_MduL, 10 settembre 2022_
Ma che strano questo 79esima edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e non tanto perché vede in concorso il film, di nostro prioritario interesse, "Tàr", che narra le vicende di un'ipotetica direttrice d'orchestra (interpretata da Cate Blanchett) che, tra le altre cose, è lesbica (qui, il link al post MduL nel quale ne abbiamo parlato), ma perché ha visto la presentazione di ben tre film, tutti italiani, dove la tematica della fluidità e della trasformazione di genere è il punto nevalgrico dell'intera trama. Vediamoli.
Ci riferiamo ai film italiano, del regista Andrea Pallaoro, "Monica", che delinea un ritratto intimo di Monica (Trace Lysette), tramite alcuni temi importanti della sua vita, come
l'abbandono di una famiglia divisa, l'invecchiamento e soprattutto il
perdono, in occasione del suo ritorno, dopo vent'anni, nella sua casa natale, in Midwest, per badare e accudire la madre gravemente malata.
Con questo film, come riportato da Marianna Ciarlante nel suo articolo (cfr link in calce al post), "Pallaoro è in grado di affrontare, con estrema sensibilità e delicatezza, l'attualissimo tema dell'accettazione del sé, del non riconoscimento nel proprio genere sessuale e della forza necessaria per diventare esternamente chi si sente di essere dentro".
Protagonista del film, l'attrice trans, Trace Lysette che, a quanto riportato da Ciarlante, "Con un'interpretazione meravigliosa (che molto probabilmente le regalerà la Coppa Volpi)", "si lascia andare a un'onestissima esplorazione delle emozioni umane con una naturalezza e compostezza che lasciano senza parole e la rendono un personaggio in carne e ossa e non solo la protagonista di una sceneggiatura ben scritta".
In questo film/documentario, la regista Roberta Torre, ci narra la storia di sette amiche transgender, intersecando realtà e fiction, verità e messinscena, cronaca e immaginazione, al fine di, con le parole di gay.it, "allestire una narrazione in filigrana della storia trans* italiana, come – ad oggi – nessuno aveva ancora mai fatto sul grande schermo".
Lo spunto narrativo, come ci racconta Elisabetta Bartucca nel suo articolo (link in calce al post), "arriva da una diffusa pratica sociale legata al dopo morte di molti trans: i funerali avvengono nell'ombra perché le famiglie se ne vergognano, pochi intimi per una sepoltura che prevede di incidere sulla lapide i loro nomi da uomo. È quello che in questa storia succede anche ad Antonia sepolta con il suo nome di battesimo, Giampaolo".
"A vent'anni di distanza, una sua lettera spingerà le migliori amiche, Porpora e Nicole, a organizzare una reunion nell'appartamento storico che le aveva viste sorridere, piangere, festeggiare Natali, placare dolori, curare ferite."
"Lo scopo della "Memorabile Famiglia Reale", così si chiamava il gruppo di elette nella variegata costellazione trans alla fine degli anni '70, è quello di organizzare una seduta spiritica e invocare Antonia, che tornerà temporaneamente sulla terra per essere sepolta finalmente con il suo abito verde".
Il film, che vede tra gli interpreti principali anche Penelope Cruz, narra le vicende di una famiglia, composta dai coniugi Clara (Penelope Cruz) e Felice (Vincenzo Amato, al quarto film con Crialese) e dai loro figli, tra i quali, la più grande, la dodicenne Adriana. Questa la trama, così come riportata su più siti:
Roma, anni Settanta, in un mondo sospeso tra quartieri in costruzione e varietà televisivi ancora in bianco e nero, conquiste sociali e modelli di famiglia ormai superati, Clara e Felice si sono appena trasferiti in un nuovo appartamento.
Il loro matrimonio è finito: non si amano più, ma non riescono a lasciarsi. A tenerli uniti, soltanto i figli, su cui Clara riversa tutto il proprio desiderio di libertà.
