Ultimo aggiornamento il 10 novembre 2024

'Mala tempora currunt': la Procura della Repubblica di Parma impugna in tribunale i 4 atti di riconoscimento dei figli nati da coppie omogenitoriali fatti, in quanto titolare anche dell'Ufficio di Stato Civile, dal Sindaco Pizzarotti. Queste le motivazioni.

Parma, 2018. Il Sindaco Pizzarotti firma uno dei quattro atti di riconoscimento dei figli di coppie omogenitoriali (Foto Parma Repubblica)
_ MduL, 11 maggio 2019 _
E' di questi giorni la notizia (di cui abbiamo dato contenzza con il nostro post "Corte di Cassazione: no alla trascrizione in Italia dei figli nati con maternità surrogata all'estero. Il caso dei due papà che avevano chiesto ed ottenuto nelle aule di tribunale la trascrizione dei loro figli a Trento, prima dell'intervento della Corte") della sentenza della Corte di Cassazione che, decidendo sulla maternità surrogata, ha dato un colpo durissimo alla possibilità del riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali anche in Italia.

In questo post, esplicativo del nostro -triste- motto "Mala tempora currunt", vi dobbiamo dare un'altra brutta notizia di eventi di questa settimana che circoscrivono sempre più e sempre più accanitamente i diritti Lgbtqi.
Stiamo parlando degli sviluppi della guerra di competenze e funzioni in quei della città di Parma, tra il sindaco, Pizzarotti (M5S), e la Procura della repubblica di Parma.

Questo il motivo del 'contendere'.
Il sindaco di Parma, da sempre, insieme ad altri meravigliosi sindaci italici, come Appendino, De Magistris, Sala ecc...non solo si è detto sempre favorevole alla trascrizione degli atti di figliazione delle coppie omogenitoriali, ma ha anche agito fattivamente in tal senso, procedendo con atti ed azioni volte a tale effettivo riconoscimento.
Pizzarotti, in particolare, in quanto titolare dell’ufficio di Stato civile, è personalmente intervenuto per ricevere gli atti di riconoscimento successivo presentati all'Ufficio anagrafe del suo comune, scavalcando così eventuali obiezioni dei funzionari incaricati.
Così facendo, ha proceduto al riconoscimento di figli per 4 coppie omogenitoriali, (per chi non ricorda, si rinvia all'articolo di repubblica.it, "Coppie gay: a Parma Pizzarotti firma quattro atti nascita", il cui link è in calce al presente post)  sennonché, come sempre accade, soprattutto negli ultimi anni, si attiva la Procura di Parma che, rifacendosi ai principi della separazione dei poteri e del rispetto della legge, ha sostenuto l’illegittimità degli atti di riconoscimento in questione.

Sostiene infatti la Procura nel suo ricorso al Tribunale che, secondo le norme del codice civile e dell’ordinamento dello Stato civile, l’atto di riconoscimento successivo (ovvero proprio quello ricevuto dal sindaco di Parma) è previsto solo per il figlio nato fuori dal matrimonio e può essere effettuato esclusivamente dalla madre e dal padre che non lo abbiano riconosciuto al momento della nascita.

Pertanto, visto che, nei quattro casi in questione, il riconoscimento originario del bambino era stato effettuato solo dalla madre, il riconoscimento successivo poteva essere effettuato esclusivamente dal padre e non da un’altra donna, che ovviamente non è madre nè tantomeno può essere padre.


A supporto di tale tesi, contraria al riconoscimento, la Procura ha poi prodotto in atti anche una relazione tecnica redatta dall’ufficio di Stato civile di Parma, nella quale viene confermato espressamente non ritenere accoglibile il riconoscimento richiesto dalle coppie omosessuali, proprio perché non previsto dal nostro ordinamento. Con ciò, contestando alcuni provvedimenti giudiziari precedenti, i quali, giustamente!, avevano ritenuto ammissibili tal genere di riconoscimenti.

A chiudere poi le obiezioni portate in Tribunale dalla Procura, l'osservazione secondo la quale neppure la legge Cirinnà, approvata nel 2016, che ha introdotto le unioni civili tra coppie dello stesso sesso, ha inteso legiferare in materia di figli di coppie omosessuali (non ha inteso perché i 5 stelle hanno fatto mancare la maggioranza per l'approvazione, almeno, della 'stepchildadoption'_ndr), "per cui anche sotto questo aspetto gli atti di riconoscimento ricevuti dal sindaco appaiono non conformi alle disposizioni di legge".

Insomma, per la Procura della Repubblica di Parma, gli atti di riconoscimento dei figli delle coppie arcobaleno prodotti dal sindaco di Parma, Pizzarotti, titolare dell’ufficio di Stato civile, devono considerarsi illegittimi poiché contra legem!!. E questo perché, sempre secondo la Procura, il riconoscimento originario del bambino era stato effettuato solo dalla madre e, dunque, il riconoscimento successivo poteva essere effettuato esclusivamente dal padre e non da un’altra donna, che ovviamente non è madre nè tantomeno può essere padre biologico del bambino!!. (Si, avete letto bene, ancora questi schemi antidiluviani in base ai quali ciò che conta è solo il seme e l'ovulo...la natura biologica del legame con il bambino, ma anche quella etica visto che, per tali posizioni, due mamme: una che ha dato l'ovulo e l'altra che ha portato avanti la gestazione, non possono considerarsi entrambe mamme...ecc...)

Comunque, bella la risposta di Pizzarotti in merito, il quale ha dichiarato: "Rispetto le idee e le opinioni di tutti, ma sui diritti è necessario essere coraggiosi e andare avanti. Se la politica nazionale non ha coraggio, e anzi spesso fomenta odio su questi temi, creando leggi che lasciano lacunose ed interpretabili, sta ancora una volta ai sindaci porsi come frontiera dei diritti dei propri cittadini".
E, prosegue il primo cittadino, "In Italia sono stati fatti decine di riconoscimenti in questi anni, ma evidentemente un confronto in punta di legge doveva vedere Parma come la prima città a dover difendere un diritto. Lo faremo ancora una volta perché Parma era, è e resterà la città dei diritti. Donne che si amano con semplicità, e che al mondo chiedono soltanto di poter amare, curare e crescere i loro bambini".

Non resta, dunque, che aspettare, visto che la parola passa ora al tribunale, che dovrà fissare l’udienza per la decisione sui ricorsi e sperando non possa incidere l'ultima sentenza, citata ad inizio post, emessa dalle sezioni unite della Corte di Cassazione, la quale impedisce il riconoscimento in pendenza di effettuazione di maternità surrogata.

Non vi è altro da dire. Restiamo in attesa degli sviluppi giudiziari.

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