Ultimo aggiornamento il 29 luglio 2024

Papa Francesco: "Le persone omosessuali hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia...Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo..."

(Foto ilmessaggero.it)
 
_MduL, 24 ottobre 2020 (agg.to h. 12)_
 
Mammamia cosa non è successo questa settimana, dopo che la notizia sulle parole di Papa Francesco in merito alle persone Lgbtqi ha fatto il giro del mondo. Ma andiamo con ordine.  
 
La locandina (shockwavemagazine.it)
Allora, partiamo prima dalla notizia: nei giorni scorsi, dopo il docufilm su Francesco Totti, è stato presentato al Festival del Cinema di Roma il documentario del regista russo Evgeny Afineevsky, "Francesco", che racconta il magistero del Papa attraverso una serie di interviste sui temi portanti del pontificato.
 
Tra queste interviste, rilasciate dal Papa durante i viaggi per il suo pontificato o in altri momenti, il regista del docufilm "Francesco", stralcia la seguente frase, data in risposta ad una giornalista: "Le persone omosessuali hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo"
 
La forza dirompente di tali parole, dette dal Papa della Chiesa Cattolica, sono evidenti. Papa Francesco, infatti, così dichiarando, di fatto, apre la porta della Chiesa anche a tutte le persone omosessuali (scriviamo omosessuali, come da lui detto, anche se siamo sicure che intendesse tutte le persone Lgbtqi) e cattoliche che, da sempre, si sentono escluse ed emarginate da tale mondo, senza loro colpa.

Certo, tale affermazione, fatta, pare, nel maggio 2019, non riguarda l'Italia, per fortuna, avendo il nostro Parlamento, nel 2016, approvato il disegno di legge Cirinnà, che poi è diventato la meravigliosa e fondamentale legge 20/05/2016, n. 76, "Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze", che tante vite è riuscita a cambiare, ma riguarda tutti gli altri Stati, e sono tanti, che, non solo non hanno ancora previsto alcun riconoscimento per tali unioni, ma ancora discriminano e/o, peggio, perseguono le persone per il loro orientamento sessuale.

Il fatto, poi, che il Papa avalli dette unioni, anche per un paese come il nostro, è un atto di una forza, speriamo, dirompente, stante il fatto che ancora tante-troppe persone si dicono contrarie al riconoscimento delle unioni civili.
Certo, con un minimo (ma davvero minimo) rammarico, potremmo segnalare che, in ogni caso, il Papa non ha in alcun modo equiparato le unioni omosessuali ai matrimoni che, anzi, per il Pontefice e per la dottrina pontificia restano prerogativa solo ed esclusivamente di un uomo ed una donna, ma sappiamo, in tutta coscienza, di non poter pretendere dal Papa più di questo.
 
E non possiamo, a maggior ragione, perché le aperture di Papa Francesco sui gay hanno dell'incredibile, visto da dove è partito il Papa stesso. Bergoglio, infatti, quando era vescovo in Argentina ha condotto una battaglia molto serrata contro i matrimoni per le persone dello stesso sesso, sostenendo che per la dottrina non può parlarsi di 'matrimonio omosessuale' (cosa che, come detto, coerentemente, sostiene a tutt'oggi, è bene ribadirlo), per poi iniziare, una volta salito sul soglio pontificio, una costante apertura verso il mondo Lgbtqi.
 
Il primo passo in tal senso, ad inizio pontificato, nel 2013, quando, in risposta ai giornalisti che gli chiedevano, di ritorno da Rio de Janeiro, se ci fosse una lobby gay in Vaticano, dichiara: «Si deve distinguere il fatto che una persona è gay dal fatto di fare una lobby. Se è lobby, non tutte sono buone. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?».

L'ultimo episodio il mese scorso, quando, ai genitori dell’associazione «Tenda di Gionata» (Associazione fondata, per volontà del defunto don David Esposito, con i volontari del Progetto Gionata, per fare accoglienza, formazione e informazione con i cristiani LGBT, i loro familiari e gli operatori pastorali nelle comunità cristiane), aveva detto, salutandoli al termine di un’udienza generale: «Il Papa ama i vostri figli così come sono perché sono figli di Dio».

