Ultimo aggiornamento il 10 novembre 2024

Festa Arcobaleno per i bambini del campo estivo di Casalecchio (BO): il fatto, le reazioni, gli attacchi, le risposte, le riflessioni e..le vostre conclusioni

Il Cartellone 'incriminato' (foto da Gaypost.it)

In questo post vogliamo parlarvi dell'amore, del rispetto e della tolleranza. Amore, rispetto e tolleranza che ognuno, haimé, coniuga a propria immagine e somiglianza. Questa la vicenda. 

* Il fatto. 
 
Nel centro estivo di Casalecchio (Bologna), aperto nei mesi di luglio ed agosto ai bambini da zero ai sei anni e gestito dalla cooperativa "Dolce", una educatrice ha scritto su un cartellone tutto colorato, pieno di foto dei bambini, la seguente frase: “Oggi ci siamo dipinti la faccia con i colori dell’arcobaleno per festeggiare insieme il Gay Pride. Viva l’amore!”. 
Accanto a questo, poi, un altro cartello con la seguente dicitura: “In cortile abbiamo letto “Buongiorno postino” e “Piccolo uovo” perché esistono tanti tipi di famiglie”. 


* Le reazioni.

Apriti cielo!! Alcuni genitori dei bambini, avuta la notizia dell'attività svolta dai loro pargoli al centro, hanno subito scatenato una bufera, arrivando a coinvolgere i ministri dell'Istruzione Marco Bussetti e della famiglia, Lorenzo Fontana, a mezzo di un'interpellanza parlamentare firmata dal deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami. A questa, poi, è seguita la richiesta da parte della leghista Lucia Borgonzoni delle dimissioni dell'educatrice responsabile. 

Ministro Fontana (CheDonna.it)
Nel merito, questa è la reazione del Ministro della disabilità e famiglia, Lorenzo Fontana, espressa tramite un tweet: “Ma è possibile che si faccia una cosa del genere all’insaputa dei genitori, tra l’altro a bambini fra 1 e 5 anni? Educazione o ideologia? Adesso i buonisti e i politicamente corretti non hanno niente da dire?” scrive in un tweet Fontana. Che intervistato dal Quotidiano Nazionale, che aveva riportato per primo la notizia, dice: “Fatto gravissimo, sono allibito”.
Il tutto, infatti, ha avuto inizio allorquando alcuni genitori, vedendo i lavoretti ed i disegni dei piccoli, si sono rivolti al consigliere comunale Andrea Tonelli, della “Lista civica Casalecchio di Reno”, denunciando il fatto di non essere stati avvertiti e di non aver gradito l'iniziativa. Da qui, come abbiamo visto, l'arrivo della questione addirittura al parlamento, con i coinvolgimento dei ministri competenti e non solo.

Dott.ssa Albano (felicitapubblica.it)
Questa la reazione, dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano, la quale, interpellata dal FattoQuotidiano.it, ha così dichiarato: “Nelle attività educative è necessario che genitori ed educatori collaborino tra loro. Di conseguenza è importante una condivisione di obiettivi e strumenti tra tutte le agenzie educative. L’unità di intenti è il presupposto essenziale per l’efficacia di qualsivoglia intervento”. 

Chiesa di Bologna
Dello stesso tenore la reazione della diocesi di Bologna, la quale, nell’editoriale di Bologna Sette, settimanale dell’Arcidiocesi di Bologna, così si esprime “La Chiesa di Bologna ha appreso con sconcerto che al centro estivo di una scuola dell’infanzia di Casalecchio di Reno è stato presentato l’evento del Gay pride a bambini in una fascia di età delicata come quella prescolare. Un tema così complesso meriterebbe di essere affrontato con maggiori cautele e sicuramente  si legge – con il coinvolgimento pieno delle famiglie, prime responsabili dell’educazione dei figli”. 
“Immaginiamo – continua poi la diocesi – che i genitori dei bambini non avessero dato mandato alle educatrici di affrontare queste tematiche. L’effetto di questa arbitraria iniziativa ha scatenato contrapposizioni e strumentalizzazioni che non giovano alla costruzione di un clima sereno di reciproca fiducia tra la scuola e i genitori. Interpretiamo come un gesto che va nella direzione di un dialogo positivo le scuse presentate dall’ente educatore. Poiché siamo consapevoli della complessità del cammino di crescita dei nostri figli, questo ci sta a cuore. Tutto ciò può avvenire in una stretta alleanza educativa tra scuola e famiglia”.

