Ultimo aggiornamento il 7 ottobre 2024

Legge Omotransfobia: dove siamo arrivati e quali sono le posizioni, sia a destra che a sinistra

Foto (rep.repubblica.it)
_MduL, 4 luglio 2020 (aggiornato al 12 luglio 2020)_

Dopo la dovuta sospensione dei lavori parlamentari a causa del Coronavirus, è finalmente approdato alla commissione Giustizia della Camera, lo scorso 30 giugno 2020, il progetto di legge contro l'omotransfobia e la misoginia, relatore il deputato del Pd Alessandro Zan.

Una legge che, se approvata, finalmente normerebbe un settore tanto sensibile come l'omofobia, ancora oggi in Italia molto presente, contro le persone Lgbtqi e le donne.
Il relatore Alessandro Zan (wikipedia.it)
La legge, infatti, come dichiarato dal relatore Zan, "Contrasta i crimini di odio nei confronti delle persone omosessuali e transessuali ma anche contro le donne. Infatti è una legge che combatte non solo l'omotransfobia ma anche la misoginia, accogliendo diverse risoluzioni europee e in particolare una direttiva Ue del 2012 che chiedeva agli Stati di intervenire per tutelare in modo rafforzato i soggetti più vulnerabili, vittime di discorsi d'odio e istigazione alla violenza".
Dal punto di vista più tecnico, detta legge, sempre a detta di Zan, "...parte dai reati previsti dalla legge Reale-Mancino nel codice penale contro i crimini d'odio verso razza, etnia, nazionalità e religione e li estende anche a violenza sulle donne, orientamento sessuale e identità di genere. Non inventiamo niente ma prendiamo una legge dello Stato che c'è già e allarghiamo il campo. Le polemiche di una parte della destra sulla libertà di espressione sono pretestuose, perché quando questa diventa istigazione all'odio non può essere più un principio assoluto".

Nella legge, peraltro, previste anche disposizioni specifiche a sostegno delle vittime di omotransfobia e misoginia, infatti, in accoglimento di tutte le sollecitazioni delle associazioni LGBT, è stato inserito nel testo della legge, un articolo dedicato ai centri antidiscriminazione ed alle case rifugio ed è stato, al tal fine, già presentato un emendamento al decreto Rilancio. "L'obiettivo, come dice Zan, è dare sostegno, con un meccanismo innovativo studiato con il ministero delle Pari Opportunità che prevede il coinvolgimento diretto di enti e associazioni del settore tramite bandi snelli, non solo alle vittime di reato e a coloro che denunciano, ma a tutte le situazioni di vulnerabilità".

Una legge che, come apprendiamo dall'articolo di Monica Rubino per repubblica.it (link in fondo al post), è molto travagliata, essendo il suo iter parlamentare, iniziato ben nove mesi fa, ad ottobre 2019, e rappresentando oggi, una sintesi fra ben cinque testi presentati dai diversi partiti, fra cui anche Forza Italia. "E' un testo molto avanzato - afferma soddisfatto Zan - che interviene su un tema in cui l'Italia è molto indietro. Sarà una dura battaglia che avrà forti resistenze da parte di associazioni e movimenti integralisti. Ma è una legge di civiltà e questa volta, dopo cinque tentativi andati a vuoto, dobbiamo farcela".

# La posizione della CEI (Conferenza Episcopale Italiana)
Logo CEI (chiesacattolica.it)
Resistenze che hanno visto in primo piano, con un intervento 'a gamba tesa', la CEI, che ha rigettato con forza la possibilità di un'approvazione di tale legge, in quanto inutile. Sostengono, infatti, i vescovi italiani che "esistono già adeguati presidi con cui prevenire e reprimere ogni comportamento violento o persecutorio" e che in "...questi ambiti non solo non si riscontra alcun vuoto normativo, ma nemmeno lacune che giustifichino l'urgenza di nuove disposizioni. Anzi, un'eventuale introduzione di ulteriori norme incriminatrici rischierebbe di aprire a derive liberticide, per cui - più che sanzionare la discriminazione - si finirebbe col colpire l'espressione di una legittima opinione, come insegna l'esperienza degli ordinamenti di altre Nazioni al cui interno norme simili sono già state introdotte.
Per esempio, sottoporre a procedimento penale chi ritiene che la famiglia esiga per essere tale un papà e una mamma - e non la duplicazione della stessa figura - significherebbe introdurre un reato di opinione. Ciò limita di fatto la libertà personale, le scelte educative, il modo di pensare e di essere, l'esercizio di critica e di dissenso".

