Ed ecco che, inevitabilmente, occorre parlare della cerimonia di apertura dei giochi olimpici invernali che si è svolta lo scorso 7 febbraio 2014 a Sochi, in Russia.
Occorre parlarne perché, come avrete sicuramente sentito su tutti i giornali e tg, la Russia, al momento, non è certo rinomata per la sua apertura verso i gay e, anzi, l'omofobia del suo Capo di Governo, indiscusso leader, Vladimir Putin, è nota.
Ma andiamo con ordine. La cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Sochi era prevista come una delle più spettacolari nella storia dei Giochi Olimpici. Alla vigilia dello show, il presidente del comitato organizzativo Sochi 2014, Dmitry Chernyshenko, stuzzicava i giornalisti, senza svelare i dettagli. Tutto sarebbe stato svelato dopo le 20.14 ora locale (17.14 ora italiana), dopo che il presidente russo Vladimir Putin in persona, avrebbe dato il via alla cerimonia inaugurale.
Una cosa si sapeva però, e cioè che la colonna sonora dello show d’apertura sarebbe stata la grande musica classica russa, Chaikovsky in primis, e che l’inno olimpico sarebbe stato cantato dal soprano russo di fama internazionale Anna Netrebko, ma anche che avrebbero presenziato sul palco le due giovani cantanti russe che una decina di anni addietro avevano scalato le classifiche mondiali con tre famosissimi tormentoni "All the Things She Said (2002)" seguito da "Not Gonna Get Us (2003)" e da "All About Us (2005)", le due giovani amiche Elena Katina Sergeevna e Yulia Volkova Olegovna, in arte le t.A.T.u. .
Il 7 Febbraio, infatti, le t.A.T.u. si esibiscono con Nas Ne Dogonjat (versione
russa di Not Gonna Get Us) al pre-show delle Olimpiadi Invernali di
Sochi 2014. L'esibizione riscuote subito un grandissimo successo
mediatico, tanto da far parlare nuovamente del duo in tutto il mondo.
Molti gli articoli e i servizi, ma altrettanti i commenti di
disapprovazione riguardo la performance: dopo le leggi "anti-gay"
approvate dalla Russia nel 2013, la scelta di far esibire alle Olimpiadi
invernali di Sochi un gruppo diventato famoso per una presunta
relazione lesbica, viene interpretata come una decisione estremamente
ipocrita agli occhi di molti. Il 28 Febbraio, Lena e Julija terranno un concerto a Minsk" [fonte wikipedia].
Ecco, la sensazionale notizia e la questione di cui venire a discutere è proprio questa: la partecipazione delle t.A.T.u. alla cerimonia di apertura dei giochi olimpici russi. Questo perché, agli occhi del mondo, come riportato anche da wikipedia, la loro presenza è apparsa essere, come in effetti è stata, una risposta di Putin alle critiche ricevute dall'Occidente circa le violazioni dei diritti
degli omosessuali nella Federazione, simboleggiate dalla controversa
legge contro la 'propaganda gay tra i minori.
E questo anche se il produttore, a suo tempo, non aveva confermato questa lettura, limitandosi a ricordare che le ragazze sono state uno dei pochi gruppi musicali russi a raggiungere un successo di livello mondiale ed è per quello che hanno presenziato; in ciò, supportato dall'organizzatore dell'evento, il quale, nella conferenza stampa antecedente la cerimonia, ha dichiarato che, "non essendo il pop locale famoso come quello inglese, non potevamo fare come a Londra nel 2012", e, dunque, poco pop, con uno dei gruppi russi più famosi, le t.A.T.u. appunto, e tanta musica classica e balletto".
Ma perché, direte voi, la loro esibizione alla cerimonia di Sochi ha rivestito (o meglio, avrebbe dovuto rivestire) una così grande importanza? Semplice, perché la presunta relazione lesbica tra le due ragazze, già ai tempi del loro enorme successo, era sulla bocca di tutti, al punto che Elena e Yulia hanno fatto anche un documentario per smentire queste presunte voci sul loro rapporto saffico, il documentario "Anatomy of t.A.T.u." e questo, nelle intenzioni degli organizzatori dei giochi e dello stesso Vladmir Putin avrebbe dovuto essere la degna risposta alle molteplici defezioni e rimostranze portate avanti da tutti gli Stati, e da tantissimi singoli atleti, che avrebbero dovuto partecipare e/o hanno partecipato a detta cerimonia di apertura dei giochi e, più in generale, ai giochi olimpici stessi.
Su questo punto, sorvolando sulla presenza e sulle prese di posizione del nostro Stato (assolutamente inesistenti ed inconcludenti), che ha visto la partecipazione del nostro Presidente del Consiglio, Letta, alla manifestazione (uno dei pochi Capi di Stato che hanno partecipato alla cerimonia, ma, si sa, da noi le ragioni di stato e gli interessi economici prevalgono da sempre sui diritti umani!! Destra o Sinistra che sia, sigh!!), tra gli Stati che si sono strenuamente battuti contro l'omofobia russa nei confronti delle persone gay, oltre agli Stati Uniti, la Germania che, proprio alla cerimonia di apertura dei giochi, ha fatto sfilare tutti i suoi atleti con una divisa arcobaleno (Grandi!!). A riprova del fatto che un gesto può più di mille parole.
MduL
Per scrivere questo Post, ci si è avvalse dei seguenti articoli:
"Sochi 2014, Putin punta sulla cerimonia d’apertura: la storia russa si fa show" di Anna Lesnevskaya;
"Sochi: in serata show di apertura, sul palco duo 'lesbo' Tatu" della redazione AGI;