Ultimo aggiornamento il 10 novembre 2024

La conoscenza serve alla difesa: ecco chi sono i "Custodi dell'Ortodossia Cattolica" - (4) Padre Maurizio Botta

(da sito tralaltro.it)

Da alcune settimane ci stiamo occupando dei maggiori esponenti del 'movimento' dei cd 'Custodi dell'Ortodossia Cattolica' che così tanto riesce a far parlare di se e dei propri (omofobi) principi, trovando un sorprendente quanto preoccupante avallo sia in esponenti e partiti politici che in alcuna parte dell'informazione pubblica. Abbiamo quindi parlato dei primi due dei quattro moschettieri, Mario Adinolfi e Costanza Mariano, per poi passare a Massimo Introvigne e quindi tornare, con il presente post, al terzo dei moschettieri, Padre Maurizio Botta. Seguirà nel prossimo post, il quarto ed ultimo dei moschettieri: Mario Scicchitano. Ma vediamo ora, come detto, chi è, quali esperienze di vita e quali principi segue Maurizio Botta.

(4) PADRE MAURIZIO BOTTA

Maurizio Botta (ilnestrosesansespine.blogspot.com)

Prima vediamo chi è. Padre Maurizio Botta, come apprendiamo dal sito vicariatusurbis.org,  nato in Italia nel 1975 (fresco quarantenne, dunque), dopo aver studiato economia aziendale  alla Bocconi, nel 2006 ha avuto (si dice 'ha avuto' con riferimento ad un'ordinazione?) l'Ordinazione Presbiterale, diventando membro della "Congregazione dello Oratorio di San Filippo Neri (Oratoriani) (C.O.)" [Società di Vita Apostolica, fondata nel 1575, approvata nel 1612 e quindi confederata e nuovamente approvata nel 1942. La Confederazione riunisce case autonome, dette «Congregazioni», nelle quali sacerdoti e laici vivono in vita comune senza voti, uniti tra loro con il solo vincolo della carità. Il Preposito della comunità, che è Superiore Maggiore, vieneeletto triennalmente. Scopi della Congregazione sono: formazione individuale alla cultura spirituale e alla pietà, per mezzo d’istruzione, contatti personali, direzione spirituale, ministero del confessionale, predicazione familiare ed apostolato liturgico specialmente fra studenti e giovani. (Fonte, sempre il sito vicariatusurbis.org)].
Dunque, Maurizio Botta è, mi pare di capire, un 'sacerdote laico'. Ma questo cosa significa? Leggo infatti su Wikipedia che <<Nel cattolicesimo il termine "laico" indica una persona che non sia un "chierico", quindi che non sia stata ordinata diacono, prete o vescovo. In dettaglio, quindi, è laico: a) ogni fedele, uomo o donna, che non faccia parte del clero; b) anche un religioso che, pur appartenendo a un ordine o ad una congregazione religiosa, non sia stato ordinato diacono o prete (è il caso del cosiddetto "fratello laico"; in senso proprio, quindi, ogni suora, in quanto donna, nella Chiesa cattolica sarà sempre una "laica")>>. Insomma, è prete o no? Assolve a funzioni da prete ma non è incorporato nel clero?. Mah...

