Il Cartellone 'incriminato' (foto da Gaypost.it) |
In questo post vogliamo parlarvi dell'amore, del rispetto e della tolleranza. Amore, rispetto e tolleranza che ognuno, haimé, coniuga a propria immagine e somiglianza. Questa la vicenda.
* Il fatto.
Nel centro estivo di Casalecchio (Bologna), aperto nei mesi di luglio ed agosto ai bambini da zero ai sei anni e gestito dalla cooperativa "Dolce", una educatrice ha scritto su un cartellone tutto colorato, pieno di foto dei bambini, la seguente frase: “Oggi ci siamo dipinti la faccia con i colori dell’arcobaleno per festeggiare insieme il Gay Pride. Viva l’amore!”.
Accanto a questo, poi, un altro cartello con la seguente dicitura: “In cortile abbiamo letto “Buongiorno postino” e “Piccolo uovo” perché esistono tanti tipi di famiglie”.
* Le reazioni.
Apriti cielo!! Alcuni genitori dei bambini, avuta la notizia dell'attività svolta dai loro pargoli al centro, hanno subito scatenato una bufera, arrivando a coinvolgere i ministri dell'Istruzione Marco Bussetti e della famiglia, Lorenzo Fontana, a mezzo di un'interpellanza parlamentare firmata dal deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami. A questa, poi, è seguita la richiesta da parte della leghista Lucia Borgonzoni delle dimissioni dell'educatrice responsabile.
Ministro Fontana (CheDonna.it) |
Nel merito, questa è la reazione del Ministro della disabilità e famiglia, Lorenzo Fontana, espressa tramite un tweet: “Ma è possibile che si faccia
una cosa del genere all’insaputa dei genitori, tra l’altro a bambini fra
1 e 5 anni? Educazione o ideologia? Adesso i buonisti e i politicamente
corretti non hanno niente da dire?” scrive in un tweet Fontana. Che
intervistato dal Quotidiano Nazionale, che aveva riportato per primo la
notizia, dice: “Fatto gravissimo, sono allibito”.
Il tutto, infatti, ha avuto inizio allorquando alcuni genitori, vedendo i lavoretti ed i disegni dei piccoli, si sono
rivolti al consigliere comunale Andrea Tonelli, della “Lista civica
Casalecchio di Reno”, denunciando il fatto di non essere stati avvertiti
e di non aver gradito l'iniziativa. Da qui, come abbiamo visto, l'arrivo della questione addirittura al parlamento, con i coinvolgimento dei ministri competenti e non solo.
Dott.ssa Albano (felicitapubblica.it) |
Questa la reazione, dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano, la quale, interpellata dal FattoQuotidiano.it, ha così dichiarato: “Nelle attività educative è necessario che genitori ed educatori collaborino tra loro. Di conseguenza è importante una condivisione di obiettivi e strumenti tra tutte le agenzie educative. L’unità di intenti è il presupposto essenziale per l’efficacia di qualsivoglia intervento”.
Chiesa di Bologna |
Dello stesso tenore la reazione della diocesi di Bologna, la quale, nell’editoriale di Bologna Sette, settimanale dell’Arcidiocesi di Bologna, così si esprime “La Chiesa di
Bologna ha appreso con sconcerto che al centro estivo di una scuola
dell’infanzia di Casalecchio di Reno è stato presentato l’evento del Gay
pride a bambini in una fascia di età delicata come quella prescolare. Un
tema così complesso meriterebbe di essere affrontato con maggiori
cautele e sicuramente si legge – con
il coinvolgimento pieno delle famiglie, prime responsabili
dell’educazione dei figli”.
“Immaginiamo
– continua poi la diocesi – che i genitori dei bambini non avessero dato
mandato alle educatrici di affrontare queste tematiche. L’effetto di
questa arbitraria iniziativa ha scatenato contrapposizioni e
strumentalizzazioni che non giovano alla costruzione di un clima sereno
di reciproca fiducia tra la scuola e i genitori. Interpretiamo come un
gesto che va nella direzione di un dialogo positivo le scuse presentate
dall’ente educatore. Poiché siamo consapevoli della complessità del
cammino di crescita dei nostri figli, questo ci sta a cuore. Tutto ciò
può avvenire in una stretta alleanza educativa tra scuola e famiglia”.
