La famiglia Corte Loi con il Sindaco De Magistris il giorno del riconoscimento (napoli.repubblica.it) |
In questo post parliamo/dobbiamo parlare del piccolo Ruben Conte Loi. Non vorremmo mai farlo: parlare di un bambino così piccolo, dando il suo nome in pasto al pubblico è opinabile, ma, visto l'accerchiamento mediatico incivile ed indecoroso cui sono costrette a far fronte le sue mamme e visto che il suo nome, comunque, è sulla bocca di tutti, sembra il minimo poter far sentire la nostra piccolissima voce a loro sostegno, a sostegno del progresso di civiltà, senza biechi e meschini interessi politici.
Ma ricapitoliamo la storia di questo bambino e delle loro mamme perché ha dell'incredibile ed è contestualmente di enorme e basilare importanza per il progresso sociale e culturale di questo nostro (povero) paese.
Allora, la vicenda di Ruben Conte Loi e delle sue mamme Daniela Conte e Marta Loi, ha inizio in Spagna, dove le sue mamme, dopo essersi sposate, hanno dato alla luce, sempre in suolo spagnolo, il bel Ruben. Per i casi della vita (perché ne avevano voglia o per qualsiasi altro motivo che può spingere una famiglia a spostarsi), le due donne, dopo la nascita del loro bambino, decidono di registrare la loro famiglia anche in Italia, a Napoli e richiedono, dunque, come previsto dalla legge italiana, la trascrizione all'anagrafe cittadina del loro nucleo familiare.
Già, peccato che siamo in Italia e tale trascrizione non è sancita nè disciplinata da alcun testo normativo (per l'Italia, la possibilità che esistano due mamme - o due papà - con dei figli non è prevista proprio), si naviga, dunque, a vista, driblando ed affidandosi alla sorte nella scelta del funzionario in quel momento in servizio e poi dei suoi organi di vertice, fino ad arrivare al Sindaco.
In questo caso, per fortuna, siamo a Napoli, ed il sindaco è De Magistris. Nessun problema, dunque, al riconoscimento, per la prima volta!, anche nello Stato Italiano di questa famiglia ed alla conseguente trascrizione all'anagrafe del comune lo scorso 30 settembre.
Ancora la famiglia Conte/Loi (napoli.repubblica.it) |
Nello specifico, viene trascritto l'atto di nascita di Ruben, nato in Spagna e riconosciuto da due donne sposate, indicando il
nome di Daniela Conte come madre del bambino e di Marta Loi, come
secondo genitore (utilizzando la dicitura dei moduli "padre"). Coerente, chiaro, logico e corretto. La famiglia è riconosciuta anche da noi, a tutti gli effetti di legge. Daniela, Marta ed il piccolo Ruben ora possono essere tranquilli: entrambe le mamme possono decidere del bambino davanti alle autorità, alla scuola, in ospedale ecc..ed il bambino è doppiamente tutelato perché tra queste due donne, tra le sue mamme, vigono anche, e soprattutto, le leggi che prevedono il 'dovere di cura' del piccolo Ruben: Daniela e Marta dovranno prendersi cura di Ruben ora e per sempre, entrambe: anche se divorziano, anche se una delle due - facciamo scongiuri - non vi sarà più o non potrà più accudirlo...sempre!. Insomma, hanno visto riconosciuto il diritto al dovere di cura del loro bambino (ci pensate, che assurdità? Non dovrebbe essere scontato? Non dovrebbe bastare un minimo di buon senso per capire che tale diritto/dovere è imprescindibile per un bambino ed il suo benessere? E chi è contro dice di pensare al bene dei bambini...).
Comunque, tutto questo accadeva a settembre e da quel momento: "apriti cielo!!". Angelino Alfano ha iniziato a fare, come sempre, propaganda politica abusando della sua posizione istituzionale di Ministro degli Interni (pensiero assolutamente personale, anche se molto condiviso!), ordinando ai Prefetti (uso il plurale perché i sindaci che avevano registrato matrimoni contratti all'estero di coppie omosessuali erano stati diversi, in tutta italia. Su tutti Marino, a Roma....che ancora sta pagandone le conseguenze..) di cancellare i matrimoni già trascritti e di vietare la trascrizione di nuovi.
I Sindaci, in tutta risposta, si sono - giustamente - rivolti alla magistratura amministrativa contestando l'uso improprio della macchina burocratica da parte del Ministro.
La magistratura di primo grado, i TAR delle varie regioni interessate hanno quindi dato ragione ai sindaci, sostenendo che, effettivamente, il Ministro non poteva decidere di tale materia in codesto modo.
