Violette LeDuc |
Tra i principali film che verranno presentati al 28 Festival MIX Milano (festival di cinema gaylesbico e queer culture), che si terrà il prossimo 19//23 giugno al Teatro Strehler, il film "Violette" di Martin Provost e con Emmanuelle Devos (Violette Leduc) e Sandrine Kiberlain (Simone de Beauvoir).
Il film, presentato in anteprima al festival del cinema francese Rendez-vous nell'aprile di quest'anno, narra le vicende, sconosciute ai più, di Violette LeDuc, scrittrice e donna realmente esistita, nella Parigi degli anni '40, generando capolavori che solo molto tempo dopo le verranno riconosciuti, nonostante sia stata, con la sua vita e con le sue opere, fonte d'ispirazione di molti grand scrittori dell'epoca, da Sartre, a Beauvoir, Genet, ecc.
Attrice protagonista, come detto, la bravissima Emmanuelle Devos, attrice francese, nata a Puteaux, il 10 maggio 1964 (forse l'avete già vista nel film "Coco avant Chanel - L'amore prima del mito", ma ha girato tanti altri film) accompagnata dall'attrice Sandrine Kiberlain nella parte di Simone de Beauvoir (all'anagrafe Sandrine Kiberlajn, nata a Boulogne-Billancourt, il 25 febbraio 1968. Ha girato anche lei molti film, in italia, potreste averla vista nei film "L'appartamento" oppure "Le donne del 6° piano").
Violette Leduc con Denise Hertgès |
Ma chi era Violette LeDuc?
Violette LeDuc, nata ad Arras, il 7 aprile 1907, a Valenciennes, trascorse un'infanzia segnata da una scarsissima autostima, esacerbata dall'ostilità della madre iperprotettiva e dura, che riuscì ad arginare solo grazie all'amicizia con la nonna Fideline e la zia materna, Laure.
I suoi studi, iniziati nel 1913, furono interrotti dalla prima guerra mondiale, ma furono ripresi dopo la guerra al Collège de Douai, dove ebbe due relazioni lesbiche con una sua compagna di classe, e con un'insegnante di musica che fu licenziata in seguito alla vicenda.
Nel 1926 si trasferì a Parigi, iscrivendosi al Licée Racine. Non superò l'esame di maturità, per cui cominciò a lavorare come centralinista e segretaria alla casa editrice Plon.
Nel 1938 incontrò Maurice Sachs e nel 1945 Simone de Beauvoir, che la incoraggiarono a scrivere. Il suo primo romanzo, "L'asphyxie", fu pubblicato da Albert Camus con le edizioni Gallimard e meritò le lodi di Jean-Paul Sartre, Jean Cocteau e Jean Genet.
I suoi studi, iniziati nel 1913, furono interrotti dalla prima guerra mondiale, ma furono ripresi dopo la guerra al Collège de Douai, dove ebbe due relazioni lesbiche con una sua compagna di classe, e con un'insegnante di musica che fu licenziata in seguito alla vicenda.
Nel 1926 si trasferì a Parigi, iscrivendosi al Licée Racine. Non superò l'esame di maturità, per cui cominciò a lavorare come centralinista e segretaria alla casa editrice Plon.
Nel 1938 incontrò Maurice Sachs e nel 1945 Simone de Beauvoir, che la incoraggiarono a scrivere. Il suo primo romanzo, "L'asphyxie", fu pubblicato da Albert Camus con le edizioni Gallimard e meritò le lodi di Jean-Paul Sartre, Jean Cocteau e Jean Genet.
Morirà, quasi dimenticata anche dai francesi stessi, il 28 maggio 1972.
Violette LeDuc, dunque, era una donna non bella, figlia di una cameriera e di un uomo che non l'aveva mai riconosciuta, rendendola un'illegittima, una "bastarda" (dal titolo del suo libro più famoso), che nella vita aveva già collezionato diversi fallimenti, tra i quali il matrimonio con lo scrittore omosessuale Maurice Sachs (Olivier Py), che lei amava intensamente.
Simone de Beauvoir |
A fronte di questa infanzia bastarda vissuta nella provincia francese, troverà a
Parigi non solo, e non tanto, il successo ma soprattutto l'amore "che non osa pronunciare il suo nome nel
corpo, non solo letterario", nella famosa scrittrice, saggista, filosofa, femminista francese Simone de Beauvoir che l'ha incoraggiata e aiutata l'ha resa una grande scrittrice.
Comunque, Violette vive tutto con passione, sempre ai limiti del collasso, s'innamora facilmente (di uomini e donne) è sessualmente vorace e incontra spesso rifiuti e delusioni. Riesce a trovare qualche attimo di pausa solo quando si concentra sulla scrittura.
"Atipica e trasgressiva, la Leduc, con le sue storie di sessualità femminile intrise di scrittura autobiografica, ha segnato la letteratura del secolo scorso esaltando il piacere e il desiderio senza freni".
Il suo grande talento, infatti, lo riversò in una scrittura diretta, dolorosa, in cui il desiderio femminile veniva raccontato senza pudori borghesi.
Ed il fim proprio di questo si occupa, raccontando la difficile traversata di Violette LeDuc attraverso la solitudine, la
sofferenza, le difficoltà materiali fino al grande successo del suo
romanzo "La bastarda".
Perchè, ripetiamo, in questo post si parla di Violette persona e non solo del film che la vede come protagonista biografica, e, dunque anche dei suoi libri più famosi, con la speranza di poterli trovare presto anche in Italia.
Il suoi romanzi più noti, infatti, sono l'autobiografico "La bastarda" e "Teresa e Isabella" sull'amore lesbico fra due adolescenti anche questo ispirato alla sua giovinezza, sono stati pubblicati in Italia ma attualmente fuori catalogo.
L'uscita quest'estate del biopic Violette di Martin Provost, distribuito da Movies Inspired, potrebbe essere l'occasione per il pubblico italiano di riscoprire quest'autrice che negli anni Sessanta rivoluzionò il modo di raccontare la sessualità.
MduL
Per scrivere questo Post ho utilizzato interi stralci dei seguenti articoli e recensioni, che potete trovare in originale ai link corrispondenti:
- Articolo: <<Un film su Violette: la "bastarda" di talento, amica di Simone De Beauvoir>> di Chiara Ugolini per il sito repubblica.it;
- Scheda del film "Violette" del sito cinemagay.it