Ultimo aggiornamento il 24 marzo 2024

Mala tempora currunt: ci associamo con forza a quanto scritto da gay.it a proposito delle nomine istituzionali dei senatori Pillon e Pucciarelli e aggiungiamo il nostro sdegno per l'ulteriore nomina istituzionale alla vice-presidenza della senatrice Paola Binetti

Foto Senato della Repubblica
Ma in che brutto periodo viviamo? Dove stiamo finendo? Dal mese di marzo ad oggi sta succedendo di tutto, e tra questo 'tutto' vi è la sistematica occupazione da parte dei movimenti pro-vita, omofobi e misogini delle strutture di garanzia dei diritti umani e non solo Lgbtq che, in ogni caso, sono una parte fondamentale ed imprescindibile di tali diritti.
La senatrice Stefania Pucciarelli
Dopo la proposta di decreto sull'affido condiviso da parte del senatore Pillon, che in questa sede non vogliamo ulteriormente sviscerare tanto ci ha fatto scrivere, è di questi giorni la notizia - sconvolgente!- , diventata virale su Facebook, della nomina della senatrice, in forza alla Lega, Stefania Pucciarelli a Presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani.
Sconvolgente perché la senatrice, nella sua carriera politica, ha più volte esternato le sue posizioni in materia di diritti umani. Posizioni che come sintetizzato dall'articolo di Giuseppe Gaetano per corriere.it (link in calce al post) sono le seguenti:
* Nel luglio 2012 commentò con «se uno deve pagare per essersi difeso, è meglio che la mira la prenda per bene» la notizia del risarcimento di 120mila euro a cui era stato condannato un cittadino che aveva sparato a un gruppo di ladri rom; 
* a settembre dello stesso anno scrisse «un bambino deve avere un papà maschio e una mamma femmina, è quello che regola la natura per la riproduzione», a proposito dell’adozione delle coppie omosex e del caso Nicki Vendola, che nel 2016 ricorrerà poi alla fecondazione assistita per avere un figlio col compagno; 
* nell’ottobre 2015 condivise il meme «stop gender nelle scuole», convinta che la loro presenza negli istituti potesse influenzare l’orientamento sessuale degli alunni; 
* nel giugno 2017 cliccò “like” a un post razzista sui forni crematori agli stranieri che chiedono un alloggio popolare; 
* quest’estate ha bollato la registrazione dello stato di famiglia di un figlio nato da due padri a Sarzana, sua città natale, scrivendo «non abbiamo paura di dirci cristiani e di difendere la famiglia naturale e tradizionale»; 
* solo alcuni giorni fa ha affermato che «finalmente al campo rom di Castelnuovo Magra sono tornate le ruspe». 
E come queste, tante altre, contro la Boldrini, contro i 5stelle, ora alleati di governo e contro tutti i progetti o le politiche di integrazione.
Ora, appare quantomeno discutibile la scelta di questa senatrice leghista proprio alla Presidenza di una Commissione di garanzia dei diritti che essa stessa vuole circoscrivere e/o eliminare.
Poco ci rassicurano, poi, le sue risposte alle critiche. Ha dichiarato, infatti, «io rispondo con i fatti: la settimana prossima avrà luogo la prima riunione degli uffici di presidenza della commissione, dove saranno invitati anche gli esponenti dell’opposizione. Io mi soffermo solamente sul fare e non sul dire». 

Il senatore Simone Pillon
Ogni altro commento, sul punto, appare inutile!. Passiamo, quindi, alla seconda nomina che ci ha e ci deve sconvolgere, quella della nomina del senatore Simone Pillon, un tempo portavoce del Family Day, oltre che autore del ddl sull'affido condiviso (non smetteremo mai di scriverlo e di ricordarlo, anche per le future generazioni) a vice presidente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, con Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia, eletta Presidente della commissione.
Cioè, il senatore Pillon, che vuole chiaramente rimettere la donna 'alla conca' e vuole tutelare i bambini facendoli eventualmente convivere con un padre violento; colui che ritiene che le scuole vadano "bonificate dalla terribile cospirazione che mira a rendere tutti i bambini dei gender" (virgolettato nostro); il senatore che ritiene la sola famiglia esistente e possibile quella con un padre ed una madre, viene eletto Vice Presidente di una commissione di garanzia sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza?...
No, vabbè, è uno strappo democratico inconcepibile quanto quello creato dalla nomina della senatrice Pucciarelli a Presidente della commissione di garanzia sui diritti umani.

