La locandina del Convegno (dal sito 2duerighe.com) |
Prima diciamo subito di cosa si tratta. Il prossimo 17 gennaio si terrà a Milano (all’auditorium Testori di piazza città di Lombardia), in occasione della Giornata per la famiglia, il Convegno "Difendere la famiglia per difendere la comunità", organizzato dalla Associazione "Obiettivo Chaire" in collaborazione con il gruppo "Alleanza Cattolica", la "Fondazione Tempi" e "Nonni 2.0.".
Fin qui, dunque, niente da eccepire: delle associazioni ed organizzazioni che si riconoscono in dei principi comuni organizzano un Convegno in occasione della giornata della famiglia per poter parlare delle molteplici criticità del sistema italia.
I problemi arrivano però allorquando detto Convegno non trova la sua corretta definizione. Esso, infatti, ha ad oggetto una tematica palesemente omofoba, che supporta il sentire omofobo degli organizzatori.
Dal sito obiettivo-chaire.it |
Non ci credete? Per farvi capaci di quanto dico, ecco qui di seguito, con le parole di una loro sostenitrice, Paola Mattavelli (cfr link all'articolo in fondo al post), come viene da loro stessi definita l'"Associazione Obiettivo Chaire", che, come detto, organizza l'evento: "un gruppo multidisciplinare di professionisti del campo psicologico, medico, filosofico e sacerdoti, che a Milano accoglie persone con problemi di identità sessuale per accompagnarlo in un cammino verso il ritrovamento dell’equilibrio. Una «terapia riparativa» basata su una libera richiesta di quanti interessati abbiano bisogno di informazione personale, prevenzione e accompagnamento; che ritiene l’omosessualità guaribile in quanto inclinazione e non uno «stato, identità o condizione», il sintomo di una ferita subita nell’identità di genere. È loro convincimento che le leggi svolgano un ruolo importante nel promuovere una mentalità e un costume e che di conseguenza un riconoscimento civile delle unioni omosessuali porterebbe inevitabilmente ad un indebolimento della famiglia, vero pilastro per la tutela della società e di un bene comune".
Si, si, avete letto bene!. Ma vi è di più, «Obiettivo Chaire», continua l'articolo di Paola Mattavelli, ha sempre chiarito che le accuse di omofobia mosse dagli attivisti gay sono inconsistenti, vedendole solo come una tattica intimidatoria più che altro". Se non è ipocrisia questa!.
Comunque, appurato che il Convegno ha oggettivamente un contenuto non dialettico ma esclusivamente omofobo, stante le premesse dalle quali parte e viene organizzato, si potrebbe continuare a sostenere che non vi è assolutamente niente di male ad organizzare un incontro tra persone che, pensandola nella stessa maniera, vogliono confrontarsi e trovare un modo d'agire e riflettere comune. Chi vuole partecipa e chi non vuole se ne sta a casa o va ad un Convegno diverso o al Gay Praide.
expo2015notizie.it |
Quello che non si può e non si deve concepire è che tale Convegno venga organizzato con il coinvolgimento delle istituzioni locali tutte, a partire dalla Regione Lombardia, per passare dal Governatore della Regione, Maroni e per finire addirittura con la sponsorizzazione dell'Expo italia che è la vetrina del nostro paese nel mondo!!!.
No, così non ci si può stare. Il rispetto degli altrui diritti e modi di sentire deve poter trovare proprio questi limiti: le istituzioni non possono e non debbono farsi carico si supportare o sponsorizzare tali tipi di eventi!!. E non pensate che sia ipocrisia, perché si scriverebbe la stessa identica cosa anche nel caso in cui al posto di un convegno omofobo vi fosse da organizzare un gay pride!!.
Il Governatore Roberto Maroni rappresenta tutti i lombardi e non solo loro, quindi è tenuto ad astenersi dall'intervenire a questo Convegno (il suo intervento, infatti, è stato previsto e preannunciato tra le conclusioni, proprio a chiusura del convegno stesso!). Se vuole partecipare, che lo faccia a titolo esclusivamente personale e non in qualità e veste di Governatore della Lombardia!.
