Ultimo aggiornamento il 24 marzo 2024

Storie d'Amore

LA STORIA D'AMORE TRA 
Edith Windsor e Thea Spyer
(l'amore tra due donne dietro la storica sentenza della Corte Suprema USA )

Finalmente stiamo parlando di due donne incredibili, che con il loro amore hanno contribuito a migliorare un pochino questo schifosissimo mondo. Stiamo parlando di Edith Windsor e Thea Spyer. 
Edith, per tutti "Eddie", lavorava all'IBM come analista dei sistemi informatici, mentre Thea era una psicoterapeuta. Si conobbero nella loro città, New York, nel Greenwich Village, nel lontano 1963 e fu subito amore. Cinque anni dopo Thea chiese ad Eddie di sposarla, donandole una spilla al posto dell'anello di fidanzamento per consentire ad Eddie di portare il pegno d'amore anche a lavoro, senza dover dare alcuna spiegazione ai colleghi.
Thea e Eddie nel 1969
Sennonchè, visto che la vita deve spesso far schifo per forza, nel 1977 venne diagnosticata ad Thea una terribile malattia, cioè la sclerosi multipla che, haimè, porta chi ne soffre a subire prima la progressiva paralisi del corpo ed infine degli organi interni, fino alla irrimediabile morte.
Comunque, stoiche e tenaci, Eddie e Thea continuano a lottare per il loro amore, provando a sposarsi in suolo americano, ma non ci fu niente da fare. 
Thea già con le stampelle
Quando, dunque, nel 2007, arrivò il responso terribile del medico curante di Thea che disse che non le sarebbe rimasto più di un anno o due da vivere, le due donne affrontarono il viaggio ed i disagi per poter coronare il loro sogno d'amore, se non in America, almeno in Canada, dove, in quei di Toronto, si sposarono nel maggio di quello stesso anno (2007).
Il giorno delle nozze
Il loro sogno d'amore dura quindi altri due anni, fino al 2009, quando Thea purtroppo muore. Eddie e Thea sono rimaste insieme ben 44 anni!!.
Thea ed Eddie più anziane
Fino a qui, la loro bellissima e travagliata storia d'amore. Ora, però, si arriva al punto centrale della questione che ha portato un paese come gli Stati Uniti d'America finalmente a pronunciarsi a favore dei matrimoni gay: tutto grazie proprio ad Eddie.
Ma proseguiamo con calma.
Dicevamo: Eddie e Thea si erano sposate in Canada nel 2007 e Thea era poi morta nel 2009. Ebbene, alla sua morte Thea lasciò in eredità alla sua compagna di una vita, come è logico, la parte della loro casa, dove avevano vissuto la loro vita e gli averi della consorte. Fin qui niente di strano e niente di strano nemmeno nel fatto che la legislazione americana comunque aveva riconosciuto il loro matrimonio, contratto in Canada.
Eddie oggi (83 anni)
Ciò che ha innescato la "guerra di Eddie" è stato il fatto che, dato che il loro matrimonio era stato riconosciuto dallo stato di New York, Windsor ha chiesto di poter beneficiare della esenzione dalla tassa di successione prevista dalla legge federale a favore del coniuge superstite. La sua richiesta è stata però respinta sulla base della Sezione 3 del DOMA, che prevedeva che il termine "coniuge" si applicasse solo a un matrimonio tra un uomo e una donna: "l'Internal Revenue Service" ha ritenuto che l'esenzione in questione non fosse applicabile al matrimonio fra persone dello stesso sesso e ha quindi respinto la richiesta di Windsor, imponendole di pagare la tasse di successione nella misura di $ 363.053.
Insomma, anche se formalmente riconosciuto, il matrimonio contratto tra le due donne non dava ad Eddie alcun diritto di moglie, nemmeno nel territorio dell'avanzata America.
La legge federale, Defense of marriage act (Doma), infatti, sottoscritta nel 1996 da Bill Clinton ed in vigore  fino alla sua dichiarazione di incostituzionalità di cui oggi si riporta, non riconosceva il matrimonio tra persone dello stesso sesso. 
Eddie con il suo Avvocato
Da qui, per una questione di principio (per fortuna), la battagliera Eddie ha iniziato la sua guerra di carte bollate e tribunali, coadiuvata dall'Avvocato Roberta Kaplan, che le promise: «Ci volesse anche una vita, devo farcela. Per noi, per lei». Ed ecco l'iter processuale che ha portato alla storica sentenza:
in data 9 novembre 2010, dunque, Eddie intraprese un'azione legale contro il governo federale avanti alla Corte Distrettuale del distretto sud dello Stato di New York, domandando il rimborso della tassa di successione pagata e sostenendo che la DOMA discriminasse le coppie dello stesso sesso legalmente sposate attuando un "differente trattamento rispetto ad altre coppie in situazioni simili, senza giustificazione". 
Il 23 febbraio 2011, il Procuratore generale degli Stati Uniti d'America, Eric Holder, diffuse una dichiarazione del Presidente Obama che affermava di concordare con la dichiarazione della ricorrente, circa la incostituzionalità della DOMA e che pertanto il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d'America non avrebbe sostenuto in giudizio la norma. 
Il 18 aprile 2011 ha spiegato intervento in giudizio, Paul Clement, in rappresentanza del Bipartisan Legal Advisory Group (BLAG), un organismo della Camera dei rappresentanti, a difesa della costituzionalità della legge. 
Il 6 giugno 2012, il Giudice Barbara S. Jones ha stabilito che la Sezione 3 del DOMA era incostituzionale in base alle previsioni del V Emendamento che tutelano il principio di uguaglianza ed ha ordinato al Governo Federale di provvedere al rimborso fiscale, comprensivo di interessi. 
La Corte d'Appello federale per il Secondo Circuito ha confermato la decisione con sentenza del 18 ottobre 2012.
Infine, il BLAG e il Dipartimento di Giustizia hanno appellato la decisione avanti alla Corte Suprema, che ha accolto il certiorari nel dicembre 2012. 
In data 27 marzo 2013, la Corte ha tenuto la discussione orale della causa. 
Eddie Windsor il giorno della storica sentenza
Il 26 giugno 2013, la Corte ha emesso la storica sentenza, con una maggioranza di 5 a 4, che ha dichiarato incostituzionale la Sezione 3 del DOMA costituendo una "privazione della eguale libertà delle persone protetta dal V Emendamento".
Da quest'anno, dunque, le coppie omosessuali degli Stati Uniti d'America verranno trattate esattamente come quelle eterosessuali, con gli stessi diritti e doveri!!....Una grande conquista per Eddie ed una grande conquista per tutta l'umanità.
Il principio infatti, ad oggi, è diventato finalmente solo questo: sei lesbica e ti vuoi sposare? 
No. E allora convivi ed accetti le limitazioni del regime giuridico riconosciute alla convivenza.
Si. E allora puoi vivere il tuo impegno con gli stessi diritti e doveri delle altre coppie sposate!. 
A te la scelta (finalmente!).  
Evviva.
MduL
***
Per la redazione del presente articolo mi sono avvalsa, tra gli altri, dei seguenti articoli:
- Articolo di Wikipedia "United States v. Windsor":
- "Eddie e Thea, quando l'amore cambia la Storia" di Lavinia Farnese
- "Widow who led gay marriage fight mourns death of partner of 44 years"
By Erica Pearson / DAILY NEWS STAFF WRITER