Adriana, la più grande, ha appena compiuto dodici anni ed è la testimone attentissima degli stati d’animo di Clara e delle tensioni crescenti tra i genitori. La ragazza rifiuta il suo nome, la sua identità, vuole convincere tutti di essere un maschio e questa ostinazione porta il già fragile equilibrio familiare a un punto di rottura. Mentre i bambini aspettano un segno che li guidi, che sia una voce dall’alto o una canzone in tv, intorno e dentro di loro tutto cambia.
Infine, una notazione sul regista Emanuele Crialese:
Immensità, per noi, data anche dal fatto che questo film, è un'opera privata ed intima del regista stesso, il quale ha reso noto il contenuto biografico di questa storia. Emanuele Crialese, infatti, nacque il 27 maggio 1965 come Emanuela, per poi diventare Emanuele.
Della sua vita, sapevamo, infatti, che era nato a Roma da genitori siciliani e che aveva studiato alla Libera Università del Cinema di Roma e successivamente alla New York University, dove si era laureato, nel 1995.
Conoscevamo anche la sua indiscussa bravura come regista, essendo suoi alcuni dei film più belli ed intensi degli ultimi anni, quali, oltre al primo Once We Were Strangers (1997), Respiro (2002), Nuovomondo (2006) e Terraferma (2011).
Quello che non sapevamo e, in tutta sincerità neanche immaginavamo, è che Emanuele avesse affrontato il duro percorso di vita necessario per diventare l'uomo di oggi.
Di questo suo viaggio e di questa sua trasformazione, infatti, ne parla lui stesso, solo ora e per la prima volta, in occasione della presentazione del film, rilasciando diverse interviste con i maggiori quotidiani.
Che dire, "Immenso" Emanuele Crialese.
Insomma, in attesa di conoscere il vincitore di questa edizione, possiamo dire che questo è stato davvero un Festival del Cinema intenso...
MduL
Fonti ed Approfondimenti:
Articolo "Monica di Andrea Pallaoro è la vera perla della Mostra del Cinema di Venezia" di Marianna Ciarlante per today.it del 5/09/2022;
Articolo "Venezia 79, Le Favolose: ecco il trailer del film di Roberta Torre sulla storia trans* italiana – VIDEO" della redazione di Milano del sito gay.it del 21/08/2022;
Articolo "Le favolose, la recensione: Storia di fantasmi, memorie e libertà" di Elisabetta Bartucca per movieplayer.it del 5/09/2022;
Articolo "L'immensità: la recensione del film di Emanuele Crialese con Penelope Cruz visto al Festival di Venezia" di Mauro Donzelli per comingsoon.it del 4/09/2022;
Articolo "Emanuele Crialese a Venezia 79: "La ragazzina che nel film si sente maschio sono io. Non si sceglie cosa essere, solo se vivere o morire"" di Arianna Finos per repubblica.it del 4/09/2022;
Articolo "Emanuele Crialese a Venezia con L’immensità: “Sono nato donna. Ho solo scelto se vivere o morire” di Giulia Turco per fanpage.it del 5/09/2022.
Articolo "Venezia 79, Le Favolose: ecco il trailer del film di Roberta Torre sulla storia trans* italiana – VIDEO" della redazione di Milano del sito gay.it del 21/08/2022;
Articolo "Le favolose, la recensione: Storia di fantasmi, memorie e libertà" di Elisabetta Bartucca per movieplayer.it del 5/09/2022;
Articolo "L'immensità: la recensione del film di Emanuele Crialese con Penelope Cruz visto al Festival di Venezia" di Mauro Donzelli per comingsoon.it del 4/09/2022;
Articolo "Emanuele Crialese a Venezia 79: "La ragazzina che nel film si sente maschio sono io. Non si sceglie cosa essere, solo se vivere o morire"" di Arianna Finos per repubblica.it del 4/09/2022;
Articolo "Emanuele Crialese a Venezia con L’immensità: “Sono nato donna. Ho solo scelto se vivere o morire” di Giulia Turco per fanpage.it del 5/09/2022.
Nessun commento:
Posta un commento