Ultimo aggiornamento il 10 novembre 2024

Eterologa: la Toscana diventa la "nuova Spagna" e le altre Regioni ora seguono..


Si apprende dal settimanale "Il Venerdi" di Repubblica che, dopo la famosa e lungimirante sentenza della Corte Costituzionale che ha abolito tutti i divieti imposti dalla fantomatica Legge 19 febbraio 2004, n. 40, recante "Norme in materia di procreazione medicalmente assistita", cd "Legge 40", nella Regione Toscana, stante la protratta inerzia del ministero e del parlamento sul riordino della disciplina di legge, si è provveduto ad emanare un provvedimento attuativo proprio di detta sentenza che, nei fatti, ha consentito e consente di operare l'inseminazione eterologa anche qui da noi in Italia, presso i centri specializzati, appunto, della Toscana!!.
Ma andiamo con ordine e spieghiamo meglio di cosa stiamo parlando. Oggetto di questo Post è la riconosciuta possibilità per le coppie (di ogni genere e grado con le limitazioni che, haimé, in ogni caso continuano a sussistere sulla base di altre leggi) di poter effettuare, in caso di infertilità indotta o necessitata, la procreazione assistita (anzi, per la precisione, la fecondazione artificiale), mediante l'impianto di spermatozoi (oppure ovuli) provenienti da un donatore terzo rispetto alla coppia stessa, mediante, cioè, quella che viene definita la inseminazione "eterologa".
Nello specifico, si parla di fecondazione omologa quando il seme e l'ovulo utilizzati nella fecondazione assistita appartengono alla coppia di genitori del nascituro, il quale presenterà quindi un patrimonio genetico ereditato da coloro che intendono allevarlo. La fecondazione eterologa si verifica, invece, quando il seme oppure l'ovulo (ovodonazione) provengono da un soggetto esterno alla coppia.
Ora, la rilevanza del nuovo riconoscimento di questo tipo di inseminazione per una coppia di lesbiche è di tutta evidenza, ma non è solo per questo che scriviamo questo Post, bensì per tutte le coppie, di ogni ordine e grado, che ne abbiamo bisogno o che ne sentano la necessità. L'importanza della riaffermazione di tale diritto da parte della Corte Costituzionale, infatti, ci appare in tutta la sua grandezza, stante il fatto che l'inseminazione eterologa era già ampiamente praticata in Italia, prima dell'intervento del legislatore di turno che, guidato da motivi esclusivamente elettorali e di interesse di bottega/chiesa, ha provveduto, con l'emanazione della "Legge 40", a limitare ed escludere del tutto la possibilità di procreare in modo assistito in Italia.
Da noi, infatti, l'evoluzione legislativa sulla "fecondazione artificiale" è stata oggetto negli anni di un articolato quanto vivace dibattito, per quel che concerne, in particolare, alcune tecniche, come la fecondazione eterologa, la clonazione, la commercializzazione di embrioni, la maternità surrogata, la produzione di embrioni a fini di ricerca o di sperimentazione che suscitano controversie di tipo bioetico. 
E' proprio da questo acceso quanto controverso dibattito che, durante il governo Berlusconi, è stata varata la legge 19 febbraio 2004 n. 40 che ha risolto i contrasti vietato tali pratiche.
A fronte di ciò, nel 2005 è stata indetta una consultazione referendaria articolata in quattro referendum per abrogare alcuni punti dell'attuale legge sulla fecondazione, giudicata dai referendari (radicali, forze di sinistra e laiche, e alcuni esponenti, come ad esempio Gianfranco Fini, dello schieramento di centrodestra) troppo restrittiva nelle tecniche utilizzabili, sennonché, l'affluenza alle urne del 25,9% non ha però permesso il raggiungimento del quorum.