(anddos.org)
Ma non è di questo che vogliamo parlare, perché il suo inquadramento religioso non ha la benché minima importanza. Di Maurizio Botta, al contrario, ci interessa il suo pensiero e la sua azione 'apostolica'. Egli infatti, come detto in precedenza, è uno dei cd quattro moschettieri, insieme ad Adinolfi, Mariano e Scicchitano che danno voce al pensiero "Contro i falsi miti del progresso" e (con le parole dell'articolo "Moschettieri contro i falsi miti di progresso" di Autori Vari nel Blog di Costanza Mariano_link in fondo al Post) “per” testimoniare la bellezza e la verità della natura umana, che è oggi insidiata dai “falsi miti di progresso”, frutto di un’ideologia che non mette lo sviluppo a servizio dell’uomo, ma tende a slegare le persone da ogni legame e dipendenza dalla natura e dalle relazioni umane. E’ una sorta di delirio di onnipotenza, un’illusione, che non porta alla felicità duratura, ma all’isolamento e alla delusione. «Non siamo mai contro le persone» – ha premesso Padre Maurizio Botta. «Siamo contro le lobby del “pensiero unico”.
Sempre per il loro pensiero (e sempre con le loro parole, estratte dall'articolo sopra richiamato), "Bisogna accogliere chiunque, ma dire sempre la verità. Ogni bambino ha bisogno di un padre e di una madre. «Lo slogan “love is love” non basta. Perché nasca un figlio c’è bisogno di padre e madre. 
La “neo-lingua” parla di “donatore” e di “maternità surrogata”. In realtà, tali termini nascondono lo sfruttamento del più debole. I bambini devono sapere da dove vengono, dove sono le proprie radici» [E su questo punto, pur nella ferma intenzione di non voler essere in alcun modo blasfema, non posso esimermi dal far notare che Nostro Signore Gesù, stando al dettato biblico, non è figlio di Giuseppe ma di Dio. Tecnicamente, dunque, si dovrebbe parlare proprio di  fecondazione eterologa!. La Fecondazione eterologa, infatti, si realizza allorquando il seme oppure l'ovulo (ovodonazione) provengono da un soggetto esterno alla coppia, così distinguendola dalla fecondazione omologa, dove il seme e l'ovulo oggetto di fecondazione assistita, appartengono alla coppia dei genitori del nascituro].
E, ancora, "Padre Botta ha anche richiamato le parole di Papa Francesco, che, a proposito della diffusione dell’ideologia del “gender” nelle scuole ha parlato di “campi di rieducazione”. «Da cattolici, non possiamo mercanteggiare. La nostra fede è incompatibile con l’ideologia del gender». Il primo libro della bibbia, la Genesi, dice che “maschio e femmina Dio li creò”, «nessun altro attributo, pur importante, viene citato». Gli uomini sono fatti a immagine e somiglianza di Dio. E tale somiglianza prevede la mascolinità e la femminilità, una diversità che rivela l’essenzialità della relazione, come per il Dio trinitario. 
Lucia Bellaspiga ha ricordato la battaglia di Avvenire che ha portato al ritiro da parte del Ministero dell’istruzione dei libretti dell’UNAR. «Dietro l’espediente della lotta al bullismo – sulla quale siamo tutti d’accordo -, i libretti propagandavano l’ideologia del gender nelle scuole di ogni ordine e grado, fin dalle elementari». I problemi di matematica, secondo tali linee-guida per docenti, dovrebbero basarsi su esempi tipo: “Rosa e i suoi due papà comprano tre lattine di thè al bar. Ogni lattina costa X. Quanto spendono in tutto?”. Bisognerebbe anche smetterla con le antiche favole. Meglio che il principe si innamori dello scudiero. Altrimenti, da grande, lo scolaro rischierà di innamorarsi di una donna e magari anche di sposarla. La famiglia tradizionale non esiste, è solo un’invenzione pubblicitaria. «Trovo di una violenza pazzesca questa omologazione dei bambini al “pensiero unico” fin dalle elementari. [Si, si, avete letto bene!]

(istitutobeck.com)

Prosegue poi l'articolo con l'Adinolfi pensiero. «Io richiamo gli “haters”, gli odiatori di professione», invitando il pubblico a controllare il suo profilo Twitter. «Sapete perché? Perché nel libro “Voglio la mamma” ho dichiarato in modo apodittico due cose: ogni figlio nasce da un uomo e una donna; e le persone non sono cose. Gli “haters” affermano invece che anche Pino e Ugo fanno nascere figli, e che questo è un “diritto incoercibile”, come sostiene la Corte Costituzionale. Secondo loro, noi siamo medievali. In realtà, si tratta solo di una compravendita, a vari strati. Perché la genitorialità viene frammentata. Prima serve l’ovulo, che si ottiene con bombardamenti ormonali. Poi si affitta l’utero, tipicamente da donne in paesi poveri o in via di sviluppo. Questo è sfruttamento dell’uomo sulla donna». E la giurisprudenza italiana ha già di fatto legittimato tale pratica. «Cosa c’è di più democratico, di rilevante per la democrazia che discutere sulla nascita e la vita degli essere umani? Invece il PD, di cui ero membro, pretende che questa esperienza diventi la norma, e chi si oppone è medievale. La legittimazione delle famiglie arcobaleno è un’emergenza? Vengono letteralmente fabbricati dati falsi. [Testuali parole riportate nell'articolo citato del quale si sta riproducendo una selezione]. Secondo arcilesbica, i “figli” di coppie omoseseuali sono duecentomila. Secondo l’ISTAT, 475. 
Questa lobby, questo club si oppone al ragionamento di un popolo, sfruttando abilmente il mondo della comunicazione, dove è chiaro che Platinette sa asfaltare Giovanardi. Si sente dire: “che male c’è se quei due si vogliono bene?” Rispondo con le parole di Filumena Marturano, commedia di Peppino De Filippo, comunista, senatore a vita: “i figli non si pagano”. Quando ci dicono che siamo medievali perché ci rifacciamo al cristianesimo, rispondiamogli con un ragionamento laico. Il tempo in cui le persone erano cose era due millenni fa. C’era la schiavitù e l’imperatore, con il semplice giro di un pollice, decideva della vita e della morte delle persone. Sono loro i retrogradi. La lotta alla schiavitù la facciamo noi». 
Le nozze gay sono legge solo in 16 paesi su 201, non in tutto il mondo. All’inizio c’è il boom dell’entusiasmo, poi il calo delle registrazioni. Non è un bisogno, è una lotta ideologica per soldi e potere. Ma, per ottenere questi, si minano le fondamenta della società. Cosa ci potrebbe essere di più violento?» 
* * * * * 

