Ultimo aggiornamento il 10 novembre 2024

Ancora una discriminazione di Stato per le famiglie arcobaleno: Valentina, insegnante statale, viene scavalcata in graduatoria, perché per lo Stato, la figlia avuta con sua 'moglie' Gianna non è sua.

Foto tratta dal sito sologossip.it
_MduL, 7 giugno 2020_
 
Apprendiamo dal sito neg.zone un'altra storia di ordinaria e -haimé- per la legge legittima, discriminazione nei confronti di una famiglia arcobaleno.
Dall'articolo "Insegnante lesbica scavalcata in graduatoria perché non riconosciuta come madre" che Rita F. P. ha pubblicato per neg.zone, il 26 Maggio 2020 scorso (link in calce al post), apprendiamo, infatti, la storia di Valentina e della discriminazione di legge di cui è stata fatta oggetto.

Questi i punti della vicenda.
Valentina e Gianna, unite civilmente, vivono a Sulmona ed hanno una figlia nata da inseminazione artificiale.
Valentina è un'insegnante.
Ad un certo punto, e finalmente, Valentina, nel suo lavoro di insegnante, grazie ai punteggi raggiunti nel tempo, è prima nella graduatoria che la riguarda.
Prima, fino a quando non viene a sapere che il collega secondo classificato, per legge, l'ha scavalcata, essendo padre ed avendo, per questo motivo, riconosciuti altri 6 punti.
Punti che, e qui arriviamo al punto, a Valentina non sono stati riconosciuti in quanto madre, poiché la legge non lo prevede!.

E' questa, infatti, la cosa più triste: Valentina e Gianna non sono state fatte oggetto di discriminazione da parte di alcuno di specifico ma da parte dello Stato, del nostro Stato!.
Infatti, come ormai tutte voi saprete (anche perché non smettiamo mai di ripeterlo), nel momento di massima apertura verso il nostro mondo ed i diritti Lgbtqi, siamo riuscite/i ad ottenere, nel 2016, - con immensa fatica e con tanti/troppi compromessi - la legge sulle unioni civili, ma, per colpa del movimento dei 5 stelle (ed anche questo non smetteremo mai di ripeterlo: uno dei loro errori più grandi!) non si è potuto normare anche l'aspetto importantissimo e fondamentale della tutela e del riconoscimento legale e paritario dei figli delle famiglie arcobaleno.
Figli che, ancora oggi, risultano essere figli di una sola madre o di un solo padre, non essendo per l'altra metà della famiglia riconosciuto alcun diritto su e per loro.

Nel caso di Gianna e Valentina è successo proprio questo ed è stata applicata proprio la legge: Gianna risulta la mamma della piccola e Valentina risulta non avere figli, dunque, in coerenza con questo obbrobio di risvolto normativo, Valentina non è considerata madre e, in quanto tale, non può avere diritto anche lei ai punti spettanti in una graduatoria dello Stato e per lo Stato.

Vergogna e Tristezza infinita. Chissà mai quando riusciremo a sanare questa grave ed assurda mancanza di legge.

MduL


Fonte:
Articolo "Insegnante lesbica scavalcata in graduatoria perché non riconosciuta come madre" di Rita F. P. per neg.zone del 26 Maggio 2020

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