 17/05/2024;
- Articolo "Roccella: “Libertà di essere chi si vuole? No, è una negazione della realtà. Esistono femmine e maschi”" di F.Q. su ilfattoquotidiano.it del 19/05/2024;
- Articolo "Omobilesbotransfobia, l’Italia perde due posizioni nella classifica di Ilga-Europe: sui diritti Lgbtq+ è tra gli ultimi in Ue" di F.Q. su ilfattoquotidiano.it del 16/05/2024.
Lesmovie: dal 7 marzo nei cinema il film "Drive-Away Dolls"- Una commedia lesbica cd "road movie"
Locandina film "Drive-Away Dolls" (dal sito universalpictures.it) |
_MduL, 24 marzo 2024_
LesMovies: ma che bello il film "Settembre" (2022)
(Foto mymovies.it) |
_ MduL, 12 novembre 2023_
In effetti, non vi sappiamo dire se il film "Settembre", visto, per sbaglio, lo scorso venerdì sera, in prima serata, su Rai Tre, possa definirsi oggettivamente bello, ma a noi è piaciuto davvero tanto, per questo abbiamo deciso di parlarvene.
Allora, "Settembre" è un film italiano del 2022, diretto da Giulia Steigerwalt ed interpretato da Barbara Ronchi, Fabrizio Bentivoglio e dalla cantante e attrice Thony che, ambientato nel mese di settembre, narra la storia di tre persone che si rendono conto che la vita che stanno vivendo non è quella che avevano sognato.
Questa la trama, dalla quale poter desumere quanto sopra: "Francesca "non sta più bene" con suo marito Alberto da tempo, e confida la sua tristezza alla migliore amica Debora, a sua volta in crisi con il marito Marco. Il figlio di Francesca, Sergio, dà lezioni di sesso a Maria, una ragazzina alle prime esperienze, che condivide dubbi e paure con l'amica Simona. Guglielmo, il ginecologo di Francesca, frequenta Ana, una giovanissima prostituta croata, che si sta innamorando del panettiere Matteo. I loro percorsi sono destinati ad intersecarsi, e le loro vite sono prossime a cambiare."
Dove Francesca è interpretata da una incredibile e sempre più brava Barbara Ronchi (attrice, secondo noi, straordinaria, che ha fatto tantissimi film, oltre al teatro, ma che è diventata famosa con il personaggio di Diana De Santis, cancelliera del sostituto procuratore Tataranni, nella fiction omonima) e Debora dalla cantante e attrice Thony (anche lei, in questo film davvero brava) che, insieme, sono riuscite a creare quella magia che a noi piace tanto.
Per il resto, onde evitare di fare un tanto odiato spoiler, non diremo altro, limitandoci ad evidenziare che, come è evidente, se il film è segnalato su questo Blog, ci sarà un motivo...
Celesbian: un dovuto omaggio alla Contessa del Cinema, Marina Cicogna
La Contessa Marina Cicogna (1934-2023) [foto repubblica.it] |
_MduL, 5 novembre 2023_
Come sapete, è da un po' di tempo che non scriviamo più, ma questa volta faremo un'eccezione, per parlarvi di Marina Cicogna, morta ieri, 4 novembre 2023, ad 89 anni, nella sua casa di Roma, per un cancro.
I motivi per cui vogliamo parlarvi di lei, in questo giorno di lutto, è per condividere con tutte voi l'affetto per questa donna che, non solo è stata la Prima donna produttrice cinematografica in Europa, ma anche fotografa, sceneggiatrice e attrice italiana; non solo parlava fluentemente inglese, francese e portoghese; non solo il New York Times l'ha descritta come "la prima grande produttrice cinematografica italiana" e "una delle donne più potenti del cinema europeo"; non solo è stata inserita dalla rivista statunitense Vanity Fair nella sua International Best-Dressed Hall of Fame List (la lista delle personalità meglio vestite al mondo) per l'anno 2010; ma anche, con il suo modo di essere e di vivere, ha contribuito non poco all'evoluzione sociale che oggi ci permette, almeno in questa parte del mondo, di parlare di persone e diritti Lgbtqi+.
Già, il suo modo di essere e di vivere che, come potete leggere sulla pagina wikipedia a lei dedicata ed anche nel libro autobiografico "Ancora spero. Una storia di vita e di cinema", uscito nel maggio di quest'anno per Marsilio editore, ci spinge a scrivere questo suo ricordo. Ma, andiamo con ordine.La copertina del libro della Cicogna
La Contessa Marina Cicogna Mozzoni Volpi di Misurata, nasce a Roma, a Palazzo Volpi di Misurata (in Via del Quirinale), dal conte Cesare Cicogna Mozzoni e dalla contessa Annamaria Volpi di Misurata (appartenenti rispettivamente all'antico casato lombardo dei Cicogna Mozzoni e ai veneti Volpi di Misurata) il 29 maggio 1934.
