Ultimo aggiornamento il 10 novembre 2024

Omofobia: torniamo a parlare di Malika Chalhy, la ragazza di Castelfiorentino buttata fuori di casa dai genitori perché lesbica, per raccontarvi di una Mercedes, di un bulldog e di alcune bugie

Malika Chalhy (foto repubblica.it)
 
_MduL, 3 luglio 2021_
 
Mamma mia! E cosa non è successo in questi giorni. Ricordate il caso della giovane ragazza toscana, Malika Chalhy, che era stata sbattuta malamente di casa dalla sua famiglia, a Castelfiorentino, perché aveva dichiarato loro di essere lesbica ed amare un'altra donna, di cui vi abbiamo parlato nell'aprile scorso (link in calce al post)? La ragazza che, grazie alle raccolte fondi organizzate sulla piattaforma gofundme ha avuto modo di cominciare a vivere in modo autonomo, trasferendosi a Milano e vivendo con la propria compagna? 
Ebbene, apprendiamo in questi giorni di nuovi sviluppi della storia, che hanno avuto il merito di spaccare il paese, come sempre accade in Italia, in due fazioni: flagellatori ed assolutori.
Tutto ha inizio (così come ci racconta Andrea Vivaldi per repubblica.it di Firenze, link all'articolo in calce al post), dopo l'intervista fatta a Malika da Selvaggia Lucarelli per TPI (The Post Internazionale).
 
Malika nella sua Mercedes nuova (notizie.it)
Nel corso dell'intervista, infatti, la giovane Malika, in modo un po' confuso ha rivelato di aver utilizzato una parte dei soldi ricevuti dalle raccolte fondi per acquistare un'auto nuova, tanto per muoversi meglio in città e fuori, ma non un'utilitaria qualsiasi, bensì una Mercedes Classe A.
Queste le parole della ragazza: "Ho preso la casa in affitto a Milano, abbiamo dato un anno di affitto più duemila euro di caparra. Poi ho pagato dentista, avvocato, ho comprato dei vestiti. Non avevo niente, era rimasto tutto a casa dei miei. Adesso ho avuto delle spese per la macchina". Per poi proseguire: "Ho 22 anni e volevo togliermi uno sfizio, mi sono comprata una bella macchina, potevo comprarmi un'utilitaria e non l'ho fatto".
Malika, infatti, avrebbe venduto la vecchia auto per poi sostituirla con la Mercedes nuova, costata, a quanto asserito dalla sua agente e portavoce Roberta, intorno ai "17mila euro".
Ma non basta, perché, sempre con i soldi donati grazie alla racconta fondi, ha comprato un cane di razza, un French Bulldog da 2.500 euro. «Era un bene di prima necessità», ha detto sempre a Tpi. 
 
Evidente il fastidio - e per alcuni lo sdegno - visto che per lei erano state lanciate due raccolte fondi tramite la piattaforma gofundme, ricevendo da tutta Italia circa 150 mila euro, vieppiù perchè su questo punto - e non solo, come vedremo in seguito - ha mentito, rispondendo a quanti le chiedevano di chi fosse la macchina, che apparteneva ai genitori della sua fidanzata. 
Riporta infatti l'intervista della Lucarelli: "Perché quando giorni fa ti è stato chiesto privatamente da altre persone di chi fosse la Mercedes che guidavi, hai detto che era dei genitori della tua fidanzata?". E Malika ammette: "Sì ho detto una bugia. Mi scuso. Mi è stato chiesto che ero sotto pressione". 
 
Seconda bugia, questa volta non detta direttamente da Malika, ma dalla sua (ex?)portavoce ed amica, fonte forse di maggior fastidio e sdegno, riguarda ancora una volta l'uso dei fondi ricevuti dalle donazioni elargite per il suo sostentamento quando era stata cacciata di casa, senza nulla, neanche i propri vestiti.
Nell'intervista la Lucarelli le chiede, infatti, a chi avesse deciso di destinare le donazioni, visto che in passato più volte aveva annunciato di elargire quei soldi in beneficenza. 
On. Boldrini (it.wikipedia.org)
La ragazza in un primo momento risponde di non aver ancora deciso, poi, però, una persona a lei vicina dichiara: "La ragione è che insieme alla Boldrini avevamo deciso di fondare un'associazione per le vittime di discriminazioni. Abbiamo cercato di coinvolgerla ma lei non sta bene e la cosa si è allungata un po'. Siamo in una fase in cui non sappiamo ancora bene, mettiamo dei paletti. Malika però non sta bruciando i soldi". 
Sennonché, pubblicata l'intervista, è prontamente arriva la smentita della deputata Laura Boldrini, la quale ha dichiarato: "Tengo a precisare che mai è stata discussa con me o con alcun collaboratore o alcuna collaboratrice del mio staff l'ipotesi di costituire una associazione per le vittime di discriminazione tanto meno di una raccolta fondi. Si tratta perciò di una vera e propria fake news. Il mio nome quindi viene tirato in ballo in maniera totalmente impropria".
 