Andrea Rubera (staticfanpage.akamaized.net)
Ma, torniamo al documentario, per specificare che, in esso, il pensiero e l'attenzione alle persone omosessuali non si è risolto solo in quella frase, perché Papa Francesco fa riferimento anche ad Andrea Rubera, padre - con il compagno - di tre bambini
Ecco come è andata. Una mattina Rubera, consegnò al Papa una lettera nella quale spiegava di voler crescere i figli nella fede cattolica, temendo però per come sarebbero potuti essere accolti nella locale parrocchia. 
Il Papa — dice Rubera nel film — gli aveva poi telefonato, dicendogli di essersi commosso, e spingendolo a introdurre i figli nella vita della parrocchia, preparandosi però a trovare resistenze. Rubera, nel film, dice di aver effettivamente fatto frequentare ai figli la parrocchia, e di essere felice della scelta compiuta.

Dunque, e ricapitolando: il documentario "Francesco", presentato alla Mostra del cinema di Roma, ci ha ricordato le parole pronunciate dal Papa tempo addietro, in risposta ad una giornalista, con le quali auspicava l'adozione di una tutela ed un riconoscimento statale, in tutti gli Stati, delle coppie omosessuali, prevedendo per esse - non certo il matrimonio, che per il Papa può aversi solo tra uomo e donna - le Unioni civili. Che dire, bello. Grande Papa Francesco.

Questa la parte bella - meravigliosa - che grazie al documentario "Francesco", possiamo riportare, ma, trattandosi di Chiesa e Vaticano, vi è anche una parte oscura, della quale rendervi edotti, così come appresa da ilfattoquotidiano.it. Pare, infatti, vi sia un vero giallo in Vaticano in merito alle affermazioni di Papa Francesco sulla legge sulle unioni civili anche tra persone dello stesso sesso. 

Menichetti (copercom.it)
Nello specifico, sostiene il quotidiano online, vi sia, tra le altre cose, una mail della direzione editoriale del Dicastero per la comunicazione (che ilfattoquotidiano.it è in grado di pubblicare integralmente e in esclusiva), nella quale è contenuto l’ordine di censurare tutto ciò che riguarda il documentario nel quale Bergoglio pronuncia la sua rivoluzionaria apertura
A firmarla è Massimiliano Menichetti, responsabile della testata Radio Vaticana – Vatican News e del Centro Editoriale Multimediale, ma è evidente che riporta le indicazioni dei vertici del dicastero della Santa Sede che si occupa dei media.
 
Questo il testo: “Buono giorno a tutti, in riferimento al clamore suscitato dal film ‘Francesco’ del regista russo Evgeny Afineevsky, per ora non usciamo con NESSUNA notizia, né radio, né web. Nulla anche sul film o la premiazione di oggi in Vaticano. È attivo un confronto per fronteggiare la crisi mediatica in atto. Non è esclusa una comunicazione di Sala Stampa. Per favore segnalatemi se potete, a metà giornata e alla fine, eventuali reazioni di ascoltatori e follower. Non è necessario girarmi i commenti, bastano due righe di sintesi. Grazie, Massimiliano Menichetti”.

Dunque, dal Dicastero per la comunicazione in Vaticano, indicazioni precise per una censura a tutto campo: non parlare del docufilm e non rispondere ad eventuali domande, oltre ad un costante monitoraggio del 'sentimento' dei follower. Possibile anche un comunicato stampa per smorzare l'impatto di tali affermazioni.
La cosa che ci rattrista di più leggere è, però, l'inciso: "È attivo un confronto per fronteggiare la crisi mediatica in atto". Per loro, dunque, la meravigliosa apertura al mondo gay-cattolico è una crisi mediatica da combattere e superare...sigh!.
 
E, comunque, non temete, perché Papa Francesco va dritto per la sua strada. Nonostante le forti resistenze interne, ai massimi livelli, sopra viste e riportate, infatti, il Papa, prima della consueta udienza generale di mercoledì 21 ottobre, ha ricevuto in un saletta adiacente l’Aula Paolo VI il regista e tutti i suoi collaboratori, dando così la sua benedizione al lavoro
Inoltre, il giorno dopo l’udienza papale e la presentazione alla Festa del cinema di Roma, diretta da Antonio Monda, fratello del direttore de L’Osservatore Romano Andrea, il documentario "Francesco" è stato insignito, proprio nei Giardini Vaticani, del Premio “Kinéo Movie for Humanity Award”, assegnato a chi promuove temi sociali e umanitari (premiazione che, come abbiamo letto, il Dicastero per la comunicazione vuole 'occultare').
 
Aggiornamento: su tutti i giornali online di questa mattina, 24/10, la reazione del cardinale Müller - espressione del pensiero conservatore della Chiesa - alle parole di Papa Francesco. Eccola, così come riportata da huffingtonpost.it (link in calce al post), prima, però, vediamo chi è Müller.
 