Dai suoi indubbi natali agiati, riceve anche 'in dote' un forte ed indissolubile legame con il cinema. Suo nonno, il conte Giuseppe Volpi, governatore della Tripolitania, infatti, era il presidente della Biennale di Venezia e, come tale, fondatore della Mostra del Cinema di Venezia (1932), tanto che da lui prende nome la Coppa Volpi, mentre il padre co-produsse il film reputato il capolavoro del neorealismo italiano "Ladri di biciclette" nel 1948.
Inevitabili, dunque, appaiono le conoscenze e le strade che la portereanno, dopo la separazione dei genitori, a conseguire la maturità classica ed a frequentare il "Sarah Lawrence College" di New York (dove avrà come insegnante financo Marguerite Yourcenar), corso di arte, cinema e letteratura, dove farà amicizia con Barbara Warner, figlia di Jack, che le schiuderà le porte di Hollywood, facendole conoscere i più grandi attori del tempo, come, ad esempio, Marilyn Monroe e Lauren Bacall, conosciute sul set del film "Come sposare un milionario".
Dopo l'università a New York, torna quindi a Roma, dove, esponente del jet set e della dolce vita romana degli anni sessanta che gravitava attorno a Via Vittorio Veneto, cresce tra Milano, Venezia e Cortina in un ambiente agiato e cosmopolita.
Nel 1967 diventa titolare, assieme al fratello minore Ascanio detto “Bino”, della casa di produzione e distribuzione "Euro International Films", che sua madre aveva rilevato, immettendo nel mercato cinematografico italiano una grande quantità di film prodotti all'estero spesso da case indipendenti, a partire da "L'uomo del banco dei pegni" di Sidney Lumet.
Si afferma in un mondo esclusivamente maschile con intuizioni vincenti, come l'acquisto di "Helga" (primo film sull'educazione sessuale distribuito al cinema) e di "Bella di giorno" di Luis Buñuel, su cui nessuno scommetteva, poi Leone d'oro a Venezia.
La svolta come produttrice arriva con "Metti, una sera a cena" (1969) di Giuseppe Patroni Griffi, da lei fortemente voluto contro lo scetticismo della stessa Euro. Seguono film come "C'era una volta il West" di Sergio Leone, "Teorema" e "Medea" di Pier Paolo Pasolini, "Uomini contro" di Francesco Rosi, "Anonimo veneziano" di Enrico Maria Salerno, "Mimì metallurgico ferito nell'onore" di Lina Wertmüller, "Fratello sole, sorella luna" di Franco Zeffirelli e soprattutto "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" di Elio Petri che, al netto di furiose polemiche politiche, vince il Premio Oscar 1971 per il miglior film straniero.
Marina Cicogna (foto da it.italy24.press) |
In seguito, come apprendiamo sempre da wikipedia, dopo il tragico suicidio del fratello Bino a Rio de Janeiro e la crisi finanziaria della "Euro", passa per un breve periodo alla "Paramount" (che le rifiuta "Ultimo tango a Parigi" di Bernardo Bertolucci e "Il portiere di notte" di Liliana Cavani) prima di cessare del tutto l'attività di produttrice e trasferirsi negli Stati Uniti.
Nel 1976 appare come interprete in una piccola parte di "Il comune senso del pudore". Di ritorno in Italia, le viene offerta la presidenza di Italia Cinema (2002). Era presidente onoraria dell'Accademia Internazionale d'Arte di Ischia.
Nel 2021 è protagonista del documentario "Marina Cicogna - La vita e tutto il resto" di Andrea Bettinetti, in cui ripercorre le tappe della propria vita. Infine, nel 2023 scrive con Sara D'Ascenzo la propria autobiografia intitolata "Ancora spero. Una storia di vita e di cinema", che, come abbiamo visto, è uscito nel mese di maggio e riceve il Premio alla carriera nel corso della 68ª edizione dei David di Donatello.
Ma quali erano questi amori della Contessa Cicogna?
La Bolkan con la Contessa Cicogna (foto corriere.it) |
La Contessa Cicogna con Benedetta Gardona (foto repubblica.it) |
Dove Benedetta è Benedetta Gardona che, sua compagna per circa quarat'anni e diventata poi sua figlia tramite adozione, come da lei dichiarato, per tutelare sia sé stessa che la compagna, e per problemi in famiglia.
Ecco, questa, a grandi linee la sua vita. Impossibile, dunque, non renderle omaggio.
MduL
Fonti ed Approfondimenti:
Celesbian: chi è Elena Ethel Schlein, detta Elly, nuovo segretario/ria del Partito Democratico
Elena Ethel Schlein, detta Elly (foto today.it) |
Elly Schlein con i genitori (foto corriere di bologna) |
Agostino Viviani (foto corriere di Bologna) |
La vita di Elena Ethel Schlein, come vedrete, da quando è in Italia, si sviluppa ed inviluppa con la politica. Ecco le tappe che l'hanno portata alla segreteria del maggiore partito di sinistra italiano.