Massimo Gandolfini (bergamopost.it)
Ma non basta, per andare ancora oltre, basta citare la reazione a tali avvenimenti del leader del Family day Massimo Gandolfini, il quale così ha dichiarato: “Le colonizzazioni ideologiche sono arrivate anche nei centri estivi. In Emilia si è andati oltre ogni limite. Facciamo appello a tutte famiglie italiane di buon senso affinché si oppongano a queste nuove scuole di indottrinamento ideologico che – dice il  – si permettono di violentare la serena crescita umana dei più piccoli. Cosa che solamente le disumane dittature del XX secolo avevano avuto la sfrontatezza di attuare. Dobbiamo tutti insieme opporci facendo le opportune pressioni sulle amministrazioni locali affinché vigilino sui progetti educativi che si propongono di disegnare una società in contrasto con la storia e la tradizione del nostro paese oltre che con l’antropologia che da sempre caratterizza l’umano. Ogni persona è degna di accoglienza e di rispetto ma ciò non significa indottrinare la menti dei bambini”.

Simone Pillon (lafedequotidiana.it)
Ed infine, la reazione del senatore Simone Pillon, capogruppo Lega Nord in Commissione Giustizia, il quale così dichiara: “Quanto accaduto nell’asilo di Casalecchio, con bambini piccolissimi spinti a festeggiare e vivere un gay pride è davvero grave. Condanniamo apertamente questa violenta colonizzazione ideologica. Faremo le opportune verifiche circa la posizione della Cooperativa Dolce, che gestisce l’asilo". E, ancora, “Riteniamo del tutto fuori luogo portare nelle aule di un asilo tematiche così delicate. I bambini hanno diritto di essere bambini, giocare e crescere in piena libertà senza che le ore di asilo e scuola diventino momenti di indottrinamento. 
Allo stesso tempo i bambini hanno diritto ad avere una mamma ed un papà, e spetta solo ai genitori il diritto e il dovere di provvedere alla loro educazione. 
Ognuno rimane libero di manifestare per i propri diritti ma reagiremo con tutti gli strumenti legali contro chi tenta di strumentalizzare i figli degli altri, per promuovere temi ideologici”.

 
* Le risposte e le spiegazioni 
 
Il Presidente della Coop. Dolce, Pietro Segata
A spiegare quanto è accaduto ci prova Pietro Segata, il presidente della cooperativa 'Dolce' (coop. che, come dichiarato dallo stesso Segata, ha 3500 dipendenti “etero e omosessuali con idee diverse”_ndr) dove lavora l’operatrice che ha voluto far festeggiare ai bambini il Gay Pride. Queste le sue dichiarazioni in risposta agli attacchi: “Dalle relazioni che abbiamo raccolto e da quanto ci riferisce il coordinatore è stata fatta un’iniziativa nell’ambito di un programma educativo sulle diversità che comprende anche l’idea che ci possano essere famiglie diverse. È stata organizzata una festa con i colori dell’arcobaleno sfociata con un cartellone che collegava questo progetto didattico al Gay Pride. L’arcobaleno di per sé non ha scosso le famiglie ma il cartellone ha richiamato la manifestazione che quest’anno a Bologna è stata particolarmente vivace”.
Continua poi Segata, assumendosi ogni responsabilità per l'accaduto: “La via dell’inferno è lastricata di buone intenzioni. Noi non siamo respingenti ma accoglienti. Certo è che non ci dobbiamo sostituire alle famiglie nell’educazione dei bambini. L’ho ricordato anche ai miei operatori. Il nostro errore è stato quello di non esserci confrontati con i fruitori del servizio. Sono educatrici di lungo corso che gestiscono il nido anche durante l’anno scolastico, non è personale estemporaneo. Martedì prossimo le incontrerò ma non scatterà alcuna sanzione disciplinare, non ci sono gli estremi per farla”.

