La scrittrice inglese Clare Lydon (foto MduL) |
Titolo: Prima Di Dire Si, Lo Voglio
Autrice: Clare Lydon
Traduttrice: Elena Tonazzo
Editore: Custard Books (24 giugno 2022)
Dati: 2022; 296 p.
Dove: anche QUI, sulla pagina del sito amazon.it
Nota: edito anche in formato Kindle
Cosa succede se ti innamori della tua damigella d’onore?
Abby Porter ha un lavoro invidiabile e il fidanzato perfetto, Marcus Montgomery. Ma il suo mondo si capovolge quando lui assume una damigella professionista per aiutarla nel periodo di preparazione del matrimonio. Sin dal primo incontro con Jordan, Abby resta senza fiato.
Marcus è ignaro di tutto. Mancano poche settimane al matrimonio. La domanda da porsi è una sola: ce la farà Abby ad andare all’altare?
Clare Lydon in Scozia (foto MduL) |
1: Ci racconti un po’ della sua famiglia. Ha avuto un’infanzia felice?
Felicissima. Sono l’ultima di otto figli, quindi a casa nostra non c’era mai un momento di noia. Non abbiamo mai avuto tanti soldi, ma siamo sempre stati ben nutriti e curati. Adesso ho 19 nipoti e 21 pronipoti. Siamo un grande clan, ed è praticamente impossibile radunarci da uno di noi, perché nessuno ha una casa abbastanza spaziosa da contenerci tutti. La famiglia è sempre molto presente nei miei libri, perché la famiglia è ciò che ci fa e ciò che ci distrugge.
2: Abbiamo letto che la sua città elettiva è Londra. Cosa ha provato alla morte della Regina Elisabetta II e cosa pensa di Re Carlo III?
Vivo a Londra da 23 anni, e prima stavo a 45 minuti di treno da qui. La capitale ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore ed è l’unica città in cui ho sempre voluto vivere. Molti dei miei romanzi sono ambientati a Londra, compresi tutti gli otto libri della serie London Romance.
Quando ho saputo della morte della Regina Elisabetta II, mi è dispiaciuto per la sua famiglia, e per la morte del senso di familiarità che lei veicolava. Io non sono poi tanto monarchica, ma riconosco che questa è una grande notizia per tutto il mondo, e che ancora una volta stiamo vivendo un evento storico importante. Mi dispiace che lei resterà l’ultima regina per un po’, perché tutti i suoi eredi viventi sono maschi. Inoltre, sembra che con lei sia finita un’epoca, un periodo più stabile. Sono sicura che Carlo farà del suo meglio, ma ha ereditato un disastro di Paese diviso.
3: Tra i suoi luoghi del cuore, c’è la Scozia. Cosa rappresenta per Lei?
Ho sempre amato le città scozzesi, e sono stata a Glasgow e a Edimburgo tante volte. Gli scozzesi sono gente calorosa e ospitale. Nell’estate del 2021 mia moglie e io ci siamo prese due settimane per fare il giro delle Highlands, ed è stata una delle vacanze più belle degli ultimi anni. Dietro ogni angolo c’erano viste mozzafiato, spiagge deserte e splendidi tramonti. Amo stare nella natura, staccare la spina e vivere il momento presente. Le Highlands sono state l’occasione perfetta per farlo. Non vediamo l’ora di tornarci.
4: Lei scrive appassionate e appassionanti storie d’amore, ma di Lei cosa ci racconta? Ci racconti dell’amore nella sua vita.
Sono fortunata: la mia vita è circondata dall’amore. Ho una moglie magnifica, che conosco da più di 18 anni. Ho una famiglia meravigliosamente unita. In più, ho un enorme esercito di lettrici in tutto il mondo che mi sostiene e mi scrive regolarmente dicendo che ama la mia scrittura. Sono grata a tutte loro! Sono una grande romantica, amo il lieto fine e credo che l’amore vada celebrato in ogni occasione. Mia moglie e io ci siamo sposate alla grande nel 2014, quando nel Regno Unito finalmente è stato legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso, e spero di fare una festa per il decimo anniversario nel 2024 (incrocio le dita!).
Clare Lydon con il premio (foto MduL) |
È bello essere riconosciuti con un premio, ma preferisco la reazione delle lettrici a qualsiasi giuria. E le lettrici questo libro l’hanno adorato! Prima di dire Sì lo voglio è stato il romanzo che ha cambiato tutto per me. È ancora oggi il mio libro che vende di più, è stato inserito nella lista dei GoodReads Pride Books nel 2020, ed è quello che ha suscitato più reazioni nelle lettrici. Ho un gran debole per questo libro. Parla di una sposa che si innamora della sua damigella d’onore professionista. Ho pensato e ripensato alla storia per almeno due anni prima di riuscire a scriverla. Sono contentissima del risultato, ma ancor più per tutto l’amore delle lettrici per Jordan e Abby.
6: Abbiamo letto che non ha dei gatti. Cosa ci dice dei cani? Qual è il suo rapporto con gli animali?
