Ultimo aggiornamento il 24 marzo 2024

Celesbian: un dovuto omaggio alla Contessa del Cinema, Marina Cicogna

La Contessa Marina Cicogna (1934-2023) [foto repubblica.it]

 _MduL, 5 novembre 2023_

Come sapete, è da un po' di tempo che non scriviamo più, ma questa volta faremo un'eccezione, per parlarvi di Marina Cicogna, morta ieri, 4 novembre 2023, ad 89 anni, nella sua casa di Roma, per un cancro.

I motivi per cui vogliamo parlarvi di lei, in questo giorno di lutto, è per condividere con tutte voi l'affetto per questa donna che, non solo è stata la Prima donna produttrice cinematografica in Europa, ma anche fotografa, sceneggiatrice e attrice italiana; non solo parlava fluentemente inglese, francese e portoghese; non solo il New York Times l'ha descritta come "la prima grande produttrice cinematografica italiana" e "una delle donne più potenti del cinema europeo"; non solo è stata inserita dalla rivista statunitense Vanity Fair nella sua International Best-Dressed Hall of Fame List (la lista delle personalità meglio vestite al mondo) per l'anno 2010; ma anche, con il suo modo di essere e di vivere, ha contribuito non poco all'evoluzione sociale che oggi ci permette, almeno in questa parte del mondo, di parlare di persone e diritti Lgbtqi+.

La copertina del libro della Cicogna
Già, il suo modo di essere e di vivere che, come potete leggere sulla pagina wikipedia a lei dedicata ed anche nel libro autobiografico "Ancora spero. Una storia di vita e di cinema", uscito nel maggio di quest'anno per Marsilio editore, ci spinge a scrivere questo suo ricordo. Ma, andiamo con ordine.

La Contessa Marina Cicogna Mozzoni Volpi di Misurata, nasce a Roma, a Palazzo Volpi di Misurata (in Via del Quirinale), dal conte Cesare Cicogna Mozzoni e dalla contessa Annamaria Volpi di Misurata (appartenenti rispettivamente all'antico casato lombardo dei Cicogna Mozzoni e ai veneti Volpi di Misurata) il 29 maggio 1934.

Dai suoi indubbi natali agiati, riceve anche 'in dote' un forte ed indissolubile legame con il cinema. Suo nonno, il conte Giuseppe Volpi, governatore della Tripolitania, infatti, era il presidente della Biennale di Venezia e, come tale, fondatore della Mostra del Cinema di Venezia (1932), tanto che da lui prende nome la Coppa Volpi, mentre il padre co-produsse il film reputato il capolavoro del neorealismo italiano "Ladri di biciclette" nel 1948.

Inevitabili, dunque, appaiono le conoscenze e le strade che la portereanno, dopo la separazione dei genitori, a conseguire la maturità classica ed a frequentare il "Sarah Lawrence College" di New York (dove avrà come insegnante financo Marguerite Yourcenar), corso di arte, cinema e letteratura, dove farà amicizia con Barbara Warner, figlia di Jack, che le schiuderà le porte di Hollywood, facendole conoscere i più grandi attori del tempo, come, ad esempio, Marilyn Monroe e Lauren Bacall, conosciute sul set del film "Come sposare un milionario".

Dopo l'università a New York, torna quindi a Roma, dove, esponente del jet set e della dolce vita romana degli anni sessanta che gravitava attorno a Via Vittorio Veneto, cresce tra Milano, Venezia e Cortina in un ambiente agiato e cosmopolita.

Nel 1967 diventa titolare, assieme al fratello minore Ascanio detto “Bino”, della casa di produzione e distribuzione "Euro International Films", che sua madre aveva rilevato, immettendo nel mercato cinematografico italiano una grande quantità di film prodotti all'estero spesso da case indipendenti, a partire da "L'uomo del banco dei pegni" di Sidney Lumet. 

Si afferma in un mondo esclusivamente maschile con intuizioni vincenti, come l'acquisto di "Helga" (primo film sull'educazione sessuale distribuito al cinema) e di "Bella di giorno" di Luis Buñuel, su cui nessuno scommetteva, poi Leone d'oro a Venezia.

La svolta come produttrice arriva con "Metti, una sera a cena" (1969) di Giuseppe Patroni Griffi, da lei fortemente voluto contro lo scetticismo della stessa Euro. Seguono film come "C'era una volta il West" di Sergio Leone, "Teorema" e "Medea" di Pier Paolo Pasolini, "Uomini contro" di Francesco Rosi, "Anonimo veneziano" di Enrico Maria Salerno, "Mimì metallurgico ferito nell'onore" di Lina Wertmüller, "Fratello sole, sorella luna" di Franco Zeffirelli e soprattutto "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" di Elio Petri che, al netto di furiose polemiche politiche, vince il Premio Oscar 1971 per il miglior film straniero.