Da qui, l'ondata di sdegno dei 'flagellatori', gruppo molto variegato al suo interno, che va da coloro che augurano addirittura la morte alla povera ragazza (e che andrebbero curati!), a coloro i quali ritengono che, in ogni caso, tali somme avrebbero dovuto essere tenute da parte dal Malika per la costruzione del suo futuro e non 'sperperate' in cose futili come un'auto di lusso (andava bene anche una utilitaria) od un cane di razza (ci sono tanti trovatelli in canile). Tutti i flagellatori, comunque, seppur con toni molto diversi, sono concordi nel crocifiggere la ragazza: si è comportata male, vergogna!

M. Gramellini (corriere.it)
Dal lato opposto, gli 'assolutori', che si ritrovano nel pensiero del giornalista Massimo Gramellini, il quale, in un suo breve articolo sul corriere (link in calce al post), così si esprime: "...In un batter di ciglia umide, furono raccolti centoquarantamila euro. Nella testa di chi glieli metteva a disposizione, dovevano servire a Malika per costruirsi un futuro, ma adesso si scopre che li ha usati per godersi il presente: ha comprato una Mercedes e un cane di razza. Così l’onda di commozione le si è rovesciata contro, tramutata in indignazione.
I finanziatori hanno peccato d’ingenuità. Che cosa immaginavano che facesse, una ragazza di vent’anni appena arrivata a Milano, di tutti quei soldi che le piovevano addosso di colpo e senza fatica? Pensavano che li avrebbe accantonati per pagarsi gli studi e sottoscrivere fondi-pensione, e che nel frattempo si sarebbe accontentata di viaggiare in utilitaria e di portare al parco un trovatello del canile, come forse avrebbe fatto un adulto giudizioso?
Gli eroi sono tali finché restano confinati nella dimensione aerea del racconto, ma appena toccano terra, dietro il mito spunta inesorabilmente l’essere umano con i suoi limiti, i suoi vezzi e i suoi vizi. Se era esagerato esaltare l’eroina, lo è adesso colpevolizzare la ragazza per non essere stata all’altezza dell’immagine artefatta che (con il suo aiuto) molti le avevano cucito addosso per pagarsi l’iscrizione al partito dei buoni.
"

In mezzo a tali posizioni, la terza via, rappresentata da coloro i quali capiscono la giovane età, capiscono la forte pressione mediatica, capiscono anche che la ragazza attraversa, come spiega chi le sta intorno, una fase di fragilità e capiscono che non è facile avere la lucidità di gestire una così grande somma di denaro, ma mentire in modo così puerile e spudorato no, questo non lo capiscono e non lo accettano, non potendo, sul punto, far valere alcuna esimente.
 
E voi, a quale corrente vi sentite di aderire?
 
Per noi, la giovane Malika quei soldi li ha meritati tutti e grande onore e merito va a chi li ha donati perché, in effetti, si è trovata a vivere una situazione orribile, da non augurare a nessuna di noi (essere non solo non accettata dai propri genitori, ma cacciata proprio fuori di casa senza nulla, proprio nulla, per potersi sostenere) e siamo felici che grazie a tali fondi sia riuscita a costruire una nuova vita, anche con una macchina di lusso (il cane non lo citiamo, perché ci rifiutiamo di valutare un peloso, di razza o trovatello, come una merce quantificabile e, dunque, più o meno esecrabile), ma, ti preghiamo Malika, basta bugie.

MduL 



Fonti:
Articolo "Malika, polemica sulla raccolta fondi: "Mi sono comprata una bella macchina"" di Andrea Vivaldi per repubblica.it del 30/06/2021;
Articolo "Malika Chalhy, la Mercedes e il bulldog: «Sono stata travisata, ma perché non vi va bene niente?»" di Candida Morvillo per corriere.it del 02/07/2021;
Articolo "Se Malika ama Mercedes" di Massimo Gramellini per la rubrica "Il Caffè" del corriere.it del 02/07/2021;
Post MduL "Omofobia: Castelfiorentino, anno 2021 - La storia di Marika, cacciata di casa e disconosciuta dai genitori perché lesbica" del 16/04/2021

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