 **********



LA STORIA D'AMORE TRA
Maria Antonietta (Regina di Francia) & la Principessa di Lamballe

Questa storia d’amore intensa e terribilmente tragica si svolge in Francia tra la metà e la fine del 1700 e coinvolge la Regina di Francia, Maria Antonietta e la Principessa di Lamballe, un’alta dignitaria della corte di Francia.

(Maria Antonietta)
Maria Antonietta nacque alla Hofburg di Vienna il 2 novembre 1755, penultima dei sedici figli di Maria Teresa d'Austria e di Francesco Stefano di Lorena, imperatore del Sacro Romano Impero. Nel 1770, all’età di soli 14 anni, venne data in sposa al delfino di Francia, il futuro Re Luigi XVI. 
Della sua vita ufficiale tutto, o quasi, ormai è noto: i fasti, le presunte frivolezze, le false accuse, il decadimento, la rivoluzione francese, la prigionia, i figli, la morte del marito e la sua stessa morte, a soli 38 anni, con la ghigliottina; ciò che è poco conosciuto della vita della Regina Maria Antonietta è l’aspetto dei suoi amori saffici (amori saffici, comunque, dei quali è inutile sorprendersi. Ai tempi di Maria Antonietta ed ancora per tutto l'ottocento, ed anche dopo, le sovrane erano solite avere anche amori saffici).

