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_MduL, 10 luglio 2021_
Ed eccoci qui, ancora una volta costrette a parlarvi del DDL Zan, per aggiornarvi sul punto della situazione. E per aggiornarvi, stante il profluvio di articoli e questioni sorte, vi faremo un riassunto a modo nostro, scusateci, dunque, per la poca accuratezza ai dettagli.
L'ultima volta che ne abbiamo scritto, le questioni irrisolte riguardavano l'intervento a gamba tesa del Vaticano, il quale ha chiesto addirittura di non approvare la legge Zan in ossequio ai Patti Lateranensi, le sempre più impunite proposte della Lega e le per niente inaspettate quanto interessate aperture alla destra da parte di Matteo Renzi e del suo partito Italia Viva, che in precedenza aveva approvato il testo così come adesso vuole cambiarlo.
I nuovi sviluppi di cui vi vogliamo mettere a parte, riguardano la travagliata calendarizzazione del DDL Zan nell'aula del Senato per il prossimo 13 luglio, con la Lega che continua a chiedere, con il supporto della Chiesa, l'eliminazione dal disegno di legge della cd questione di genere (dunque, della tutela delle persone transessuali e non solo!), con Italia Viva che, a quanto è dato evincere, per puro interesse politico/elettorale (si aderisce convintamente alla tesi secondo la quale Mattero Renzi e Matteo Salvini stanno giocando con la pelle dei diritti della donne, dei disabili e delle persone Lgbtqi+ per provare ad eleggere un prossimo Presidente della Repubblica di loro gradimento) si avvicina all'accordo con la Lega e propone ora di resuscitare il testo di legge sull'omofobia cd Scalfarotto; con l'implosione del movimento 5 stelle e, dunque, senza più la tenuta della maggioranza di governo (Salvini escluso, ovviamente, anche se, ma tutti lo dimenticano, Salvini formalmente è nella maggioranza di governo ed ha pure dei ministri di peso, come Giorgetti...ma questa è un'altra storia).
Da qui, le discussioni delle settimane scorse sulla irricevibilità degli emendamenti proposti da Renzi per la maggioranza di governo, in particolare per il Pd e per il suo segretario, Enrico Letta, il quale, nel tentativo di proteggere l'approvazione della Legge, ha spinto affinché il DDL venisse discusso, come previsto a suo tempo, il prossimo 13 luglio in aula, senza alcun rinvio e senza alcuna ulteriore melina (come richiesto, ancora una volta, da Renzi e co. con la scusa di discutere nuovamente i punti controversi).
E, ancora, sempre in queste settimane e sempre sul DDL Zan, la presa di posizione di Chiara Ferragni e la risposta, sempre aggressiva e sempre priva di rilievo nel merito, di Matteo Renzi e la chiosa di Fedez.
Per approfondire, ecco due dei tanti articoli scritti sull'argomento dai maggiori quotidiani online:
Articolo "Chiara Ferragni: "Politici, fate schifo". Renzi replica: "Pronto al confronto. La politica non si fa con i like"" su huffingtonpost.it del 6/07/2021;
Articolo "Ddl Zan, Renzi dà della ‘qualunquista’ a Chiara Ferragni che ha criticato la sua giravolta sui diritti. Fedez risponde: ‘Matteo stai sereno’" di F.Q. per ilfattoquotidiano.it del 6/07/2021;
Articolo "Ddl Zan, Renzi dà della ‘qualunquista’ a Chiara Ferragni che ha criticato la sua giravolta sui diritti. Fedez risponde: ‘Matteo stai sereno’" di F.Q. per ilfattoquotidiano.it del 6/07/2021;
Articolo "Ferragni, Fedez, Renzi e il ddl Zan: quanto pesa, davvero, la presa di posizione social dei Ferragnez?" di Chiara Severgnini per corriere.it dell'8/07/2021.
Quindi, volutamente sorvolando sull'uscita della Garante dell'infanzia della Regione Umbria, Maria Rita Castellani, per la quale l'approvazione del DDL Zan potrebbe aprire le porte al sesso con i bambini o con gli animali (Articolo "Umbria, la garante dell’infanzia: «Con il ddl Zan sesso anche con animali e cose»" su corriere.it del 7/07/2021), si arriva, come detto, alle ultime lotte parlamentari tra maggioranza ed opposizione (ma, in realtà, come abbiamo visto, principalmente tra Pd, Lega ed Italia Viva), con la prima - cioè con il Pd/Letta - che ha vinto la battaglia (non ancora della 'guerra') sulla calendarizzazione al 13 luglio del disegno di legge Zan in aula, al Senato per la sua approvazione (o sarebbe meglio dire per il tentativo di approvazione), battendo con i voti espressi la posizione di Renzi che chiedeva il ritorno in Commissione della discussione della legge e di altri emendamenti nel frattempo proposti, che avrebbe, di fatto, rinviato sine die l'approvazione della legge stessa.