Massimo Gandolfini (bergamopost.it) |
Ma non basta, per andare ancora oltre, basta citare la reazione a tali avvenimenti del leader del Family day Massimo
Gandolfini, il quale così ha dichiarato: “Le colonizzazioni ideologiche sono arrivate anche nei centri estivi. In
Emilia si è andati oltre ogni limite. Facciamo appello a tutte famiglie
italiane di buon senso affinché si oppongano a queste nuove scuole di
indottrinamento ideologico che – dice il – si permettono di violentare la serena crescita umana dei
più piccoli. Cosa che solamente le disumane dittature del XX secolo
avevano avuto la sfrontatezza di attuare. Dobbiamo tutti insieme opporci
facendo le opportune pressioni sulle amministrazioni locali affinché
vigilino sui progetti educativi che si propongono di disegnare una
società in contrasto con la storia e la tradizione del nostro paese
oltre che con l’antropologia che da sempre caratterizza l’umano. Ogni
persona è degna di accoglienza e di rispetto ma ciò non significa
indottrinare la menti dei bambini”.
Simone Pillon (lafedequotidiana.it) |
Ed infine, la reazione del senatore Simone
Pillon, capogruppo Lega Nord in Commissione Giustizia, il quale così dichiara: “Quanto accaduto nell’asilo di Casalecchio, con bambini
piccolissimi spinti a festeggiare e vivere un gay pride è davvero grave.
Condanniamo apertamente questa violenta colonizzazione ideologica.
Faremo le opportune verifiche circa la posizione della Cooperativa
Dolce, che gestisce l’asilo". E, ancora, “Riteniamo
del tutto fuori luogo portare nelle aule di un asilo
tematiche così delicate. I bambini hanno diritto di essere bambini,
giocare e crescere in piena libertà senza che le ore di asilo e scuola
diventino momenti di indottrinamento.
Allo
stesso tempo i bambini hanno diritto ad avere una mamma ed un papà, e
spetta solo ai genitori il diritto e il dovere di provvedere alla loro
educazione.
Ognuno rimane libero di manifestare per i propri diritti ma reagiremo con tutti gli strumenti legali contro chi
tenta di strumentalizzare i figli degli altri, per promuovere temi
ideologici”.
* Le risposte e le spiegazioni
Il Presidente della Coop. Dolce, Pietro Segata |
A spiegare quanto è accaduto ci prova Pietro Segata, il presidente della cooperativa 'Dolce'
(coop. che, come dichiarato dallo stesso Segata, ha 3500 dipendenti “etero e omosessuali con idee diverse”_ndr) dove lavora l’operatrice che ha voluto far festeggiare ai bambini il
Gay Pride. Queste le sue dichiarazioni in risposta agli attacchi: “Dalle relazioni che abbiamo raccolto e da quanto ci
riferisce il coordinatore è stata fatta un’iniziativa nell’ambito di un
programma educativo sulle diversità che comprende anche l’idea che ci
possano essere famiglie diverse. È stata organizzata una festa con i
colori dell’arcobaleno sfociata con un cartellone che collegava questo
progetto didattico al Gay Pride. L’arcobaleno di per sé non ha scosso le
famiglie ma il cartellone ha richiamato la manifestazione che
quest’anno a Bologna è stata particolarmente vivace”.
Continua poi Segata, assumendosi ogni responsabilità per l'accaduto: “La via dell’inferno è lastricata di buone intenzioni. Noi non siamo respingenti ma accoglienti. Certo è che non ci dobbiamo sostituire alle famiglie nell’educazione dei bambini. L’ho ricordato anche ai miei operatori. Il nostro errore è stato quello di non esserci confrontati con i fruitori del servizio. Sono educatrici di lungo corso che gestiscono il nido anche durante l’anno scolastico, non è personale estemporaneo. Martedì prossimo le incontrerò ma non scatterà alcuna sanzione disciplinare, non ci sono gli estremi per farla”.
Continua poi Segata, assumendosi ogni responsabilità per l'accaduto: “La via dell’inferno è lastricata di buone intenzioni. Noi non siamo respingenti ma accoglienti. Certo è che non ci dobbiamo sostituire alle famiglie nell’educazione dei bambini. L’ho ricordato anche ai miei operatori. Il nostro errore è stato quello di non esserci confrontati con i fruitori del servizio. Sono educatrici di lungo corso che gestiscono il nido anche durante l’anno scolastico, non è personale estemporaneo. Martedì prossimo le incontrerò ma non scatterà alcuna sanzione disciplinare, non ci sono gli estremi per farla”.
