Molte di voi ricorderanno la storia di due anni fa, che fece molto scalpore, della direttrice dell'Istituto scolastico superiore cattolico PARITARIO Sacro Cuore di Trento, Suor Eugenia, che non rinnovò il contratto ad un'insegnante perché questa si rifiutò di smentire di essere lesbica.
Nello specifico, la docente, come è di tutta evidenza, si era rifiutata di rispondere ad
una domanda tanto personale e, dunque, la Madre Superiora Eugenia aveva
pensato bene di ritenere le voci su una sua presunta (o vera, non è questo che importa) omosessualità fondate e di non rinnovarle il
contratto perché, con le sue stesse parole "Visto che in questa scuola
si fa educazione e bisogna avere attenzione alle persone. C’è tutto un
discorso che gira intorno ai bambini che frequentano la scuola: è un
discorso educativo”.
Da qui, non appena trapelata la notizia su tutti i quotidiani nazionali il dibattito e le posizioni pro e contro la sortita di Suor Eugenia che sono durate anni e che hanno viste coinvolte anche tutte noi di MduL. Ne abbiamo infatti parlato diffusamente in due post, il primo pubblicato nell'imminenza delle'evento, il 20/07/2014 e dal titolo "Trento: non smentisce di essere lesbica e la scuola non le rinnova il contratto" ed il secondo in occasione di uno spiacevole sviluppo della vicenda, allorquando vennero riconosciuti lo stesso i finanziamenti pubblici, in quanto scuola paritaria, all'Istituto in oggetto, pur con le posizioni antidemocratiche e discriminatorie espresse dalla sua direttrice nel caso in esame, dello scorso 4/01/2015 e dal titolo "La scuola 'paritaria' Sacro Cuore di Trento dopo aver buttato fuori insegnante presunta lesbica riceve lo stesso i fondi pubblici". Torniamo ora a parlarne e con immensa gioia, a chiusura della vicenda.
E' di giusto di due iorni fa la notizia (appresa dal sito ilfattoquotidiano.it, nell'articolo "Trento, insegnante non smentisce omosessualità e non le rinnovano il contratto: scuola condannata" di Giuseppe Pietrobelli) che L'Istituto paritario Sacro Cuore dovrà risarcire con ben 25 mila euro la docente ingiustamente discriminata per il suo orientamento sessuale!! Così ha deciso Michele Cuccaro, giudice del tribunale di Rovereto, che ha anche condannato la scuola a rifondere 1.500 euro ad ogni associazione che si era costituita parte civile, la Cgil del Trentino e l’Associazione Certi diritti, per discriminazione collettiva.
Vittoria, dunque, su tutta la linea....Fantastico!
Con Gioia.
MduL
Post precedenti sull'argomento:
Post del 20/07/2014 e dal titolo "Trento: non smentisce di essere lesbica e la scuola non le rinnova il contratto";
Nessun commento:
Posta un commento