Quindi, volutamente sorvolando sull'uscita della Garante dell'infanzia della Regione Umbria, Maria Rita Castellani, per la quale l'approvazione del DDL Zan potrebbe aprire le porte al sesso con i bambini o con gli animali (Articolo "Umbria, la garante dell’infanzia: «Con il ddl Zan sesso anche con animali e cose»" su corriere.it del 7/07/2021), si arriva, come detto, alle ultime lotte parlamentari tra maggioranza ed opposizione (ma, in realtà, come abbiamo visto, principalmente tra Pd, Lega ed Italia Viva), con la prima - cioè con il Pd/Letta - che ha vinto la battaglia (non ancora della 'guerra') sulla calendarizzazione al 13 luglio del disegno di legge Zan in aula, al Senato per la sua approvazione (o sarebbe meglio dire per il tentativo di approvazione), battendo con i voti espressi la posizione di Renzi che chiedeva il ritorno in Commissione della discussione della legge e di altri emendamenti nel frattempo proposti, che avrebbe, di fatto, rinviato sine die l'approvazione della legge stessa.
Ed ecco che, come sempre, arriviamo alla possibile ulteriore scissione interna alla maggioranza, infatti ci sarebbe una fronda interna si Dem che vorrebbe ridiscutere il testo del DDL Zan, andando incontro così, alle mire di Renzi e co. Fronda, alla quale Letta si sta opponendo con ogni forza e peso politico, in modo da poter assicurare la necessaria compattezza dei voti per l'approvazione definitiva del testo di legge.
Siamo così al punto in cui Renzi, con la Lega, la Chiesa e l'altra parte della destra, sta facendo di tutto per affossare l'approvazione del DDL Zan in Senato e con Letta che cerca di compattare il suo gruppo e tutta la maggioranza (non dimentichiamoci della frattura interna tra Conte e Grillo nei 5 stelle che, se non ricomposta in tempo, potrebbe avere sviluppi nefasti sulla tenuta della maggioranza in aula) affinché votino il testo così come è, senza offrire il fianco ai 'franchi tiratori'.
In tutto questo bailamme politico (e di dietrologie politiche) ed in contrapposizione allo stesso, vi segnaliamo, infine, la posizione unitaria del movimento Lgbtqi+ (e non era scontato, stante i dissidi interni ed i distinguo proprio sulla questione di genere) e la posizione favorevole (almeno secondo un sondaggio a tal fine predisposto, del quale abbiamo letto su corriere.it) della maggioranza del paese, compresi diversi elettori di Forza Italia e cattolici, anche se molti non conoscono bene di cosa si sia davvero parlando.
Che poi, in effetti, con tutto questo "vociare" e queste lotte politiche che nulla hanno a che fare con la tutela dei diritti, ma solo con biechi interessi personali e di potere, come si può capire di che cosa parla davvero il DDL Zan?
Parla di tutela e rispetto dei più deboli. Deboli che sono, nella nostra società, le donne (sì proprio così, le donne. A quante di noi, a quante nostre amiche, ad esempio, è successo di sentirsi apostrofare con termini irripetibili, da 'puttana' in su, oppure umiliare ed additare come minus habens solo perché donna?), i disabili (sì, proprio i disabili, che ancora oggi non hanno una tutela effettiva contro le molteplici - quanto deprecabili ed inspiegabili - dimostrazioni d'odio e intolleranza e, più in generale, di mancanza di rispetto) e le persone Lgbtqi+.
E qui, sulle persone Lgbtqi+ si apre la questione, posto che tutti, anche la destra e la Chiesa, sarebbero portati a riconoscere una tutela dalla forme di odio e/o intolleranza per le persone Gay o Lesbiche, ma non sono disposti a farlo per le persone che non si riconoscono nel "genere" con il quale vengono identificati in società, e, dunque, a maggior ragione, per i transessuali che hanno iniziato e/o completato la transizione. Persone che, come tutte noi sappiamo perfettamente, sono in assoluto tra le più esposte ai reati di odio e violenza.