L'ultimo pronunciamento, però, del superiore Consiglio di Stato ha lasciato tutti di stucco, sostenendo che il Ministro, invece, poteva agire così come ha agito (in effetti, quest'ultima affermazione non è corretta fino in fondo, ma scriviamo così per agevolare la comprensione della vicenda) e quindi i matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all'estero possono ancora oggi - di nuovo - NON essere trascritti alle anagrafi cittadine, lasciando così le coppie sposate senza alcun diritto e, quel che più conta, i loro bambini senza uno straccio di tutela e/o diritto, come nel caso di Ruben.
Prefetto Gerarda Pantalone ai tempi in Salerno (basenews24) |
Già Ruben. E' di tutta evidenza che, dopo questi incresciosi ed inaspettati sviluppi della vicenda (guerra, direi, tra i vari alfaniani e conservatori della prima ora e le persone semplicemente socialmente più disponibili e, in questa materia, sicuramente più evolute!!), il piccolo vi è andato di mezzo in pieno. E' di alcune settimane fa la notizia che, ormai, nei documenti italiani, il piccolo Ruben Conte Loi, di nuovo, non ha più il doppio cognome ed ha una sola mamma!!.
Questo perchè il solerte prefetto di Napoli, Gerarda Maria Pantalone, ha annullato l'atto di nascita del bimbo con due madri nelle parti non previste dalla legge italiana. Nello specifico, il provvedimento prefettizio cancella
il doppio cognome del bambino e l'indicazione del nome della seconda
madre che, nell'atto di trascrizione, era stata inserito nella sezione
in cui normalmente si indica il nominativo del padre.
Ma vi è di più. Nella bieca, insulsa e terribilmente impersonale burocrazia, si deve anche scrivere che la Prefettura ha fatto
sapere che "non c'è alcuna proroga concessa al sindaco perché la
cancellazione è stata fatta dal prefetto" (emanazione del Ministero dell'interno) e, quindi, viene affidato al sindaco De Magistris direttamente e solo il compito di
"annotare gli estremi dell'atto nel registro di Stato civile del
Comune".
Punto, basta, finito. Ogni altra discussione è chiusa. E chi se ne frega se, in soli tre mesi, il piccolo Ruben, suo malgrado, è stato:
apolide, poi cittadino italiano con due mamme ed ora "orfano" di un
genitore (perché riconosciuto figlio della sola madre biologica).
Certo, il filo di speranza c'è ancora, rimane, visto che il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha già
annunciato che procederà per le vie legali, presentando ricorso al Tar
Campania. "C'è questa situazione perché il legislatore non ha il
coraggio e la voglia di legiferare sui diritti - spiega Luigi de
Magistris - In attesa della legge vediamo che cosa diranno i
magistrati". E, ancora, "Questo bambino è nato per amore e per un fatto un po' di
bigottismo, un po' di pressapochismo e un po' di legalitarismo
incostituzionale non gli si riconosce un diritto - conclude il sindaco -
Noi abbiamo la coscienza a posto perché abbiamo fatto un atto giusto".
Siamo pienamente d'accordo con Lei, sindaco.
Robert Lewis Dear (syracuse.com) |
Vediamo, dunque, che ulteriori sviluppi ci saranno. Per il momento concedete una digressione: tutto il 'movimento' ultra-conservatore di destra che non vuole il riconoscimento dei matrimoni gay e nemmeno una loro seppur minima e basilare regolamentazione, si appella più di tutto e sempre al principio della tutela dei figli e bambini eventualmente coinvolti da tali vicende...ebbene, appaiono assai simili nel loro modo di pensare al tipo, certo Robert Lewis Dear, che soltanto qualche giorno fa è entrato in una clinica americana che operava le interruzioni di gravidanza (ma non solo), la "Planned Parenthood" in Colorado, ammazzando ben tre persone e ferendone molte altre. Era, infatti, un membro del movimento contro l'aborto e per tutela la vita del nascituro ad oltranza...Percepite anche voi, vero, l'assurdità di questa cosa?
Sei a favore della vita al punto da voler impedire sempre e comunque l'aborto (ad oltranza!!) e però ammazzi tranquillamente delle persone??!! Ma che senso ha!! E' assurdo!!.
E lo stesso vale per i nostri prodi difensori della cd famiglia naturale e dei bambini: meglio senza diritto alcuno che amati e gestiti da persone dello stesso sesso!!. Ipocriti!.
MduL
Per saperne di più, si rinvia alla lettura dell'articolo "Napoli, il prefetto annulla l'atto di nascita del bimbo con due mamme" di Cristina Zagaria per Repubblica.it/Napoli
Se, poi, volete anche voi dare il vostro contributo, votando sulla questione nel sito del fattoquotidiano.it, ecco qui di seguito il link all'articolo di Piero Ricca che si occupa della vicenda "La storia del bimbo con due mamme divide Napoli: voi cosa ne pensate? Vox e sondaggio"
Nessun commento:
Posta un commento