Ultimo aggiornamento il 10 novembre 2024

Stalking e minacce anche tra lesbiche: questo non è amore!!


Che l'Amore sia prerogativa femminile è una stupidaggine, così come ritenere che nessun uomo sia in grado di donare l'amore che una donna merita, privandolo di tutte quelle che sono le presunte e pretestuose 'devianze' maschili, quali gelosia, possesso, violenza, prevaricazione fisica e psicologica ecc... Esistono solo persone, uomini o donne non ha importanza, alcune delle quali sanno amare (non basta, infatti, pensare di provare un forte sentimento per qualcuno, bisogna anche saperlo sviluppare, coltivare e dimostrare) ed altre no.
Tra le persone che non sanno amare, ecco il caso di questa donna di 45 anni che, non accettando la fine della relazione con la sua giovane compagna di 20 anni, ha iniziato, suo malgrado, con uno stalking serrato, non dando tregua alla ragazza.
Pensate che era arrivata a chiamarla anche più di 500 volte al giorno, scaricando pure una app sullo smartphone che le permetteva di chiamarla a ripetizione, senza tregua. Ma non solo, era arrivata anche a ricattare e minacciare la ragazza, ventilandole la possibilità di dire alla madre della sua omosessualità (la ragazza, infatti, aveva nascosto a sua madre non solo la relazione con questa donna più grande, ma anche il fatto stesso di essere lesbica).
Insomma, come sempre avviene, haimé, in questi casi, una escalation di violenza che ha portato infine la ragazza a rivolgersi alle istituzioni, portato a processo la sua ex-compagna, ora stalker.
Queste le parole della ragazza, così come riportate nell'articolo del sito repubblica.it/cronaca di torino di cui in calce: "Voleva la mia piena attenzione - ha raccontato in aula la vittima - il suo comportamento era diventato ossessivo. Ci siamo messe insieme nel 2012, di nascosto dai miei genitori che non sanno della mia omosessualità". E, ancora, dopo che la giovane ha troncato la loro relazione, quando ha avuto inizio l'incubo, le sue parole sono terribili (come in tutti i casi di violenza e stalking) "Mi telefonava ogni minuto, mi scriveva messaggi ogni secondo, mi chiamava sul telefono fisso - ha spiegato al giudice - soprattutto minacciava di parlare con mia mamma. Un giorno è stata sotto casa mia sino alle tre di notte, un altro si era appostata sotto al mio balcone e nel frattempo mi telefonava. Mi diceva: "scendi con tua madre, così prima le dico chi sono poi ti gonfio davanti a lei". Quando ha saputo che volevo denunciarla, ha anche minacciato di suicidarsi. Io avevo paura: non capivo come una persona potesse comportarsi così. Soprattutto una persona che diceva di amarmi".
Ecco, appunto, diceva solo di amarti ma non ti amava, non ne era capace.

Che questa triste storia sia da monito per tutte noi, per due ordini di motivi: 1. può succedere anche a noi, in un rapporto di donne e tra donne; 2. bisogna imparare ad educare all'amore e, come tutte noi già sappiamo, non c'è niente di più difficile, soprattutto in questo periodo storico.
 
MduL


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