Francesca Pardi (uovonero.com) |
A difendere a spada tratta l’iniziativa dell’educatrice, senza se e senza ma, è, invece, Francesca Pardi l’autrice di “Piccolo Uovo” (sposata con una donna e madre di 4 figli),
uno dei due libri 'incriminati', che racconta dei diversi tipi di famiglia ai più piccoli. Queste le sue parole sulla vicenda: “Si può
parlare anche a dei bambini così piccoli di Gay Pride soprattutto ora
che la manifestazione ha cambiato anche le sue modalità di espressione. A
Milano hanno sfilato 250mila persone e non c’era un solo elemento di
esibizionismo. È un’iniziativa di rivendicazione dei diritti civili di
persone che si amano. I bambini da zero a sei anni conoscono benissimo
l’amore. Si può parlare loro di Gay Pride con un linguaggio compatibile
alla loro età”.
Ma non basta, la Pardi, in risposta alle mamme che
hanno parlato di “trauma” dicendo che “per fortuna i bambini non sono
nell’età di capire”, così risponde: “Che cosa dovevano capire? Non
credo gli abbiano parlato di cose disdicevoli. Se poi qualcuno ritiene
tale l’amore tra due persone dello stesso sesso è un problema suo”.
Infine, una stoccata anche al Garante dell’infanzia, al quale la Pardi fa presente che: “In linea di massima
non devono essere informate le famiglie: se a scuola si fa un lavoro
contro il razzismo non si informano i genitori perché lo si dovrebbe
fare se si parla di questo argomento?”
* Le riflessioni
Vincenzo Branà (repubblica.it/bologna) |
Per operare le opportune riflessioni, sull'argomento, appare molto utile lo spunto fornito da Vincenzo Branà, Presidente Circolo Arcigay Il Cassero, il quale, in risposta alle reazioni sopra elencate, così si è espresso: «Si parla di famiglie indignate, ma poi
si scopre che le famiglie in realtà sono d'accordo con le educatrici e
ne consegue un uso delle categorie molto curioso. I bambini non
devono essere strumentalizzati politicamente, non devono essere bottini
di guerra, sono i cittadini del futuro".
Ma il punto della dichiarazione che vogliamo segnalarvi è il seguente: "Non
è una dimenticanza se la nostra Carta Costituzionale in tema di scuola
lascia fuori le famiglie (articolo 33), semmai un atto di grande
lungimiranza che ci fa riflettere sulla pericolosità del concordare
l'educazione scolastica con le famiglie: i bambini a volte vanno ancora
salvati dalle famiglie. Succede ancora anche a Bologna che ragazzi gay e
lesbiche vengano messi alla porta dai loro genitori perchè
omosessuali».
Certo, è una frase dura, dettata forse in risposta al clima di intolleranza ed agli attacchi che sono stati citati, ma il concetto appare più che condivisibile: la scuola è chiamata ad educare, anche, e soprattutto, alla diversità, in qualsiasi forma essa si manifesti. E' la scuola che deve fornire gli strumenti ed i mezzi ai più piccoli per poter conoscere e comprendere la realtà. Comprendere, non venirne 'plagiati' . Se ad un bambino spieghi perché un suo compagno ha due papà e non una mamma ed un papà, lo aiuti a capire il mondo, non lo inciti certo a divenire un gay che voglia farsi una famiglia con un'unione civile e non un matrimonio!!.
In altre parole, educhi il bambino all'amore, al rispetto ed alla tolleranza, in modo che, una volta diventato adulto, non agisca, come ora stanno facendo tanti dei loro genitori, istigato dall'odio e dalla mancanza di rispetto per le altrui diversità.
Foto pubblicitaria dal sito PensieriParole |
Genitori, come ad esempio, uno dei (meravigliosi) papà di una bimba coinvolta nel progetto educativo tanto discusso, il quale così dichiara: «Preferisco che mia figlia capisca che il mondo non è solo bianco o nero». E, ancora: «Vorrei
esprimere il mio dissenso nel vedermi rappresentato da quel gruppo di
genitori che si sono risentiti. Così come alcuni media hanno scritto in
favore di chi ha visto questa attività in malo modo (quanti? chi?) si
dovrebbe scrivere anche a proposito di ciò che pensa l'altra parte di
mamme e papà che non vede di cattivo occhio un cartellone con su scritto
Viva l'amore (probabilmente la vera maggioranza)».
Anche in questo caso, poi, il genitore si è sentito in dovere di porre l'accento sulla eco data dalla stampa alla vicenda, senza alcuno spazio per i necessari approfondimenti, ma trattando tutto in modo superficiale e, aggiungiamo noi, sensazionalistico. Queste le sue parole: «Sono state riportate delle cose in maniera superficiale. Ad esempio, le letture citate fanno parte della collezione di libri che da almeno inizio anno stanno lì all'asilo: i genitori che tanto tengono all'educazione dei propri figli hanno mai dato un occhiata alla biblioteca del nido? Al progetto didattico? I media sono riusciti a far diventare un'attività fatta da dei bimbi che sarà durata al massimo un'ora fra letture e disegni, in una succursale della parata per l'orgoglio gay. Io non sono uno psicologo, nè un pedagogista, ma preferisco che mia figlia capisca che il mondo non è solo bianco o nero così, in maniera graduale, leggera e spensierata, e non in modo violento e discriminatorio proprio di molti adulti».
