Ultimo aggiornamento il 10 novembre 2024

Omofobia: la Lega blocca la calendarizzazione della Legge Zan in Commissione. Così facendo, lascia l'Italia ancora senza una legge contro l'omotransfobia

(Foto amnotizie.it)
_MduL, 3 aprile 2021_ 
Ed eccoci nuovamente qui, costrette a parlarvi ancora una volta della cd "Legge Zan" contro l'omotransfobia e della sua ancora mancata approvazione definitiva (alla Camera dei deputati, infatti, è stata approvata, manca l'approvazione del Senato) da parte del nostro parlamento. Mancata approvazione, questa volta, frutto del lavoro di un solo partito e cioè della Lega, la quale, pur se con l'appoggio di Forza Italia e di Fratelli d'Italia, blocca da sola la calendarizzazione del DDL (Disegno Di Legge) Zan nella competente Commissione Giustizia del Senato, per evitare che se ne possa discutere e che si possa giungere defintivamente alla sua approvazione.

Sen. Ostellari (wikipedia)
E' questo il mezzo usato dal Presidente della commissione, il leghista Andrea Ostellari, per evitare che la legge venga approvata. La scusa? Eccola: la presidenza della Commissione Giustizia deve esaminare con urgenza un altro ddl, quello sull'Abilitazione all'esercizio della professione di avvocato durante l'emergenza Covid, quindi, la riunione prevista per gli ultimi giorni di marzo sul ddl Zan, è stata rinviata.
Sen. Romeo (wikipedia)

A conferma del fine ostruzionistico del rinvio della discussione del Ddl Zan ed a conferma della posizione della Lega in materia, le parole chiare ed inequivocabili del Presidente dei senatori leghisti, Massimiliano Romeo, il quale, interpellato dall'Ansa sul disegno di legge contro la omotransfobia (cd Legge Zan, appunto) su cui Pd-M5s-Italia viva-gruppo Misto e Autonomie avevano chiesto la calendarizzazione nella commissione Giustizia del Senato, ha dichiarato “La Lega è assolutamente contraria alla calendarizzazione. È un tema divisivo e ideologico che non fa parte dell’agenda politica. Forzature su temi così divisivi rischiano di compromettere quei rapporti all’interno del Parlamento e quel clima di sostegno e unità nazionale che si è creato e potrebbero avere riflessi sul governo”. Ed aggiunge, “Sarebbe cosa buona e saggia concentrarsi su questioni a cui i cittadini danno maggiore attenzione come la sanità e la gestione economica della crisi Covid. Le altre sono bandiere politiche". 
 
(michelebordo.it)
Di buon auspicio le reazioni e dichiarazioni degli esponenti degli altri partiti di governo (perché, è bene ricordarlo, la Lega è, ad oggi, uno dei partiti che compongono la maggioranza del governo Draghi). Tra queste, quella di Michele Bordo del Pd, il quale così dichiara: “Al capogruppo leghista al Senato Romeo, che ha dichiarato di essere contrario alla calendarizzazione della legge contro l’omofobia, già approvata alla Camera, vorrei spiegare che una cosa è l’agenda di governo e altra cosa è l’agenda delle iniziative parlamentari sulla quale non ci sono ovviamente vincoli di maggioranza”. Per poi aggiungere: “Consiglierei, inoltre, alla Lega di abbandonare la strada dei ricatti su questi temi. Il Partito democratico non accetta ricatti, e su questa legge, come abbiamo già detto, andremo avanti. Anche perché purtroppo nel nostro Paese continuano a ripetersi aggressioni legate all’orientamento sessuale di nostri concittadini ed è assurdo che l’Italia, al pari di altri Paesi europei, non si doti di strumenti legislativi per combattere questi odiosi crimini di stampo omofobico”.

Sen. Maiorino (repubblica.it)
Dello stesso tenore, la reazione e le dichiarazioni della senatrice M5s, Alessandra Maiorino, la quale scrive su Facebook: “Incredibile. La Lega continua ad opporsi anche solo ad iniziare l’esame della legge contro l’omotransfobia, la misoginia e abilismo, tanto che abbiamo dovuto far pervenire a Ostellari, il presidente di commissione Giustizia, la richiesta scritta per convocare l’ufficio di presidenza, luogo dove si decidono i provvedimenti da esaminare”. E aggiunge: “Fuggono, dimostrando pavidità e scarso rispetto delle istituzioni, oltre a sostenere posizioni antistoriche”.
 