Elly Schlein alla laurea (foto Corriere di Bologna) |
Alle elezioni per Barack Obama (dagoscopia.com) |
Contestuale al suo impegno in America, vi è l'impegno politico in Italia, dove, nel 2011, contribuisce a fondare a Bologna l'associazione studentesca universitaria Progrè che si occupa di approfondire e sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi legati alle politiche migratorie e alla realtà carceraria, pubblicando una propria rivista e organizzando, dal 2012 e con cadenza annuale, ProMiGrè, un "festival" con incontri e tavole rotonde con la partecipazione di politici ed esperti.
La Schlein con Civati (il Gazzettino di Reggio) |
Alle elezioni europee del 25 maggio 2014 risulta eletta parlamentare europea con 53.681 voti di preferenza. Una volta eletta, nel contesto europeo, diviene vicepresidente della delegazione alla commissione parlamentare di stabilizzazione e di associazione UE-Albania (D-AL) e membro della Commissione per lo sviluppo (DEVE).
Dopo la sua prima legislatura sceglie di non candidarsi per le elezioni europee del 2019.
Nel maggio 2015, tramite un post su Facebook, annuncia l'abbandono del Partito Democratico, essendo in dissenso con la nuova linea politica del partito impressa dal Segretario Matteo Renzi, e aderisce a Possibile, il partito fondato da Giuseppe Civati, dove resterà fino al maggio 2019.
Si candida e viene eletta consigliere regionale in Emilia-Romagna alle regionali del 2020 con 22.098 voti personali, distribuiti tra i collegi di Bologna (15.975), Reggio Emilia (3.896) e Ferrara (2.227), nella lista Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista e Progressista formata da Articolo Uno, Sinistra Italiana, èViva e realtà politico-associative locali.
La Schlein con Bonaccini (bolognatoday.it) |
Indubbio, dunque, il successo personale della Schlein a dette elezioni, al punto da spingere, l'11 febbraio 2020, il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, a nominarla Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, con delega al Welfare e al Patto per il Clima.
Alle elezioni politiche anticipate del 2022 viene candidata alla Camera dei deputati come indipendente, in posizione di capolista del collegio plurinominale Emilia Romagna 02 tra le liste del Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista, risultando eletta.
Elly Schlein nel febbraio 2023 (foto radiocolonna.it) |
Quindi, alle elezioni primarie, tenutesi il 26 febbraio 2023, vince la segreteria del partito democratico, venendo eletta con 587.010 voti, ossia il 53,75%, contro 505.032 voti, ossia il 46,25%, di Stefano Bonaccini.
Elly Schlein è stata infine ufficialmente eletta nell'Assemblea nazionale del partito, lo scorso 12 marzo 2023, portando finalmente il partito lì dove doveva essere, cioè a sinistra!.
Elly Schlein con la compagna Paola (foto Diva e Donna da firenzetoday.it) |
Articolo "Il coming out di Elly Schlein: "Ho amato molti uomini e donne. Ora sto con una ragazza e sono felice"" su repubblica.it del 12/02/2020
Articolo "Da dove arriva Elly Schlein" su ilpost.it del 13/02/2020
Link al video con l'intervista integrale al programma l'Assedio, sul sito del canale 9
Cinema Lgbtqi*: è in questi giorni nei cinema il film "Benedetta" di Paul Verhoeven
La locandina del film "Benedetta" |
_MduL, 05 marzo 2023_
Il presente post solo per segnalarvi il film di Paul Verhoeven (il regista di Basic Instinct), attualmente nelle sale italiane, dal titolo "Benedetta", che narra la storia vera della mistica toscana accusata di essere lesbica ed eretica. Di questo film vi abbiamo già parlato nel 2019 (quì il link al post), indicandolo tra quelli di prossima uscita, ma, visto che, come detto, è ora di nuovo nelle sale cinematografiche, ci corre l'obbligo di segnalarlo nuovamente.
Per ciò che riguarda la trama, possiamo dirvi che il film, basato sul libro “Atti impuri” di Judith C. Brown (vedi infra, nel sito), a sua volta basato su un documento storico risalente al XVII secolo, ritrovato integro in un archivio di Firenze, parla dell'amore che nacque tra due suore, Benedetta Carlini, badessa del convento della Madre di Dio, a Pescia, ed un’altra monaca.
Più in dettaglio, la storia narra la vita di Benedetta Carllini (interpretata da Virginie Efira), entrata novizia nel monastero di Pescia all'inizio del seicento, quando l'Italia era flagellata dalla peste. Presto la novizia Benedetta, inizia ad accentrare su di sè le attenzioni delle consorelle e della badessa del tempo, Felicita (Charlotte Rampling), a causa sia delle sue visioni mistiche, ma anche, e soprattutto, perché innamorata della giovane Bartolomea (Daphné Patakia), con la quale avrà amplessi che la avvicinano all'estasi religiosa, al punto da farle subire un processo per eresia.
E questo è quanto.