Ultimo aggiornamento il 10 novembre 2024

Omofobia: la cacciata dei gay/lesbiche dall'Egitto

(spetteguless.it)

La notizia è della scorsa settimana ed è la seguente: l’Egitto vieta l’ingresso nel Paese ai gay e riconosce alla polizia l’autorità di espellere gli stranieri omosessuali!!
Dopo l'iniziale sgomento ed una buona dose di incredulità, cerco articoli in merito a questa vicenda e trovo dettagli sul sito del "fatto quotidiano" (link all'articolo in fondo al Post). 
Riferisce la testata che tale (disgraziata) notizia è stata riferita al mondo dalla versione online del quotidiano Al Ahram che ha riportato gli esiti di un ricorso amministrativo di cui si era occupato la giustizia egiziana.
Nel contesto di tale procedimento, il Tribunale del Cairo adito ha respinto il ricorso che richiedeva il rigetto della decisione assunta dal Ministero degli Interni in merito alla espulsione dal suolo egiziano di un cittadino libico, accusato dalla polizia solo per il suo orientamento sessuale.
Nello specifico, la Corte, per “tutelare l’interesse pubblico, i valori religiosi e sociali e prevenire la diffusione del ‘vizio’ e dell’immoralità nella società,  ha riconosciuto legittimo il diritto del ministero non solo di espellere i cittadini stranieri che dovessero dimostrare un orientamento sessuale "gay", ma anche di vietarne un eventuale ingresso in Egitto.
Praticamente: se sei lesbica e sei sul suolo egiziano, ti buttano fuori dal paese e ti rimandano, si spera integra, a casa. Se, invece, sempre tu lesbica, vuoi andare a visitare le piramidi...niente da fare: all'aeroporto, se ritengono che il tuo orientamento sessuale sia quello "gay" sei out, non puoi entrare in Egitto! (in questo caso, vorrei capire se ti bloccano, appunto, in un loro aeroporto una volta atterrata oppure alla fonte, dall'aeroporto del paese di provenienza. Forse ti chiederanno: scusi, lei è gay/lesbica? Se rispondi "Si" ti diranno: "Bhè, allora ci dispiace ma non può partire per l'Egitto, scelga un'altra destinazione!").
Tutto ciò è possibile perché, seppur è vero che l’omosessualità in quel paese non è esplicitamente dichiarata fuori legge, i gay vengono lo stesso perseguiti per il loro orientamento utilizzando l'escamotage di atti dissoluti e/o di corruzione morale pubblica che, come abbiamo visto, sono ampiamente sanzionati dal sistema giuridico egiziano.
Del resto, i sostenitori dei diritti omosessuali riportano che arresti e persecuzioni legati all’orientamento sessuale sono aumentati drammaticamente negli ultimi mesi. 
L'apoteosi dell'assurdo, come riportato sempre nell'articolo del fatto quotidiano online, a novembre 2014, allorquando <<otto ragazzi egiziani che avevano postato su Facebook il video di un matrimonio gay a cui avevano partecipato erano stati condannati dal tribunale del Cairo a 3 anni di carcere per “incitamento alla dissolutezza” e “pubblicazione di immagini indecenti“>>. Ma non basta, <<nel corso del processo il procuratore aveva ordinato che i giovani fossero sottoposti a “ispezione fisica” per verificare la loro omosessualità, facendo insorgere le organizzazioni per i diritti umani>>.
Non può valere, dunque, neanche il (triste) principio cui molte di noi sono avvezze, e cioè quello di far finta di nulla, reprimendo le manifestazioni della propria omosessualità, visto che non è neanche ben chiaro quali mai possono essere i comportamenti, le frasi o i modi di fare che possono far ricondurre la propria azione tra quelle di "incitamento alla dissolutezza" e/o di "atti dissoluti" e corruzione della morale pubblica!.
Non resta davvero altro da dire se non che, forse, non si rendono assolutamente conto di quanti turisti gay/lesbiche, o comunque lgbt, calpestano il suolo del loro Stato ogni anno...e l'Egitto vive principalmente di turismo. Se non per rispetto, lo facciano almeno per interesse!!.
MduL

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