Ultimo aggiornamento il 10 novembre 2024

Diritti, Unioni Civili e Matrimoni omosessuali: scontro di civiltà

(da sito ntacalabria.it)

Nostro malgrado, siamo costrette a tornare sulla questione del riconoscimento delle coppie omosessuali e, dunque, sulle Unioni Civili, sul riconoscimento dei matrimoni Gay contratti all'estero, sulle invettive dei vescovi e delle varie organizzazioni catto-fasciste (senza tema di querela, visto che ad alcune di questa manifestazioni hanno aderito anche esponenti di Forza Nuova!) che hanno organizzato diversi 'eventi' a difesa della 'famiglia naturale', su tutti, il Convegno di Milano, organizzato fregiandosi del supporto delle istituzioni, sulla guerra in atto tra il Ministero degli Interni ed i Sindaci dei comuni italiani in materia di anagrafe e stato civile ecc....
La questione, infatti, è sempre la stessa: da un lato il sindaco di un comune, in questo caso Roma, capitale d'Italia, e dall'altro il Ministro degli Interni (Angelino Alfano, ncd), le varie organizzazioni catto-fasciste di cui sopra ed i vescovi (oltre alla lega, ovviamente).
Ultima, variazione sul tema, in ordine di tempo,  il fatto che Marino, sindaco di Roma, sia riuscito a far approvare (in realtà ad ampliarne la portata) nella sua città il "Registro delle Unioni civili" che dovrebbe entrare in vigore domani, 2 febbraio (data tanto attesa anche per il responso che dovrebbe dare il Tar in merito al ricorso presentato a suo tempo per il riconoscimento dei matrimoni gay contratti all'estero). Inutile dirvi quanti e quali reazioni questo ha scatenato, ve le lascio leggere negli articoli di riferimento, ma ciò che conta sottolineare è che, ora, il fronte del no alle unioni gay (di qualsiasi natura esse siano: matrimoni o convivenze riconosciute) usa un nuovo e fuorviante argomento: il riconoscimento delle unioni gay nel nostro ordinamento non è possibile. I sindaci agiscono oltre ed al di fuori dei loro poteri e delle loro prerogative di legge. 
Ebbene, questa è una bufala!! La questione è nata dall'agire del nostro Ministro degli Interni, il quale, per bieco e miope interesse politico, ha emanato una circolare che vieta categoricamente ai sindaci (e per essi, ai funzionari dell'anagrafe) di registrare i matrimoni omosessuali contratti all'estero e proebisce la loro iscrizione, sostenendo che la competenza in materia di anagrafe e stato civile è di esclusiva competenza ministeriale. Vero, ma, appunto solo ed esclusivamente per ciò che riguarda gli aspetti certificativi, non anche per ciò che concerne i diritti/doveri sottesi agli atti da registrare (in questo caso, il diritto delle coppie omosessuali al riconoscimento nello stato italiano dei diritti e doveri del matrimonio contratto all'estero). Il funzionario dell'anagrafe, dunque, sarà vincolato e costretto dalla legge ad accettare l'iscrizione di tali matrimoni, legittimamente contratti all'estero, così come avviene per le coppie eterosessuali senza nulla poter eccepire e ciò, fino a quando il parlamento non si pronunci sulla validità di tale riconoscimento nel nostro ordinamento. In altri termini, fino a quando il parlamento non si pronuncia sulla materia vale il solo ed unico vincolo del rispetto dell'ordine pubblico: il riconoscimento in italia di un matrimonio omosesssuale contratto all'estero, viola l'ordine pubblico? (Inutile ricordare che in Italia il matrimonio omosessuale non è riconosciuto nè possibile. Possono aversi solo delle unioni civili con il riconoscimento di diritti variabili da comune a comune). Comunque, dicevamo, viola l'ordine pubblico o no? No. E questa risposta non l'ho data io ma la magistratura, quindi, per ora e fino a quando non verrà legiferato in proposito, il ministero non ha il ben che minimo potere di inibire tali registrazioni!!!.
Comunque, su questo non si commenta oltre (si è già fatto più volte), ma è opportuno segnalare come questo modo di agire abbia creato ormai una enorme ed irrimediabile confusione. Il gruppo del NO, infatti, si  è scagliato contro Marino sostenendo non abbia la facoltà di istituire il Registro delle Unioni Civili e/o di estendere i diritti che nello stesso possono essere ricompresi. Per loro può agire solo e soltanto il (loro) Ministro degli Interni.
Attenzione, non cascateci, perché così non è assolutamente! Si può discutere, ed a lungo, della eventuale competenza istituzionale nella effettuazione del riconoscimento dei matrimoni gay contratti all'estero nel nostro ordinamento e se essi violino o meno l'ordine pubblico costituito (chi scrive, come avete visto, è assolutamente convinta della legittima competenza sindacale e/o parlamentare, non certo ministeriale), ma non si può tornare a mettere in dubbio competenze e prerogative ormai acquisite, come, appunto, la possibilità per i comuni di prevedere un registro delle unioni civili!!!.
La vicenda, comunque, è e rimane molto fluida ed in evoluzione, non resta, dunque, che tenervi aggiornate sui vari sviluppi. A tal fine,  ecco qui di seguito i link agli ultimi articoli scritti sul questa delicata questione. I primi li ha ripubblicati l'inestimabile sito cinemagay.it sulla pagine che ha dedicato all'argomento. L'altro è un'articolo dedicato all'avvenuta iscrizione di un matrimonio gay contratto all'estero nel Comune di Castelnuovo Magra, in Liguria, lo scorso 30 gennaio (sperando che sia di buon auspicio, ma comunque consapevoli che il Prefetto invaliderà tale iscrizione):

-  Articolo "«Unioni civili, bluff ideologico» L’atto d’accusa del Vicariato" da Corriere della Sera (Roma), riportato sul sito cinemagay.it/news;
- Articolo "Sì alle unioni civili L’affondo dei vescovi contro il Comune “Soltanto un bluff”" di Orazio La Rocca per la Repubblica, riportato sul sito cinemagay.it/news;
-  Articolo "Dove c'è famiglia c'è Marino: si al registro delle unioni civili" di Aurelio Mancuso (Il garantista) su cinemagay.it/news
Buona lettura.
MduL

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