(Principessa Lamballe)
Maria Teresa Luisa di Savoia-Carignano, Principessa di Lamballe, nata a Torino l’8 settembre 1749, è la quarta figlia di Luigi Vittorio di Savoia-Carignano e di Cristina Enrichetta d'Assia-Rotenburg e nipote di Ernesto Leopoldo d'Assia-Rotenburg. La principessa crebbe a Torino in un ambiente tranquillo e lontano dagli sfarzi di corte.
Fin dall'infanzia fu d'indole quieta e questo carattere spinse il duca di Penthièvre a sceglierla come sposa per suo figlio Luigi Alessandro di Borbone (1747-1768), principe di Lamballe.
Nel 1767 Maria Luisa sposò quindi il principe di Lamballe, nipote del conte di Tolosa, a sua volta figlio di Luigi XIV e di Madame de Montespan, uno dei principi più ricchi d'Europa.
Ma la vita coniugale non le portò la felicità, perché ben presto il principe ricadde nel vizio e trascurò la giovane sposa, che trovò rifugio presso il suocero. È in questo periodo che incominciò a soffrire di depressione e malinconia.
Il 6 maggio del 1768 il marito morì dopo aver contratto una malattia venerea. La principessa si ritrovò così vedova a soli 19 anni di età. Continuò quindi a vivere a casa del suocero e con lui si dedicò a numerose opere pie e caritatevoli.
*****
Le due donne si incontrarono per la prima volta a Versailles, il 16 maggio 1770, in occasione del matrimonio di Maria Antonietta con il futuro Re Luigi XVI. Maria Antonietta aveva solo 14 anni e la Principessa di Lamballe 21. Essendo la Principessa un'alta dignitaria di corte, potè parlare con la piccola Regina, facendo così subito una favorevole impressione per i suoi modi garbati e distinti e per la sua cultura.

A partire già dal 1771, dunque, la Principessa Lamballe divenne amica intima della Regina, passando sempre più tempo insieme a lei alla Corte di Versailles, al punto che, nel 1775, in veste di “amica del cuore” della Regina, ottenne la prestigiosa e ben remunerata carica di Sovraintendente della Casa della Regina che poneva la principessa al di sopra di tutte le dame del seguito della Regina e comportava anche il compito non facile di organizzare i divertimenti della Regina.

(Madame de Polignac)
Ben presto però Maria Antonietta si rese conto che Maria Luisa non aveva la stoffa per simili incombenze e si rivolse a Madame de Polignac. Se la Regina non abbandonò la Principessa, è comunque chiaro che Madame de Polignac aveva ormai preso il suo posto come "migliore amica" della sovrana.

Fu così che la Principessa di Lamballe si trasferì dapprima a Plombières, quindi compì un viaggio nei Paesi Bassi e successivamente si recò con il suocero a Rennes per l'apertura degli Stati Generali di Bretagna. Riprese inoltre le sue attività caritatevoli, ed aderì alla massoneria, diventando nel 1781 "Gran Maestro" di tutte le logge Scozzesi regolari di Francia.

Si arriva però al fatidico anno 1789, l’anno della Rivoluzione Francese, dove tutto cambia, anche in Amore. Madame de Polignac, infatti, appena avvertito il pericolo è fuggita all’estero, lasciando sola la Regina e Maria Antonietta, frastornata dagli eventi esterni ed interni, si riavvicinò alla Principessa di Lamballe, richiamandola a sé.
Fu così che, nell’ottobre di quello stesso anno, quando la famiglia reale venne forzatamente condotta a Parigi, nella nuova residenza delle Tuileries, la Principessa di Lamballe si unì agli altri dignitari della Corte al seguito della sua Regina.
Passano così due anni, fino al 1791, quando la Regina informò la Principessa di Lamballe dell'intenzione di fuggire e di lasciare la Francia. Ma il piano fallì ed il 20 giugno la famiglia reale in fuga venne catturata a Varennes.

La principessa di Lamballe tentò di raggiungere i sovrani a Passy ma, giunta ad Aumale e saputo dell'arresto del Re e di tutta la famiglia reale, s'imbarcò il 24 giugno a Boulogne per l'Inghilterra col proposito d'interessare il Re Giorgio III ed il Governo Britannico alla sorte di Luigi XVI e di Maria Antonietta, ormai prigionieri della rivoluzione.
Non avendo trovato che indifferenza, si recò ad Ostenda e di là a Bruxelles e poi a Liegi.
Nella prima metà di luglio giunse ad Aquisgrana, dove si fermò alcuni mesi, poi si recò a Spa, cercando dovunque appoggi a favore della sventurata famiglia dei Borbone.

In questo periodo continuava una fitta corrispondenza tra le due amiche lontane, nella quale Maria Antonietta supplicava la sua amica di non tornare a Parigi. Ma quest'ultima, preoccupata per la sorte della regina, rientrò in patria e tornò alle Tuileries.

Nell'agosto del 1792 la folla inferocita invase il palazzo e la famiglia reale si rifugiò presso l'Assemblea Nazionale Francese dove venne proclamata la decadenza dei reali e venne decisa la loro prigionia presso la Torre del Tempio.
La principessa era ancora nel seguito dei reali ma, dieci giorni dopo, tutti coloro che non erano membri della famiglia reale vennero condotti in altre carceri. Maria Antonietta e la Principessa di Lamballe dovettero quindi dirsi addio.