Francesca Pardi (uovonero.com)
A difendere a spada tratta l’iniziativa dell’educatrice, senza se e senza ma, è, invece, Francesca Pardi l’autrice di “Piccolo Uovo” (sposata con una donna e madre di 4 figli), uno dei due libri 'incriminati', che racconta dei diversi tipi di famiglia ai più piccoli. Queste le sue parole sulla vicenda: “Si può parlare anche a dei bambini così piccoli di Gay Pride soprattutto ora che la manifestazione ha cambiato anche le sue modalità di espressione. A Milano hanno sfilato 250mila persone e non c’era un solo elemento di esibizionismo. È un’iniziativa di rivendicazione dei diritti civili di persone che si amano. I bambini da zero a sei anni conoscono benissimo l’amore. Si può parlare loro di Gay Pride con un linguaggio compatibile alla loro età”. 
Ma non basta, la Pardi, in risposta alle mamme che hanno parlato di “trauma” dicendo che “per fortuna i bambini non sono nell’età di capire”, così risponde: “Che cosa dovevano capire? Non credo gli abbiano parlato di cose disdicevoli. Se poi qualcuno ritiene tale l’amore tra due persone dello stesso sesso è un problema suo”. 
Infine, una stoccata anche al Garante dell’infanzia, al quale la Pardi fa presente che: “In linea di massima non devono essere informate le famiglie: se a scuola si fa un lavoro contro il razzismo non si informano i genitori perché lo si dovrebbe fare se si parla di questo argomento?”


* Le riflessioni 
 
Vincenzo Branà (repubblica.it/bologna)
Per operare le opportune riflessioni, sull'argomento, appare molto utile lo spunto fornito da Vincenzo Branà, Presidente Circolo Arcigay Il Cassero, il quale, in risposta alle reazioni sopra elencate, così si è espresso: «Si parla di famiglie indignate, ma poi si scopre che le famiglie in realtà sono d'accordo con le educatrici e ne consegue un uso delle categorie molto curioso. I bambini non devono essere strumentalizzati politicamente, non devono essere bottini di guerra, sono i cittadini del futuro". 
Ma il punto della dichiarazione che vogliamo segnalarvi è il seguente: "Non è una dimenticanza se la nostra Carta Costituzionale in tema di scuola lascia fuori le famiglie (articolo 33), semmai un atto di grande lungimiranza che ci fa riflettere sulla pericolosità del concordare l'educazione scolastica con le famiglie: i bambini a volte vanno ancora salvati dalle famiglie. Succede ancora anche a Bologna che ragazzi gay e lesbiche vengano messi alla porta dai loro genitori perchè omosessuali».
Certo, è una frase dura, dettata forse in risposta al clima di intolleranza ed agli attacchi che sono stati citati, ma il concetto appare più che condivisibile: la scuola è chiamata ad educare, anche, e soprattutto, alla diversità, in qualsiasi forma essa si manifesti. E' la scuola che deve fornire gli strumenti ed i mezzi ai più piccoli per poter conoscere e comprendere la realtà. Comprendere, non venirne 'plagiati' . Se ad un bambino spieghi perché un suo compagno ha due papà e non una mamma ed un papà, lo aiuti a capire il mondo, non lo inciti certo a divenire un gay che voglia farsi una famiglia con un'unione civile e non un matrimonio!!.
In altre parole, educhi il bambino all'amore, al rispetto ed alla tolleranza, in modo che, una volta diventato adulto, non agisca, come ora stanno facendo tanti dei loro genitori, istigato dall'odio e dalla mancanza di rispetto per le altrui diversità.

