Marielle Franco (27 luglio 1979 - 14 marzo 2018) - (Foto globalist.it) |
_MduL, 14 marzo 2020_
Come a suo tempo promesso, torniamo a parlare di Marielle Franco e ci piace farlo oggi, nel secondo anniversario della sua barbara uccisione, per darvi una notizia marginale ma lo stesso molto importante, dalle forti implicazioni non solo emotive ma anche politiche.
Stiamo parlando della meravigliosa donna brasiliana che si definiva “Nera, lesbica e attivista politica, madre a 19 anni e femminista”, all'anagrafe, Marielle Franco, nata a Rio de Janeiro il 27 luglio 1979 e morta ammazzata il 14 marzo 2018; politica, sociologa e attivista brasiliana.
La sua carriera politica iniziò a metà degli anni duemila, unendosi alla squadra che sosteneva Marcelo Freixo come candidato all'Assemblea legislativa dello Stato di Rio de Janeiro alle elezioni del 2006, per poi essere nominata consigliere parlamentare del deputato. In seguito assunse il coordinamento della Commissione per la difesa dei diritti umani e della cittadinanza.
Nel 2016, quando si presentò per la prima volta come canditata, venne eletta consigliera nella Câmara Municipal di Rio de Janeiro con la Mudar Coalition, formata dal Partito Socialismo e Libertà (PSOL) e dal Partito Comunista Brasiliano (PCB) ottenendo oltre 46 mila voti.
Nel Consiglio municipale ha presieduto la Commissione per la difesa delle donne ed è stata membro di una commissione incaricata di monitorare l'azione della polizia federale a Rio de Janeiro. In tale veste, si dimostrò critica nei confronti dell'intervento federale e denunciò costantemente gli abusi della polizia e le violazioni dei diritti umani, ricoprendo tale incarico sino alla sua morte.
Nel 2016, quando si presentò per la prima volta come canditata, venne eletta consigliera nella Câmara Municipal di Rio de Janeiro con la Mudar Coalition, formata dal Partito Socialismo e Libertà (PSOL) e dal Partito Comunista Brasiliano (PCB) ottenendo oltre 46 mila voti.
Nel Consiglio municipale ha presieduto la Commissione per la difesa delle donne ed è stata membro di una commissione incaricata di monitorare l'azione della polizia federale a Rio de Janeiro. In tale veste, si dimostrò critica nei confronti dell'intervento federale e denunciò costantemente gli abusi della polizia e le violazioni dei diritti umani, ricoprendo tale incarico sino alla sua morte.
Negli ultimi tempi della sua - troppo breve - vita, oltre a difendere, come sempre, i diritti delle donne e dei giovani neri emarginati, era impegnata in indagini sugli omicidi nelle favelas e per questo criticava la polizia federale e questo suo ultimo impegno, a quanto pare, le è costato la vita.
Per il suo omicidio, dopo più di un anno, vi sono stati degli arresti eccellenti che confermavano la pista delle milizie (bande di ex agenti, pompieri e soldati, alcuni ancora in servizio), presenti in numerose favela della città, che si spartivano (e si spartiscono ancora oggi) il territorio con gli altri Cartelli più o meno forti a suon di incursioni e sparatorie. Il controllo di certe aree, infatti, significava (e significa ancora oggi) estorsioni, taglieggi, traffico di droga in cambio di protezione.
Nello specifico, gli esecutori materiali sono stati Ronnie Lessa, considerato il killer che ha premuto il grilletto della mitraglietta, ed un suo complice, Elcio Vieira de Queiroz, espulso dalla Polizia militare, che guidava l'auto degli assassini, entrambi arrestati.
Il Presidente Bolsonaro (foto da gonews.it) |
Ma in questa losca vicenda vi sono altri personaggi più o meno occulti che hanno fatto arrivare le indagini per questo efferato omicidio fino a Jair Bolsonaro, Presidente del Brasile dall'inizio del 2019 (quello che,
per intenderci, ancora oggi continua a bruciare la foresta amazzonica a fini
speculativi...)
