Ultimo aggiornamento il 10 novembre 2024

Onore al merito alla sindaca di Torino, Chiara Appendino, che ha scelto come primo gesto pubblico l'agire attivamente contro l'omofobia ed in favore della comunità Lgbt della sua città

La Sindaca Chiara Appendino mentre ricopre i manifesti imbrattati (foto da italy.s5.webdigital.hu)

Onore al merito alla  neosindaca di Torino, Chiara Appendino, che, con Marco Giusta, assessore alle Pari Opportunità ed Alessandro Battaglia, coordinatore del Torino Pride, ha ricoperto con nuovi manifesti lo scempio compiuto da dei neonazisti - imbrattamento con svastiche e croci celtiche -  sui precedenti manifesti del Torino Pride che si terrà nella città della Mole il prossimo 9 luglio. Di impatto anche la spiegazione del suo agire. La Sindaca ha scritto infatti su facebook:  “All’ignoranza rispondiamo coi fatti". "Non ci sembrava sufficiente una condanna. Ci sembrava giusto venire qui nell’immediato a coprire quanto accaduto“. 
Continua poi l'assessore alle Pari Opportunità, Giusta, “Reputiamo che l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia, la transfobia, il sessismo e la misoginia siano residui di un’età che non vogliamo più vedere a Torino. È importante che quando accadono fatti del genere i cittadini di Torino ma anche le istituzioni si alzino in piedi e compiano azioni di riposta. Non dobbiamo aver paura, ma dobbiamo alzarci e dare un segnale di ciò che faremo”. 
Infine, come commentato da Battaglia, coordinatore del Torino Pride, “I simboli che qualche furbo ha disegnato sui manifesti del pride hanno un significato d’odio. Il pride ha l’unico significato dell’amore e il 9 luglio noi celebriamo quell’amore. E adesso copriamo questo scempio che è stato commesso”.
Ora, se il coordinatore del Torino Pride, Battaglia stante il suo ruolo, era tenuto comunque ad agire in risposta a tali provocazioni così come l'assessore alle Pari Opportunità, Giusta, visto il suo incarico istituzionale (dando atto in ogni caso che avrebbe potuto limitarsi a due parole scritte e non andare di persona...complimenti, è stato un bel gesto), la Sindaca (perché si dice sindaca, al femminile, con buona pace dei maschilisti che hanno il monopolio anche della lingua italiana!) ha operato, in una delle sue prime uscite ed iniziative pubbliche, nel modo migliore possibile. 
Infatti, non solo ha posto attenzione all'evento in sè (e già questo non è da tutti. Quanti i manifesti e le scritte offensive nei nostri confronti nelle varie città...), non solo non si è limitata ha condannare l'accaduto con due righe sui social, come fanno solitamente, se lo fanno, i rappresentanti delle istituzioni via via coinvolti in questi ed altri episodi incresciosi, ma è andata di persona in loco e si è "sporcata le mani" per porre rimedio a questo affronto nazista, lanciando così un chiaro ed inequivocabile segnale: la sua amministrazione non tollererà l'odio, il rifiuto ed il disprezzo ma agirà per l'inclusione e l'amore, di qualsiasi colore e natura esso sia. E di questi tempi, permetteteci di dire, è un gesto quasi rivoluzionario.
Brava, dunque, alla Sindaca di Torino, Chiara Appendino.
MduL

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