# La posizione delle Femministe italiane
Francesca Izzo (repubblica.it)
In una lettera aperta ai firmatari delle pdl confluite nel testo base depositato ieri alla Camera, le attiviste dell'associazione "Se non ora quando" invitano i legislatori a riflettere sulla terminologia adoperata, in quanto la stessa suscita delle ambiguità.
Termine sotto accusa, come riporta Francesca Izzo, storica del pensiero moderno e contemporaneo, tra le fondatrici del movimento femminista "Se non ora quando", nell'intervista rilasciata a Monica Rubino per repubblica.it (link in fondo al post) "È il gender, ovvero l'espressione 'identità di genere' che è una questione molto controversa. Le donne in tutto il loro processo di liberazione e di uscita da una condizione di oppressione sociale hanno messo in discussione il genere che veniva loro assegnato e che le poneva in condizione di subalternità. Con questa espressione si sostituisce l'identità basata sul sesso con un'identità basata sul genere dichiarato. Come scriviamo nella lettera, attraverso 'l'identità di genere' la realtà dei corpi -in particolare quella dei corpi femminili- viene dissolta. Il sesso non si cancella".
La Izzo, propone, dunque, di utilizzare il diverso termine di 'orientamento sessuale', posto che "...è meglio nominare esplicitamente la 'transessualità' piuttosto che 'l'identità di genere'. Se si parte dall'assunto che definire le differenze discrimina chi non rientra in quella categorie, le conseguenze possono essere anche grottesche. Le differenze vanno riconosciute e nessuno deve essere discriminato, ma non vogliamo cancellare il fatto che ci siano donne e uomini".

Insomma, per chiarirci, la Dott.ssa Izzo, ha la posizione di pensiero in linea con quella dell'Arcilesbica italia e della scrittrice J.K. Rowling l'autrice di Hanry Potter, accusata di transfobia per aver difeso Maya Forstater, la ricercatrice licenziata dopo il tweet in cui sosteneva che "la differenza sessuale è biologica". La linea che considera le persone transgender (da maschio a femmina) non donne, in quanto biologicamente 'differenti'. In altri termini, per l'Arcilesbica e per la dr.ssa Izzo, le donne trans non sarebbero da considerarsi per la loro identità di genere, ma per il sesso biologico
E su questo punto, stante la sua complessità e le forti implicazioni di principio, come abbiamo già detto e ripetuto molte volte, non intendiamo prendere posizione, anche se una nostra idea, come è ovvio, dopo tanto studio, ce la siamo fatta. Noi vi riportiamo le posizioni di pensiero, a voi decidere da che parte stare.

Difesa a spada tratta, invece, per l'ultimo punto analizzato dalla Rubino nell'intervista con la Izzo, in merito alla misoginia, ricompresa anch'essa nella proposta di legge che stiamo qui analizzando.
Sul punto, dichiara la Izzo, "...Il mio parere strettamente personale è che mi è sembrato curioso che tutto quello che riguarda le donne, dallo stalking al femminicidio, abbia trovato posto in una legge che difende le persone omosessuali e transessuali. Le donne non sono una categoria, ma la metà del genere umano".

