Ultimo aggiornamento il 4 maggio 2024

Notizie Flash: ecco cosa è successo in questi mesi estivi nel mondo Lgbtqi - Le istituzioni

Il Ministro Lorenzo Fontana (foto da articolo di lettera43.it)

Si, è vero, abbiamo già parlato del Ministro della famiglia e della disabilità, Lorenzo Fontana, prima della vacanze estive, ma siamo costrette ora a riparlarne, in modo da prepararvi a possibili future azioni di governo.
E' del 26 luglio scorso, infatti, la notizia (apparsa su tutti i maggiori quotidiani) che il Ministro Fontana ha creato una delle prime crisi di governo, presentando il proprio programma di governo in un'audizione alla Commissione per gli Affari sociali, in base al quale, oltre ad un riordino delle normative sui disabili che porti ad un "Codice della disabilità", riteneva doversi dare un "fermo no al riconoscimento delle famiglie gay, opposizione alla maternità surrogata — anche se fatta all’estero —, sostegno alla genitorialità eterosessuale, introduzione degli accordi prematrimoniali".
In altre parole (e, per l'esattezza, con le parole della giornalista Elena Tebano, scritte per il suo articolo "Figli di coppie gay, il ministro Fontana dice no al riconoscimento" in corriere.it, la cui versione integrale ed originale potete trovare nel link in calce a questo post), il Ministro Fontana era tornato a ribadire di non voler riconoscere i figli delle coppie gay (in coerenza, del resto, con la sua precedente affermazione, in base alla quale «le famiglie gay non esistono»), soprattutto se nati grazie alla maternità surrogata. 
Dichiarò, infatti, il Ministro: «Rilevo come l'attuale assetto del diritto di famiglia non possa non tenere in conto di cosa sta accadendo in questi ultimi mesi in materia di riconoscimento della genitorialità, ai fini dell'iscrizione dei registri dello stato civile di bambini concepiti all'estero da parte di coppie dello stesso sesso facendo ricorso a pratiche vietate dal nostro ordinamento e che tali dovrebbero rimanere». 
Un’espressione un po’ criptica, che fa riferimento al riconoscimento dei figli di coppie di uomini italiani nati all’estero (prevalentemente in Canada e California) grazie alla gestazione per altri arrivato in Italia prima per via giudiziaria, con una sentenza della Corte di appello di Trento del 2017 (in autunno se ne occuperà la Corte di Cassazione) e poi per via politica per mano dei sindaci. 
A inaugurare i riconoscimenti amministrativi è stata quest’anno la sindaca di Torino Chiara Appendino dei 5 Stelle, che con Fontana sono al governo. 

Matteo Salvini (foto Libero Quotidiano)
A giugno Salvini dopo le esternazioni di Fontana sulle famiglie gay a giugno aveva detto che questi temi «non sono una priorità e non sono nel contratto di governo». Però, rispondendo a un’interrogazione parlamentare in merito, è tornato sulla questione con tutt’altri toni: «Il diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà» è una delle questioni a cui «il governo darà voce e difesa in ogni sede» ha affermato. 
Salvini ha quindi spiegato di aver chiesto all’Avvocatura dello Stato di «dare le sue valutazioni legali» prima di «definire linee di indirizzo che ho intenzione di diramare alle prefetture e agli enti locali interessati». 
Secondo il ministro dell’Interno «alcuni ufficiali di stato civile hanno correttamente opposto il diniego alle trascrizioni ritenendole contro la legge altri sono andati a mio avviso oltre le norme vigenti»
Salvini però ha anche ammesso di dover tenere «conto dell’orientamento del Consiglio di Stato, volto ad escludere che il prefetto possa annullare l’atto del ufficiale dello stato civile in assenza di un’espressa previsione di legge». Significa cioè che i prefetti, e quindi il ministero dell’Interno da cui dipendono, non hanno il potere di annullare i riconoscimenti.