Il Cardinale Müller (huffingtonpost.it)
Il cardinale Gerhard Ludwig Müller, 72 anni, è un teologo, curatore dell’opera omnia di Ratzinger, nominato nel 2012, da Benedetto XVI, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, rimanendo in carica fino al 2017. 
Conservatore e legato a Benedetto XVI, al Corriere della Sera ha spiegato perché, secondo lui, la presa di posizione del Pontefice è sbagliata. Queste le sue parole: “L’ho sempre difeso contro protestanti e liberali – dice - però…”...“Però il Papa non è al di sopra della Parola di Dio, che ha creato l’essere umano maschio e femmina, il matrimonio e la famiglia. Sono cardinale e sempre dalla parte del Papa, ma non a tutte le condizioni. Non è una lealtà assoluta. La prima lealtà è alla Parola di Dio. Il Papa è il Vicario di Cristo, non è Cristo. E io sono credente in Dio”. E, ancora, “La Parola di Dio vale per tutti i tempi. E parla del diritto naturale, morale. La costituzione antropologica non è rispettata in questa nuova antropologia Lgbt: dicono non esista una natura umana definita, uomo e donna, e il sesso sarebbe solo un costrutto ideale, con tutte le conseguenze del caso, compreso il diritto di cambiarlo. Ma non esiste un futuro dell’umanità senza riconoscere la complementarietà fra uomo e donna, il dato biologico e psichico, un rapporto che fonda la cultura umana. Il Papa è anche il primo interprete della legge naturale: perché interviene in queste cose degli Stati senza sottolineare la dimensione della legge naturale?».
Continua, poi, redarguendo Papa Francesco in merito alle modalità con le quali si è resa pubblica tale dichiarazione papale. Asserisce Müller: “La dichiarazione di Papa Francesco non è ufficiale, è arrivata da un’intervista, e questo la relativizza e genera malintesi. Tutto ciò non è buono perché un Papa, così come ogni vescovo, deve essere sempre molto cauto e chiaro, specie in questi tempi così delicati. Alcuni dicono, non so se sia vero, che nel documentario hanno combinato citazioni diverse. Perché la Santa Sede non ha dato una spiegazione? E la Congregazione per la Dottrina della Fede? Eppure ha pubblicato testi su omosessualità e matrimonio, elaborati scientificamente. È un problema di confusione, nel mondo ora si dice “il Papa benedice le unioni omosessuali”: non lo ha detto, ma le conseguenze sono queste. Dovrebbe essere più attento”.
 
E fino a qui, riguardando la questione elementi della dottrina cattolica, possiamo dissentire ma rispettare, come è giusto, ogni posizione in campo. Ciò che, però, in questa sede non appare accettabile è l'invasione di campo operata dal cardinale, allorquando sostiene che, oltre alla Chiesa, anche lo Stato laico dovrebbe vietare le unioni civili tra coppie omosessuali, perché violerebbero i diritti fondamentali degli esseri umani!.
Queste, le sue precise parole: “Non è possibile per un pensiero cristiano. Per questo la Chiesa si è sempre opposta: anche lo Stato laico deve rispettare la legge naturale, riconoscere i diritti fondamentali degli umani” […] “Con l’adozione dei bambini, ad esempio. Un bambino ha diritto di crescere con un padre e una madre. E non parliamo della maternità surrogata, delle donne povere che hanno bisogno di denaro e vendono il proprio corpo. Un grande mercato contro la dignità umana”.
Parole, in questo caso, inaccettabili, in quanto tese a giustificare una limitazione di diritti anche in campo laico.

Non ci resta che dire: "Grazie Papa Francesco" e "Forza, siamo con te".
MduL


Fonti ed Approfondimenti:
Articolo "Coppie gay, papa Francesco: “Sì a legge sulle unioni civili”" di Paolo Rodari per repubblica.it del 21/10/2020;
Articolo "Il Papa: «Favorevole alle unioni civili per le coppie omosessuali»" di Gian Guido Vecchi per il corriere.it del 21/10/2020;
Articolo "Il Papa dice sì alle unioni civili per i gay. Ecco perché è una novità" di Maria Antonietta Calabrò per huffingtonpost.it del 21/10/2020;
Articolo "Papa Francesco censurato dal Vaticano sulle unioni civili. E le sue frasi rivoluzionarie tagliate ad hoc" di Francesco Antonio Grana per ilfattoquotidiano.it del 22/10/2020;
Articolo  "Il cardinale Müller contro Francesco: "Le unioni civili? Violano i diritti umani. Il Papa stia più attento"" su huffingtonpost.it del 23/10/2020
Sito Associazione "Tenda di Gionata"

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