Nei primi giorni di settembre del 1792 a Parigi ed in altre città francesi ebbero luogo i "massacri di settembre" che segnarono l'inizio del Terrore. La folla travolse le difese di diverse prigioni nelle quali erano detenuti gli aristocratici.

Secondo i racconti, i carnefici si accanirono particolarmente sulla Principessa di Lamballe, principalmente a causa della sua intimità con la regina.
Il 3 settembre 1792, la sventurata Principessa venne trascinata all'aperto, denudata, stuprata ripetutamente e torturata in maniera atroce prima di venire decapitata e squartata. Aveva 43 anni.
Dopo essere stata incipriata e pettinata, la testa mozza venne issata su una picca e portata in corteo sotto le finestre del carcere dove era detenuta Maria Antonietta.
La Regina fu invitata a gran voce ad affacciarsi per dare l'ultimo saluto alla sua amica del cuore.

Poco più di un anno dopo, il 16 ottobre 1793, a soli 38 anni, troverà la morte anche Maria Antonietta che, dopo essere stata processata e sommariamente giudicata colpevole di alto tradimento dal Tribunale rivoluzionario, verrà ghigliottinata ponendo fine all’Ancien Regime.

Nel 1929 papa Pio XI attribuì alla principessa di Lamballe la qualifica di martire, dichiarandola "venerabile" [e, sul punto, consentitemi una digressione, con tutto il rispetto possibile: “qualifica assolutamente opportuna, ma fa sorridere il fatto che fosse una donna lesbica. Forse, è il primo caso di una lesbica fatta martire (ma speriamo ardentemente non ve ne siano altre: non di martiri ma di lesbiche venerabili per la Chiesa!!)].


 **********


LA STORIA D’AMORE TRA
Rose Elizabeth Cleveland & Evangeline Simpson Marrs Whipple

Questa intensa storia d’amore coinvolge due donne che vissero in America, a cavallo tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900.

(Rose Elizabeth Cleveland)
La prima, Rose Elizabeth Cleveland, nata a Fayetteville, New York, il 13 giugno 1846, è stata la First Lady degli Stati Uniti dal 1885 al 1886, durante il primo dei due mandati di suo fratello, il 22esimo Presidente degli Stati Uniti, Grover Cleveland. Ciò, in quanto il fratello Grover non era ancora sposato e, dunque, la carica di First Lady è ricaduta su sua sorella Rose (carica che, per altro, ha rivestito in modo tutt’altro che formale. E’ stata sempre molto attiva ed ha anche consentito al fratello la rielezione alla Casa Bianca).

Rose Elizabeth, infatti, era un’intellettuale raffinata ed un’attivista dei diritti umani ante litteram. Aveva studiato e le piaceva insegnare, leggere e scrivere. Il suo ruolo alla Casa Bianca, dunque, anche se assolto nel migliore dei modi, le pesava tantissimo, soprattutto per i formalismi cui doveva far fronte nella sua veste di rappresentante del Governo Americano nel mondo.

Per questo, per lei fu, in fondo, un enorme sollievo quando, a 44 anni, potè cedere il testimone di First Lady alla neo-moglie del fratello. Con Rose, siamo quindi arrivati all’anno 1890..

Evangeline Simpson Whipple
In quell’anno, Evangeline Marrs Simpson Whipple era una ricca vedova di 30 anni, raffinata e viaggiatrice, che conosceva diverse lingue. Il suo patrimonio era notevole, anche perché a quello personale, si aggiunse presto quello veramente cospicuo del primo marito, Michael Simpson che la lasciò appunto vedova, sparendo nell’oceano.

Le due donne si incontrarono nell’Aprile del 1890 in Florida, ad un’inaugurazione. Fu amore appassionato, a prima vista!. Subito dopo essersi incontrate, infatti, Rose scriveva ad Evangeline, suggerendole di incontrarsi quanto prima a New York, aggiungendo “..anche se, se preferisci, posso passare la maggior parte del tempo nel tuo albergo, nella tua stanza”. Cosa che, a quanto pare, successe davvero. Riportano infatti le fonti storiche che le due donne sono state insieme in un albergo di New York!.

Continua quindi uno scambio epistolare tra Rose ed Evangeline dal quale traspare tutta la forza e l’intensità del sentimento tra le due donne. Anche se, come ho detto, di queste lettere, purtroppo, ci sono giunte solo quelle scritte da Rose ad Evangeline e non viceversa. Comunque, per dare un’idea del loro amore, ecco alcune frasi di Rose: sei la mia anima ed il mio spirito; sei tutto il mio mondo; la notte sogno le tue braccia ed il tuo abbraccio; io senza di te sono niente; tu sei il mio mondo, la mia terra e via dicendo..

