Ultimo aggiornamento il 10 novembre 2024

Sulla sentenza della Corte d'Appello di Torino che ordina l'iscrizione all'anagrafe del figlio di due donne lesbiche spose in spagna

(da sito notizie.tiscali.it)

Di questa storia si è già avuto modo di parlare, ma è di queste settimane la notizia della storica sentenza emessa dalla Corte d'Appello di Torino, presieduta dalla presidente Silvia Daniela, e con relatrice Daniela Giannone e la giudice Federica Lanza (e si prega con forza di far caso al fatto che sono tutte donne!!).
Ma ricapitoliamo i fatti. Due donne, una spagnola ed una italiana, dopo essersi (regolarmente!) sposate in Spagna, hanno avuto un figlio grazie all'inseminazione eterologa; figlio che, così come previsto dalla normativa spagnola, è stato lì registrato come figlio di due mamme (mamma A e mamma B), così creando una famiglia a tutti gli effetti di legge.
Ora, fino a quando le due donne vivevano in Spagna niente da dire (lì, a differenza che da noi, sigh!), il guaio è però che le due donne, prima della loro separazione, avevano deciso di trasferirsi in Italia per un periodo. E qui iniziano i problemi. La mamma non biologica, infatti, per il nostro ordinamento non solo non ha alcun diritto ma non viene proprio riconosciuta in alcun modo per e nella vita dal figlio. La mamma biologica, dunque, doveva in continuazione sottoscrivere delle deleghe all'altra mamma per poterle consentire di esercitare i suoi diritti/doveri genitoriali (tipo: parlare con gli insegnanti del bambino, andare dal pediatra, dal dentista ecc...). Stante questo (straziante e per loro oggettivamente incomprensibile) stato di cose, le due donne hanno quindi deciso di ricorrere al Tribunale per veder riconosciuto anche in Italia la loro famiglia e, quindi, il loro diritto ad essere considerate entrambe (e non solo la madre biologica) le madri del bambino nato dal loro amore.
Ebbene, dopo che in primo grado il Tribunale di Torino ha rigettato la loro richiesta adducendo i 'fantomatici' - nel senso di ormai arcinoti - motivi di ordine pubblico (il fatto, cioè, che due donne richiedano il riconoscimento della loro unione, legalmente contratta all'estero, anche nel nostro stato ed il conseguente riconoscimento della potestà sul figlio per entrambe, potrebbe integrare gli estremi di una violazione dell'ordine pubblico italiano), vi è stato il ricorso delle due donne alla Corte d'Appello; ricorso che, in questo caso, ed è questa la notizia di questi giorni, è stato vinto!!.
(pensareliberi.com)
Nello specifico, la Corte d'Appello di Torino era stata chiamata a giudicare se "l’atto di nascita del bambino nato da inseminazione eterologa, figlio secondo la legge spagnola sia della madre che lo ha partorito sia della partner di sesso femminile coniugata con la prima, non sia contrario all’ordine pubblico, e se l’omosessualità dei genitori sia di ostacolo alla formazione di una “famiglia” secondo la legge italiana» (da articolo aleteia.org). E la Corte ha dato risposta affermativa!.
Le mitiche giudici di Torino, infatti, hanno valutato che «la mancata trascrizione dell’atto di nascita limita e comprime il diritto all’identità personale del minore e il suo status» in Italia, dove non avrebbe alcuna relazione parentale con la mamma non partoriente, «non avrebbe un esercente la responsabilità genitoriale con riferimento a problematiche sanitarie, scolastiche, ricreative», e «verrebbe anche privato dei rapporti successori nei confronti della famiglia della signora» esclusa.
Per la prima volta in Italia, dunque, è stato riconosciuto il diritto a due donne (ma, più in generale, ad una coppia gay) di veder trascritto il loro matrimonio (ripeto: legittimamente contratto in un paese straniero che lo riconosce) e, ciò che più conta, di veder anche e soprattutto riconosciuto il diritto alla potestà nei confronti dei figli per entrambe le mamme (non più solo, dunque, per la sola mamma biologica, come è stato fino ad oggi). 
(ilreferendum.it)
Ecco dunque che, a fronte di tale epica sentenza, il Comune di Torino è ora tenuto per legge a dare esecuzione alla sentenza stessa (sentenza che è del 24 dicembre scorso, se non erro, e dunque dovrebbe essere recepita per forza entro questi giorni), senza più scuse. Certo, vivendo in Italia si assiste ancora al balletto di rinvii e chiamate in causa che coinvolgono, haimè, le Prefetture e, quindi, il nostro Ministro degli Interni, quell'Angelino Alfano del quale abbiamo avuto modo di parlare svariate volte e sul quale non è il caso di doversi ulteriormente soffermare. Basta in questa sede ribadire che vi è in corso 'una guerra' tra il Ministero (e quindi le Prefetture) che non vogliono far registrare i matrimoni gay contratti all'estero ed i Sindaci dei vari Comuni che, al contrario, spingono per registrare all'anagrafe dei loro comuni anche le coppie gay sposate all'estero. Questa sentenza, come è di tutta evidenza, da un grande appoggio e sostegno alla posizione dei Sindaci ed è questa la sua forza dirompente.
Non riporto ma lascio alla vostra immaginazione le reazioni dei vari vescovi, chiellini, leghisti e Giovanardi alla notizia della sentenza...
Comunque, se volete farvi un'idea completa sulla questione, vi riporto in fondo al post tutti i link utili. A noi non resta  che dire Grazie a queste donne (i guidici della Corte d'Appello) che hanno applicato il diritto in modo innovativo, coerente e corretto, così aiutando a cambiare questo mondo un pochino in meglio.
MduL

Articoli utilizzati per la redazione del Post:
- Articolo ""Nato" da una coppia lesbica, il Comune di Torino ferma la trascrizione" di Gelsomino del Guercio (?) per sito aleteia.org
- Articolo "Figlio di coppia lesbica, stallo a Torino: sospesa trascrizione atto di nascita" per il sito tgcom24.mediaset.it
- Articolo "Bimbo figlio di due mamme, i giudici al Comune: "E' di entrambe" per il sito della repubblica/torino
- Articolo "Torino, bimbo nato da due donne: per il tribunale sono entrambe mamme" di F.Q. per il sito ilfattoquotidiano.it

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