Lesbiche e gatti pare siano fatti le une per gli altri. Ma non ho mai avuto un animale domestico, e mia moglie è allergica al pelo dei gatti, ecco il perché della mia battuta «Does not own a cat» («Non ha un gatto»). Oggi mi sento più vicina agli animali domestici di quand’ero bambina, visto che tutti i miei amici hanno cani o gatti. Se ne avrò mai uno? Mai dire mai, anche se mi piace la libertà di non avere legami.
7: Cosa pensa dell’Italia? È mai stata qui da noi? Se sì, dove? Si è trovata bene?
Amo l’Italia! È uno dei miei Paesi europei preferiti. Amo la gente, il cibo, il vino, la storia. Il cibo soprattutto! Sono stata a Roma, Pisa, Firenze, Milano, nelle Cinque Terre e in Sicilia. Dovevamo andare a Bologna nel maggio 2020, ma non c’è stato modo a causa del covid. Speriamo di andarci, perché ho sentito dire che è un paradiso per chi ama la buona cucina. Quando siamo state a Milano, c’era la settimana della moda e ci siamo imbucate ad alcune feste dei modaioli. Che esperienza! Adoro la vostra tradizione dell’aperitivo. E la vostra pasta è divina.
8: Cosa vuole dire alle sue (auspichiamo numerose) lettrici italiane?
Spero di far tradurre altri libri in italiano se c’è il desiderio di leggerli. Il mercato dei romanzi rosa lesbo sta crescendo in molti Paesi europei, e spero di riuscire a proporvi altre storie nel prossimo futuro. Spero che leggiate e vi piaccia Prima di dire Sì lo voglio. Se sì, scrivetelo, così so che ne volete leggere altri!
Le 21 cose che non sapete di lei
Queste, dunque, le domande di rito da noi fatte per cercare di conoscere meglio Clare Lydon che, però, non riescono a ridare l'ironia, la freschezza e la sagacia che caratterizzano la scrittura dell'autrice ed allora, sempre e solo grazie ad Elena Tonazzo che l'ha tradotta per noi, eccovi la pagina "About" del sito della Lydon, sì come dalla stessa autrice scritta, che tanto ci ha fatto ridere. Una volta letta, vedrete che la conoscerete meglio anche voi.
Clare Lydon a Londra (foto MduL) |
Lavoro: Autrice di romanzi rosa lesbo.
Età: Quella in cui frigno quando mi devo alzare dal divano.
Origini: Essex, e ne sono fiera!
Eccoti dunque nella sezione Chi sono del mio sito web. È chiaro che ti interessa conoscermi un po’ meglio. Ogni tuo desiderio è un ordine. Di seguito ti dico 21 cose di me…
1: Sono sempre stata una narratrice. A sei anni ero la bambina strana che gironzolava nel parco giochi inventandosi storie nella sua testa. Quando mi hanno regalato una Swing Ball a undici anni, passavo ore in giardino a fantasticare mentre colpivo la palla legata al laccio. Ma non mi sarei mai immaginata di diventare una scrittrice a tempo pieno, giuro! La cosa mi sorprende ancora quasi tutte le mattine appena sveglia.
2: Dieci anni fa ho iniziato a fare yoga e meditazione e continuo ancora oggi. Nessuno è più sorpreso di me. È solo una questione di tempo: vedrai che prima o poi entrerò in un coro e inizierò a ricamare a punto a croce!
3: Ci sono voluti cinque anni per scrivere il mio primo romanzo rosa, London Calling. Un altro anno per presentarlo a una casa editrice, ricevere un rifiuto, imparare come si fa ad auto-pubblicarsi e infine avere il fegato di premere il tasto «pubblica». Ma è stata proprio quell’azione a dare una svolta favolosa alla mia vita. L’azione porta al cambiamento.
4: Di tutte le città del vasto mondo, la mia preferita è Londra. Ho un debole per Auckland, Chicago, Parigi e Berlino. Ma Londra è il posto in cui ho sempre voluto vivere sin da bambina e non mi delude mai. Ovunque andrò, il mio cuore sarà sempre qui.
5: Non credo nel blocco dello scrittore. Vero, ci sono giorni in cui faccio fatica a scrivere un pezzo compiuto, ma è così in tutti i lavori. Se uno è bloccato, probabilmente significa che non ha fatto abbastanza ricerche o non ha ragionato abbastanza sulla trama. Molti pensano che la creatività prosperi nel caos; io penso che prosperi di più in un’atmosfera serena, calma e ordinata. Con questo non voglio dire che la mia vita sia sempre così, ma è quella che cerco di avere.
6: Se fossi nata maschio, i miei genitori mi avrebbero chiamato Philip. Sarei stata un ottimo Phil. Avevano anche considerato Judith per una bambina, che sarebbe stato molto più figo di Clare, il nome di metà delle ragazze in classe mia. «Ciao, Jude!» è molto meglio di «Ciao, Clare!», dico bene?
7: La prima volta che mi sono imbattuta nella narrativa lesbo è stata quando alloggiavo in un ostello a Christchurch, in Nuova Zelanda. Avevano un libro nella biblioteca comunale, e per me è stata una meraviglia: finalmente una storia con cui potevo relazionarmi davvero. Se mi ricordo di chi era e come si intitolava? No.