Con una tale intensità di sentimento, appare dunque normale che le due donne siano andate a vivere insieme. Rimasero insieme ,però, soltanto due anni, fino al 1892, fino a quando, cioè, Evangeline non decise, per esigenze sociali (non ha retto alla pressione sociale: due lesbiche agli inizi del 1900 che vivono pure insieme, ma siamo matti??!!- ndr), di voler accasarsi con un altro uomo. Messa al corrente di tale decisione, Rose, non potendo accettare una cosa del genere, con il cuore spezzato si allontana da Evangeline e torna alla Casa Bianca (però non più come First Lady).

Con tutto ciò, le due donne non si perdono completamente di vista, anzi, nel 1895, Rose scrive ad Evangeline per congratularsi del suo fidanzamento con il vescovo episcopale dal Minnesota, Herry Benjamin Whipple. Un anno dopo, nel 1896, la 36enne Evangeline diventò così la seconda moglie del 74enne vescovo Whipple. I due vissero in Minnesota.

(Evangeline&Herry Whipple)
Arriviamo così al 1901, allorquando il Vescovo Whipple muore. Evangeline, ora 41enne, dopo aver fatto passare il prescritto anno di lutto, partì per l’Europa e non fece mai più ritorno in Minnesota.

Nel 1905 ricomincia lo scambio epistolare tra Rose ed Evangeline che, come detto, ormai era sempre in giro per l’Europa. Tra il 1908 ed il 1909 si ha notizia di un loro viaggio insieme, in nave e, finalmente, nel 1910, Rose ed Evangeline vivranno insieme, trovando la pace proprio da noi, in Italia.

Le due donne, infatti, si stabiliranno in Toscana, a Bagni di Lucca, dove vivranno insieme (condividendo la casa con una loro amica, l’illustratrice ed artista inglese Nelly Erichsen) fino alla loro morte, e, come vedremo, anche oltre.

Sarà Rose a morire per prima, era più grande, nella loro casa, il 22 novembre 1918 a causa di un’influenza pandemica. Aveva 72 anni. Fu cremata e le sue ceneri vennero deposte nel cimitero di Bagni di Lucca.

Evangeline la seguì 12 anni dopo, nel 1930, aveva 70 anni. Anche lei venne cremata e, come da sua richiesta, le sue ceneri vennero deposte anch’esse nel cimitero di Bagni di Lucca, accanto a quelle della sua amata Rose.
(vedi “Brevissima storia delle lesbiche italiane” di Nerina Milletti, edito originariamente in Bonnie Zimmerman (cur.), "Lesbian history and cultures: an encyclopedia", Garland, New York 2000, voce "Italy". Traduzione italiana rivista ed aggiornata per "CulturaGay.it)

Infine, appare d’obbligo segnalare, anche se per sommi capi, come siamo potute venire a conoscenza di questa bella storia d’amore tra donne. Non si riesce neanche ad immaginare, infatti, le traversie e le battaglie che hanno dovuto affrontare le persone che, alla fine, sono riuscite a far venire allo scoperto questo legame. Rose Cleveland, infatti, è stata una First Lady americana e, dunque, il riserbo su questa storia è stato totale e l’ostruzionismo alla divulgazione dei documenti, ancora un centinaio di anni dopo, molto forte. Ci sono voluti ben 11 anni ed una forte dose di fortuna oltre che di tenacia ma, alla fine, almeno l’epistolario tra Rose ed Evangeline è stato reso pubblico!. Grazie.


 **********
  
STORIA D’AMORE TRA
Vita Sackville West & Violet Trefusis

E questa si, che è una storia che merita di essere raccontata, pensate che ci hanno fatto pure un libro ed un film!. E’ stata una storia breve, brevissima, ma con il botto!!. Ma andiamo con ordine. Dunque, questo amore coinvolge altre due grandi donne che hanno vissuto, questa volta in Inghilterra, tra la fine dell’ottocento ed il novecento.

(Vita Sackville-West)
La prima, Vita Victoria Mary Sackville-West, nata il 9 marzo 1892 presso la Knole House, nel Kent, in Inghilterra, era una poetessa e scrittrice, famosa anche per i suoi scritti sul giardinaggio e per la realizzazione del giardino del castello di Sissinghurst nel Kent.
Figlia del terzo Barone Saxkville, nel 1913, sposò Harold Nicolson, diplomatico, giornalista, membro del Parlamento e autore di biografie e racconti. Sia Vita che il marito ebbero varie e consecutive relazioni omosessuali extra matrimoniali.