Marina Cicogna (foto da it.italy24.press)

In seguito, come apprendiamo sempre da wikipedia, dopo il tragico suicidio del fratello Bino a Rio de Janeiro e la crisi finanziaria della "Euro", passa per un breve periodo alla "Paramount" (che le rifiuta "Ultimo tango a Parigi" di Bernardo Bertolucci e "Il portiere di notte" di Liliana Cavani) prima di cessare del tutto l'attività di produttrice e trasferirsi negli Stati Uniti. 

Nel 1976 appare come interprete in una piccola parte di "Il comune senso del pudore". Di ritorno in Italia, le viene offerta la presidenza di Italia Cinema (2002). Era presidente onoraria dell'Accademia Internazionale d'Arte di Ischia.

Nel 2021 è protagonista del documentario "Marina Cicogna - La vita e tutto il resto" di Andrea Bettinetti, in cui ripercorre le tappe della propria vita. Infine, nel 2023 scrive con Sara D'Ascenzo la propria autobiografia intitolata "Ancora spero. Una storia di vita e di cinema", che, come abbiamo visto, è uscito nel mese di maggio e riceve il Premio alla carriera nel corso della 68ª edizione dei David di Donatello.

Insomma, una vita da scrivere. Una vita che, però, soprattutto, nel suo turbinio e nel suo divenire è stata sempre caratterizzata da una profonda quanto gloriosa ed encomiabile integrità intellettuale e morale, posto che la Contessa del Cinema Marina Cicogna, mai, in nessuna occasione ed in nessun momento, ha taciuto o mentito sul suo essere bisessuale. Attenzione, non ha mai fatto "coming out", definendolo "una volgarità", ma non ha mai nascosto il suo modo di essere, vivendo le sue storie, anche lesbiche, alla luce del sole.
Bisessuale in un tempo, è bene chiarirlo e ricordarlo anche alle più piccole di noi, dove esserlo era ancora considerato una colpa e contro natura; in un tempo in cui, in Italia, se anche lo eri, lo tenevi ben nascosto e, più spesso, lo reprimevi, vivendo una vita non tua, ma dettata dalla società (quanti i mariti gay e le mogli lesbiche, sposi solo perché non era permesso fare diversamente?).

Ma quali erano questi amori della Contessa Cicogna?

La Bolkan con la Contessa Cicogna (foto corriere.it)
La Contessa ebbe flirt con Alain Delon, Warren Beatty e Farley Granger ma, ciò che qui più conta, fu anche la compagna di vita per oltre vent'anni dell'attrice Florinda Bolkan (da lei stessa scoperta) ed in seguito con Benedetta Grandona. 
 
Circa la lunga storia d'amore tra la Contessa e Florinda Bolkan, sappiamo che Florinda Bolkan, pseudonimo di Florinda Soares Bulcão (Uruburetama, 15 febbraio 1941), è un'attrice brasiliana, figlia di Maria Hosana Sousa Bulcão, e del politico José Pedro Soares Bulcão, che la lascia presto orfana.Poliglotta, ha cominciato a lavorare come hostess nella compagnia aerea brasiliana Varig dove avrebbe incontrato proprio la Contessa Cicogna.
 
Ma, sull'incontro tra la Contessa Cicogna e la Bolkan, le notizie sono divergenti. Dalla pagina wikipedia dedicata a Florinda Bolkan, infatti, come detto, si può dedurre che l'incontro con la  Contessa Cicogna, avvenne per caso nel 1968, allorquando, in uno dei suoi numerosi spostamenti per lavoro, la Bolkan veniva notata dalla contessa che la introduce nel mondo del jet-set portandola con sé in vacanza a Ischia. 
 
La Contessa Cicogna con Benedetta Gardona (foto repubblica.it)
Da quanto si legge, invece, nell'intervista rilasciata dalla Contessa al Messaggero (link in fondo al post): "Florinda la conobbi a Parigi, lei era tornata da una vacanza a casa Kennedy. La trovavo speciale, solare, libera, disinibita, fisico asciutto, sorriso infantile, aspetto androgino. Alle sue scappatelle davo poco peso ma si rifiutava di accettare la mia con Benedetta, che dovette nascondersi in un armadio, tra i miei vestiti. Ci vivo da 40 anni»"

Dove Benedetta è Benedetta Gardona che, sua compagna per circa quarat'anni e diventata poi sua figlia tramite adozione, come da lei dichiarato, per tutelare sia sé stessa che la compagna, e per problemi in famiglia.

Ecco, questa, a grandi linee la sua vita. Impossibile, dunque, non renderle omaggio.

MduL

 

 

Fonti ed Approfondimenti:

Pagina Wikipedia su Marina Cicogna;
Pagin Wikipedia su Florinda Bolkan;
Articolo "Marina Cicogna, l'ultima intervista: «Florinda Bolkan? Mi tradiva ma ci passavo sopra. Alain Delon? Ero invaghita di un mito»" su ilmessaggero.it;
Articolo "La Contessa di Cinecittà" di Mariella Boerci sul settimanale "F" del 2023.

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