Ultimo aggiornamento il 4 maggio 2024

Omofobia: a Napoli cerca casa, la trova, ma quando la proprietaria scopre che la ragazza che vuole affitare ci andrà a vivere con la sua compagna, le nega l'affitto. Ecco lo screenshot della conversazione.

 
Napoli (cdn.getyourguide.com)
_MduL, 11 giugno 2022_
 
Ancora un inqualificabile episodio di omofobia, ancora in Italia, ancora nel 2022. Questa volta siamo a Napoli (per inciso, una delle città che, da sempre, sono state e sono tra le più accoglienti e con meno pregiudizi) e la storia riguarda Rita e la sua compagna Sabrina. Ecco cosa è successo.
 
Rita, una donna di 28 anni di Benevento, che lavora e vive a Napoli, dovendo cercare casa in affitto in città, ha messo su alcuni gruppi Facebook un annuncio per la ricerca di un appartamento per due persone al centro storico di Napoli.
Ad un certo punto, una signora, il cui nick name è Sophia Loren, che aveva una casa da proporle, l'ha contattata ed hanno iniziato una conversazione in chat per addivenire ad un accordo.
Conversazione che, come è ovvio, puntava a far conoscere le parti ed a capire se vi fossero i margini per un accordo ma che, come è assolutamente fuori da ogni logica, è finita in malo modo a causa dei pregiudizi e dell'omofobia della padrona di casa, la quale, appena ha letto che la casa che avrebbe affittato a Rita sarebbe stata condivisa con la sua compagna Sabrina, si è tirata indietro così motivando “Nulla contro, ma voglio solo studenti puliti e referenziati e al massimo ospito coppie eterosessuali” (testuali parole!).
Non ci credete? Ecco qui lo screenshot della conversazione, così come pubblicata dal corriere (link ad articolo in calce al post). Attenzione, però, perché le colonne non sono in ordine, la colonna centrale, infatti, secondo noi, per avere un senso, va letta per ultima.
 
Lo screenshot della conversazione tra Rita e la signora "Sophia Loren"

 
A nulla, poi, è servito che Rita provasse a farle trovare la ragione, spiegandole che lei e Sabrina, di 4 anni più grande, sono entrambe lavoratrici: una graphic designer, l’altra impiegata nell’azienda di famiglia, e che i loro pagamenti, dunque, sarebbero stati sicuri e puntuali (chi affitta, infatti, di solito, la prima e principale cosa che valuta è l'affidabilità sia della persona che dell'emolumento economico).
Ma tant'è, visto che contro i pregiudizi (basati su tutto, tranne che sulla ragione) non vi è nulla da fare, Rita e Sabrina sono rimaste senza casa e la signora ancora aspetta studenti, magari eterosessuali (eh, signora, non è detto...), ma che le rovineranno la casa e salteranno dei pagamenti (da leggersi: premesso che tutti gli studenti e le studentesse universitarie - noi siamo state tra quelle - in affitto sono bravissime e puntualissime persone nei pagamenti e nella corretta tenuta e gestione dell'immobile, esistono, come è evidente, delle sporadiche eccezioni che più di un guaio hanno causato ai padroni di casa...Ecco, noi auguriamo alla signora di Napoli, di trovare quest'ultimo tipo di studente, che avveri l'eccezione che conferma la regola, etero o omosessuale che sia, anche se sarebbe ancora meglio se fosse un omosessuale artatamente spacciatosi per eterosessuale...).
 
MduL


Fonte:
Articolo: "Napoli, le negano affitto perché gay, Rita: «Io, offesa e discriminata: mi ha detto “solo coppie eterosessuali”» di Chiara Marasca per corrieredelmezzogiorno.corriere.it dell'8/06/2022

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