Ultimo aggiornamento il 10 novembre 2024

Eccoci costrette a parlare di nuovo della Dott.ssa De Mari e delle sue affermazioni sull'omosessualità (e non solo), rilasciate in un'intervista per il programma radiofonico "La Zanzara". Ancora una volta non resta che esortare alla protesta pacifica: boicottate e non comprate i suoi libri

La dott.ssa Silvana De Mari (foto Wikipedia)
 _ MduL, 10 febbraio 2019 _

Ci risiamo (!), nella rassegna stampa quotidiana, ecco un articolo del fattoquotidiano.it che ci salta subito all'occhio: si tratta dell'articolo di Gisella Ruccia, dal titolo <<Omosessualità, Silvana De Mari: “Cambiare sesso? Una balla, è impossibile. Si può diventare ex-gay, ci vuole volontà di acciaio”>>.
Ora, per quante di voi non ricordassero, Silvana De Mari, nata a Caserta, il 28 maggio 1953 (65 anni), è una scrittrice, medico e blogger italiana. Nello specifico, laureata in medicina all’Università di Torino, si è specializzata in chirurgia generale ed endoscopia dell’apparato digerente ed in psicologia cognitiva ed ha esercitato come chirurgo presso alcuni nosocomi piemontesi. Nel 2000 inizia quindi la sua carriera di scrittrice, con diverse pubblicazioni di libri e saghe, soprattutto di fantasy e, soprattutto, per ragazzi.
Ma non è per questo che ci interessa la dottoressa Masi, quanto per la sua ideologia politica che, come scritto sulla sua pagina wikipedia, è la seguente: "Dopo aver militato nel partito di Magdi Cristiano Allam, è vicina politicamente al Popolo della Famiglia". E su questo, niente di male. Ognuno è libero di pensarla come vuole e come sente. Eppoi ci hanno insegnato che tutti sono degni di rispetto, a prescindere dalle posizioni ideologiche o dogmatiche anche molto distanti dal nostro modo di sentire.
Ciò che, per la seconda volta, non riusciamo a perdonare alla Dott.ssa Masi, sono le varie dichiarazioni dalla stessa rilasciate nelle interviste che, nel corso degli anni, in qualità di scrittrice, le vengono fatte da vari giornali, radio o programmi, le quali, stante l'acredine e la non fondatezza delle stesse, già in passato sono state oggetto di condanne penali per diffamazione.
A fronte di tali premesse, sapendo noi già di chi si stava parlando (cfr nostro post del 10 dicembre 2017, <<"L'omosessualità è una malattia", ecco cosa si è permessa di declamare in pubblico la dott.ssa Silvana De Mari. Forse non riusciremo a farla rispondere in tribunale per la diffamazione a tutti noi, ma possiamo comunque fare una cosa: BOICOTTIAMO i suoi libri fantasy, si, perché è anche una scrittrice...>>), siamo dunque subito corse a leggere il testo dell'articolo della Ruccia, per scoprire che, in effetti, la dott.ssa De Mari si è prodotta in un'altra delle sue posizioni "Lgbtq-hate".

Queste le parole di Silvana Mari, così come riportate da Gisella Ruccia nel suo articolo (articolo che qui riportiamo praticamente integralmente, cambiando però l'impaginazione, in modo da dare modo a tutte voi di valutare al meglio la gravità delle dichiarazioni in esso contenute. Per la lettura completa dell'articolo, nella sua forma originaria, che vi esortiamo comunque a leggere, vi rinviamo al link in calce al presente post) e che fanno riferimento ad un'intervista rilasciata a Giuseppe Cruciani nel programma radiofonico "La Zanzara" di Radio 24:

Le sue idee sul cambio di sesso.
<<Perché sono contraria alla possibilità di cambiare sesso? Perché sono chirurgo e purtroppo non è possibile. Non si può cambiare sesso. Il nostro sesso è infuso in tutte le cellule. Nel campo della transessualità abbiamo dei corpi sani, che sono maschili o femminili. 
Il caso di Vladimir Luxuria è fortunatamente quello di un corpo sano, perché lui ha avuto la grandissima saggezza di conservare i testicoli. 
Quindi, è tutto e per tutto, un maschio, un maschio sano, semplicemente con due protesi mammarie. E questo va benissimo. 
La nostra mente, però, non può essere in disaccordo col nostro corpo. Se non si adatta al corpo, quella che dovrebbe essere aiutata è la mente, quindi l’intervento per cambiare sesso consiste in un’amputazione dei testicoli e dello scroto per fare una cosiddetta nuova vagina, il che è completamente improprio, perché la vagina non può essere imitata. 
Questa cosa è un buco che deve essere tenuto aperto. 
La persona che cambia sesso, e che evidentemente si odia, avrà un corpo che per tutta la vita cercherà di cicatrizzare. 
Quindi, la cosiddetta neo-vagina è una cavita che va tenuta dilatata ogni giorno, cioè deve essere tenuta aperta.>>