# La posizione della destra
Pur apparendo superfluo (è evidente che tutta la destra è contro l'approvazione di questa legge), si riportano per sommi capi le posizioni principali della destra italiana.

a) Family Day. 
(Foto lucabottura.net)
Il popolo del "Family day", che sostiene la famiglia "naturale", antiabortista e antigay, per andare contro l'approvazione del progetto di legge, lancia una manifestazione di piazza, in più di cento città italiane, l'11 luglio prossimo. 
Queste le parole, in merito, del leader del movimento, Massimo Gandolfini: "Istituisce, ma non definisce, il reato di omotransfobia, lasciando alla magistratura amplissimi margini di interpretazione che rischiano di colpire la libera espressione del pensiero; menziona una controversa identità di genere - contestata anche dalle femministe - che basandosi sull'auto-percezione può comprende oltre 50 definizioni". 
b) Pro Vita e Famiglia Onlus
(Da pagina facebook provitaonlus)
Queste, invece, le parole di  Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita e Famiglia onlus, "La teoria del gender diventerà legge e i bambini saranno obbligati a festeggiare l'identità transgender già dall'asilo, questo succederà in ogni scuola di ordine e grado".
c) Immancabile, poi, il senatore leghista Simone Pillon
"Con questa legge i genitori non potranno rifiutare una baby sitter transgender o la propaganda delle drag queen nelle scuole dei loro figli. Nessuno potrà opporsi all'utero in affitto. Sarà considerata discriminazione opporsi al matrimonio o all'adozione gay".
d) Scontato il sostegno dei leader della destra, su tutti, di Matteo Salvini, il quale definisce "pericolosa" la legge Zan. Questa la sua dichiarazione, così come riportata dalla Rubino: "L'Italia è un Paese che non discrimina. Se viene picchiato o discriminato un omosessuale o un eterosessuale la via è la galera, non c'è differenza". Ma non basta, perché, subito dopo, provocatoriamente, chiede una legge "contro l'eterofobia"
E potremmo continuare, inserendo le reazioni di Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia e via discorrendo, ma, come potete ben immaginare, sono tutte sulla stessa riga...

Non resta che aspettare gli sviluppi (parlamentari e sociali).
MduL


Aggiornamento del 12 luglio 2020:

Ed ecco altre posizioni ed approfondimenti su questo disegno di legge.
Il primo è un approfondimento dello scrittore ed editorialista Giuseppe Savagnone, responsabile del sito della Pastorale della Cultura dell'Arcidiocesi di Palermo, in merito alla posizione della CEI. Qui, potete trovare l'Articolo "I Chiaroscuri – Le ambiguità del disegno di legge contro l’omofobia" su tuttavia.eu del 4/07/2020.

Il secondo è l'Articolo "Omotransfobia, i laici dei gesuiti rompono il fronte cattolico: "Sì alla legge"" di Giovanni Panettiere per quotidiano.net dell'8/07/2020.

Ed il terzo, immancabile aggioranmento riguarda, come sempre, il Comune di Verona che in queste materie e principi ci ha abituato a stare sempre all'erta. Ecco l'ultima iniziativa del municipio veronese che approva la mozione contro la legge, prima ancora che la stessa venga approvata dal Parlamento...Per saperne di più: Articolo "Verona, passa la mozione contro la legge sulla omontransfobia e la misoginia" di Enrico Ferro per repubblica.it del 10/07/2020.





Fonti:
Articolo "Omotransfobia e misoginia, il testo approda alla Camera. Zan (Pd): "Legge di civiltà, approviamola entro l'estate"" di Monica Rubino per repubblica.it del 30/06/2020
Articolo "Omofobia, la Cei contro una nuova legge: "Non serve. Attenti a derive liberticide"" di Paolo Rodari per repubblica.it del 10/06/2020
Articolo "Omotransfobia, le femministe contro la legge. Francesca Izzo: "No all'identità di genere, il sesso non si cancella"" di Monica Rubino per repubblica.it dell'1/07/2020
Articolo "Omotransfobia, contrario il popolo del family day. Salvini: "Legge pericolosa". Arcigay: il testo è un grande passo avanti" di Monica Rubino per repubblica.it dell'1/07/2020

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