Ultimo aggiornamento il 29 luglio 2024

A Novara l'ennesima aggressione omofoba ai danni di due ragazze lesbiche. Autori del pestaggio, i vicini di casa.

Foto da articolo di Carlotta Rocci per repubblica.it
 
_MduL, 19 settembre 2020_
 
Speravamo di non dover più scrivere di queste notizie, ma eccoci di nuovo qui, a dover dare conto dell'ennesima aggressione omofoba ai danni di due ragazze lesbiche.
 
Questa volta siamo a Novara, città del Piemonte, secondo comune per numero di abitanti dopo Torino. Qui, da tre anni, convivono due ragazze lesbiche, di 22 e 29 anni, in uno degli appartamenti Atc di via Adamello, quartiere 'complicato' di Novara.Con loro, nello stesso stabile, i vicini di casa, che le hanno picchiate solo perché lesbiche e conviventi.
 
Ma veniamo ai fatti, così come riportati nella denuncia depositata in procura dal loro legale, Maurizio Antoniazzi, nei giorni scorsi.
 
Gli insulti e le frasi omofobe sono cominciate quando le due donne si sono trasferite nell'appartamento di via Adamello e, nello specifico, dopo aver segnalato dei comportamenti illeciti all'interno del condominio. Da allora le due donne avevano iniziato a ricevere insulti, tipo: "State zitte lesbiche", o ancora "Lesbiche di m...".  
 
Alcuni giorni fa, però, le aggressioni sono diventate fisiche: dopo una discussione a parole, le due ragazze sono scese in cortile per chiarire con i vicini ed "è scoppiato l'inferno": il padre ha cominciato a colpire una delle due donne senza che l'altra riuscisse a fare niente per difenderla, poi è arrivato anche il figlio.
 
Quando è intervenuta la polizia ha denunciato tutti per rissa, anche le ragazze, sennonché queste ultime hanno potuto consegnare con il loro esposto anche un video di 20 secondi, che permette di ricostruire perfettamente le dinamiche e le responsabilità. 
In questo video, che riprende esattamente il momento dell'aggressione, si vede la più giovane delle due ragazze a terra, con il suo aggressore che si accanisce, colpendola con un calcio in testa, con tale forza e cattiveria da spingere il loro legale alla richiesta di valutare anche l'ipotesi di tentato omicidio (ed in effetti, il calcio ricevuto in testa, avrebbe potuto ucciderla).
 
Comunque, per fortuna, nulla di tutto ciò è successo, anche se la giovane donna è stata ricoverata in ospedale e poi dimessa con trenta giorni di prognosi, il naso rotto e una frattura di un'orbita.

Il commento finale delle ragazze? "Per fortuna è intervenuta la polizia e ha fermato quella violenza". Già, proprio una fortuna, ma quanto ancora dovrà passare perché la vita di altre di noi debba dipendere solo dalla fortuna e dal caso?.E' urgente l'approvazione della legge contro l'omofobia e la transfobia, è urgente educare alla diversità ed al rispetto di tutto e di tutti!! (e qui, un pensiero va anche al giovane e meraviglioso Willy, privato della sua giovane vita, senza una valida ragione...).
 
MduL
 


Fonte:
Articolo "Novara, l'accusa di due ragazze: "Prese a calci in faccia perché lesbiche"" di Carlotta Rocci per repubblica.it del 18/09/2020

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