8: Nella mia vita precedente di giornalista musicale, ho intervistato molte pop star, tra cui Bananarama, Bruno Mars, Kanye West, Keane, Steps e Nora Jones. Quando ho intervistato Boy George, gli ho detto che mia mamma mi aveva accusato di essere «salita sul suo carrozzone» quando avevo fatto coming out. La sua risposta? «Avevo un carrozzone?!»
9: Conduco due podcast. Il primo, The Lesbian Book Club, è ospitato su The Lesbian Lounge ed è una chiacchierata mensile con un’altra autrice, oltre che una carrellata di notizie sulla narrativa lesbo. Il secondo, Lesbians Who Write, svela la vita degli scrittori mentre io e la co-conduttrice TB Markinson parliamo di tutto ciò che riguarda la scrittura e la narrativa lesbo. Iscriviti se vuoi dalla tua app per i podcast!
10: Mi sono sempre piaciuti i giovani gruppi musicali pop e ci sono rimasta malissimo quando i Take That si sono sciolti negli anni Novanta. Ho preso molto meglio la separazione dei One Direction, a riprova di una certa maturità da parte mia. E già mi aspetto che Justin Bieber si dissolva, bada bene.
11: La mia prima esperienza di co-autrice è stata nel 2018, quando ho scritto con Harper Bliss il romanzo Once Upon A Princess. All’inizio ero atterrita, ma col tempo si è rivelata una delle migliori esperienze della mia carriera di autrice. Scrivendo con qualcun altro, si è creato un ritmo inarrestabile, e anche condividere l’esperienza è stato divertente. In più, è stata la prova che 1+1 = ben più di 2.
12: Se vai a vedere la città in cui sono nata, Southend-on-Sea, ti consiglio di fare una passeggiata sul pontile, che è il più lungo del mondo (2,16 km!). Puoi anche prendere il treno, ma a piedi ci vogliono solo 30 minuti. Pensa ai passi. Inoltre, potresti anche vedere Jamie Oliver nel suo caffè. In fondo ci sono un negozio e posti dove mangiare.
13: Quando ho scritto You’re My Kind era appena morto un mio caro amico. Era la prima volta che affrontavo una perdita del genere. La morte fa parte della vita, ma è stato comunque uno shock. Scrivere il libro mi ha aiutato a dare un senso ai miei sentimenti, e l’ho dedicato a Marc. Chissà quanto avrebbe riso, se avesse visto un romanzo rosa lesbo dedicato a lui!
14: Le mie canzoni da karaoke sono Teenage Dirtbag, Footloose, A Little Respect e Top Of The World. Vengo da una famiglia di cantanti e non mi sono mai tirata indietro davanti a un microfono.
15: Se potessi fare un salto indietro nel tempo e dare un consiglio sulla scrittura alla me di anni fa, le direi: scrivi e pubblica adesso. Non aspettare che arrivi «il giorno giusto per». Le uniche cose che mi frenavano erano una mancanza di conoscenze e i dubbi sulla mia scrittura. Ma si può imparare ciò che si ha bisogno di sapere, mentre i dubbi sono una costante. Non spariscono mai, bisogna solo imparare a conviverci. La cosa fondamentale è sedersi e scrivere il libro che si ha dentro. E farlo ancora. E poi ancora.
16: Credo di essere nata gay-gay-gay. Sì, è un triplo gay, anziché solo un normale standard gay.
17: Ho iniziato a scrivere la serie London Romance perché volevo leggere storie delle donne lesbiche che conoscevo. Spero di aver catturato lo spirito della Londra del XXI secolo, e che le lettrici mi dicano di rivedersi nei personaggi, cosa che adoro. La serie dei London Romance è stata descritta come «The L Word ambientata a Londra». Concordo.
18: Amo il cioccolato, ma non il gelato al cioccolato, non la torta al cioccolato, né altre cose al gusto di cioccolato. In più, preferisco il cioccolato che costa poco, quello pieno di robe chimiche come il Cadbury o il Galaxy, rispetto al cioccolato belga di qualità. Che vuoi che ti dica? Sono una rustica.
19: L’umorismo inglese tagliente è il punto di forza della mia scrittura. I miei libri contengono personaggi con difetti: dicono la cosa sbagliata, bevono troppo, hanno rimpianti e imparano strada facendo. E nei miei libri l’ironia e il lieto fine sono garantiti: sei in una botte di ferro. Ti do la mia parola.
20: Se muoio, vorrei che al mio funerale si suonasse Copacabana di Barry Manilow. E pure che si ballasse. Ai funerali bisogna ballare di più.
21: Scrivere storie di vita lesbo è un grande onore e privilegio. Non intendo farmi dire «poverina», ma quand’ero ragazza, era difficile trovare un romanzo rosa lesbo. Oggi basta premere un tasto per averne a disposizione tanti. La rappresentanza non è mai stata più vitale, e io sono orgogliosa di fare la mia parte. Continua a leggere, e io continuerò a scrivere.
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