Ma aspettate, non è finita, perché la dottoressa, non paga, evidentemente, del fatto che è già stata  condannata per diffamazione ai danni degli omosessuali e del movimento Lgbt, aggiunge: 
<<Le persone che si sottopongono a questo intervento moltiplicano per 20 il rischio di suicidio. 
E dunque col denaro pubblico si fanno interventi che moltiplicano per 20 il rischio di suicidio e rendono malato un corpo sano. Invece, si dovrebbe fare il contrario: insegnare la mente ad accettare il corpo. >>

Real Time ed altre trasmissioni " spiegano ai bambini che possono anche diventare maschio o femmina.
<<Si sta spiegando ai bambini, grazie anche a Real Time e ad altre trasmissioni, che possono anche diventare maschio o femmina>> (ed a questo punto, David Parenzo insorge, dichiarando: "Ma non è che uno guarda la televisione e decide di cambiare sesso”, ma è tutto inutile, questa la risposta lapidaria della De Mari: “Secondo me, sì”).

La disforia di genere e le malattie mentali.
Ma continuate a leggere perché non è ancora finita: la De Mari, infatti, rincara la dose (semmai ce ne fosse bisogno) e dichirara: 
<<Non bisogna modificare il corpo, ma la mente. 
Nel 90% dei casi alla disforia di genere è associato a un’altra patologia. 
Nel 10% dei casi di schizofrenia, la disforia di genere è uno dei sintomi. 
Se facciamo cambiare sesso al paziente, allora, è un disastro. >>

L'omosessualità non è una malattia ma un comportamento che può essere abbandonato.
Ma si, avete letto bene. Ma, aspettate perché c'è dell'altro. Continua, infatti, la De Mari: 
<<Da queste cose, secondo me, si può guarire. 
L’omosessualità, però, non è una malattia ma un comportamento che può essere abbandonato, come dimostrano tutti gli ex gay. 
Con quali cure? 
Decidendo soprattutto di abbandonare l’omosessualità. 
Ci vuole una volontà d’acciaio, è una roba da marines.>>

Direte voi, dai, ora basta, ed invece no...abbiamo altre dichiarazioni. Eccole: 

Gli ex gay sono più numerosi dei gay.
<<Vi do anche la notizia dell’anno: gli ex gay sono più numerosi dei gay>> ed alla reazione di Parenzo, che, giustamente!, scoppia a ridere ed ironizza dicendo “Questa è roba da Povia”, la dottoressa, imperterrita, ribatte:
<<In qualsiasi manuale di sessuologia lei troverà scritto che le persone che hanno un comportamento omoerotico per tutta la loro vita sono circa l’1,5 – 1,8% % della popolazione. 
Chi invece è stato gay per un periodo più o meno lungo della vita è l’8 per cento della popolazione. 
Non mi pare di aver detto una cosa così buffa e strampalata. 
Una società in cui gli uomini amano le donne e viceversa, mettono al mondo e amano dei bambini è una società molto più felice.

I Gay e le malattie come l'Aids e la sifilide
Per arrivare, infine, all'apoteosi del pensiero della De Mari, che è il seguente (tenetevi salde sulle sedie): 
<<Quello che mi fa paura delle persone gay è che sono il 2%, 
ma sono anche il 50% di nuovi casi di Aids 
e l’80% di nuovi casi di sifilide. 

I gay si ammalano più degli altri perché usano il tubo digerente per fare sesso.
E, per sostenere la sua tesi, anche in questo caso, rincara la dose e dichiara: 
<<Per anni i medici che dicevano che c’era una correlazione tra fumo e cancro venivano denunciati e condannati per diffamazione. Succede lo stesso adesso sui gay. 
Che si ammalano più degli altri perché usano il tubo digerente per fare sesso, e non è portato per quelle attività. >>

Tutti gli ex gay dichiarano di essere molto più felici e più equilibrati. Non ho mai conosciuto un gay con un equilibrio pieno. 
Tutti gli ex gay dichiarano di essere molto più felici da ex e molto più equilibrati. 
Non ho mai conosciuto un gay con un equilibrio pieno. 
C’è una grossa percentuale di persone gay con un gran numero di partner e hanno 140 volte più degli altri il rischio di beccare l’Aids e la sifilide.
C’è chi arriva ad avere 400 partner l’anno, più di uno al giorno. Voi non avete mai visto morire una persona di Aids, io sì”.

