Il senatore Pillon (Foto da Vivivcentro.it) |
_ MduL, 23 febbraio 2019 _
Ed eccoci ancora qui, con il triste aggiornamento sui fatti e sulle notizie che fanno inorridire e che ci debbono far capire in che tempi bui stiamo entrando e vivendo.
La prima notizia che ci teniamo a segnalare riguarda la presentazione in Senato, da parte del firmatario senatore Pillon, del disegno di legge recante "Disposizioni contro il turismo riproduttivo".
Ancora una volta, dunque, dopo il disegno di legge sull'Affido condiviso, il Sen. Pillon fa una proposta di legge che, se approvata, porterebbe alla delimitazione e/o eliminazione di diritti civili già acquisiti...Ma, andiamo con ordine.
Mappa sul cd "Utero in affitto" (di dagoscopia.com) |
Primo punto della legge, a quanto riportato da Antonio Atte nel suo articolo per adnkronos.com (utilizzato come fonte ed il cui link diretto potete trovare in calce al presente post), è porre fine alla cd pratica "dell'utero in affitto", ponendo un "...argine al triste fenomeno del cosiddetto 'turismo riproduttivo'", punendo con la reclusione da tre a sei anni e con la multa da 800mila a un milione di euro "chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità".
Ora, in merito a questo punto del disegno di legge, stante il profondo e radicato dualismo che vi è tra i sostenitori ed i detrattori di tale forma di concepimento, che porta financo le maggiori organizzazioni e rappresentanze lesbiche ad un evidente contrasto interno, ci teniamo ad astenerci dal commentare: ognuna di voi avrà la sua posizione e la sua convinzione e non sta certo a noi intrometterci su questioni così delicate e personali. Per quante di voi volessero aprofondire questo punto, vi rinviamo al testo dell'articolo di Atte citato, di cui al link più sotto.
La parte del disegno di legge Pillon "Disposizioni contro il turismo riproduttivo", che vi vogliamo segnalare, invece, convinte che, visto il titolo della proposta di legge ed il silenzio dei giornali, magari potrebbe passare inosservata, è un'altra e ci riguarda ancor più da vicino. Ci stiamo riferendo al fatto che tale disegno di legge vorrebbe ribadire "in via definitiva il già sussistente divieto di iscrizione o trascrizione di atti di nascita dai quali risultino due padri o due madri".
Si, avete letto bene. Ora, premesso che, secondo noi, in modo assolutamente 'subdolo', viene riportato in una disposizione di legge, un concetto sbagliato e cioè che sussista in Italia un divieto di iscrizione o trascrizione di atti di nascita dai quali risultino due padri o due madri, queste le parole del sen. Pillon: occorre "dare una definitiva indicazione
che renda impossibile iscrivere o trascrivere atti di nascita di minori
con due padri o con due madri, in violazione delle più elementari
esigenze naturali oltre che del primario e superiore interesse del
minore a non essere separato dai propri genitori naturali, come previsto
dalla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia".
Ora,
a prescindere dalla citazione della Convenzione Onu sui diritti
dell'infanzia, nominata a sproposito, preme far presente e ribadire la
pericolosità di tale proposta di legge che, se approvata, porterebbe il
nostro paese indietro di decenni e lasciarebbe, questo si, i bambini
delle famiglie arcobaleno totalmente privi di qualsivoglia tutela e
riconoscimento giuridico!!....
Inoltre, come detto in precedenza, non sussiste un divieto esplicito all'iscrizione o trascrizione dei figli di famiglie arcobaleno all'anagrafe, ma vi è un vuoto normativo. Non di divieto si tratta, dunque, ma del vuoto normativo creatosi nel nostro ordinamento negli anni passati e non colmato, per colpa proprio dei sostenitori della cd famiglia tradizionale, dalla legge cd Cirinnà sulle Unioni civili del 2016. Vuoto normativo che, suo malgrado, la magistratura ha dovuto colmare ogni volta che è stata coinvolta in tali annose questioni.
Magistratura che, salvo rarissime eccezioni è bene ribadirlo, ha avuto modo di esprimersi in senso conforme alla iscrizione e trascrizione di tali atti in quanto ritenuti assolutamente non contrari all'ordine pubblico (unico appiglio cui potrebbero aggrapparsi coloro, come appunto il senatore Pillon, che vogliono sancire un divieto di tale esercizio di diritti civili).
Ma vi è di più, gli stessi Sindaci, forti delle sentenze pronunciate dalla magistratura, in molti dei comuni italiani, apripista la sindaca di Torino, Chiara Appendino, hanno riconosciuto tale diritto all'iscrizione all'anagrafe di stato civile ai figli delle famiglie arcobaleno.
E proprio questo intende bloccare il disegno di legge in questione. Con l'entrata in vigore della norma, così come prevista da Pillon, non potranno infatti più esserci sentenze favorevoli alla iscrizione o trascrizione dei figli nati da coppie omosessuali perché la magistratura non potrebbe più occuparsene, né, tantomeno, i sindaci potrebbero più occuparsene direttamente, stante il fatto che, a quel punto, agirebbero contro una legge della repubblica. Legge che, come detto ed ora come qui ribadito, ad oggi non c'è ma che vorrebbe introdurre Pillon con questo suo nuovo disegno di legge.
E' chiara, ora, la pericolosità di tale proposta?
MduL
Fonte:
Articolo <<"Nuovo ddl Pillon: "Stop a turismo riproduttivo, rischio carcere">> di Antonio Atte per adnkronos.com del 17/02/2019
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