Ultimo aggiornamento il 23 giugno 2024

Diritti Lgbtqi+: presentato il 19 novembre, con una diretta facebook, il "Partito Gay per i diritti Lgbt+"

(Foto da triestecafe.it)
 
_MduL, 21 novembre 2020_ 
 
E' stato presentato lo scorso 19 novembre 2020, con una diretta facebook, il "Partito Gay per i diritti Lgbt+", un nuovo soggetto politico che, con le parole di uno dei fondatori, Fabrizio Marrazzo, già portavoce del Gay Center, "rappresenti le nostre aspirazioni, le nostre idee e i nostri valori, per realizzare un Paese moderno, inclusivo, solidale, ambientalista e liberale, anche insieme a chi LGBT+ non è".
Insieme a Marrazzo, in conferenza stampa, anche l'ex presidente di Agedo, Claudia Toscano, e l’attivista transgender Vittorio Tarquini.
 
Queste le motivazioni addotte dai fondatori in merito alla necessità di un partito di e per le persone Lgbt+: «Riteniamo che noi persone LGBT+ non possiamo più delegare le nostre istanze a terzi e, allo stesso tempo, possiamo essere una forza propulsiva e innovativa per il Paese». E, ancora, come detto sopra «Con vari attivisti LGBT+ vogliamo creare un nuovo soggetto politico che rappresenti le nostre aspirazioni, le nostre idee e i nostri valori, per realizzare un Paese moderno, inclusivo, solidale, ambientalista e liberale, anche insieme a chi LGBT+ non è».
 
Fabrizio Marrazzo (affaritaliani.it)
A sostegno ed esemplificazione ai fini della necessità dell'istituzione di un apposito partito, Marrazzo ha elencato diverse circostanze, nel contesto dell’emergenzia sanitaria causata dal Covid-19, e non solo, nelle quali le persone LGBT+ sono state dimenticate dalle istituzioni. «Negli anni - infatti - abbiamo tentato prima di esprimere il nostro voto e far comprendere alle forze politiche quali fossero le principali emergenze socio-economiche avvertite dalla comunità LGBT+ e non solo. Ma abbiamo trovato molto spesso interlocutori inadeguati o non affidabili».

Indubbiamente ambizioso il traguardo che si pone il neo-nato partito Gay, già pronto a scendere in campo sin dalle prossime elezioni amministrative, che si terranno in diverse città d’Italia durante la prossima primavera, il quale ambisce a percentuali significative. 
Da studi statistici da loro evidenziati, infatti, le persone LGBT+ in Italia costituirebbero il 12.8% della popolazione ed i sondaggi sull’eventuale appoggio di un partito politico di questo tipo andrebbero dal 6% al 15%. Un bacino di voti, dunque, più che considerevole. 
Vero è, perdonateci l'appunto, che tale rilievo statistico non tiene in considerazione quanti, tra le persone Lgbt+, non voteranno comunque il partito Gay.

Ciò posto, come era inevitabile, ecco qui di seguito, le prime critiche mosse alla nascita del partito. Una parte del popolo social, infatti, non ha per nulla gradito quel riferimento esclusivo ad una parte ben precisa e circoscritta della comunità Lgbt+, i Gay. Nel nome del partito, infatti, campeggia a chiare lettere la parola "Gay", che avrebbe potuto essere sostituita, molti obiettano, dalla più inclusive “Partito Queer” o “Partito LGBT+”
Altri appunti, fanno più o meno riferimento alla collocazione politica. Vi è, infatti, chi non approva la scelta di presentarsi come una forza politica liberale e chi ha delle forti perplessità sull’ulteriore frammentazione che potrebbe portare il Partito Gay a centro-sinistra.

Tra i più critici, come apprendiamo dall'articolo di Davide Dummy (link in calce al post), vi è Luca Paladini, portavoce de I Sentinelli di Milano. Queste le sue parole, rilasciate su facebook: «Credo non possa esistere rispetto alla mia sensibilità qualcosa di più distante da una progetto del genere. Lottiamo da anni per contaminare i nostri vissuti, le nostre identità dentro battaglie collettive a difesa di tutti i diritti. Confinarci come i panda dentro un Partito è un’operazione retrograda, piccola, autoreferenziale. Inutile. Ciascuno faccia quello che vuole ma io li dentro non ci finirò mai perché amo guardare oltre il mio ombelico».

Ancora più tranchant, poi, il commento dell’attivista LGBT+ Luca Trentini, il quale in un post, così si esprime: «Vero che sentivate tutti la necessità di un partito gay? Lo hanno lanciato stamattina. Lo dico chiaro e netto: non in mio nome! L’identitarismo è una gran brutta bestia. E il corrispettivo LGBT del partito di Adinolfi appare davvero grottesco».
 
Comunque, per quante di voi fossero interessate, troverete il programma sul sito ufficiale del neonato partito www.partito.gay.

 
Ecco fatto.
MduL 
 


Fonti ed Approfondimenti:
Articolo "Presentato il Partito Gay: «inclusivo, solidale, ambientalista e liberale»" di Davide Dummy per neg.zone del 19 Novembre 2020;
Articolo (Tweet) "Nasce il Partito Gay: "Possiamo ambire fino al 15%"" su adnkronos.com del 19/11/2020;
Articolo "Nasce il Partito Gay. Il portavoce Fabrizio Marrazzo: "Possiamo ambire al 15%"" su huffingtonpost.it del 19/11/2020;
Articolo "Partito Gay, "Noi trasversali e liberali, Casalino lo sentiamo e Salvini..."" di Gabriele Penna per affaritaliani.it del 19/11/2020;
Articolo "Nasce il primo partito a tutela dei diritti Lgbt+" su huffingtonpost.it del 16/11/2020

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