Conosco molti gay, che si fanno chiamare Gey, e si rendono conto che il sesso anale è qualcosa di negativo, quindi lo rifiutano. Con la sodomia invece vi cuccate una malattia procologica. 
E, a chiusura del suo intervento:
<<Conosco molti gay, che si fanno chiamare Gey, e si rendono conto che il sesso anale è qualcosa di negativo, quindi lo rifiutano. 
Il sesso, l’essere maschio e l’essere femmine, servono per proprio per la riproduzione. 
Il sesso non è un giocattolo. 
Due maschi insieme si possono strofinare delle robe, sì, vabbè, possono essere contenti. Ma la sessualità non è questo. 
Con la sodomia invece vi cuccate una malattia procologica. 
E poi ci perdete qualcosa, perché è molto più divertente il sesso col diverso.>>

Ecco fatto. Ora sapete anche voi di cosa stiamo parlando. Vi esortiamo, dunque, di nuovo (l'avevamo già fatto nel nostro precedente post, del 10 dicembre 2017), ad attuare un'azione di protesta pacifica (come sempre dovrebbero essere le azioni di protesta) quanto forte: non comprate, non leggete e non regalate i suoi libri e fate attenzione, perché sono di fantasy e non di medicina.

Vi riproponiamo dunque i suoi titoli (così come riportati sulla pagina wikipedia a suo nome):

Romanzi singoli

    L'ultima stella a destra della luna, illustrazioni di Silvia Vignale, Salani, 2000.
    La bestia e la bella, illustrazioni di Gianni De Conno, Salani, 2003.
    Il cavaliere, la strega, la morte e il diavolo, Lindau, 2009.
    Il gatto dagli occhi d'oro, Fanucci, 2009.
    Giuseppe figlio di Giacobbe, Effatà, 2014
    La nuova dinastia, Lindau, 2015 (nell'ambito della manifestazione Scrittori di Classe).
    Il gatto dagli occhi d'oro, Giunti, 2015.
    Sulle ali della libertà, Lindau, 2016 (nell'ambito della manifestazione Scrittori di Classe 2).
    Io mi chiamo Joseph, Ares, 2018

Saga de L'ultimo elfo (nota anche come Saga degli Ultimi)

    L'ultimo elfo, illustrazioni di Gianni De Conno, Salani, 2004.
    L'ultimo orco, Salani, 2005.
    Gli ultimi incantesimi, Salani, 2008.
    L'ultima profezia del mondo degli uomini, Fanucci, 2010.
    Io mi chiamo Yorsh, Fanucci, 2011. (Prequel de L'ultimo elfo)
    L'ultima profezia del mondo degli uomini. L'epilogo, Fanucci, 2012.
    Arduin il rinnegato, Ares, 2017. (Pre-prequel de L'ultimo elfo)

Trilogia di Hania

    Hania. Il regno delle tigri bianche, Giunti 2015
    Hania. Il cavaliere di luce, Giunti 2015
    Hania. La strega muta, Giunti 2016
    Hania. Io sono Hania, Giunti 2018

Saggistica

    Il drago come realtà - I significati storici e metaforici della letteratura fantastica, Salani, 2007.
    La realtà dell'orco, Lindau, 2012.
   L'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte. Joanne Kathleen Rowling e l'eptalogia di Harry Potter ne Il Fantastico nella Letteratura per ragazzi. Luci e ombre di 10 serie di successo, a cura di Marina Lenti, Runa Editrice, 2016.
    Le avventure di Bilbo Baggins, scassinatore, esperto cacciatore di tesori: l'oro e la menzogna nello Hobbit in Hobbitologia, a cura di Marina Lenti e Paolo Gulisano, Camelozampa, 2016.
    Non facciamoci imbavagliare!, Fede & Cultura, 2018

Buon boicottaggio a tutte.
MduL



Fonti di questo post:
* Post MduL del 10 dicembre 2017 "L'omosessualità è una malattia", ecco cosa si è permessa di declamare in pubblico la dott.ssa Silvana De Mari. Forse non riusciremo a farla rispondere in tribunale per la diffamazione a tutti noi, ma possiamo comunque fare una cosa: BOICOTTIAMO i suoi libri fantasy, si, perché è anche una scrittrice..."
* Pagina Wikipedia sulla dottoressa De Mari

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