Le protagoniste di questa storia: Monica e Lucia (repubblica.it) |
Ed eccoci ad un'altra notizia che non avremmo mai voluto darvi: a Torino due donne che si amano e che vogliono vivere insieme, Monica e Lucia, forti della neonata legge sulle unioni civili, si sono presentate per la seconda volta (la prima volta vi erano andate quando la legge ancora non era stata approvata ma avrebbero dovuto averne diritto lo stesso...vedi infra) allo sportello dell'Atc per vedersi riconosciuto il diritto di Monica, inquilina Atc, 44 anni, disoccupata e con un figlio a carico, di concedere ospitalità alla sua convivente, Lucia e per la seconda volta si sono viste rifiutare tale richiesta da un 'solerte' funzionario cristiano, etero convinto (definizioni sue) che ha opposto loro una non meglio specificata quanto inammissibile obiezione di coscienza.
Ma si, anche in questo caso avete letto bene...obiezione di coscienza...ad una legge della repubblica italiana che riconosce dei diritti ad altri individui e che nulla incide sui temi etici di fondo come la vita e la morte (come per l'aborto o per la guerra, unici casi in cui è prevista nel nostro ordinamento, e comunque per legge, la possibilità dell'obiezione di coscienza...) e che, in alcun modo può ledere la sensibilità catto/integralista/omofoba di cui il funzionario statale si è fatto così 'tronfio' (con riferimento all'atteggiamento tenuto nei confronti delle due donne) sostenitore...
Detto impiegato, infatti, se tre mesi fa aveva avuto modo di non adempiere (si, non adempiere è il termine corretto, visto che l'Atc aveva comunque come riferimento una normativa che consentiva
la possibilità di convivenza more uxorio per due persone dello stesso sesso) accampando delle scuse, compresa l’impossibilità di accettare la domanda per la mancanza di una legge (la cirinnà, come detto, non era ancora stata approvata), facendo intervenire, per fortuna (ma i diritti non possono essere una questione di fortuna!) dei colleghi che, di nascosto!, avevano messo una pezza, questa volta, non potendosi più nascondere dietro scuse patetiche, ha esordito dicendo «Non posso accettarla (la domanda per l'alloggio popolare_ndr), faccio obiezione di coscienza». Ma non solo, all'esasperata risposta di Monica e Lucia che hanno giustamente minacciato una querela, ha risposto «Mi dichiaro obiettore», e, pur di non concedere tale diritto alle due donne è andato dal dirigente a sostenere tale posizione, piuttosto che lasciar fare ad un suo collega...
la possibilità di convivenza more uxorio per due persone dello stesso sesso) accampando delle scuse, compresa l’impossibilità di accettare la domanda per la mancanza di una legge (la cirinnà, come detto, non era ancora stata approvata), facendo intervenire, per fortuna (ma i diritti non possono essere una questione di fortuna!) dei colleghi che, di nascosto!, avevano messo una pezza, questa volta, non potendosi più nascondere dietro scuse patetiche, ha esordito dicendo «Non posso accettarla (la domanda per l'alloggio popolare_ndr), faccio obiezione di coscienza». Ma non solo, all'esasperata risposta di Monica e Lucia che hanno giustamente minacciato una querela, ha risposto «Mi dichiaro obiettore», e, pur di non concedere tale diritto alle due donne è andato dal dirigente a sostenere tale posizione, piuttosto che lasciar fare ad un suo collega...
Se il disgusto in questo caso non prevale è solo perché la società civile ha dimostrato di avere già gli anticorpi necessari a far fronte a questi episodi. E' di queste ore la notizia che il solerte impiegato obiettore è stato rimosso dal presidente dell’Atc, Marcello Mazzù!!! Si si, avete letto bene: rimosso!!! Evvivaaa!!!
Il Presidente Atc, Marcello Mazzù |
Ecco, infatti, la notizia così come riportata dal sito repubblica.it di Torino nell'articolo: "Siete lesbiche? Niente casa popolare": dipendente Atc rimosso di Diego Longhini: << - Omissis - Il numero uno dell’istituto [il mitico Marcello Mazzù_ndr] che
gestisce le case popolari quando è venuto a sapere dei contorni della
vicenda ha convocato direttore, dirigente e impiegato. «Un comportamento
inaccettabile», dice ora il presidente Mazzù che avrebbe preferito
tenere la questione sottotraccia.
La notizia dell’apertura di un
provvedimento disciplinare nei confronti dell’impiegato obiettore e la
rimozione immediata dal suo incarico è passata di bocca in bocca,
uscendo dalla sede di corso Dante. «Il comportamento dell’impiegato ha
leso la dignità umana di due persone - sottolinea Mazzù - non può più
stare a contatto con il pubblico». Sulla obiezione di coscienza rispetto
alle legge sulle Unioni Civili Mazzù è categorico: «Non esiste nessuna
obiezione di coscienze. L’Atc prevedeva già prima dell’approvazione
della legge la possibilità di convivenza more uxorio per due persone
dello stesso sesso». Passaggio che poi dà diritto all’inserimento nello
stato di famiglia e alla possibilità di subentrare nel contratto di
affitto della locazione, anche in caso di morte. «Avessi saputo prima
delle resistenze dell’impiegato avrei già chiesto di rimuoverlo», dice
il presidente.
Il colletto bianco, difensore delle coppie etero, si vedrà decurtato da subito lo stipendio perdendo l’indennità di sportello. E dovrà attendere la conclusione del provvedimento disciplinare, il primo dopo l’approvazione della legge sulle Unioni civili, per capire quanto gli costerà sia il suo comportamento sia il mancato rispetto delle procedure e delle regole già decise dall’Atc. «Mi auguro che la sanzione sia commisurata alla gravita del fatto», dice il presidente. Sarebbe stato uno smacco per l’istituto di corso Dante passare alle cronache come l’ente che rifiuta la convivenza di due donne dopo aver favorito da tempo esperimenti di mix sociale senza distinzioni di sesso...>>
Il colletto bianco, difensore delle coppie etero, si vedrà decurtato da subito lo stipendio perdendo l’indennità di sportello. E dovrà attendere la conclusione del provvedimento disciplinare, il primo dopo l’approvazione della legge sulle Unioni civili, per capire quanto gli costerà sia il suo comportamento sia il mancato rispetto delle procedure e delle regole già decise dall’Atc. «Mi auguro che la sanzione sia commisurata alla gravita del fatto», dice il presidente. Sarebbe stato uno smacco per l’istituto di corso Dante passare alle cronache come l’ente che rifiuta la convivenza di due donne dopo aver favorito da tempo esperimenti di mix sociale senza distinzioni di sesso...>>
E Monica e Lucia come l'hanno presa? Sono contente di questo finale? Per saperlo vi rinviamo al seguente articolo a ciò scritto sempre dalla repubblica di Torino:
Torino, la coppia lesbica: "Rimosso l'impiegato che ci ha negato la casa? Meglio così, stia lontano dalla gente" di Diego Longhini per
repubblica.it
Ecco fatto. Ora la notizia è completa.
MduL