Il sottosegretario Spadafora (Stylo24)
In serata ai ministri della Lega ha risposto il sottosegretario con delega alle Pari opportunità Vincenzo Spadafora «Su questi temi è necessario andare al di là delle battaglie identitarie, perché tutto questo incide realmente nella nostra società e coinvolge i più indifesi, i bambini. 
Non esistono infatti, bambini di serie A o di serie B, tutti devono essere tutelati —ha detto —. Per questo la Corte Costituzionale, con la sentenza 162 del 2014, ha superato il principio espresso dalla legge 40 del 2004, per il quale vi doveva essere coincidenza fra genitorialità biologica e genitorialità sociale». E ha spiegato che «Il preminente interesse del minore è l’unico principio che deve guidare tutte le scelte nella materia dello status familiare. Proprio per questo, secondo la giurisprudenza, è illegittimo il rifiuto dell’Ufficio di Stato Civile di iscrivere nei registri i bambini concepiti con tecniche di procreazione medicalmente assistita da coppie dello stesso sesso. Invito — ha concluso il Ministro Fontana a fermare la propaganda ed aprire un dialogo culturalmente serio, di riflessione e di discussione, per evitare che il nostro Paese torni 10 anni indietro».
Il Ministro Luigi di Maio (wikipedia)
Poi è intervenuto anche il vicepremier Luigi Di Maio: «Nel contratto di governo non ci sono queste materie — ha ricordato — perché non siamo d’accordo con la Lega. Il ministro Fontana ha espresso la sua opinione ma un ministro che dice che in Italia è illegale l’utero in affitto dice la verità». 
Di Maio ha poi aggiunto che «per quanto riguarda i bambini l’obiettivo è tutelarli, ma in questa legislatura non ci occuperemo di questa materia e non legifereremo»

Infine le reazioni dei sindaci: «Torino è stata la prima città in Italia a riconoscere i figli di coppie dello stesso sesso, di questo siamo orgogliosi — ha rivendicato la prima cittadina torinese Chiara Appendino in un tweet —. Continueremo su questa strada, per garantire alle bambine e ai bambini il diritto di avere una famiglia in cui l’amore sia l’unica condizione necessaria». 
Mentre il Sindaco di Milano Beppe Sala ha invitato il ministro Fontana a «regolamentare queste situazioni» perché «quando i cittadini ti chiedono il riconoscimento di un diritto non puoi girarti dall’altra parte».
Il Miinistro Lorenzo Fontana (politichefamiglia.it)
Ecco, queste le posizioni e le dichiarazioni del ministro della famiglia in merito ai diritti delle persone Lgbtqi. Ma Fontana non si è fermato qui. Egli, infatti, sempre in sede di audizione alla Commissione, ha anche annunciato misure a sostegno della maternità, ma solo per le coppie “tradizionali”.
Ha dichiarato, infatti, «Occorre rafforzare le misure già esistenti in materia di indennità di maternità, congedo parentale, congedo retribuito obbligatorio per il padre lavoratore. Tutto ciò affinché la maternità non rappresenti più una ragione di discriminazione sui luoghi di lavoro».
E, ancora, «Interventi mirati potranno anche essere adottati per l'estensione dell'Istituto del part-time alla fine della maternità, anche con riferimento al potenziamento dell'assegno di maternità di base per le madri disoccupate casalinghe che non beneficiano dell'indennità di maternità».
Infine, si è pronunciato anche su gli accordi prematrimoniali, ritenendoli fattibili. Ha sostenuto, infatti, che «Mi sembra che sia arrivato il tempo per dotarsi di una serie di discipline sull’accordo prematrimoniale che siano volte a ridurre i contrasti di tipo essenzialmente economico tra i genitori nella fase di dissolvimento del vincolo».
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Don Vilmar Pavesi (FSSP Roma)
Direte voi, ebbene? Cosa c'è di male al sostegno alla maternità? No, assolutamente nulla, anzi, sennonché, a parte il non trascurabile dettaglio che tale aiuto e sostegno alla maternità verrebbe erogato solo ed esclusivamente per le donne/madri di "una famiglia tradizionale" (!)  [per intenderci, secondo Fontana, quella composta da un papà ed una mamma e non anche le famiglie arcobaleno], lascia un attimo sconcertati constatare come tali posizioni sembrino essere lo specchio fedele delle posizioni (medievali) che sulla donna e sul ruolo della donna - ma non solo, vedi infra - porta avanti il mentore e consigliere spirituale del ministro Lorenzo Fontana, don Vilmar Pavesi.
Apprendiamo, infatti, dall'anticipazione all'Articolo "«I gay sono istigati dal diavolo»: parla il prete consigliere del ministro Lorenzo Fontana" di Elena Testi per il settimanale l'Espresso, pubblicata su espresso.repubblica.it (link all'articolo in fondo al post) che "Ogni mattina, alle sette e un quarto, a pochi passi da palazzo Farnese, ponte Sisto e via Giulia, un uomo varca la porta dell'imponente chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, si inginocchia e partecipa all'antico rito tridentino, la messa in latino che si celebrava prima della riforma liturgica fortemente voluta dalla Santa Sede dopo il Concilio Vaticano II. L'uomo che nella penombra si percuote il petto con il pugno in segno di contrizione per tutti i suoi peccati, è il ministro Lorenzo Fontana.
Terminata la solenne liturgia, si dirige dentro la sacrestia e incontra la sua guida spirituale, nonché consigliere fidato, don Vilmar Pavesi.
Di questo padre brasiliano, amico non solo di Fontana ma anche di Matteo Salvini, non si è saputo nulla, eppure la sua chiesa, la santissima Trinità dei Pellegrini, è frequentata da politici di spicco e da quei porporati che mettono in discussione il pontificato di Francesco (Papa Francesco!).
Più in dettaglio, l'internazionale sovranista ha qui, nel cuore di Roma, tra madonne, crocifissi ed evangelisti, uno dei suoi nascosti punti di riferimento. Una rete che comprende il cardinale Raymond Leo Burke, il segretario di Ratzinger, Georg Ganswein e l'ultracattolico Steve Bannon, intenzionato a dirigere l'Europa. Intrighi, accademie finanziate con soldi che arrivano da oltreoceano e un passato che rende chiaro il futuro.  