(Violet Trefusis)
Violet Trefusis, nata il 6 giugno 1894, era una scrittrice inglese, nata come Violet Keppel. E’ universalmente conosciuta con il nome del marito, Denys Robert Trefusis. Oltre ad essere una scrittrice è stata anche un forte punto di riferimento politico-culturale dell’epoca, soprattutto in Italia, tra le colline toscane. A lei si è ispirata Virginia Woolf per il personaggio di Orlando nel suo libro e lei stessa ha scritto anche romanzi di pregio.

****

Vita e Violet si incontrarono la prima volta quando Vita aveva solo 13 anni e Violet addirittura 11 e già allora fu un colpo di fulmine!, infatti, si scambiarono un bacio la prima volta che Vita andò a trovare Violet a casa, per la merenda.
Dopo questi eventi, le loro vite si separano. 

Vita a 18 anni conobbe il suo futuro marito Harold ed iniziarono a frequentarsi assiduamente, anche se, quando lui dovette andare a Costantinopoli, Vita allacciò una relazione con la sua amica e coetanea Rosamund Grosvenor, con la quale passò la primavera a Firenze.

(Vita&Rosamund)
Tornato Harlod, i due si sposarono, ma la cosa non segnò più di tanto la vita di Vita Victoria, al punto che passarono il periodo del viaggio di nozze a Firenze, nella stessa casa dove pochi mesi prima Vita era stata con Rosamund.
L’esistenza di Vita, comunque, anche se con queste premesse, continua placida e tranquilla (in questo periodo nascono anche i suoi due figli) fino al 1918, allorquando irrompe nuovamente nella sua vita e nella sua quiete l’amata Violet.

Violet, infatti, si era autoinvitata nella casa di campagna di Vita e, dopo un primo periodo di assestamento (le due non andavano troppo d’accordo), una sera, in salotto, davanti al camino, col fuoco spento, si riaccese più forte e potente che mai l’amore tra le due donne e le due amiche trascorsero la notte come due amanti.

Da qui in poi la loro storia proseguì intensa e piena di eventi, viaggi ed amore, anche se entrambe le donne erano sposate. Già, sposate. Del marito e del tipo di matrimonio di Vita, si è detto. Occorre qui accennare invece ai termini ed alle modalità con le quali si è addivenuti, nel 1919, al matrimonio di Violet con Denys Robert Trefusis. Ebbene, se notate, la data del matrimonio cade dopo nemmeno un anno dall’inizio della travolgente storia d’amore tra le due donne. E’ di tutta evidenza, come anche storicamente accertato, che Violet non solo non era interessata a questo matrimonio ma tutto è stato concordato e deciso tra Vita Sackville ed il futuro marito Denys Trefusis. L’accordo siglato tra i due era molto chiaro: Denys avrebbe potuto sposare Violet ma non anche fare sesso con lei!. Quello era riservato solo a Vita.

Ebbene le cose andarono secondo gli accordi e tutto procedette come “stabilito” fino alla mattina del 14 febbraio del 1920, allorquando i due mariti delle donne, Harlod e Denys, le misero davanti ad una scelta, o loro e le loro famiglie, o la storia saffica tra loro due che, a quel punto però, sarebbero rimaste sole.
Di più, i due mariti, per riuscire a convincerle a troncare la loro relazione, non esitarono ad usare anche i colpi bassi. La rottura della relazione tra le due donne, infatti, alla fine scaturirà dalle subdole parole di Denys, che fece intendere a Vita che Violet l’aveva tradita facendo del sesso proprio con lui, nonostante gli accordi.

Arriviamo così alla scena finale del loro amore, che si consuma nella sala ristorante dell’albergo, dove le due donne soggiornavano, e dove Violet in quel momento stava facendo colazione, senza nulla sapere di ciò che stava succedendo nella loro stanza.
Vita, arrivata trafelata nel salone, si precipitò verso il tavolo di Violet e le chiese subito, a bruciapelo, se era vero ciò che le aveva appena detto Denys, e cioè che l’aveva tradita con il proprio marito. Violet, presa alla sprovvista, ammise “la sua colpa” e così la storia naufragò, con Vita che non fu capace di perdonare questo “tradimento” della “sua” donna!.

Comunque, dopo questi brevi ma tanto intensi momenti, le due donne continuarono le loro esistenze, separate. 

Vita continua la sua vita, nel suo matrimonio molto aperto a tutte le sue storie saffiche, e sono tante, curando i suoi giardini (ed i giardini degli altri), scrivendo e badando alla famiglia ed ai suoi cani. Morirà nel Castello di Sissinghurst, il 2 giugno 1962. Aveva 70 anni. 

