Ultimo aggiornamento il 10 novembre 2024

Celesbian nella storia: scopriamo chi era la spagnola Catalina De Erauso

Catalina De Erauso ritratta da Juan Van Der Hamen nel 1625. Kutxa Fundazioa, San Sebastián (foto storicang.it)
  
_MduL, 14 febbraio 2021_
Tempo addietro, leggendo un articolo online su uno dei nostri maggiori quotidiani, ci siamo imbattute per sbaglio nel nome di una certa - e fino a quel momento a noi completamente sconosciuta - Catalina De Erauso. Nell'articolo, che non era su di lei, si leggeva solo che, tra la fine del cinquecento e la prima metà del seicento, era esistita questa donna spagnola, la quale, per non farsi monaca, si era travestita da uomo. Subito incuriosite da questa storia, abbiamo preso nota e, in seguito, abbiamo approfondito ed ecco cosa abbiamo scoperto.

Catalina De Erauso, nota anche come La Monja Alférez (La Suora Tenente), nacque in Spagna, a Donostia, odierna San Sebastián, una località nel Golfo di Biscaglia, nella regione montuosa spagnola dei Paesi Baschi, nel 1592, forse, posto che la sua data di nascita è contraddittoria ed incerta. Nelle sue memorie, infatti, lei stessa assicurava di essere venuta al mondo a San Sebastián, nel 1585, mentre il suo certificato di battesimo, della parrocchia di San Vicente, nella stessa città, indica la sua data di nascita nel 10 febbraio del 1592...
 
Figlia e sorella di soldati (era la più piccola dei sei figli del capitano Miguel de Erauso), ci si aspettava da lei che diventasse suora, quindi, come era d'uso all'epoca, fu chiusa nel convento domenicano di San Sebastián el Antiguo, assieme a due sue sorelle, sin dalla tenera età di 4 anni e vi rimase, pur se non nello stesso convento (visto che non si adattava ed era ribelle, venne trasferita nel convento di San Bartolomé) sino ai 15 anni, allorquando, dopo essere stata picchiata, decise di abbandonare il noviziato poco prima di prendere i voti. 

E già così, si può capire di che tempra era fatta Catalina De Erauso, posto che, abbandonare il noviziato, a 15 anni, andando contro il volere della famiglia, senza aver mai visto neanche una strada o conosciuto persone che non fossero interne al convento, era un salto nel vuoto che richiedeva una dose di coraggio impressionante, più che mai per una donna in quell'epoca storica.
 
Ancora più ardito ed avventuroso, però, il modo da lei scelto per operare la fuga. Decise, infatti, di vestirsi da uomo e diventò "Francisco de Loyola" e con tale identità intraprese un lungo viaggio da San Sebastian a Valladolid e, soprattutto, iniziò la sua lunga ed avventurosa vita da uomo. 
 
E qui siamo al secondo motivo per cui la storia di questa donna ci ha così tanto colpite. La De Erauso, infatti, non solo è scappata dal convento, non solo si è ribellata, giovanissima, alle convenienze sociali e familiari, non solo si è travestita da uomo, ma ha vissuto il resto della sua vita come uomo, passando da un'avventura ad un'altra, in un continuo crescendo di coraggio ed ardimento, tali da portarle una fama mondiale anche tra i contemporanei.
 
Non ci credete? Leggete qui cosa ha fatto, una volta scappata dal convento e diventata "Francisco de Loyola".
Da Valladolid, come abbiamo visto, prima tappa del suo viaggio, Catalina/Francisco arrivò a Bilbao, dove si imbarcò su una nave con l'aiuto di altri baschi. 
Raggiunse quindi l'America spagnola e si arruolò come soldato (tutti i suoi fratelli, del resto, erano soldati, quindi doveva averlo proprio nel sangue) col nome di Alonso Díaz Ramírez de Guzmán
Con tale nome, servì sotto a vari capitani, compreso probabilmente il fratello, che mai la riconobbe.
Tutto andava per il meglio, dunque, nessuno dalla fuga dal convento in poi, aveva mai saputo che Francisco prima ed Alonso poi, altri non erano se non Catalina, sennonché, dopo una battaglia svoltasi a Cuzco, in Perù, in cui uccise un uomo e fu ferita in maniera apparentemente fatale, rivelò il proprio sesso con una confessione sul letto di morte
 