Sen. M. Cirinnà (wikipedia)
E la senatrice dem Monica Cirinnà, colei che è riuscita a far approvare, nel 2016, la legge sulle unioni civili, assicura che: “ll Pd chiederà assolutamente l’incardinamento” e sul rischio di spaccare la maggioranza su un tema etico spiega: “Non c’è patto di maggioranza sui provvedimenti d’Aula, vale sui provvedimenti del governo, quindi economia o pandemia”. 
 
Queste le dichiarazioni, ma come finirà? L'ipotesi più probabile è che, visto che il ddl Zan, almeno per ora, non riesce a passare il fuoco di sbarramento dei gruppi di centrodestra e Pd e M5s non sono sicuri di avere i numeri sufficienti per spuntare l’inserimento nel calendario dei lavori con una votazione in commissione, sicuramente i tempi si allungheranno, nella speranza di uscire dallo stallo, magari, ancora una volta, con l'aiuto e le capacità di mediazione e persuasione della senatrice Cirinnà e, speriamo, della nuova capogruppo pd al senato, Simona Malpezzi. Vedremo, intanto incrociamo le dita.

Sen. Pillon (wikipedia)
Ciò posto, una notazione a parte meritano le reazioni alle parole del senatore leghista Simone Pillon, uno dei principali e tenaci oppositori dei provvedimenti che tutelano l’aborto e delle leggi in favore dei diritti lgbtqi, il quale, inutile dirlo, alla notizia dell'avvenuto ostruzionismo all'approvazione del ddl Zan ha fatto salti di gioia ed ha dichiarato: “Anche per oggi niente Zan. Ne parleremo più avanti con la speranza che prevalga il buon senso. Le valutazioni sull’incardinamento di leggi ideologiche, inutili e divisive possono aspettare”.
 
Elodie e Fedez (foto pourfemme.it)
Reazioni subito giunte da più parti, ma, soprattutto, ed è bello leggerlo, da alcuni noti cantanti ed influencer. Tra questi, su tutti e prima di tutti, avendo reagito subito alle parole del senatore, la cantante Elodie, che, in merito alle dichiarazioni di Pillon, ha detto: "Questa gente non dovrebbe essere in Parlamento, questa gente è omotransfobica", rincarando: "Siete indegni, questa gente non dovrebbe essere in Parlamento".
Molto bella e di soli pochi giorni dopo, anche la reazione di Fedez alle parole del senatore leghista, il quale, in una serie di stories pubblicate su Instagram, dichiara: “Il senatore Pillon dice che il ddl Zan non è una priorità. Ma se lei ha basato la sua intera carriera politica trattando solo ed esclusivamente questi temi. Lei è famoso per essere quello del Family day, e oggi si esclude così? 
Io – continua – ho un figlio di tre anni che gioca con le bambole. Questa cosa non desta alcun tipo di turbamento in me, e non desterebbe alcun tipo di turbamento in me nemmeno su un giorno dovesse avvertire l’esigenza di truccarsi, di mettersi il rossetto, di mettersi lo smalto o una gonna, perché mio figlio ha il diritto di esprimersi come meglio crede”. 
Al contrario, continua Fedez, “la cosa che mi destabilizzerebbe un po’ è sapere che vive in uno Stato che non tutela il suo sacrosanto diritto di esprimersi in piena libertà, cercando di arginare le dinamiche discriminatorie e violente che molto spesso si verificano in questo Paese. Questo per me è una priorità”.
 
Bravi. Grandi. Che belli che siete. A dimostrazione che il mondo reale, a volte, è lontano anni luce dalle posizioni di alcuni degli esponenti del nostro parlamento.
 
Ma cosa stabilisce il disegno di legge Zan, da trovare un così pervicace ostruzionismo da parte della destra più intransigente? Per capirlo, utilizziamo le parole introduttive della proposta di legge n. 868, presentata alla Camera dei Deputati lo scorso 4 luglio 2018. Eccole: 
"La presente proposta di legge è volta a estendere alle discriminazioni fondate sull'omofobia e la transfobia le sanzioni penali introdotte dall'articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654 (cosiddetta «legge Reale», poi modificata dal decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205 – cosiddetta «legge Mancino»), che ha reso esecutiva la convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, fatta a New York il 7 marzo 1966, da ultimo trasposte negli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale
 
L'intenzione è quella di equiparare le manifestazioni di odio fondate sull'omofobia e sulla transfobia a quelle, già riconosciute e punite dal nostro ordinamento, fondate su motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o rivolte contro gli appartenenti alle minoranze linguistiche.
 