«Di sicuro mia figlia e gli altri bimbi non diventeranno gay per aver disegnato un arcobaleno, e se un giorno qualcuno di loro scoprisse di esserlo spero che questo bigottismo spesso causa di episodi di bullismo e discriminazione che hanno portato al suicidio di molti ragazzi, sia superato. Vorrei che si facesse percepire quanto sia stato importante il lavoro delle dade per i nostri figli. Non mi va che degli articoli scritti in maniera superficiale gettino fango sul loro meraviglioso lavoro nonostante uno stipendio di sicuro non adeguato all'importanza che rivestono per le famiglie di oggi».
Anche in questo caso, poi, il genitore si è sentito in dovere di porre l'accento sulla eco data dalla stampa alla vicenda, senza alcuno spazio per i necessari approfondimenti, ma trattando tutto in modo superficiale e, aggiungiamo noi, sensazionalistico. Queste le sue parole: «Sono state riportate delle cose in maniera superficiale. Ad esempio, le letture citate fanno parte della collezione di libri che da almeno inizio anno stanno lì all'asilo: i genitori che tanto tengono all'educazione dei propri figli hanno mai dato un occhiata alla biblioteca del nido? Al progetto didattico? I media sono riusciti a far diventare un'attività fatta da dei bimbi che sarà durata al massimo un'ora fra letture e disegni, in una succursale della parata per l'orgoglio gay. Io non sono uno psicologo, nè un pedagogista, ma preferisco che mia figlia capisca che il mondo non è solo bianco o nero così, in maniera graduale, leggera e spensierata, e non in modo violento e discriminatorio proprio di molti adulti».
«Di sicuro mia figlia e gli altri bimbi non diventeranno gay per aver disegnato un arcobaleno, e se un giorno qualcuno di loro scoprisse di esserlo spero che questo bigottismo spesso causa di episodi di bullismo e discriminazione che hanno portato al suicidio di molti ragazzi, sia superato. Vorrei che si facesse percepire quanto sia stato importante il lavoro delle dade per i nostri figli. Non mi va che degli articoli scritti in maniera superficiale gettino fango sul loro meraviglioso lavoro nonostante uno stipendio di sicuro non adeguato all'importanza che rivestono per le famiglie di oggi».
Ecco fatto. Secondo noi le sue parole valgono molto più di tutte le altre reazioni che potremmo citare e che, siamo sicure, si continueranno a produrre nei prossimi giorni.
Questo e quanto.
MduL
Fonti:
* Articolo <<Festa per il Gay pride nel centro estivo per bambini. Genitori: “Un trauma”, cooperativa: “Iniziativa su diversità”>> di Alex Corlazzoli per ilfattoquotidiano.it del 14/07/2018
* Articolo <<Festa per Gay pride nel centro estivo per bambini, diocesi di Bologna: “Sconcerto”>> di F.Q. per ilfattoquotidiano.it del 14/07/2018
* Articolo <<Festa per il Gay Pride al centro estivo, l'Arcidiocesi: "La famiglia andava coinvolta">> della redazione del ilrestodelcarlino.it/bologna del 14/07/2018
* Articolo <<Pride all'asilo, un papà: 'Mia figlia non sarà gay per aver disegnato un arcobaleno'>> di Erika Bertossi per bolognatoday.it del 16/07/2018
* Articolo <<A Bologna festa arcobaleno a un centro estivo per bimbi, Fontana: "Ideologia">> della redazione di tgcom24.it del 16/07/2018
* Articolo <<Festa per Gay pride nel centro estivo per bambini, diocesi di Bologna: “Sconcerto”>> di F.Q. per ilfattoquotidiano.it del 14/07/2018
* Articolo <<Festa per il Gay Pride al centro estivo, l'Arcidiocesi: "La famiglia andava coinvolta">> della redazione del ilrestodelcarlino.it/bologna del 14/07/2018
* Articolo <<Pride all'asilo, un papà: 'Mia figlia non sarà gay per aver disegnato un arcobaleno'>> di Erika Bertossi per bolognatoday.it del 16/07/2018
* Articolo <<A Bologna festa arcobaleno a un centro estivo per bimbi, Fontana: "Ideologia">> della redazione di tgcom24.it del 16/07/2018
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