Che pasticcio questi diritti civili: da un lato occorre, oggi più che mai, tenere alta la guardia per conservare i diritti acquisiti, dall'altra bisogna capire come ed in che misura portare avanti le nostre istanze. Prima di fare tutto ciò, però, occorre trovare una nuova unità ed un nuovo dialogo già all'interno del mondo Lgbtqi.
E' di ieri, 25/10/2018, l'articolo letto sul sito ilfattoquotidiano.it (link in fondo al post), con il quale l'autrice, Margherita Cavallaro, si scaglia, con toni anche molto duri, contro il gruppo di lesbiche che, in occasione del Gay Pride di Londra dello scorso 7 luglio, ha conquistato la testa del corteo ed ostentato uno striscione con su scritto “transactivists erase lesbians” (gli attivisti trans cancellano le lesbiche), contestualmente distribuendo volantini contro il 'Gender Recognition Act' (che permette alle persone trans e non binarie di scegliere sui documenti il genere che preferiscono indicare per se stesse, o nessun genere) e chiedendo che le donne trans vengano esclude dagli spazi femminili.
Non paghe, alcune di queste 10 esponenti del gruppo contro i trans, in occasione di un'intervista con il reporter di Pink News, hanno dichiarato: “Noi vogliamo togliere la L (di lesbiche, ndr) dal Pride: un uomo non può essere lesbica, una persona con un pene non può essere lesbica” ed anche “Gli uomini dicono di essere trans, di essere lesbiche e fanno pressione sulle lesbiche per fare sesso con loro”.
Ne consegue che, come riportato dall'articolo di gaypost.it (link in calce al post), "il blitz ha suscitato molte reazioni tra chi era presente. In molti si sono detti arrabbiati (su tutti, il Sindaco della città che stava marciando in testa al corteo) che si permettesse ad un gruppo che vuole escludere le persone trans di aprire il corteo.
Una delle persone che ha contestato il gruppo ha dichiarato a Pink News: “Odiano le persone trans, odiano le sex workers… sono come i bigotti che dicono che i gay andranno all’inferno. E’ disgustoso, è un problema rispetto a cosa è diventato il Pride”".
Una delle persone che ha contestato il gruppo ha dichiarato a Pink News: “Odiano le persone trans, odiano le sex workers… sono come i bigotti che dicono che i gay andranno all’inferno. E’ disgustoso, è un problema rispetto a cosa è diventato il Pride”".
Dunque, donne lesbiche - poche - che hanno fatto della transfobia il loro cavallo di battaglia. Di questo gruppo di donne, ognuna di noi può e deve pensare ciò che meglio crede e ritiene giusto, ciò che non si può fare, però, è stigmatizzare l'episodio, come giustamente ha fatto Margherita Cavallaro nel suo articolo, senza approfondire la questione.
Per farlo ci avvaliamo di un altro articolo "Il movimento lgbt è diviso nella lotta per i diritti civili" di Claudio Rossi Marcelli per internazionale.it del 16/02/2018 che, stante la sua notevole chiarezza espositiva e la sua accuratezza, meritava qui di essere riportato integralmente. Non potendolo e volendolo fare però per rispetto nei confronti dell'autore, ci limitiamo qui a riportare i punti principali toccati dall'articolo per poi rinviarvi alla sua lettura originale.
Lo riportiamo perché pensiamo che alcune di voi, così come è successo, almeno in parte, a noi, neanche sappiano di tutte queste problematiche e di questi contrasti all'interno del mondo Lgbtqi ed all'interno dello stesso mondo lesbico.
Ecco, dunque, qui di seguito il link all'articolo indicato (riportato, per altro, anche in calce al post):
Ecco, dunque, qui di seguito il link all'articolo indicato (riportato, per altro, anche in calce al post):
di Claudio Rossi Marcelli per internazionale.it del 16/02/2018
Qui di seguito, però, i punti principali toccati dall'interessante articolo di Claudio Rossi Marcelli che teniamo a segnalarvi:
1. <<Nonostante i progressi sul fronte dei diritti civili, oggi è ancora difficile essere gay. Ma è ancora più difficile essere lesbica, perché le donne omosessuali sono un gruppo discriminato all’interno di un gruppo discriminato...
2. Storicamente l’attivismo lesbico è sempre stato profondamente radicato nel femminismo...
2. Storicamente l’attivismo lesbico è sempre stato profondamente radicato nel femminismo...
3. In Italia il conflitto sotterraneo tra gay e lesbiche è riemerso negli ultimi mesi per via della dura presa di posizione di Arcilesbica contro la gestazione per altri (gpa). “Trans women are not women” (le donne trans non sono donne) è una nuova concezione che si sta diffondendo all’interno del movimento femminista internazionale e che rivendica la differenza tra donne cisgender e donne transessuali.
4. ... dragphobia, cioè paura degli uomini che si travestono da donna per esibirsi. Più che una fobia, però, il ragionamento di Willoughby suonava come una forma di intolleranza...
5. Infine, per chiudere il cerchio di vittime che diventano carnefici, va segnalata la forma di discriminazione denunciata dal documentario London’s female queens, che esplora il fenomeno delle drag queen donne.
La conclusione, invece, la riportiamo in modo testuale, perché da noi condivisa appieno. Eccola:
Ricapitolando, quindi: gay contro lesbiche, lesbiche contro padri gay, femministe contro trans, trans contro drag queen e drag queen contro donne. Si ha l’impressione che i gruppi discriminati stiano spendendo troppe energie per darsi battaglia a vicenda invece di concentrarsi sul vero obiettivo: il raggiungimento dei diritti civili e la piena parità di genere. Quando la discriminazione smetterà di essere così grave avremo tempo di ragionare su tutti gli aspetti su cui ancora non c’è accordo. Ma fino ad allora la comunità lgbt e il movimento femminista dovrebbero ricordarsi che l’unione fa la forza.>>
E questo è quanto. Quando leggerete l'articolo capirete meglio cosa intendiamo. Inutile aggiungere altre parole.
MduL
Fonti:
Articolo "Lesbiche anti-trans, tre ragioni per cui il loro odio è ridicolo" di Margherita Cavallaro per ilfattoquotidiano.it del 25/10/2018;
Articolo "Londra: 10 lesbiche anti-trans bloccano il Pride e il sindaco condanna il gesto" della redazione di gaypost.it dell'8/07/2018;
Articolo "Il movimento lgbt è diviso nella lotta per i diritti civili" di Claudio Rossi Marcelli per internazionale.it del 16/02/2018
Nessun commento:
Posta un commento