(it-it.facebook.com)
Ecco dunque stralci del pensiero condiviso e portato avanti da 'Padre' Maurizio Botta. Ma passiamo ora al Maurizio Botta pensiero diretto, espresso dal 'nostro' moschettiere in occasione di una sua intervista rilasciata al programma di Italia 1, "Le Iene".
Qui di seguito vi riporto la trascrizione integrale dell'intervista (il video, purtroppo, non appare essere più disponibile), così come trovata sul Blog "gliscritti.it" (link in fondo al Post):

IENE: Sai quanto sacerdoti ci hanno detto di no prima di te?
P.MAURIZIO: Posso immaginarlo!

IENE: Sei sicuro di voler rispondere alle nostre domande?
P.MAURIZIO: Sì, sono sicuro, il Signore ha detto di fidarci.

IENE: Sei un sacerdote con posizioni tradizionali o progressiste?
P.MAURIZIO: Se potessi rispondere con Fantozzi direi che questa domanda è una… pazzesca. Io sono un sacerdote di Cristo, sacerdote della Chiesa. Punto.

IENE: Quindi sei un sacerdote con posizioni tradizionali?
P.MAURIZIO: Quindi tu non vuoi ascoltare la mia risposta!

IENE: Che scuola hai fatto?
P.MAURIZIO: Ho studiato alla Bocconi economia aziendale

IENE: Sei stato fidanzato?
P.MAURIZIO: Sì

IENE: Quante volte?
P.MAURIZIO: Beh, una storia importante di quattro anni e poi le stupidate che hanno fatto tutti

 
IENE: Sei stato fidanzato con uomo o con una donna?
P.MAURIZIO: Con una donna!

IENE: Perché un ragazzo che ha la fidanzata e una buona istruzione decide di farsi prete?
P.MAURIZIO: Per il meglio.

IENE: Cos’è il meglio?
P.MAURIZIO: Gesù Cristo.

IENE: C’è chi sostiene che la Chiesa, per alcune cose, non sia proprio al passo con i tempi
P.MAURIZIO: È vero.

IENE: Non pensi che la Chiesa debba cambiare alcune sue posizioni?
P.MAURIZIO: Assolutamente no. La Chiesa deve preoccuparsi solo di piacere a Gesù Cristo e poi, se questo non è di moda, deve andare serenamente per la sua strada.

IENE: Non  è che è arrivato il momento di dire sì al preservativo?
P.MAURIZIO: Mi chiedo oggi quanti giovani decidono di non usare il preservativo perché la Chiesa non è d’accordo

IENE: Che male c’è del piacere, non è una cosa naturale e bella?
P.MAURIZIO: Proprio perché è una cosa naturale e bella mi viene da dire a tanti i giovani: «Vivete il rapporto nella sua naturalezza. Perché dovete impiccarvi con questa cosa del preservativo?» Nel momento dell’amore penso che la cosa proprio che uno meno vuole è bloccare tutto, mettersi il preservativo e andare avanti. Oltre al fatto che il preservativo toglie proprio il piacere; proprio toglie, diminuisce quel piacere fisico dell'amore.  [Anni ed anni di lotte per insegnare ai ragazzi l'uso del preservativo per tutelarsi e tutelare dalle malattie sessualmente trasmissibili buttati alle ortiche!!]

IENE: Quindil a Chiesa non è contro il piacere!
P.MAURIZIO: La Chiesa non può essere contro piacere. Mi spiego: quando la donna è feconda è anche più pronta fisicamente ad accogliere l'uomo; è il momento anche che c’è maggiore desiderio, maggiore voglia. Quindi il bloccare quel momento attraverso il preservativo significa introdurre un principio di qualcosa che non è naturale.
[Si si, avete letto bene!]
 

IENE: I rapporti prematrimoniali sono peccato?
P.MAURIZIO: Sì, sono peccato.

