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Direte voi, ma perché, la Germania non aveva già previsto l'equiparazione dei matrimoni gay? No, non lo aveva fatto, ma aveva da tempo previsto la disciplina delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, quella disciplina, per intenderci, che qui da noi è entrata in vigore da un annetto.
Ma andiamo con ordine e ricostruiamo la vicenda. A tal fine, utilizzeremo, spesso pedissequamente, le parole dell'articolo "I matrimoni gay in Germania frutto di un calcolo elettorale" di Fabio Bolzonar per huffingtonpost.it.
Dunque, in Europa, mentre molti i paesi, uno dopo l'altro, legalizzavano i matrimoni gay, la Germania, sebbene l'opinione pubblica tedesca fosse sempre più favorevole alla loro introduzione, sembrava resistere imperturbabile.
E' del 2002, infatti, la sentenza della Corte Costituzionale di Karlsruhe che, sotto l'influenza di un clima politico improntato al conservatorismo, dichiarava "che poteva considerarsi un matrimonio soltanto l'unione fra un uomo e una donna". Ed è molto più recente, solo del 2013, la pretesa del CDU nei confronti dell'SPD (che la timorosa dirigenza SPD, haimè, subito accettò), contestualmente alla stipulazione del comune programma di governo, affinché quest'ultima formazione politica rinunciasse alla politica di eliminare le discriminazioni ancora sussistenti contro le coppie omosessuali in merito ai diritti matrimoniali, ai diritti di adozione e alla normativa fiscale. Quindi, questo ancora nel 2013, ma veniamo ai giorni nostri.
Lunedì sera, durante un incontro organizzato dalla rivista femminile Brigitte, Angela Merkel dichiarava che avrebbe lasciato libertà di coscienza ai deputati del suo partito nel caso di votazione di una legge sui matrimoni gay. Ecco, è bastato solo questo e, per magia, soltanto quattro giorni dopo, venerdì 30 giugno, la Germania era già diventata il 14esimo paese europeo a legalizzare i matrimoni fra coppie omosessuali, approvando così in poco meno di quattro giorni una legge che giaceva nei cassetti del parlamento da ben oltre quattro anni e ponendo probabilmente fine ad un dibattito che, come ricorda la Frankfurter Allgemeine Zeitung, durava da alcuni decenni.
Certo, in effetti, l'approvazione dell'equiparazione dei matrimoni appare avvenuta troppo in fretta per non essere scettici, ma rimane comunque una grande e miracolosa conquista (ulteriore, ribadiamo che in Germania già vi era la disciplina delle unioni civili).
Capire perché, in questo caso, è molto facile. L'approvazione di tale legge, infatti, è stata (l'ennesima) prova politica di Angela Merkel, la quale, per non farsi mettere in difficoltà su questo punto alle prossime vicine elezioni, ha pensato bene di togliere subito la patata bollente dal fuoco. A tal fine, lasciando libertà di scelta ai deputati del suo partito e pronunciandosi essa stessa, comunque, contro i matrimoni gay, è riuscita ad uscirne più forte che mai. I suoi sostenitori potranno apprezzarne la coerenza (è sempre stata contraria a tali matrimoni ed ha votato contro all'approvazione di tale legge), gli oppositori si sono trovati senza più l'arma da utilizzare contro di lei nella prossima campagna elettorale.
In altre parole, e con le parole di Fabio Bolzonar, "con l'approvazione lampo dei matrimoni gay, la Germania ha assistito alla realizzazione di una strategia politica ammirabile per la sua tempistica e sconcertante per l'opportunismo dimostrato da chi l'ha ideata."
Ma questi retroscena politici, in questa sede, non possono e non debbono interessarci. Ciò che conta è che, ad oggi, perfino un paese conservatore come la Germania ha approvato l'equiparazione dei matrimoni tra omosessuali ed eterosessuali. Se, dunque, avete una fidanzata tedesca, potete andare lì a sposarvi oppure unirvi solo civilmente da noi, qui in Italia (no, non ci lamentiamo, è stato già molto difficile ottenere le unioni civili, ma...)
Lunedì sera, durante un incontro organizzato dalla rivista femminile Brigitte, Angela Merkel dichiarava che avrebbe lasciato libertà di coscienza ai deputati del suo partito nel caso di votazione di una legge sui matrimoni gay. Ecco, è bastato solo questo e, per magia, soltanto quattro giorni dopo, venerdì 30 giugno, la Germania era già diventata il 14esimo paese europeo a legalizzare i matrimoni fra coppie omosessuali, approvando così in poco meno di quattro giorni una legge che giaceva nei cassetti del parlamento da ben oltre quattro anni e ponendo probabilmente fine ad un dibattito che, come ricorda la Frankfurter Allgemeine Zeitung, durava da alcuni decenni.
La Merkel alla votazione (corriere della sera) |
Capire perché, in questo caso, è molto facile. L'approvazione di tale legge, infatti, è stata (l'ennesima) prova politica di Angela Merkel, la quale, per non farsi mettere in difficoltà su questo punto alle prossime vicine elezioni, ha pensato bene di togliere subito la patata bollente dal fuoco. A tal fine, lasciando libertà di scelta ai deputati del suo partito e pronunciandosi essa stessa, comunque, contro i matrimoni gay, è riuscita ad uscirne più forte che mai. I suoi sostenitori potranno apprezzarne la coerenza (è sempre stata contraria a tali matrimoni ed ha votato contro all'approvazione di tale legge), gli oppositori si sono trovati senza più l'arma da utilizzare contro di lei nella prossima campagna elettorale.
In altre parole, e con le parole di Fabio Bolzonar, "con l'approvazione lampo dei matrimoni gay, la Germania ha assistito alla realizzazione di una strategia politica ammirabile per la sua tempistica e sconcertante per l'opportunismo dimostrato da chi l'ha ideata."
Ma questi retroscena politici, in questa sede, non possono e non debbono interessarci. Ciò che conta è che, ad oggi, perfino un paese conservatore come la Germania ha approvato l'equiparazione dei matrimoni tra omosessuali ed eterosessuali. Se, dunque, avete una fidanzata tedesca, potete andare lì a sposarvi oppure unirvi solo civilmente da noi, qui in Italia (no, non ci lamentiamo, è stato già molto difficile ottenere le unioni civili, ma...)
Ecco fatto.
MduL
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