Ronnie Lessa, infatti, viveva vicino alla casa del presidente del Brasile Jair Bolsonaro a Tijuca e, anche se tra i due non c'è alcun rapporto o relazione, sussiste un'amicizia, dimostrata ed ostentata, con il figlio Carlos, ma non solo, visto che agli atti vi è anche un selfie fatto da Djaca (il maestro di arti marziali coinvolto nell'omicidio della Franco, in quanto sospettato di aver gettato in mare la mitraglietta dell'agguato e probabilmente altre armi usate in altre operazioni) proprio con il Presidente Bolsonaro...
Insomma, ricapitolando, per l'omicidio di Marielle Franco - e per quello del suo autista, morto con lei nell'agguato mortale - sono stati accusati il
sergente in congedo Ronnie Lessa – che è anche vicino di casa del
presidente Bolsonaro – e l’ex agente di polizia Elcio Queiroz, per i quali, la
procura dello Stato di Rio de Janeiro ha chiesto che siano portati
davanti a una giuria popolare. Nel corso delle indagini, inoltre, sono state dimostrate le incursioni nell’archivio cloud della consigliera comunale
del Partito socialismo e libertà e l'effettuazione di ben 6 mesi di pedinamento...
E' evidente, quindi che, stando così le cose, la morte di questa donna “Nera, lesbica e attivista politica, madre a 19 anni e femminista” è stata "un omicidio di stato", con depistaggi accertati dalla stessa polizia, un attentato al regime democratico ed una barbarie, in tutti i sensi, nel quale troviamo coinvolgimenti ai massimi livelli.
Ibaneis Rocha (foto wikipedia) |
Non sorprende più di tanto, quindi, il veto posto da Ibaneis Rocha, governatore del Distretto Federale di Brasilia, alla legge che prevedeva la creazione di una piazza in onore di Marielle Franco, che doveva sorgere davanti a una stazione della metropolitana nel centro di Brasilia (progetto di creazione della piazza presentato dal deputato
statale, Fabio Felix, membro dello stesso partito, Psol, di cui faceva
parte la Franco).
Ed è proprio questa la triste notizia di cui vorremmo darvi conto quest'oggi e cioè che il Governatore Ibaneis Rocha non ha ritenuto opportuno dedicare una piazza a Marielle Franco, adducendo la seguente motivazione “Nonostante sia a conoscenza dei servizi estremamente rilevanti forniti
dalla consigliera Marielle Franco alle comunità della città di Rio de
Janeiro, non esiste alcun rapporto tra il nome della consigliera e il
distretto federale per giustificare la denominazione”.
Sostiene il Governatore che il progetto non abbia dimostrato “la rilevanza per l’interesse pubblico della popolazione”, contestualmente specificando che esiste una “tradizione” nel Distretto Federale che rende onore alle persone che hanno prestato servizio direttamente alla comunità locale.
Ancora una volta lo Stato, ancora una volta una ferita a questa donna “Nera, lesbica e attivista politica, madre a 19 anni e femminista”, alla quale non viene concesso neanche il giusto tributo postumo.
Ogni altro commento, appare inutile.
MduL
Fonti ed Approfondimenti:
Post MduL "Marielle Franco: “Nera, lesbica e attivista politica, madre a 19 anni e femminista”, così amava definirsi e per questo è stata uccisa" del marzo 2018
Post MduL "Ancora un aggiornamento sull'omicidio dell'attivista politica brasiliana, femminista e lesbica, Marielle Franco" del 12/10/2019
Articolo "Marielle Franco, Brasilia vieta di dedicare una piazza all’attivista uccisa da due agenti-killer: “Non è rilevante per l’interesse pubblico”" di F.Q. per ilfattoquotidiano.it
Post MduL "Ancora un aggiornamento sull'omicidio dell'attivista politica brasiliana, femminista e lesbica, Marielle Franco" del 12/10/2019
Articolo "Marielle Franco, Brasilia vieta di dedicare una piazza all’attivista uccisa da due agenti-killer: “Non è rilevante per l’interesse pubblico”" di F.Q. per ilfattoquotidiano.it
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