(Virginia Woolf)
Tra le relazioni saffiche di Vita, è nota quella con la scrittrice Virginia Woolf (1882 - 1941) (amante della Sackville-West dal 1920 e per tutto il decennio)
Tra le due donne, entrambe scrittrici e con la Woolf dieci anni più grande della Sackville-West, la relazione, iniziata nel 1920, fu molto intensa e raggiunse il suo epilogo dopo circa un decennio. Lascerà nella storia, però, un imperituro ricordo visto che la Woolf scriverà uno dei suoi libri più famosi in assoluto, “Orlando” (1928) ispirata proprio dalla personalità della sua amata Vita Victoria.


(Hilda Matheson)
Quindi, tra il 1929 ed il 1931, ha una relazione con: Hilda Matheson, della BBC Talks Department, (durante la loro relazione Hilda chiamava “Stoker”, la Sacdville-West).






(Evelyn Irons)
Ed ancora, nel 1931, inizia una storia con la giornalista Evelyn Irons, con la quale, dopo che le aveva fatto un intervista per il suo romanzo Bestseller The Edwardians, aveva iniziato un “menage a trois” con anche l’amante di Irons, certa Olive Rinder.


Infine, ma solo in questa sede, ha avuto delle relazioni romantiche anche con la sua sorella in legge, Gwen St. Aubyn, con Mary Garman ed altre donne che è impossibile elencare tutte qui.
 


Violet, invece, rimarrà sposata con suo marito per altri dieci anni, fino alla di lui morte, nel 1929, dopodichè si trasferirà prima a Parigi, sua città di adozione, dove diventerà molto amica di Colette e di Jean Cocteau e poi a Firenze, dove, a partire dagli anni cinquanta, la sua villa dell'Ombrellino, sulla collina di Bellosguardo, diventa il punto di incontro e scambi artistico-culturali internazionali. Vi soggiornano i Osbert, Edith e altri Sitwell, Rebecca West, ma anche Winston Churchill, François Mitterrand, nonché diversi esponenti della nobiltà europea: la principessa di Polignac, la Regina di Romania, la Principessa Marthe Bibesco.
Morirà dieci anni dopo Vita, il 1 marzo del 1972, a 78 anni.

Da questa storia d’amore è stato tratto il libro “Portrait of a Marriage” (cfr sezione libri del sito) che il figlio di Vita Sackville-West, Nigel Nicolson ha dato alle stampe utilizzando il materiale scritto dalla madre con la stessa Violet; e dal libro, a sua volta, è stato tratto anche un film tv (cfr scheda infra, nel sito).


 **********
  
STORIA D’AMORE TRA
Gertrude Stein & Alice Toklas

Questa storia d’amore riguarda Gertrude ed Alice, due donne americane vissute per lo più in Francia, e lì sepolte, tra la fine del 1800 e la metà del 1900.

(Gertrude Stein)
La prima, Gertrude, altri non era se non la celeberrima Gertrude Stein: scrittrice, poetessa e, soprattutto, intelletuale americana, nata a Alleghany, Pennsylvania, il 3 febbraio 1874. A questa donna è stato universalmente riconosciuto il ruolo di primo piano che ha avuto nel coltivare e sviluppare l’arte moderna e la letteratura modernista. Durante la sua vita, a Parigi, si sono rivolti a lei, per dei consigli e per aiuto, pittori come Picasso, Matisse e Braque e scrittori come Ernest Hemingway, Thornton Wilder e Sherwood Anderson (ma, per capire di cosa sto parlando, basta che guardiate il film di Woody Allen, “Love in Paris”, dove il personaggio di Gertude Stein, interpretato da una sempre strepitosa Kathy Bates, è molto fedele all’originale).

(Alice Toklas)
Alice Toklas, invece, anche lei scrittrice, nata a San Francisco, California, il 30 aprile 1877, non brilla certo nel firmamento della storia per qualità proprie, ma piuttosto per essere stata la compagna, confidente, amante, cuoca, segretaria, musa, editrice critica e organizzatrice della Stein. Al punto da essere entrata nella storia proprio per questo. Il libro più famoso di Gertrude Stein, infatti, è il libro delle sue memorie, pubblicato nel 1933, sotto il titolo proprio di “Autobiografia di Alice Toklas”.