Ma chi è Don Vimar Pavesi? Apprendiamo, sempre dall'anticipazione dell'articolo di Elena Testi, che questo sacerdote, vestito con la tunica nera, per anni ha animato la vita politica veronese, benedicendo sedi di partito del Carroccio (cioè della Lega) e lanciando castighi divini ogni volta che gli veniva impedito di celebrare cerimone reazionarie (cerimonie che, come abbiamo visto sopra, vengono celebrate in contrapposizione al Papa stesso).
Ma don Pavesi non è solo questo. Ecco il pensiero del mentore e confessore del ministro della famiglia (non dimentichiamolo).

«In questa Chiesa vengono solo uomini perché ci vuole uno sforzo mentale per seguire la messa in latino». Avete capito, si? Sta dicendo che le donne sono troppo stupide per poter seguire una messa in latino.
Questo, invece, il suo pensiero sui gay: «I gay? Sono istigati dal diavolo, dietro ogni peccato di sensualità e lussuria c'è la mano del maligno».
Infine, come è di tutta evidenza viste le premesse, ecco il pensiero di don Pavesi sull'aborto, che per lui diventa un crimine, la civiltà necessita di una nuova alleanza tra trono e altare, bisogna tornate agli antichi regni italici e sui migranti che, sempre secondo il suo pensiero, «non mi sembra scappino dalle guerre».
Parole che, come scrive Elena Testi, lasciano perplessi, ancor di più se pronunciate da un prete che dovrebbe gridare dignità, perdono e carità, ma parla solo di gerarchia, dipendenza e legame.
Parole che, visti i rapporti tra questo prete e due dei nostri ministri della repubblica, fanno tremare i polsi.
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Il Ministro Matteo Salvini (cityjournal.it)
Per farvi capire di cosa stiamo parlando, passiamo ad un'altra notizia che ha coinvolto il nostro mondo Lgbtqi di questa estate e che riguarda proprio il Ministro degli Interni, Matteo Salvini.
Il Ministro, infatti, dopo un primo - breve - periodo durante il quale si è tenuto fuori da queste discussioni, asserendo che non facevano parte del patto e programma di governo, ha iniziato a cambiare posizione (a voler pensare male, si potrebbe supporre che il ministro sia stato spinto ad assumere tali nuove posizioni facendo riferimento ai dati riportati dal terribile e terrifico software 'la bestia' che consente al suo staff di avere sempre sotto controllo le reazioni della gente alle sue dichiarazioni sui social. Se, ad esempio, dai commenti dei suoi elettori dovesse risultare che essi vogliono tornare al medioevo, togliendo nuovamente i diritti alle persone Lgbtqi, ed alle donne, lui li fa tornare al medioevo...) sostenendo "il diritto dei bambini ad avere una mamma ed un papà", poi, seppur - per fortuna - conformandosi alle sentenze del Consiglio di Stato, appoggiando i funzionari che si rifiutano di trascrivere allo stato civile atti coinvolgenti figli di coppie omosessuali, infine, e qui è la notizia dell'estate, ha annunciato in un'intervista alla testa cattolina online 'Nuova bussola quotidiana': "Via "genitore 1" e "genitore", e ritorno all'antico con "madre" e "padre" sui moduli del Viminale per richiedere la carta di identità elettronica per i figli minori.

