Certo che, doversi trovare costrette a scrivere delle 'gesta' del nostro Ministro degli Interni, Angelino Alfano, dopo aver parlato della probabile rivoluzione sociale che attende gli Stati Uniti con il giudizio al momento sottoposto alla Corte Suprema USA per il riconoscimento dei matrimoni gay in tutti gli stati americani, è veramente avvilente. Ma tant'è.
Il Ministro Angelino Alfano (siracusaoggi.it) |
La settimana scorsa, infatti, si è avuto l'ennesimo atto del 'conflitto costituzionale' tra la magistratura ed il Ministero degli Interni in merito al riconoscimento nel nostro paese dei matrimoni tra persone delle stesso sesso contratti all'estero. Passando volontariamente sopra all'ultimo pronunciamento, in ordine di tempo, del TAR Lazio che aveva annullato sia il Provvedimento prefettizio che la Circolare del Ministro Alfano nella parte in cui prevedevano l'intervento diretto da parte del Prefetto sui registri dello stato civile, il nostro Ministro degli Interni, lo scorso 2 aprile 2015, ha emanato una nota ministeriale con la quale ha richiamato il Prefetto di Reggio Emilia ad intervenire per 'richiedere' al Sindaco della città di cancellare la trascrizione di due matrimoni gay contratti all'estero fatta pochi giorni addietro. Dunque il Ministro ha deciso di andare avanti per la sua strada senza guardare niente e nessuno, non per niente ci saranno a breve le prossime elezioni amministrative. Non ci sono parole per esprimere il disgusto di simili azioni 'politiche' operate dal nostro Ministro, in spregio alle più elementari quanto basilari norme ordinamentali italiane.
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Comunque, visto che tale argomento offusca la mia lucidità, per rendervi meglio edotte della questione, vi riporto qui di seguito il comunicato "Un ministro renitente alla legge" redatto dal sito "Rete Lenford" - Avvocatura per i diritti LGBTI (Link diretto in fondo al Post).
<<Con una forzatura al limite dell’abuso di potere il Ministro Alfano ha nuovamente calpestato i principi dello stato di diritto, disattendendo la recente sentenza con la quale il TAR del Lazio ha accertato l’illegittimità del potere amministrativo di disporre la cancellazione delle trascrizioni dei matrimoni same-sex celebrati all’estero.
A distanza di un mese dalla pronuncia che ha annullato sia il provvedimento di cancellazione del Prefetto di Roma sia la circolare del Ministro Alfano nella parte in cui attribuiva ai prefetti un potere di intervento diretto sui registri dello stato civile, una nota ministeriale datata 2 aprile 2015 ha richiamato il prefetto di Reggio Emilia a “procedere senza indugio” a rivolgere al Sindaco della città emiliana formale richiesta di cancellazione delle trascrizioni effettuate il 25 di marzo, di due matrimoni esteri, entrambi di due coppie di donne.
L’ordinanza del Prefetto rivolta al Sindaco ha prodotto l’annullamento delle trascrizioni, determinando per l’ennesima volta una situazione di illegittimità e di prevaricazione di facoltà e prerogative che, come ha accertato lo stesso TAR, appartengono unicamente al Giudice ordinario.
“Nessuno può cancellare un atto dai registri di stato civile se non ottemperando ad un provvedimento giudiziale reso all’esito di un giudizio che garantisca ogni diritto di difesa” dichiara l’avv. Maria Grazia Sangalli, presidente di Avvocatura per i Diritti LGBTI - Rete Lenford “diversamente si produrrebbero situazioni di abuso che incidono sullo status dei cittadini e sui loro rapporti: il ministro di un governo xenofobo potrebbe, un domani, ordinare la cancellazione dal registro di un matrimonio interraziale. Il ripristino del principio dello stato di diritto e della divisione dei poteri è questione che dovrebbe interessare tutti, a partire dal Governo del quale questo Ministro fa parte, al quale chiediamo di non avallare oltre questa situazione di illegalità”>>.
A distanza di un mese dalla pronuncia che ha annullato sia il provvedimento di cancellazione del Prefetto di Roma sia la circolare del Ministro Alfano nella parte in cui attribuiva ai prefetti un potere di intervento diretto sui registri dello stato civile, una nota ministeriale datata 2 aprile 2015 ha richiamato il prefetto di Reggio Emilia a “procedere senza indugio” a rivolgere al Sindaco della città emiliana formale richiesta di cancellazione delle trascrizioni effettuate il 25 di marzo, di due matrimoni esteri, entrambi di due coppie di donne.
L’ordinanza del Prefetto rivolta al Sindaco ha prodotto l’annullamento delle trascrizioni, determinando per l’ennesima volta una situazione di illegittimità e di prevaricazione di facoltà e prerogative che, come ha accertato lo stesso TAR, appartengono unicamente al Giudice ordinario.
“Nessuno può cancellare un atto dai registri di stato civile se non ottemperando ad un provvedimento giudiziale reso all’esito di un giudizio che garantisca ogni diritto di difesa” dichiara l’avv. Maria Grazia Sangalli, presidente di Avvocatura per i Diritti LGBTI - Rete Lenford “diversamente si produrrebbero situazioni di abuso che incidono sullo status dei cittadini e sui loro rapporti: il ministro di un governo xenofobo potrebbe, un domani, ordinare la cancellazione dal registro di un matrimonio interraziale. Il ripristino del principio dello stato di diritto e della divisione dei poteri è questione che dovrebbe interessare tutti, a partire dal Governo del quale questo Ministro fa parte, al quale chiediamo di non avallare oltre questa situazione di illegalità”>>.
Non aggiungo altro.
MduL
Qui potete trovare la versione originale del Comunicato "Un ministro renitente alla legge" della redazione di retelenford.it
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