Ultimo aggiornamento il 10 novembre 2024

Omofobia e diritti Lgbtqi+: a Messina, un caso di discriminazione ed omofobia nella causa di divorzio tra coniugi. Il legale del marito, chiede l'affidamento esclusivo poiché la moglie ha una relazione con un'altra donna

 
Il Tribunale di Messina (foto procura.messina.giustizia.it)

_MduL, 14 novembre 2020_
 
Ci segnalano, e volentieri riportiamo, una notizia di cronoca cittadina che, però, non riguarda solo la città di Messina, ma tutta l'Italia.
Questa la notizia, riportata da Alessandra Serio per tempostretto.it (link all'articolo in calce al post): al Tribunale di Messina, nel contesto di una causa di divorzio, il padre ha chiesto l'affidamento esclusivo della figlia, contestando alla ex-moglie il fatto di essere gay.
 
Questi i fatti, così come riportati nell'articolo della Serio.
A Messina, grazie alla denuncia del circolo Arcigay Macwan si scopre un caso di discriminazione ed omofobia, ad oggi, non più tollerabili.
Il legale di un padre messinese, impegnato nella causa per l’affidamento della figlia di poco meno di 10 anni, ha presentato al giudice un’istanza chiedendo l’affidamento esclusivo della bimba perché la madre ha una relazione con un’altra donna.
Questi, gli inaspettati e non condivisibili sviluppi della causa di separazione/divorzio, che va avanti ormai da circa due anni e che vede la donna legata da tempo in un rapporto stabile con la propria compagna.
Se fino ad ora, la battaglia legale si era mantenuta nei canoni della contrapposizione giudiziaria tra due ex coniugi, questa nuova istanza portata avanti dal legale del marito, fondata su basi assolutamente discriminatorie ed omofobe, ha fatto inorridire e fa inorridire tutto il mondo Lgbtqi+.
Un legale che ipotezza poter utilizzare l'orientamento sessuale della controparte come arma a proprio favore per la valutazione che i giudici sono chiamati ad operare per identificare il miglior affidamento del minore conteso, è - secondo noi - aberrante, vieppiù in pendenza di approvazione definitiva della legge sull'omofobia in discussione in questo periodo in Parlamento.

Apprendiamo, dunque, con sollievo e piacere che il circolo messinese che porta avanti la battaglia per i diritti LGBT abbia annunciato che valuterà ogni azione legale che sarà possibile intraprendere, in attesa e a prescindere dalla decisione del giudice sull’istanza “incriminata”, formulata dall'Avvocato. Avvocato che, in quanto tale, è bene ricordarlo, è tenuto al rispetto delle norme del nostro ordinamento giuridico e deve seguire eticamente i principi di deontologia professionale.
 
 
Attendiamo futuri sviluppi.
MduL 
 


Fonte:
Articolo "Il caso a Messina, padre chiede affidamento esclusivo perché ex moglie gay" di Alessandra Serio per tempostretto.it del 9/11/2020

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