Foto pubblicitaria dal sito PensieriParole
Genitori, come ad esempio, uno dei (meravigliosi) papà di una bimba coinvolta nel progetto educativo tanto discusso, il quale così dichiara: «Preferisco che mia figlia capisca che il mondo non è solo bianco o nero». E, ancora: «Vorrei esprimere il mio dissenso nel vedermi rappresentato da quel gruppo di genitori che si sono risentiti. Così come alcuni media hanno scritto in favore di chi ha visto questa attività in malo modo (quanti? chi?) si dovrebbe scrivere anche a proposito di ciò che pensa l'altra parte di mamme e papà che non vede di cattivo occhio un cartellone con su scritto Viva l'amore (probabilmente la vera maggioranza)».
Anche in questo caso, poi, il genitore si è sentito in dovere di porre l'accento sulla eco data dalla stampa alla vicenda, senza alcuno spazio per i necessari approfondimenti, ma trattando tutto in modo superficiale e, aggiungiamo noi, sensazionalistico. Queste le sue parole: «Sono state riportate delle cose in maniera superficiale. Ad esempio, le letture citate fanno parte della collezione di libri che da almeno inizio anno stanno lì all'asilo: i genitori che tanto tengono all'educazione dei propri figli hanno mai dato un occhiata alla biblioteca del nido? Al progetto didattico? I media sono riusciti a far diventare un'attività fatta da dei bimbi che sarà durata al massimo un'ora fra letture e disegni, in una succursale della parata per l'orgoglio gay. Io non sono uno psicologo, nè un pedagogista, ma preferisco che mia figlia capisca che il mondo non è solo bianco o nero così, in maniera graduale, leggera e spensierata, e non in modo violento e discriminatorio proprio di molti adulti».
«Di sicuro mia figlia e gli altri bimbi non diventeranno gay per aver disegnato un arcobaleno, e se un giorno qualcuno di loro scoprisse di esserlo spero che questo bigottismo spesso causa di episodi di bullismo e discriminazione che hanno portato al suicidio di molti ragazzi, sia superato. Vorrei che si facesse percepire quanto sia stato importante il lavoro delle dade per i nostri figli. Non mi va che degli articoli scritti in maniera superficiale gettino fango sul loro meraviglioso lavoro nonostante uno stipendio di sicuro non adeguato all'importanza che rivestono per le famiglie di oggi».

Ecco fatto. Secondo noi le sue parole valgono molto più di tutte le altre reazioni che potremmo citare e che, siamo sicure, si continueranno a produrre nei prossimi giorni.
Questo e quanto.
MduL




Fonti:
* Articolo <<Festa per il Gay pride nel centro estivo per bambini. Genitori: “Un trauma”, cooperativa: “Iniziativa su diversità”>> di Alex Corlazzoli per ilfattoquotidiano.it del 14/07/2018
* Articolo  <<Festa per Gay pride nel centro estivo per bambini, diocesi di Bologna: “Sconcerto”>> di F.Q. per ilfattoquotidiano.it del 14/07/2018
* Articolo  <<Festa per il Gay Pride al centro estivo, l'Arcidiocesi: "La famiglia andava coinvolta">> della redazione del ilrestodelcarlino.it/bologna del 14/07/2018
* Articolo  <<Pride all'asilo, un papà: 'Mia figlia non sarà gay per aver disegnato un arcobaleno'>> di Erika Bertossi per bolognatoday.it del 16/07/2018
* Articolo  <<A Bologna festa arcobaleno a un centro estivo per bimbi, Fontana: "Ideologia">> della redazione di tgcom24.it del 16/07/2018

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