La senatrice Paola Binetti
A queste due nomine, però, ci sentiamo in dovere di aggiungerne un'altra che rischia magari di passare sotto silenzio. E' la nomina della senatrice Paola Binetti a Vice Presidente proprio della Commissione sui diritti umani presieduta dalla Pucciarelli.
Cioè, la senatrice Binetti, una delle tutor dell'Opus Dei. Colei che, nella sua carriera politica con vari partiti (è stata deputato anche il partito democratico!) nell'ordine, secondo l'elenco fattone da wikipedia, ha così esternato le sue posizioni politiche:
* in occasione della sua partecipazione alla trasmissione 'Tetris' di LA7, ha affermato che l'omosessualità è «una devianza della personalità» e che essere gay è un comportamento «molto diverso dalla norma iscritta in un codice genetico, morfologico, endocrinologico e caratteriologico» (in contrasto con l'interpretazione dell'omosessualità come «variante naturale del comportamento umano» fornita dall'Organizzazione mondiale della sanità. Il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, infatti, ha sporto denuncia contro la Senatrice per tali dichiarazioni).
* Nella seduta del Senato del 6 dicembre del 2007, nella votazione relativa alle norme del cosiddetto "pacchetto sicurezza", pur facendo parte della maggioranza di governo, ha votato contro la fiducia allo stesso, dissentendo sul tipo di formulazione delle norme che vietano le discriminazioni relative al genere e alla omosessualità. 
* Anche nella campagna elettorale 2008 la senatrice Binetti ha mostrato la radicale diversità delle sue posizioni rispetto al partito del quale faceva parte (Partito Democratico) affermando «Non voterò nessuna normativa giuridica a tutela delle coppie gay».
* Una nuova polemica nasce nel novembre 2008 quando, intervistata sulla recente riconferma del Vaticano dell'esclusione dal sacerdozio delle persone con tendenze omosessuali, afferma che si tratta di un'utile strategia per combattere la piaga della pedofilia nella chiesa cattolica, che ha visto un numero sempre crescente di condanne per reati di pedofilia commessi da prelati. 
In questa occasione, la senatrice Binetti ha affermato che "Tendenze omosessuali fortemente radicate presuppongono la presenza di un istinto che può risultare incontrollabile. Ecco: da qui scaturisce il rischio pedofilia" (ovviamente, a seguito di tali dichiarazione è stata fortemente criticata dalle associazioni di omosessuali e da parte di diversi esponenti del Partito Democratico). In seguito poi ha ribadito il suo pensiero, dichiarando: "Ho spiegato che tendenze gay fortemente radicate possono portare alla pedofilia".
* Ulteriore motivo di polemica è stato il suo voto contrario alla proposta di legge di Anna Paola Concia che mirava ad introdurre nel codice penale l'aggravante dell'omofobia, proposta bocciata dalla Camera dei deputati il 13 ottobre 2009. In questa occasione, la senatrice Binetti ha giustificato il suo voto contrario affermando "Per come era formulata la legge, le mie opinioni sull'omosessualità, e quelle di tante altre persone, potevano essere individuate come un reato". 

Dunque, tre dei senatori con le posizioni pubbliche maggiormente radicalizzate contro ogni forma di riconoscimento dei diritti altrui, vengono posti alla Presidenza delle più importanti Commissioni Parlamentari di garanzia proprio di quei diritti...e ciò in palese sfregio di ogni correttezza costituzionale, di rispetto dell'altro e di rispetto delle istituzioni stesse che le forze politiche al governo dovrebbero tutelare...senza parole, ci viene da scrivere solo...
...'mala tempora currunt'...

Non resta, dunque, che appoggiarsi alla seppur flebile speranza che, almeno nella Commissione per i diritti umani,  sono state nominate anche due leonesse pro-diritti che, siamo sicure, non lasceranno nulla di intentato per riuscire a proteggere e tutelare i diritti di tutti/e noi. Stiamo parlando della senatrice Emma Bonino e, soprattutto, della senatrice Monica Cirinnà, che è anche uno dei due segretari della commissione stessa.

MduL




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