Ultimo aggiornamento il 10 novembre 2024

Omofobia: Castelfiorentino, anno 2021 - La storia di Malika, cacciata di casa e disconosciuta dai genitori perché lesbica

Malika Chalhy (foto articolo di fanpage.it)

_MduL, 16 aprile 2021_
 
E' con profondo rammarico e disappunto che ci vediamo costrette ancora oggi, nel 2021, a parlare di un grave episodio di omofobia, vieppiù perché maturato e cresciuto in un ambiente familiare.
 
La storia, questa volta, è quella di Malika Chalhy, una ragazza di 22 anni di Castelfiorentino, in Toscana, che ha raccontato di essere stata cacciata di casa dalla famiglia perché lesbica e non in senso metaforico, ma sul serio, posto che la povera ragazza, nel mese di gennaio di quest'anno, da un momento all'altro, senza alcun preavviso, tornando a casa sua non è riuscita ad aprire la porta perché i suoi genitori e suo fratello avevano cambiato la serratura!.
 
Inevitabile, a quel punto, per la ragazza, come riportato dal quotidiano La Nazione, presentare denuncia ai carabinieri della compagnia di Empoli, posto che la poveretta, così facendo, non ha potuto neanche prendere nemmeno parte dei suoi effetti personali, il nonno non le ha più risposto al telefono, la madre le ha detto in faccia di non conoscerla ed il fratello l'ha minacciata al punto da farle temere di uscire all’aria aperta.
 
E tutto questo perché? Perché ha ammazzato qualcuno? Perché ha rubato? Perché si è macchiata di chissà quale reato?. No, niente di tutto ciò, ma solo perché ha rivelato alla famiglia il proprio orientamento sessuale, facendo coming-out in famiglia per dire che è lesbica!.

Tanta è stata la veemenza nel rifiuto da parte della famiglia di Malika, da far pronunciare alla madre decine di messaggi vocali su Whatsapp, come riportato dalla ragazza in un video da lei realizzato per Fanpage, di questo tenore: “Ti auguro un tumore”, “meglio una figlia drogata che lesbica”. 
Sì avete letto bene: da una madre alla figlia...
 
Ma non basta, perché, da quanto dichiarato dal fratello di Malika, Samir, alla giornalista del programma tv "Le Iene" (link in calce al post), i genitori non si sono limitati a tali invettive nei confronti della figlia, ma «Le hanno tolto la residenza e quindi lei è senza fissa dimora e in più è disconosciuta, come se la mia mamma non l’avesse mai partorita. La residenza gliel’hanno tolta tre giorni fa in Comune e per il disconoscimento hanno fatto la richiesta".

Per fortuna, però, nella vita di Malika non ci sono solo i genitori ed il fratello, ma anche una cugina, Yasmine, che ha organizzato una raccolta fondi per la ragazza, che ha già raccolto per lei, ad oggi, più di 100,00 mila euro, in modo da poterle consentire di iniziare una nuova vita per i fatti suoi.
 
Inutile raccontarvi, poi, delle molteplici iniziative e dichiarazioni di stima e sostegno da parte di molti personaggi pubblici (Fedez, per esempio) ed istituzionali, sia locali, su tutti, oltre al Sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni, l’assessora della Regione Toscana alle pari opportunità Alessandra Nardini  che ha dichiarato “È una vicenda dolorosissima, che ci impone di riflettere molto su quanto ci sia ancora da lottare per costruire una cultura diffusa di rispetto e di uguaglianza verso le persone Lgbtqia+”, che nazionali e financo europei, con il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, che ha dichiarato “La mia solidarietà a Malika, cacciata dalla famiglia e minacciata, senza la possibilità di tornare a prendere gli effetti personali. Questo accade perché è innamorata di una ragazza, e rivendica il diritto a vivere liberamente le scelte affettive”.
 
Malika (corriere.it)
Insomma, tanta e variegata la moltitudine di persone ed istituzioni che hanno preso le difese di Malika, al punto da spingere la ragazza ad un sentito ringraziamento, tramite un post pubblico scritto nel suo profilo Facebook, chiedendo, però, di non insultare i suoi genitori, con queste parole: “Grazie. Per una parola, un gesto, un abbraccio virtuale. Vi leggo tutti, ma siete veramente tanti. Porto avanti questa battaglia con coraggio, per i ragazzi che stanno passando quel che ho passato e sto passando io, per i bambini del futuro, per quel che conta nella vita… l’amore. Vi chiedo soltanto di non dimostrare odio, offese e parole brutte verso i miei ‘genitori’, per quanto siano anche comprensibili. Vi abbraccio tutti”.
 
E su questa vicenda, con queste parole, non c'è altro da dire.
 
Resta da fare un accenno polemico alla mancata approvazione della Legge Zan contro l'omotransfobia. Come sapete, infatti, il provvedimento è tenuto in ostaggio (di nuovo) della Lega e del centrodestra che ne impediscono in tutti i modi l'approvazione, utilizzando dei "giochetti" parlamentari atti a fare ostruzionismo ad oltranza. Da ultimo, la decisione della Lega di bloccare la calendarizzazione della discussione della legge e questo, nonostante le associazioni e molto politici continuino a chiedere che il testo possa essere approvato velocemente (sono di pochi giorni fa i casi di aggressione prima a Roma e poi a Torino).
 
Certo è che, con le parole dell'assessora Nardini, “Storie come questa ci dicono anche quanto sia ormai irrimandabile, a livello nazionale, l’approvazione del disegno di legge Zan, per sancire il diritto di ogni cittadina e di ogni cittadino a non subire discriminazioni e violenze per chi si è o per chi si ama”.
 
Passando dall'astratto al concreto. Dopo la denuncia presentata da Marika ai carabinieri sono partiti gli accertamenti disposti dal pm incaricato, il p.m., Dott. Giovanni Solinas, vedremo gli sviluppi, resta il fatto che, se fosse stata già approvata, come avrebbe dovuto, la Legge Zan contro l'omotransfobia, tali sviluppi giudiziari avrebbero potuto essere ben diversi dagli attuali, consentendo alla ragazza una reale tutela giuridica...sigh!

MduL



Fonti ed Approfondimenti:
Articolo "Malika, la procura indaga per violenza domestica: la 22enne cacciatoa di casa e minacciata dai genitori perché lesbica" di F.Q. per ilfattoquotidiano.it dell'11/04/2021;
Articolo "La procura di Firenze indaga sul caso di Malika, cacciata di casa perché gay" su huffingtonpost.it dell'11/04/2021;
Articolo "Malika, cacciata di casa, il fratello: "I nostri genitori hanno fatto domanda per disconoscerla" della redazione del corrierefiorentino.corriere.it del 14/04/2021;
Articolo "Malika, cacciata di casa perché lesbica: “Grazie al sostegno potrò pagarmi affitto e spese legali” di Maria Elena Gottarelli per fanpage.it dell'11/04/2021;
Video "Malika, cacciata da casa perché lesbica: "Io speravo in un abbraccio" di Veronica Ruggeri per "Le Iene" del 13/04/2021.

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