IENE: Però ci sono molti fedeli che non rispettano la morale della Chiesa...
P.MAURIZIO: Il nostro compito è quello di indicare la montagna, poi il passo con cui uno arriva in vetta alla montagna questa è un’altra questione.

IENE:  Due persone omosessuali possono sposarsi?
P.MAURIZIO: No.

IENE: Perché no?
P.MAURIZIO: Perché il matrimonio è un istituto giuridico nato con una finalità ben precisa: quella della procreazione e dell’educazione della prole. Noi crediamo dal punto di vista naturale, utilizzando la ragione, che per la crescita buona il bambino abbia bisogno di un padre e di una madre, maschio e femmina.
[Il matrimonio, dunque, non nasce perché due persone si amano, ma solo per procreare ed educare la prole ...ogni commento è inutile. Altro inciso carino è quel "Utilizzando la ragione"??!!]
 

IENE: Cosa pensi di quei sacerdoti che danno la comunione agli omosessuali sposati?
P.MAURIZIO: Certi sacerdoti sono apertamente disobbedienti a quello che dice Gesù. Per Gesù è assurdo il matrimonio omosessuale.
[Ecco, questa è la cosa di queste persone che proprio non riesco ad accettare: ma cosa ne puoi sapere tu di cosa ne pensava Gesù ? Eri li con lui? Lo hai sentito personalmente parlare di questa questione con te o con altri in tua presenza? No? Ed allora stai zitto e non ti permettere di attribuire lui parole e/o pensieri sicuramente non suoi!!]

IENE: E che pensi di quei sacerdoti che sposano coppie di omosessuali?
P.MAURIZIO: Hanno dei disagi probabilmente anche con la fede.

IENE: Perché  i sacerdoti che tu chiami disobbedienti hanno tanto consenso nella società di oggi?
P.MAURIZIO: Perché probabilmente il mondo ha delle logiche diverse da quelle di Gesù e del Vangelo. Si vede che fine ha fatto Gesù! Io ai bambini dico sempre: «Su Gesù dovete scommettere o era veramente Dio oppure era proprio un folle».

IENE: Che pensi di don Gallo?
P.MAURIZIO: Prego per lui, mi dispiace perché è un prete anziano, però sinceramente non lo stimo .

IENE: Don Gallo ha detto che un papa gay sarebbe magnifico. Sei d’accordo?
P.MAURIZIO: È un’affermazione folle. Già il fatto di identificare le persone in base alla sessualità, dire: «Tu sei omosessuale» è già una grossa ferita per queste persone.

IENE: L’omosessualità può essere considerata una malattia?
P.MAURIZIO: L'omosessualità è una tendenza misteriosa, oggi c'è una specie di dogma moderno: accettati così come sei. Bene, ci sono delle persone che non si accettano così come sono, che vogliono capire cosa c'è dietro la loro omosessualità. Io personalmente non le lascio sole. [Capito? E' una tendenza misteriosa, una specie di dogma moderno...non ci lascia sole...]

IENE: Invece chi accetta la propria omosessualità va lasciato solo?
P.MAURIZIO: No, certamente. Io non ho avuto mai problema con una persona omosessuale. Non ce ne è mai una che è andata via amareggiata, triste, incattivita, arrabbiata. Anzi, sono nati degli ottimi rapporti.
["Non ho avuto mai problema con una persona omosessuale...]
 

IENE: Che pensi delle famiglie omogenitoriali, cioè con i genitori dello stesso sesso?
P.MAURIZIO: Che ogni bambino abbia necessità per il suo sviluppo psichico di una figura maschile e di una figura femminile in corrispondenza con quella che è la sua stessa struttura biologica.

IENE: Chi è per la famiglia omogenitoriale sostiene che per i figli quello che conta veramente è l'amore.
P.MAURIZIO: In un periodo di crisi economica, di gente che fa fatica, di gente che ha perso il lavoro, il problema delle adozioni delle coppe omosessuali è al centro dell'attenzione? Per me è assurdo!
[E si, ancora una volta avete letto bene, ha proprio risposto così...]
 

IENE: Cosa dici alle coppie omosessuali che vogliono comunque dei figli?
P.MAURIZIO: Ma io non solo alle coppie dello stesso sesso, ma anche alle coppie eterosessuali ricordo e insegno questo: un figlio è un dono, un figlio non è mai un diritto. Mai. Quando uno parte con l’idea che un figlio è un diritto sta già creando dei problemi a quel bambino o a quella bambina.
[La coerenza è tutto nella vita: ma non hai appena detto, ad inizio intervista, che  "il matrimonio è un istituto giuridico nato con una finalità ben precisa: quella della procreazione e dell’educazione della prole"? Se è dunque nato con tale finalità, ricercare e volere un figlio, per tutta logica e coerenza, è e diventa un diritto (si sono sposati per questo!)]