Ma non morì - era di tempra forte - e dopo quattro mesi di convalescenza, avendo ormai rivelato il suo segreto al confessore, si sentì costretta a ripartire ed andò verso Guamanga.
Per evitare altri problemi, però, confessò il proprio sesso al vescovo, il quale la convinse ad entrare nuovamente in convento, ma, per sua fortuna, la sua storia fece il giro del mondo, anche oltre oceano e così, nel 1620, quando lei aveva circa 28 anni, l'arcivescovo di Lima, sempre in Perù, la convocò. 
 
La ritroviamo, quindi, dopo quattro anni, nel 1624, quando, a 32 anni, giunse in Spagna, cambiando nave in seguito ad una battaglia.
Da qui, andò a Roma e visitò il resto d'Italia, dove alla fine raggiunse una fama tale da meritarle una speciale dispensa di Papa Urbano VIII che le permetteva di indossare abiti da uomo.
 
Sempre come uomo, tornò di nuovo in Spagna nel 1645, a 53 anni, per poi partire verso la Nuova Spagna sulla flotta di Pedro de Ursúa, dove divenne conduttrice di un mulo sulla strada che portava a Veracruz. 
Qui, adottò il nome di Antonio de Erauso e qui, precisamente a Cuetlaxtla, morì cinque anni dopo, nel 1650, a soli 58 anni.
 
In ogni caso, per avere una storia più dettagliata e precisa della vita di Catalina De Eraso, vi invitiamo a leggere l'articolo  "L’incredibile storia della suora alfiere" di José María González Ochoa (link in calce al post).

Prima di chiudere, però, ci sembra interessante notare come Catalina De Erauso fosse, in effetti, una celesbian ante litteram, visto che di lei già scrivevano negli stessi anni un cui ha vissuto.
Nel 1625, per esempio, apparve in un'opera di Juan Pérez de Montalván, Comedia famosa de la monja Alférez, approfittando della propria fama. 
Nello stesso anno fu pubblicato a Siviglia un trattato intitolato Vera narrazione delle grandi imprese..., seguita da una Seconda narrazione... e dalla Ultima e terza narrazione... in Messico.
Esiste, poi, anche una sua presunta autobiografia del 1626, di cui il più antico manoscritto esistente è databile al 1794. L'edizione del 1838 è disponibile on-line. 
La sua vita fu argomento di molti romanzi e di uno studio condotto dal dr. Nicolás León.
E non finisce qui, visto che è anche il personaggio principale del racconto Land of Ice and Sun di Kim Mackey. Gli eventi descritti sono ambientati nella storia alternativa di Eric Flint, la serie 1632 pubblicata in 11 volumi sulla rivista digitale Grantville Gazette.
 
E, per finire, un personaggio basato su di lei, col suo stesso nome, appare in un seguito del videogioco Uncharted Waters, Uncharted Waters: New Horizons, anche se, a parte il nome ed il fatto che fosse una donna con una carriera navale, niente altro corrisponde alla vera Catalina: non nasconde la propria identità, e per vendetta finisce col diventare un pirata.
 
Insomma, ci è parso doveroso raccontarvi di lei, una delle nostre prime celesbian, perché, come abbiamo avuto modo di leggere Catalina De Erauso, oltre ad essere un'assassina, confessa di almeno dieci uomini, un'attaccabrighe, una ludopatica, una vergine ed una donna che ha vissuto gran parte della sua vita come uomo, era anche omosessuale.
 
Ecco fatto.
MduL 



Fonti ed Approfondimenti:
Articolo "L’incredibile storia della suora alfiere" di José María González Ochoa per storicang.it del 4/02/2020; 
Pagina Wikipedia su Catalina De Erauso

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