Ultimo aggiornamento il 10 novembre 2024

LezFilm: è stato presentato a Venezia il film "Tàr" di Todd Field, con protagonista Cate Blanchett. Ancora un personaggio lesbico per lei (e per noi) ma, soprattutto, un altro personaggio femminile molto forte e dalle mille sfaccettature, destinato a restare...

La locandina del film "Tàr" (Movieplayer.it)

  _MduL, 3 settembre 2022_

Ma che bello potervi segnalare, al rientro dalle vacanze, il nuovo film di Todd Field (il regista che col suo debutto del 2001, con il film "In the Bedroom", ebbe ben cinque nomination all'Oscar), presentato a Venezia '79 nei giorni scorsi, dal titolo "Tàr"
Bello perché il film tratta della storia di una donna, una ipotetica direttrice d'orchestra in Germania che ha una relazione e convive col suo primo violino, interpretato da Nina Hoss, e assieme hanno una figlia, la piccola Petra, che Tár ama moltissimo e perché quella donna è interpretata da Cate Blanchett (che, oltre ad essere molto bella e brava, tante soddisfazioni ci ha già dato e che continua a darci!).

Ma andiamo subito al succo e vediamo la trama di questo film. Per farlo utilizzeremo stralci e parole di Mattia Giusto Zanon (trovate il link al suo articolo in calce al post). Eccola (lettura sconsigliata a quante di voi odiano eventuali spoiler):
 
Cate Blanchett è Lydia Tàr (foto leganerd.com)

Il cuore della pellicola è il personaggio di Lydia Tár (la 'nostra' Cate Blanchett), come detto direttrice principale della Filarmonica di Berlino – ma lo è stata anche della Boston Symphony e della New York Philharmonic – osannata da colleghi e sottoposti come “Maestro” (e non “Maestra” ci tiene a dire lei). Tár è appassionata, esigente, autocratica, con un prestigio da rockstar e uno stile di vita da tournée internazionale che si avvicina a quello dei super ricchi, fatto di jet privati, Porsche fiammanti e ville tutte beton-brut per niente brutte, tutto eleganza finto-distratta, quadri modernisti e fiori in vaso, veri, non di plastica. 
Lydia vive con la sua famiglia (formata, come detto, dalla compagna e dalla figlia Petra) in un bellissimo loft, ma mantiene il suo vecchio appartamento berlinese come ufficio, in cui ogni tanto fugge per scappare dai problemi.
In questa radiosa e splendida esistenza, arriva anche una nuova ed appasionante sfida: una registrazione dal vivo di Mahler per la Deutsche Grammophon. 
E fin qui, ci siamo. Il fatto è che nella vita di Lydia non ci sono solo successi e sicurezze ma anche tanti lati oscuri di vita, come per tutte noi. Ed ecco, dunque, che scopriamo che tra i tanti problemi, vi è la "gestione di un programma di borse di studio di tutoraggio femminile, amministrato da un aspirante direttore d’orchestra pedante e appiccicoso - Mark Strong -, e si vocifera che questa sia una fonte di giovani donne con cui Tár, che è omosessuale, abbia relazioni. Si scopre poi che la sua assistente, interpretata da Noémie Merlant - un altro aspirante direttore d’orchestra - sembra essere qualcun altro che lei sta tenendo su un filo emotivo, mentre è perseguitata da un’altra ex allieva che è diventata ossessionata da lei. Per non farsi mancare nulla, si invaghisce anche di una giovane violoncellista russa povera in canna appena giunta per un provino alla Filarmonica. Nel frattempo, la sua masterclass alla prestigiosa Juilliard va terribilmente male quando Tár litiga con un giovane studente, che si identifica come "pangender", e rifiuta categoricamente di avvicinarsi a Bach per motivi ideologici" e via discorrendo...(non andiamo oltre, altrimenti, davvero vi raccontiamo tutto il film).
Resta il fatto che, per "tutto il tempo, Tár sospetta che ci sia qualcosa che non va: è nervosa, paranoica e insonne. Eppure talmente carismatica e sicura del fatto suo da conquistare, da farci cadere tutti ai suoi piedi come quando disquisisce di un particolare passaggio di un brano, o dell’importanza dell’esecuzione di un direttore d’orchestra come Leonard Bernstein piuttosto che di un altro".
 
 
A seguire, la recensione e l'approfondimento sui personaggi e sul film, sempre di  Mattia Giusto Zanon, che, in questo caso, per rispetto all'autore, riportiamo integralmente e fedelmente, ricordandovi che il link all'articolo originale lo trovate in calce al presente post.
"I personaggi di Tár si percepiscono fin da subito reali come lo è la vita. Sono recitati in modo ricco e perfetto fino al più piccolo ruolo. Si crede, in ogni momento, alla realtà che si sta vedendo, ed è straordinario come questo aumenti la posta in gioco. Lydia è come un saliscendi, talvolta è molto forte talvolta è molto debole. E se la performance di Blanchett all’inizio sembra un po’ teatrale, quello di cui ci rendiamo presto conto è che la stessa Lydia sta recitando, adattando il suo personaggio alla moda di New York o europea a seconda della situazione, ricucendo pensieri e aneddoti che ha raccontato dozzine di volte e che danno forma alla sua sostanza. Una delle attrazioni di Tár è infatti proprio il suo ritratto di Lydia come un modello intellettuale sofisticato, alto, inarrivabile, una scultura che si è creata come una sorta di marchio. Quello di studiosa appassionata che vive e respira per le partiture che dirige.
Eppure c’è un aspetto della vita di Lydia che comprensibilmente tiene più occultato, ma è ben presente: le donne con cui apparentemente ha tresche continue. Come altro non fossero che una piccola parentesi concessa all’ombra del suo genio. Si auto-assolve in continuazione, ma a volte si condanna lei stessa. Ma allora come si colloca questa pellicola e una figura come Lydia Tár ogg? La risposta è che forse questa volta dovremmo sospendere il giudizio, per renderci conto che siamo in un nuovo mondo. Uno in cui niente è lineare, molte "giuste cause" si sposano per convenienza, e in cui le persone indossano maschere. Tutti punti che Tár solleva e porta in scena rasentando la perfezione." 
 
Ciò detto, non resta che segnalarvi che il film "Tàr" è previsto in uscita nei nostri cinema il prossimo autunno (si legge da più parti la data del 3 novembre).
 
Buona visione.
MduL 
 


Fonti ed Approfondimenti:
Articolo "TAR, uno scandalo ultra elegante sulle note di Mahler" di Mattia Giusto Zanon per harpersbazaar.com del 02/09/2022;
Articolo "Cate Blanchett con 'Tár' torna a Venezia. "Il mio film sulle donne, il potere, i pregiudizi"" di Arianna Finos per repubblica.it del 01/09/2022

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