Ultimo aggiornamento il 10 novembre 2024

Matrimonio gay: la storica sentenza del Giudice del Tribunale di Grosseto!


Ebbene sì, è successo anche in Italia!! In modo assolutamente inaspettato, è accaduto anche da noi che un Giudice abbia avuto la forza ed il coraggio di sostituirsi all'inerte quanto assolutamente inefficace parlamento, facendo proprie le istanze politiche e civili di gran parte del paese italiano, facendo recepire, di fatto, in Italia un matrimonio gay contratto all'estero, con tutte le conseguenze del caso.

Stefano Bucci & Giuseppe Chigiotti
La notizia è questa: i sig.ri Stefano Bucci, giornalista del Corriere della Sera, e Giuseppe Chigiotti, architetto, di 68 e 57 anni, dopo essersi sposati con rito civile a New York, nel dicembre 2012, chiesero al Comune di Grosseto di trascrivere le nozze nel registro di stato civile del Comune di Grosseto, ma l’Ufficiale di stato civile si rifiutò, sostenendo che «la normativa italiana non consente che persone dello stesso sesso possano contrarre matrimonio». 
A quel punto, assistiti dall’avvocato Claudio Boccini, i due hanno fatto ricorso in Tribunale. Ad esito del giudizio, nonostante anche il pm fosse contrario all’accoglimento della loro istanza, il giudice di Grosseto, il grande e lungimirante Dott. Paolo Cesare Ottati, ha dato il via libera al riconoscimento della loro unione anche in Italia, con ciò regalando ai due coniugi i diritti ed i doveri di una coppia regolarmente sposata. Ciò, in quanto, come espresso dal Giudice Ottati nella sua sentenza, nel codice civile «non è individuabile alcun riferimento al sesso in relazione alle condizioni necessarie» al matrimonio. Infatti, continua il Giudice nella motivazione della sua rivoluzionaria sentenza, non è «previsto, nel nostro ordinamento» alcun «impedimento derivante da disposizioni di legge alla trascrizione di un atto di matrimonio celebrato all’estero». E poi, la trascrizione non ha natura «costitutiva, ma soltanto certificativa e di pubblicità di un atto già valido di per sé».
In pratica: il matrimonio celebrato negli Stati Uniti è valido - argomenta il giudice - e non c’è norma che ne impedisca la trascrizione in Italia. Fra l’altro, il giudice di Grosseto cita la Corte Europea dei diritti dell’Uomo che «non ritiene più che il diritto al matrimonio» debba essere «limitato in tutti i casi al matrimonio tra persone di sesso opposto» e che ha affermato come «il diritto al matrimonio» abbia «acquisito un nuovo e più ampio contenuto, inclusivo anche del matrimonio contratto tra due persone dello stesso sesso».
Ecco dunque che, così argomentando, il Dott. Paolo Cesare Ottati, Presidente del Tribunale di Grossetto, ha fatto emesso questa storica ed innovativa sentenza, con la quale ha ordinato all’Ufficiale di stato civile di Grosseto di trascrivere nei registri il matrimonio fra Stefano e Giuseppe, rendendoli così, finalmente!, la prima coppia gay legalmente sposata in Italia!!.
Perché il punto è proprio questo: non si parla più in questo caso di un "banale" riconoscimento da parte dello Stato Italiano di una coppia di fatto; non si tratta cioè di un "Dico" e dei pochi, ma pur sempre importanti, diritti che con questi contratti la coppia gay riesce a strappare (su tutti, la possibilità di succedere al proprio compagno e tanti altri non meno importanti diritti), ma del riconoscimento del matrimonio tra due persone dello stesso sesso, con tutti i diritti ed i doveri propri del matrimonio!!.
La portata della sentenza è storica anche se sono iniziati tutti i movimenti contro, su tutti quelli, ovvi, del vaticano e della Cei, ma anche della destra e degli estremisti omofobi, e dei sempre troppi ottusi ecc....E' anche già pronto, ovviamente, il ricorso per far "bocciare" tale sentenza, e le argomentazioni contrarie e/o limitative della portata della sentenza non mancano (vedete, in tal senso, l'ultimo degli articoli riportati nelle note in fondo, di Davide Mura) ma il dado è tratto!.
Si dirà: vabbè, ma tanto in Italia una sentenza vale solo con riferimento al caso specifico deciso, poiché il nostro sistema giuridico, a differenza di quello americano ed anglosassone in generale, non prevede che la sentenza possa acquisire una efficacia cd di "precedente" vincolante per i Giudici che poi dovranno decidere sulla stessa questione....Questo è vero, ma, accipicchia, vale pur sempre come uno splendido precedente e le argomentazioni riportate dal Giudice nella motivazione della sua storica sentenza, per essere contestate, devono trovare dei validi e convincenti supporti giuridici: sarà dura, dunque, riuscire a far cassare questa fantastica sentenza. Ci riusciranno, non temete (haimé, ci riusciranno, inutile sperare diversamente nel nostro paese), ma per farlo dovranno forzare l'interpretazione delle nostre leggi in senso restrittivo e questo non può essere definitivo, prima o poi cadrà di nuovo e di nuovo e di nuovo....fino a quando non si riuscirà ad ottenere gli stessi diritti coraggiosamente riconosciuti in sempre più paesi del mondo!.
Insomma, godiamoci questa meravigliosa ed inaspettata vittoria dei diritti civili, in quanto lesbiche, ma non facciamo illusioni per il futuro.
Il consiglio? Correte a sposarvi a Grosseto.....fate presto!!..
Auguri.
MduL

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