Queste le parole di Salvini: "...Per fare un esempio: la settimana scorsa mi è stato segnalato che sul sito del ministero dell'Interno, sui moduli per la carta d'identità elettronica c'erano 'genitore 1' e 'genitore 2'. Ho fatto subito modificare il sito ripristinando la definizione 'madre' e 'padre'. È una piccola cosa, un piccolo segnale, però è certo che farò tutto quello che è possibile al ministero dell'Interno e che comunque è previsto dalla Costituzione. Utero in affitto e orrori simili assolutamente no".
E, ancora, rispondendo alle dure critiche pervenute dal mondo della sinistra (che, è bene ricordarlo, ha almeno approvato la legge sulle unioni civili): "Per la sinistra, difendere il concetto di mamma e papà significa essere 'trogloditi'. Allora sono orgoglioso di essere un troglodita!".
E questo anche se, in realtà, andando a verificare sul sito del ministero, il modulo che si trova come esempio non porta più effettivamente "genitore 1" e "genitore 2" ma solo "genitori". Ma, "L'impegno politico del ministro - confermano dal Viminale - è ridare dignità alla figura di madre e padre. Al momento sui moduli è stata inserita la definizione Genitore". Probabilmente l'intento di Salvini di tornare alla vecchia dicitura "madre" e "padre" è in contrasto con le leggi in vigore e con le tante sentenze che riconoscono la genitorialità di madri e padri dello stesso sesso.
Del resto, è bene ribadirlo, anche per ciò che concerne i matrimoni gay (riconosciuti come unioni civili dalla legge Cirinnà) Salvini ha dichiarato e confermato tutta la sua avversità. Questo infatti il suo pensiero: "La trascrizione dei matrimoni gay? Ci stiamo lavorando, ho chiesto un parere all'avvocatura di stato, ho dato indicazione ai prefetti di ricorrere. La mia posizione è fermamente contraria". E sorvoliamo sul fatto che pretenderebbe di ovviare ad una legge dello stato con un atto amministrativo del suo ministero, come a suo tempo provò a fare Angelino Alfano...

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Presentazione dell'Intergruppo Famiglia e Vita (foto da Nozie proVita)
E se tutto questo ancora non bastasse, ecco altre notizie di questa estate che non possiamo omettere. La prima, che abbiamo appreso dall'articolo "I parlamentari del Family Day fanno squadra" della redazione di lettera43.it (link in calce al post)  riguarda la creazione di un intergruppo parlamentare chiamato "Famiglia e Vita" che riunisce tutti i parlamentari del centrodestra, più una senatrice del Movimento Cinque Stelle Tiziana Drago (una professoressa già nota alle cronache per il suo sostegno alle Sentinelle in piedi) vicini ai cattolici del Family Day.
Promotore dell'iniziativa è Massimo Gandolfini, il neurochirurgo di Brescia organizzatore delle manifestazioni contro l'approvazione delle unioni civili e, ancor prima, della legge contro l'omofobia (mai approvata).