Lo stesso dicasi per la fattiva collaborazione alla realizzazione dell'evento della Regione Lombardia. Nella locandina, infatti, vi è il logo della Regione! (cfr in basso a ds nella locandina del Convegno sopra riportata). Non è istituzionalmente corretto dare supporto ad un evento del genere!. La regione rappresenta tutti i cittadini lombardi e non solo gli omofobi!.
La sponsorizzazione, poi, anche dell'Expo (nella locandina è presente anche il logo dell'Expo! E' subito sotto il logo della Regione Lombardia!) è il massimo dello sfregio istituzionale! L'Expo dovrebbe rappresentare l'Italia tutta nel mondo; dovrebbe essere il nostro biglietto da visita di questo anno appena nato: che figura ci facciamo se si scopre che sponsorizza un convegno omofobo!!!.
Ma passiamo ora, tanto per darci un pochino di respiro, alle, per noi, giuste quanto indignate reazioni dei rappresentanti del mondo glbt e, ovviamente, non solo.
La locandina della contro-manifestazione organizzata dai Giovani Democratici Milano (https://it-it.facebook.com/GDMilanoCitta) |
Per
Fabio Galantucci dell’Arcigay, quella della Regione è una deriva omofoba che ci preoccupa e ci
chiediamo chi ha permesso l’utilizzo del logo dell’esposizione». Per il consigliere
comunale del Pd Ruggero Gabba, invece, «È sconcertante perché oltre a negare l’evidenza dei
fatti e dell’evoluzione della società, ci si ostina a sostenere e
propagandare tesi oscurantiste e omofobe. L’Expo, che si appresta ad
essere la vetrina d’Italia e di Milano nel mondo, non può e non deve
essere associata a iniziative che promuovono una cultura superata».
Infine, tra le tante, la voce di Luca Gibillini
(Sel) che dichiara: «Da
una parte c’è la Milano dei diritti estesi a tutti e che riconosce le
unioni tra persone dello stesso sesso e dall’altra chi crede sia normale
discriminare con spirito medievale. Contenti di stare dalla parte
giusta e confidiamo che Expo si sottragga».
Che dire, se potete partecipate numerose alla contromanifestazione organizzata dai Giovani Democratici di Milano di cui sopra (e non vi preoccupate, non ci sono solo loro. Dovrebbero esserci, infatti, anche tante altre sigle di sinistra e non che ritengono questo convegno uno schiaffo alla conquista della parità dei diritti per tutti.
Che dire, se potete partecipate numerose alla contromanifestazione organizzata dai Giovani Democratici di Milano di cui sopra (e non vi preoccupate, non ci sono solo loro. Dovrebbero esserci, infatti, anche tante altre sigle di sinistra e non che ritengono questo convegno uno schiaffo alla conquista della parità dei diritti per tutti.
Ciò detto, per una più ampia e completa disamina della questione, vi si rimanda agli articoli sotto richiamati.
MduL
Articoli utilizzati per la redazione del Post:
> Articolo "Maroni, il governatore che vuol “guarire” i gay, si appropria del marchio Expo" scritto da Gad Gad (Gad Lerner) per il sito Gadlerner.it;
> Articolo "I gay vanno curati": anche Maroni partecipa al convegno omofobo. Polemica al Pirellone" di Matteo Pucciarelli per la Repubblica/Milano;
> Articolo "Lombardia, in Regione il convegno anti-gay. “Ha logo di Expo e ci andrà Maroni”" della redazione de ilfattoquotidiano.it
> Infine, CONTRA, Articolo "A Milano si parla di «Difendere la famiglia per difendere la comunità». Polemiche per il convegno che si terrà il 17 gennaio" di Paola Mattavelli per il sito 2duerighe.com
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