Nel post dello scorso 16 marzo, intitolato "Omofobia e riconoscimento unioni civili: le contraddizioni italiane" si è avuto modo di parlare di quel simpaticone del consigliere comunale di Trento, certo Claudio Cia, che ha presentato al Consiglio un'ordine del giorno "Save the children: i diritti dei bambini non sono quelli delle coppie gay" (si, avete letto bene: il titolo dell'ordine del giorno presentato era proprio questo!) affinché venisse riconosciuta l'opportunità di mandare i servizi sociali a "salvare" i figli delle coppie omosessuali. Ciò, in base al principio per il quale una coppia omosessuale, secondo l'illustre compatriota Cia, non è degna nè adatta a crescere un figlio, dunque, è necessario non solo non affidare più i bambini a coppie gay ma anche, e soprattutto, levare quei pochi bambini a suo tempo agli stessi affidati per poterli crescere degnamente presso famiglie etero e/o istituti sociali.
Ora, ogni altro commento su tale iniziativa non si ritiene necessario poiché si ha la convinzione che chi dovesse leggere questo Post sia persona sensiente ed aperta per definizione, dunque, si passerà subito a dare l'aggiornamento annunciato nel titolo, sull'evolversi della vicenda.
Ebbene, il Consiglio Comunale, lo scorso 25 marzo, ha effettivamente dovuto votare tale mozione e la votazione è andata così:
3 astenuti;
14 voti a favore (senza commenti);
28 voti contrari
La mozione, dunque, è stata respinta!!
La risposta del "nostro" prode Claudio Cia sapete quale è stata? Ha dichiarato, con aria pure soddisfatta: "A me interessava sollevare il problema".....
..."sollevare il problema"....no comment!!!
MduL
Articolo utilizzato per questo Post: "Coppie omosessuali, il caso di Trento e quello di Venezia" di Claudia Arletti per la rubrica "Bioritmi" del settimanale della Repubblica "Il venerdì" del 04/04/2014.
Articolo utilizzato per questo Post: "Coppie omosessuali, il caso di Trento e quello di Venezia" di Claudia Arletti per la rubrica "Bioritmi" del settimanale della Repubblica "Il venerdì" del 04/04/2014.