Ultimo aggiornamento il 10 novembre 2024

Caivano: sperona ed uccide la sorella perché aveva una relazione con Ciro, un ragazzo trans. Muore per questo assurdo motivo la ventenne Maria Paola Gaglione.

Maria Paola Gaglione (foto corriere.it)

_MduL, 13 settembre 2020_
 
Vi riportiamo anche noi, visto che è su tutte le maggiori testate giornalistiche online di oggi, la ferale notizia della morte di Maria Paola Gaglione per mano del suo fratello maggiore, Michele, il quale, non sopportando l'idea che Maria Paola avesse una storia d'amore con Ciro, ragazzo transgender (nato biologicamente donna), con il quale si accingeva a convivere, l'ha inseguita per diversi chilometri mentre era con lo scooter, insieme a Ciro, l'ha speronata con il proprio scooter e, una volta che la coppia è caduta rovinosamente a terra si è avventato contro il povero Ciro. 
Così facendo, però, non si è accorto che nel frattempo aveva ucciso sua sorella Maria Paola,  la quale, una volta speronata dal fratello, è caduta dallo scooter sbattendo la testa contro un tubo di un impianto di irrigazione, morendo sul colpo.
 
Maria Paola & Ciro (foto vanityfair.it)
Muore così, quindi, in questo modo assurdo e privo di senso, la ventenne Maria Paola Gaglione. Una ragazza che desiderava solo vivere la sua vita; quella stessa vita che si è preso suo fratello.
E perché poi? Solo perché si era innamorata di Ciro, un ragazzo che, per Michele, non rientrava nei canoni della "normalità"....ma si può? Ancora oggi, nel 2020, inseguire ed uccidere tua sorella, il sangue del tuo sangue (ma poteva anche essere una perfetta sconosciuta), per questo motivo così assurdo? Può un uomo di trent'anni, tanti ne ha Michele Gaglione, avere ancora degli schemi di vita così antiquati ed ingiustificabili?...

Ancora più assurda e sconvolgente la motivazione dell'insano gesto, portata a propria giustificazione dal fratello omicida Michele: "Volevo darle una lezione, non ucciderla. Ma era stata infettata"
E' proprio questo, secondo quanto riferito, ciò che Michele Antonio Gaglione ha detto ai carabinieri, che lo hanno fermato per la morte della sorella Maria Paola a Napoli. 
 
Unica consolazione è, almeno per ora, l'aggravamento delle ipotesi di reato a suo carico: inizialmente rispondeva di lesioni personali e morte come conseguenza di un altro delitto e violenza privata, ma la sua posizione si è così aggravata ed il 30enne è finito in cella per omicidio preterintenzionale e violenza privata aggravata.

Resta il rammarico per la ancora mancata entrata in vigore della legge contro l'omofobia e la transfobia (cd "Legge Zan") che avrebbe consentito altre e ben più pesanti pene per Michele Antonio Gaglione.

RIP Maria Paola.
MduL

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