L'intergruppo vuole battersi contro la gestazione per altri (che in Italia comunque è già vietata), le adozioni omogenitoriali (già vietate, a meno che con ciò non si intenda il riconoscimento del secondo genitore non biologico nelle coppie omosessuali), la legalizzazione delle droghe leggere (non esiste in Italia), il contrasto al siucidio assistito (anch'esso vietato) e «la valorizzazione del prinicipo di obiezione di coscienza e l'educazione del gender nelle scuole», ovvero lo stop alle iniziative di contrasto del bullismo. Si tratta, dicono i promotori, di «valori non negoziabili».

Secondo gli organizzatori, gli aderenti sarebbero 150 tra deputati e senatori. Tra gli aderenti figurano Maurizio Gasparri (Forza Italia), Gaetano Quagliariello (Idea) e l'onorevole Giovanni Donzelli (Fratelli d'Italia).

Gaetano Quagliarello (moliseweb.it)
Una prima riunione si è tenuta 18 settembre scorso, a Palazzo Madama ed una seconda è convocata per il 12 ottobre al Pirellone di Milano con anche gli amministratori locali. «Ci ritroveremo speriamo in tanti - ha detto il professor Gandolfini - sindaci, governatori, consiglieri e anche i parlamentari che vorranno partecipare per valutare cosa si può fare sul territorio, sia le regioni che i comuni per le loro competenze soprattutto su temi di educazione e anche sulle trascrizione e iscrizione delle adozioni avvenute all'estero». «Inoltre - ha aggiunto - il prossimo congresso Mondiale in favore della famiglia si terrà a fine marzo 2019 in Italia, precisamente a Verona».
Ma non è finita qui, ciò che più conta, per noi, è che uno degli obiettivi dichiarati dell'integruppo è smontare le riforme approvate durante la precedente legislatura. Dichiara infatti Quagliariello: «Quella scorsa è stata una legislatura orribile: è passata con il voto di fiducia una legge sulle unioni civili che come previsto ha aperto alla stepchild adoption per via giudiziaria ed è stata approvata una cattiva legge sul testamento biologico, eutanasica. L'intergruppo Famiglia e Vita, quindi, è stata un'azione di resistenza e di testimonianza. Serve un'azione che non si limiti solo alle aule parlamentari. Agendo con provvedimenti parlamentari e agendo nella società per frenare gli effetti perversi dei provvedimenti della scorsa legisaltura, forse è possibile recuperare un po' del terreno che si è perso, spostare un po' più indietro il confine». Ottimista anche Maurizio Gasparri: «In questa legislatura - afferma - c'e' un contesto trasversale più fecondo per trovare determinazione e coraggio, c'è un clima interessante».
Alessandro Pagano (wikipedia)

Sconvolte? Aspettate perché possiamo continuare, citandovi le posizioni del leghista Alessandro Pagano, il quale promette «stavolta non giocheremo più una partita di rimessa, ma una partita d'attacco» e parla di «deriva antropologica frutto di una cultura cosmopolita e perversa». «Siamo al governo - incalza - e abbiamo un contratto che rispetteremo in toto. Ma ricordo che le battaglie non sono soltanto parlamentari: sono anche culturali. Non sono battaglie di qualche retrogrado medievale ma battaglie di civiltà. C'è un popolo italiano che si è risvegliato dal torpore voluto dalla massoneria internazionale, possiamo essere promotori di un grande cambiamento umano, culturale e politico».
Ed infine, ecco il pensiero del forzista Malan che indica alcuni punti ritenuti critici: «I sindaci che riconoscono le coppie omogenitoriali. E qualche giudice che ha fatto delle sentenze diciamo così, creative».