Ciò detto, la loro storia d’amore nacque l’8 settembre del 1907, allorquando Alice Toklas, che aveva già una relazione con Harriet Lane Levy, al suo primo giorno di visita della città di Parigi, invitata a casa di Michael e Sarah Stein, incontrò per la prima volta Gertrude. Fu amore a prima vista!. Al punto che Alice di quell’incontro, così scrisse: “Era una presenza dorata marrone – riferito all’abbronzatura ndr – bruciata dal sole della Toscana e con scaglie dorate nei suoi capelli marroni” E, ancora, “Indossava una fascia al collo e quando parlava, molto poco, o quando rideva, io pensavo che la sua voce venisse fuori dalla sua sciarpa. Era una voce come nessun’altra: profonda, piena, come quella di un grande contralto, come due voci insieme”. Insomma, indubbiamente la 33enne Gertrude Stein aveva molto colpito la già 30enne Alice Toklas.

Comunque, nel 1908 passarono l’estate a Fiesole, Italia, dove la Toklas stava con Harriet Lane Levy, la sua compagna di viaggio dagli Stati Uniti (ma le due stavano insieme a quei tempi. Harriet Lane Levy, infatti, venne lasciata da Alice Toklas proprio per la Stein), e Gertrude stava con Leo e con Michael e Sarah, ed anche con il nipote Allan.

Alice andò a vivere con Gertrude, e suo fratello Leo, nel 1909, fornendo un sostegno importante al lavoro della Stein, della quale diventò ufficialmente la dattilografa, ma di fatto manager e nume tutelare.
Fu un rapporto di co-dipendenza, reso possibile da un amore intensissimo, apparentemente modellato sul rapporto butch-femme, in cui la Stein era l'elemento dominante, ma nel quale la Toklas (che amava ostentare il ruolo di "moglie" femminile e dominata, al punto da voler essere sepolta sì assieme alla Stein, ma con il nome scritto sul retro della lapide) giocava il ruolo dell'"eminenza grigia".

(Alice&Gertrude in Piazza S.Marco)
Curiosità: nel 1910 Gerturde ed Alice furono ospiti di Mabel Dodge Luhan (1879-1962) a Fiesole, in Italia e di quell’estate ci sono anche delle foto, scattate a Venezia, in Piazza San Marco.

Tra il 1915 ed il 1916 Gertrude ed Alice vivono anche in Spagna, a Majorca, grazie ai soldi ricavati dalla vendita di uno dei quadri di Matisse. Tornano però a Parigi nel 1916, richiamate dalla loro amica Mildred Aldrich che le scriveva lettere molto preoccupate sul progressivo sviluppo della prima guerra mondiale. Una volta tornate, intenzionate a dare una mano, si diedero subito da fare ed  acquistarono una macchina, una Ford, per aiutare le varie associazioni degli Stati Uniti presenti a Parigi (Gertrude imparò a guidare grazie al suo amico William Edwards Cook) ed anche i vari ospedali francesi. Tutto andò bene per loro e non ci furono conseguenze ed il loro rapporto procedeva placidamente, anche se Gertrude non ha mai mancato di tradire Alice. Nel 1920, ad esempio, diventa “amica” della scrittrice Mina Loy e le due rimarranno amiche per sempre.

(Alice&Gertrude)
Arriva così il 1933, quando entrambe acquistano grande fama proprio per il libro “Autobiografia di Alice Toklas” e dopo alcuni anni, arriva anche la seconda guerra mondiale che, a Parigi, ha creato non pochi problemi ad entrambe visto che erano ebree.
Ma, passata anche questa tempesta, le due donne rimasero sempre insieme, fino alla morte di Gertrude Stein, cioè fino a poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, il 27 luglio 1946, a 72 anni.





(Alice&Gertrude più anziane)
Da allora, Alice Toklas visse ancora una ventina d’anni, ma furono anni molto difficili a causa della cattiva salute e degli svariati problemi economici che la affliggevano; problemi che vennero aggravati dal fatto che gli eredi di Getrude Stein le portarono via anche i dipinti che questa le aveva lasciato.
Alice morirà il 7 marzo del 1967, a 89 anni (le mancava poco più di un mese al novantesimo compleanno), e verrà sepolta insieme a Gertrude Stein, nel cimitero Père Lachaise di Parigi, con la sua lapide incisa nel retro della lapide di Gertrude.



(Ancora un collage con le foto di Gertrude Stein & Alice Toklas)
Da ultimo, un inciso. La storia non ha sviluppi rocanboleschi o tragici, ma ho sentito il bisogno di raccontarla perché è stata comunque la storia di una vita intera (anzi due, le loro) e soprattutto perché ho voluto rendere omaggio a queste grandi donne che una giovane ragazza, nel suo blog, ha definito solo e semplicemente come delle brutte “cozze”, che “non si potevano nemmno guardare” (e, per carità, definire Gertrude ed Alice due gran belle donne, forse, è compito arduo, siamo d'accordo), senza nulla dire del ruolo, soprattutto di Gertudre Stein, avuto per lo sviluppo intellettuale di questa povera Europa.