Per loro, per tutte queste persone, secondo la destra e la Chiesa, non può e non deve esserci alcuna tutela, visto che questo significa proporre, come stanno facendo in questi giorni, lo stralcio della "questione di genere" al disegno di legge Zan.
Che poi, non smetteremo mai di ribadirlo, il disegno di legge Zan si ripromette di modificare il nostro codice penale, introducendo, così come riportato nel titolo del ddl stesso, "Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità", con l'intenzione "di equiparare le manifestazioni di odio fondate sull'omofobia e sulla transfobia a quelle, già riconosciute e punite dal nostro ordinamento, fondate su motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o rivolte contro gli appartenenti alle minoranze linguistiche".
Niente di più e niente di meno. Perché mai, dunque, dovrebbe essere un problema approvarla?
Certo, i distinguo, anche più che legittimi e degni di discussione ce ne sono molti, anche, come sappiamo, all'interno dello stesso mondo Lgbtqi+ e chi scrive non è poi tanto convinta di alcuni aspetti della normativa relativa proprio alla 'questione di genere', ma la legge deve essere approvata, basta giochi di palazzo sulla nostra pelle (sulla nostra più che mai, in quanto donne e lesbiche, dunque, appartenenti a due delle tra categorie che tale legge mira a tutelare).
Passando dall'astratto al concreto, per capire meglio di cosa stiamo parlando, ecco l'esempio che vi abbiamo sottoposto tempo addietro:
Oggi, senza la Legge Zan, se un gruppo di tifosi, mentre gioca la loro squadra, espone allo Stadio uno striscione con frasi gravemente razziste nei confronti dei giocatori e/o tifosi dell'altra squadra, si configura una condotta antigiuridica che verrà sanzionata dallo Stato, essendo i reati di razzismo perseguiti dal nostro diritto penale; non così, invece, se tali striscioni, anziché contenere frasi razziste, contengono frasi umilianti e di dileggio nei confronti delle persone omosessuali, se, cioè, anzichè epiteti razzisti, vengono lanciati epiteti omofobi nei confronti dei calciatori e/o tifosi della squadra avversaria. In questo caso, infatti, oggi, senza la Legge Zan, tali striscioni possono essere tranquillamente esposti, senza temere alcuna conseguenza giuridica.
In altri termini, esemplificando, oggi, senza la legge Zan, esporre uno striscione con scritto "sporchi terroni/negri ecc.." porta a delle conseguenze giuridiche, configurandosi, per fortuna, un reato perseguito dal nostro codice penale; invece, esporre uno striscione con scritto "lesbiche, lecca passera e/o froci, checche e/o quello che vi pare a voi" non espone ad alcuna conseguenza, perché tale condotta non è prevista dal nostro ordinamento giuridico come reato e, dunque, non è perseguibile.
Con l'approvazione della Legge Zan, invece, sarà perseguibile anche tale condotta.
Ecco fatto.
MduL
Qui, gli altri post MduL nei quali vi abbiamo parlato del DDL Zan:
Post MduL: "Diritti: è prevista per il prossimo 20 ottobre 2020 la discussione in aula della Legge Zan sull'omotransfobia" del 17/10/2020;
Post MduL: "Omofobia: la Lega blocca la calendarizzazione della Legge Zan in Commissione. Così facendo, lascia l'Italia ancora senza una legge contro l'omotransfobia" del 3/04/2021;
Post MduL: "Omofobia: DDL Zan - il difficile rapporto tra la tutela dei diritti e le posizioni delle "Femministe radicali trans escludenti" (Terf) e dell'Arcilesbica" dell'8/05/2021;
Post MduL: "Omofobia - Parliamo ancora del DDL Zan, dell'intervento a gamba tesa del VATICANO e dei nuovi 'intoppi' e 'trappole' alla sua approvazione" del 26/06/2021.
Post MduL: "Omofobia: la Lega blocca la calendarizzazione della Legge Zan in Commissione. Così facendo, lascia l'Italia ancora senza una legge contro l'omotransfobia" del 3/04/2021;
Post MduL: "Omofobia: DDL Zan - il difficile rapporto tra la tutela dei diritti e le posizioni delle "Femministe radicali trans escludenti" (Terf) e dell'Arcilesbica" dell'8/05/2021;
Post MduL: "Omofobia - Parliamo ancora del DDL Zan, dell'intervento a gamba tesa del VATICANO e dei nuovi 'intoppi' e 'trappole' alla sua approvazione" del 26/06/2021.
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