IENE: Pensi di essere omofobo?
P.MAURIZIO: Assolutamente no!  Manco per niente! Sono convinto che ci siano delle frasi del Catechismo che se passasse una legge sull’omofobia sarebbero bollate come omofobe.
[Pensi di essere omofobo? Assolutamente no!...]
 

IENE: Se passasse la legge sull’omofobia, potresti essere accusato di omofobia?
P.MAURIZIO: Se per queste cose dette dovessi finire in galera per una cosa scritta nel Catechismo, per una lettera di san Paolo, non ci sarebbe problema.

IENE: Esiste la lobby gay nella Chiesa?
P.MAURIZIO: Non lo so, non mi risulta. [E certo, in fondo sulla lobby gay nella Chiesa sono stati solo scritti fiumi di parole, articoli, libri, documentari ecc...]

IENE: È mai esistito un papa gay?
P.MAURIZIO: No, non credo proprio.

IENE: Esiste il problema della pedofilia nella Chiesa?
P.MAURIZIO: Sicuramente esiste ed è una cosa inaccettabile, una ferita profondissima. Vi dico solo che nel Vangelo le parole più dure di tutte Gesù le usa per chi scandalizza la fede dei più piccoli che credono in Lui. Chi scandalizza un piccolo è meglio che gli sia messa al collo una macina da mulino e buttato nel mezzo del mare.

IENE: Come si deve comportare un sacerdote che viene a sapere di un altro sacerdote pedofilo?
P.MAURIZIO: Sicuramente non coprire, non cercare di difendere l'indifendibile.

IENE: Ti è mai capitato che qualcuno ti raccontasse qualcosa del genere?
P.MAURIZIO: Sì, mi è capitato.

IENE: Che hai fatto?
P.MAURIZIO: La persona poi ha deciso di fare la denuncia e tutto e io ero d’accordo. Anzi, sono andato anche direttamente a confermare le parole di chi stava denunciando.

IENE: La Chiesa ha delle responsabilità per come è stato affrontato il problema della pedofilia al suo interno?
P.MAURIZIO: Sicuramente in alcuni casi, in alcune persone le cose sono state gestite assolutamente male. Ma per una gestita male ce ne sono state tante gestite bene.

IENE: Che fine fanno le persone che non credono?
P.MAURIZIO: Gesù stabilisce come criterio della salvezza oppure della condanna eterna, cioè dell'inferno, il fatto di avere accolto il povero, il debole “avevo fame e mi avete dato da mangiare; avevo sete e mi avete dato da bere; ero nudo e mi avete vestito”. Ecco, questo è il criterio universale della salvezza.

IENE: Papa Francesco propone una Chiesa povera per i poveri, ma oggi non è proprio così!
P.MAURIZIO: Non è mai stato così! Gesù ci dice che il problema della ricchezza è una idolatria, cioè una cosa che si sostituisce a Dio e questo è un problema che è nel cuore di te che mi intervisti, di voi che state ascoltando, mio. È un problema per tutti noi.

IENE: Corrado Guzzanti diceva: «Tu puoi chiamarlo Dio, Buddha, Manitù, Maometto ma tanto lui non risponde».
P.MAURIZIO: Io ho puntato sulla verità di quello che dice Cristo. Cristo dice di essere Dio, Figlio di Dio. Io tutta la mia vita lo puntata lì. Guzzanti l’ha puntata da un’altra parte. Tanto tra sessant’anni vedremo!

IENE: Se poi quando muori scopri che Dio è Manitù?
P.MAURIZIO: Avrà vinto Guzzanti!

Ecco fatto. Ora possiamo dire di conoscere anche il Maurizio Botta pensiero. La prossima settimana, non resta che affrontare il 'pensiero' dell'ultimo dei moschettieri, Mario Scicchitano, ed è fatta (lascio immaginare quanto sia difficile e pesante per me scrivere di questi argomenti!).
Difendiamoci!.
MduL 




Articoli e link ai siti utilizzati per la scrittura del presente Post:
- Sito viariatusurbis.org;  
- Articolo "Moschettieri contro i falsi miti di progresso" di Autori Vari per il Blog di Costanza Mariano;
- Trascrizione dell' "Intervista delle Iene di Padre Maurizio Botta" sul Blog gliscritti.it

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