In questo modo si potrà finalmente rimuovere l'irrazionale differenza che esiste nel nostro Paese, per esempio, tra l'apporre uno striscione gravemente razzista in uno stadio – il che può, almeno in teoria, configurare una condotta antigiuridica – e l'apporre il medesimo striscione, riportante le medesime parole di dileggio, nei confronti delle persone omosessuali. 
 
In questo caso, fino ad oggi, non di reato si tratta, ma di semplice espressione del pensiero, poiché la legge penale non prevede che l'omofobia sia una forma d'odio perseguita dalla legge e posto che in una democrazia, in uno Stato di diritto, tutto ciò che non è vietato è e deve essere permesso".
 
Una legge molto importante, dunque, senza la quale, "...nemmeno l'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD) istituito dalle forze di polizia si è dichiarato in grado di tenere una contabilità delle aggressioni, dei pestaggi, delle violenze contro gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. Non c'è una legge che qualifichi questi come reati d'odio e non ci sono dunque nemmeno i numeri e la possibilità di monitorare il fenomeno". 

L'importanza dell'approvazione di una tale legge, dunque, è chiara ed inequivocabile e non può essere messa in dubbio nemmeno dalla destra più retriva, anche perché, e questo va detto, il disegno di legge Zan, proprio per venire incontro a parte della destra, ha indebolito il proprio dettato normativo, all'uopo introducendo l’articolo 4 sulla “libertà di espressione”, definito dagli addetti ai lavori, come il "salva omofobi", visto che, di fatto, rende consentiti anche insulti o di fare propaganda contro la comunità LGBT+. 
Quindi, come riportato da Marrazzo (link al suo articolo in calce) <<mentre oggi possiamo riconoscere che frasi come “un uomo bianco non può sposare una donna nera o ebrea” oppure che “neri ed ebrei sono inferiori” sono razziste ed antisemite, dire che “due donne non si possono sposare” oppure “che le persone LGBT sono malate e inferiori” sono affermazioni giustificate dalla libera espressione>>. 
 
Altro punto debole del disegno di legge e concessione alle 'istanze' di destra, il successivo articolo 7 che, di fatto, rende inapplicabile la prevenzione all’omotransfobia nelle scuole, perché invece di renderla obbligatoria (almeno nelle scuole superiori), lascia la scelta ai genitori e alle scuole. Quindi se in una scuola ci sono genitori o professori omofobi non si potrà fare prevenzione contro i pregiudizi verso le persone LGBT+. Almeno oggi la scelta spetta al Consiglio di Istituto e non a tutti i singoli genitori.
 
Ciò posto, anche con questi forti limiti, è indefettibile l'approvazione della legge sull'omotransfobia ed il Parlamento può e deve essere chiamato a rispondere di questo grave ritardo nella sua applicazione.

MduL 


Fonti ed Approfondimenti:
Articolo "Elodie contro l'ostruzionismo della Lega: "Sull'omofobia siete indegni". Lo sfogo della cantante dopo il rinvio della calendarizzazione della legge Zan in Senato" su repubblica.it del 30/03/2021;
Articolo "Ddl Zan, il centrodestra blocca la legge contro l’omotransfobia in Senato. Pillon esulta, per Fi i problemi sono altri. La rabbia di Elodie" di F.Q. per ilfattoquotidiano.it del 30/03/2021;
Articolo "La Lega contro il ddl Zan sull'omofobia: "Divisivo, così il Governo rischia"" su huffingtonpost.it del 31/03/2021;
Articolo "Omotransfobia, Zan (Pd): “La Lega non può tenere in ostaggio una Commissione e bloccare l’iter della mia legge. È indegno e inaccettabile”"/Video di Gisella Ruccia per ilfattoquotidiano.it del 01/04/2021
Articolo "Omotransfobia, cosa prevede il ddl Zan: dal carcere ai centri anti-violenza" su Sky-tg24 del 01/04/2021;
Articolo "Omotransfobia, cosa non va della legge?" di Fabrizio Marrazzo per Il Blog su huffingtonpost.it del 02/04/2021;
Proposta di legge alla Camera dei deputati n. 868 del 4/07/2018. Anche in formato pdf;  
Post MduL del 4-12 luglio 2020: "Legge Omotransfobia: dove siamo arrivati e quali sono le posizioni, sia a destra che a sinistra";
Post MduL del 20/10/2020: "Diritti: è prevista per il prossimo 20 ottobre 2020 la discussione in aula della Legge Zan sull'omotransfobia".

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