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Il senatore Pillon (foto de l'Espresso)
E non è ancora finita perché tra gli aderenti a questo intergruppo parlamentare, vi è il leghista Simone Pillon, organizzatore dei Family Day e noto allle cronache per aver presentato una proposta di legge su figli e divorzi molto contestata perché ritenuta lesiva dei diritti delle donne (tra l'altro vuole cancellare l'assegno di mantenimento), che ci porta ad un'altra -triste- notizia estiva da segnalare.
Stiamo parlando del testo di legge proposto da Pillon per l'affido condiviso. Testo che non convince nessuno, nè esperti di diritto di famiglia, nè le associazioni per la tutela dei figli di genitori separati. Nel mirino sia l’automatismo per cui i bambini dovrebbero trascorrere metà del tempo con il padre e metà con la madre e avere quindi due case sia il colpo di spugna sull’assegno di mantenimento in favore del “mantenimento diretto”, nonostante in Italia più di metà delle donne non abbia un’occupazione. A questo, si aggiunga poi che chi mantiene la residenza nella casa familiare – ora assegnata quasi sempre alle madri “tenendo prioritariamente conto dell’interesse dei figli” – debba versare all’altro, se ne è proprietario, un canone di affitto.
Testo che poi, ciò che in questa sede ancor più conta, è basato su un'ideologia vecchia e molto pericolosa, che vorrebbe riportare la donna indietro di tanti decenni. Concorda su questo anche l’avvocatessa Annamaria Bernardini De Pace che reputa il testo  del disegno di legge “imbarazzante“ e “maschilista” , disponendo “un’assurda parità materiale e di contabilità”.
Ma su questo punto, rinviamo all'Articolo riportato tra gli approfondimenti dal titolo "Affido condiviso, il ddl Pillon e i pericoli di una legge infarcita di ideologia" di Mauro Grimoldi per ilfattoquotidiano.it.

Ecco fatto. Queste le notizie estive di rilievo istituzionale coinvolgenti il mondo Lgbtqi. Sorvoliamo sui fatti di cronaca, specchio fedele di questo nuovo (brutto) mondo che si sta venendo a creare per non tediarvi ulteriormente, ma sappiate che, anche in questo caso, di notizie da dare, haimé, ce ne sarebbero diverse.


MduL



Fonti:
> Articolo "Figli di coppie gay, il ministro Fontana dice no al riconoscimento" di Elena Tebano per corriere.it del 26/07/2018;
>Anticipazione all'Articolo "«I gay sono istigati dal diavolo»: parla il prete consigliere del ministro Lorenzo Fontana" di Elena Testi per il settimanale l'Espresso, pubblicata su espresso.repubblica.it;
> Articolo "Carta d'identità, colpo di spugna di Salvini: "No a genitore 1 e 2, si torna a madre e padre". Ma in realtà sul sito appare "genitori"" di Alessandra Ziniti per repubblica.it
> Articolo "I parlamentari del Family Day fanno squadra" della redazione di lettera43.it
> Articolo "Affido condiviso, il ddl dell’organizzatore dei Family day: ‘Basta assegno mantenimento. Chi resta in casa paghi affitto’" di Chiara Brusini per ilfattoquotidiano.it



Altri articoli ed Approfondimenti:
Articolo "Coppie gay, il ministro Fontana: “No al riconoscimento di bambini concepiti all’estero. Far rispettare divieto”" di F.Q. per il fattoquotidiano.it del 26/07/2018
Articolo "Fontana sui figli di coppie gay: "Maternità surrogata è vietata, stop riconoscimenti"" della redazione di repubblica.it del 26/07/2018
Articolo "Come funziona il riconoscimento dei figli delle coppie gay" della redazione di lettera43.it del 26/07/2018
Articolo "Salvini: “Via Genitore 1 e Genitore 2, sui moduli Viminale ‘madre’ e ‘padre’. Negozi marijuana legale? Fenomeno pericoloso”" di F.Q. per ilfattoquotidiano.it
Articolo "Salvini patria e famiglia: sulla carta d'identità tornano madre e padre al posto di genitore 1 e genitore 2" della redazione di huffingtonpost.it
Articolo "Nasce “Famiglia e Vita”: gli omofobi si riuniscono in un intergruppo parlamentare" della redazione di gaypost.it
Articolo "Affido condiviso, il ddl Pillon e i pericoli di una legge infarcita di ideologia" di Mauro Grimoldi per ilfattoquotidiano.it

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