Da qui, si arriva dunque al provvidenziale intervento della Corte costituzionale (che, è bene ricordarlo, si occupa esclusivamente della legge e della sua corretta applicazione, non anche delle questioni di principio in sé. Certo, abolendo delle norme di legge o dichiarandole incostituzionali si va in ogni caso a modificare, molto spesso, proprio gli stessi principi che ne sono alla base, ma la corte è terza rispetto alle questioni di principio. Ti può dire: questa legge è incostituzionale per queste ragioni, oppure, alcune norme di questa legge sono incostituzionali e non possono essere applicate, come è successo nel caso della Legge 40 in oggetto. Non potendosi, dunque, più applicare tali norme, cadono anche eventuali divieti dalle stesse imposti e ciò, fino a quando il legislatore non intervenga nuovamente, modificando o abrogando la legge sulla quale si era pronunciata la Corte) con il quale è stata dichiarata l'illegittimità degli elementi essenziali della legge 40.  Più in dettaglio,  la Corte, dopo aver inizialmente respinto la questione di costituzionalità sul divieto di fecondazione eterologa, ritenendo tale scelta rientrare nel legittimo esercizio della discrezionalità del legislatore, ha in seguito dichiarato illegittimo tale divieto con la sentenza del 9 aprile 2014.
Se, dunque, prima di tali ultimi interventi della Corte, a  tutte le coppie sterili (ed a tutte le coppie gay/lesbiche ecc...) non era rimasto null'altro da fare se non aggirare le norme o andare all'estero (cd turismo riproduttivo), ora, in Italia, tali pratiche possono nuovamente essere effettuate.
Sennonché, e qui stiamo per arrivare al punto, fino ad oggi il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e tutto il Governo che la stessa rappresenta, per evitare di dover affrontare i forti contrasti che tale modifica - necessaria - alla legge sulla procreazione assistita creerebbe, ha deciso di rimanere assolutamente inattiva, lasciando che il decreto di recepimento delle indicazioni date dalla Corte Costituzionale finisse nel dimenticatoio delle pastoie parlamentari.
Si è così arrivati al punto che, da un lato vi è il pronunciamento a favore della procreazione assistita eterologa della Corte Costituzionale che deve assolutamente essere attuato (perché, come detto, ha tolto le norme della "Legge 40" che vietavano tale pratica) dal parlamento ma che ancora non ha trovato alcun recepimento; dall'altro vi è la possibilità, riconosciuta anch'essa a livello costituzionale, da parte delle Regioni italiane di poter legiferare, insieme al governo centrale, sulle questioni relative alla salute ed alla sanità (cd "competenza concorrente"). 
Questo ha permesso, già nei mesi scorsi, al Governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, di emanare un provvedimento regionale attuativo proprio delle decisioni della Corte Costituzionale (in pratica, in Toscana, grazie a questo provvedimento, hanno modificato ed integrato le norme abolite della "Legge 40" con altre norme inserite nel provvedimento regionale) che trova subito attuazione nel suolo della sua regione e, dunque, ora/oggi nella regione Toscana, chi vuole (ed ha i requisiti di legge) può correre a prenotarsi per effettuare la procreazione assistita eterologa!.
A seguire, da questo momento in poi, sulla scorta dell'operato della regione Toscana, si sono attivati tanti altri soggetti istituzionali, quali la Conferenza Stato-Regioni ed altre regioni, su tutte l'Emilia-Romagna che stanno ora mettendo in atto i provvedimenti necessari per consentire la procreazione assistita eterologa in tutto il suolo italiano, come accadeva già prima del 2004!.
Ma su questi ulteriori e meritori sviluppi, vi rinvio all'articolo "Fecondazione eterologa, ora si può" a cura della redazione della Gazzetta di Reggio (link in calce).
Donne lesbiche, e non solo, correte!!.
Auguri.
MduL


Articoli utilizzati per il Post:
- Articolo "Per chi cerca i bebè la "nuova spagna" ora è la Toscana" di Michele Bocci per il settimanale "Il Venerdi" di Repubblica (cartaceo);
- "Fecondazione eterologa, ora si può" a cura della redazione della Gazzetta di Reggio
- La foto utilizzata ad inizio del presente Post è stata presa dal sito http://www.comuni.it/2014/07/fecondazione-eterologa-carico-ssn-toscana-inizia/