Ultimo aggiornamento il 29 luglio 2024

Storica sentenza della Corte Suprema USA: ora i matrimoni gay sono legali in tutti gli Stati Uniti!

Manifestanti davanti alla Corte Suprema Usa (ilpost.it)

Come non scrivere su questa svolta sociale epocale che arriva dall'America?! Stiamo parlando della storica sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti d'America "No. 14–556. Argued April 28, 2015—Decided June 26, 2015" (vedi sentenza originale in pdf) grazie alla quale oggi i matrimoni gay sono legali in tutti gli Stati confederati americani!.
Mentre da noi stiamo ancora a parlare di "Family Day" e "Teoria Gender" da combattere, negli USA, grazie a questa storica sentenza della Corte Suprema Americana, è stata definitivamente sancita l'equiparazione dei matrimoni gay a quelli eterossessuali (orribile questo distinguo e questi termini che ora, per fortuna, almeno li non vi sarà più!). Questo significa che, da ieri, una coppia gay potrà tranquillamente sposarsi ed acquisire i diritti ed i doveri che il matrimonio comporta, in tutti gli stati uniti d'America. 
In America (ma anche nel resto del mondo, tranne che in Italia) è di questi anni un'accellerazione impressionante in tema di riconoscimento e sostegno ai diritti per le persone LGBT, abbiamo avuto modo di parlarne più volte, anche in questo blog. Si è passati dal riconoscimento dei matrimoni (non più delle unioni civili, perché quelle le avevano già disciplinate da anni) in alcuni stati, al progressimo riconoscimento, sempre più veloce, in altri stati, per arrivare, appunto, all'estensione di tale riconoscimento ed equiparazione su tutti il territorio americano e, dunque, di tutti gli Stati confederati, anche i pochi recalcitranti rimasti.
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha, infatti, dato il via libera a matrimoni fra persone dello stesso sesso in tutti i 50 Stati che compongono gli Stati Uniti, sancendo così l'obbligo per tutti gli Stati della federazione di permettere a due persone dello stesso sesso di sposarsi e riconoscere i matrimoni omosessuali contratti in qualsiasi parte degli Usa. Finora, la questione era stata lasciata ai singoli Stati e di questi, nel corso degli anni, anche se ben 37 avevano deciso di legalizzare le nozze omosessuali, ne rimanevano altri 13 dove tali nozze non potevano essere celebrate e, anzi, in alcuni, erano ancora considerate fuori legge, con ciò creando una disparità di trattamento inaccettabile.
Certo occorre dire che non è che si è arrivati a questa svolta epocale così, improvvisamente. Dietro tale sentenza, vi è una lotta durata anni. Lotta che vide una prima storica vittoria nel 2013, allorquando sempre la  Corte Suprema Usa riconobbe e rese legali i matrimoni gay, lasciando però libertà di scelta ai singoli Stati confederati e con ciò creando non pochi problemi pratico/sociali/giuridici di non facile armonizzazione. Si pensi ai casi limite che, pure, si erano proposti: una coppia sposatasi in uno Stato che riconosceva le unioni, trasferitasi in uno che invece non le riconosceva, vedeva decadere tutti i diritti acquisiti. Oppure, ancora, una coppia che viveva in uno Stato che vietava i matrimoni, poteva vantare alcuni diritti garantiti dal governo centrale, ma non anche dallo Stato stesso...insomma, sussistevano delle incongruenze insanabili. 
E tutto questo perché vigeva ancora la legge cd “Defense of Marriage Act”, approvata nel 1996 e già allora di dubbia costituzionalità, la quale conteneva una definizione di matrimonio limitata a quello eterosessuale e, quel che peggio, sospendeva il tradizionale vincolo di reciprocità fra i vari stati dell'unione.
La sentenza del giugno 2013, dunque, fu molto importante e consentì a moltissime corti federali minori di legalizzare il matrimonio gay in diversi stati, argomentando che la ratio della sentenza legittimava l’introduzione di tale matrimonio anche a livello statale. Sennonché, un anno dopo, iniziarono le insanabili incongruenze che hanno portato oggi a tale epocale svolta. Nell’ottobre del 2014, infatti, la Corte Suprema rifiutò di esaminare gli appelli avanzati contro i matrimoni gay da parte di cinque stati in cui le proprie corti federali minori li avevano legalizzati, esprimendosi di fatto per una loro legittimazione anche a livello statale.
Il 6 novembre del 2014, però, la Corte d’Appello federale del sesto circuito, che ha giurisdizione in Kentucky, Michigan, Tennessee e Ohio, decise di confermare il diritto di vietare il matrimonio gay nei quattro stati, al contrario di quanto deciso da alcune corti minori in ciascuno stato. Si era creata quindi una discrepanza insanabile nell'ordinamento americano, fra quanto deciso da tutte le altre corti federali e quanto sancito dalla Corte del sesto circuito; discrepanza che poteva essere sanata soltanto con un nuovo intervento della Corte Suprema Usa.
E la Corte, per fortuna, come abbiamo visto, ha deciso! I voti favorevoli sono stati 5 e quelli contrari 4 ma orami è andata, ci siamo evoluti!. Onore al merito al Giudice di area repubblicana, voluto da Regan, Anthony Kennedy, che, a nome della Corte, ha scritto che anche che le persone omosessuali che intendono sposarsi «non devono essere condannate a vivere in solitudine, esclusa da una delle più antiche istituzioni della civiltà. Chiedono uguale dignità di fronte alla legge. La Costituzione garantisce loro tale diritto».
Ed in Europa? Dopo il magnifo referendum pro-matrimonio gay tenutosi in Irlanda, restano soltanto 9 stati, su 28, che non prevedono neanche un minimo riconsocimento e tutela delle coppie omosessuali. Tra questi, oltre ai paesi ex-comunisti, la Grecia, Cipro e l'ITALIA!!.
Ogni altro commento appare superfluo.
Comunque, per una lettura completa ed esaustiva su tutta questa materia, vi rinvio agli articoli citati in bibliografia, ed in particolare all'articolo "La Corte Suprema riconosce il diritto costituzionale al matrimonio delle persone gay e lesbiche" scritto per articolo29.it dalla Prof.ssa Angioletta Sperti, Professore associato di Diritto pubblico comparato all'Università di Pisa dove potete trovare il più dettagliato e pertinente iter che ha portato a questa storica sentenza.
MudL

Articoli utilizzati per la redazione del Post:
- Articolo "Matrimoni gay legali negli Usa" di Sergio Braga per popoffquotidiano.it
- Articolo "Il matrimonio gay è legale in tutti gli USA" della redazione del ilpost.it
- Articolo "Matrimoni gay, sì della Corte Suprema Usa alle unioni omosessuali in ogni Stato" di F.Q. per ilfattoquotidiano.it
- Articolo "La Corte Suprema riconosce il diritto costituzionale al matrimonio delle persone gay e lesbiche" di Angioletta Sperti per articolo29.it

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