_MduL, 15 maggio 2021_
Tra il serio ed il faceto, vi parliamo di bambole e di come possano anche i giocattoli innescare una guerra di civiltà in quello che viene definito da sempre, non sempre a ragione, il paese più civile di tutti: gli Stati Uniti d'America.
Questa la storia.
Lo scorso mese di febbraio, è approdata sugli scaffali americani Kira, l'ultima bambola della serie della "American Girl 2021" della Mattel (l'azienda della Barbie, per intenderci), popolarissime bambole che possono essere elaborate "su
misura", scegliendo colore dei capelli, degli occhi e della carnagione per
meglio farle somigliare alle bambine cui sono destinate.
Ogni anno, infatti, American Girl ne presenta una nuova, con i suoi produttori impegnati
affinché sia vero specchio della ricchezza culturale d'America, complicazioni comprese. Ed è così, che ci sono già state diverse American Girl, per esempio,
afroamericane e latine, ciascuna con una propria storia (di fatto, una fiaba) che viene raccontata
in un libricino compreso nella scatola.
Ebbene nel caso di Kira Bailey (la ragazzina-giocattolo ha pure un cognome, per sembrare più vera), siamo di fronte ad una bambola che rappresenta una piccola ambientalista di 10 anni che, sul modello di
Greta Thunberg, sa tutto dei cambiamenti climatici e adora gli animali (non per niente la sua storia è stata narrata da Erin Teagan,
una veterinaria scrittrice per bambini).
Amando gli animali e sapendo tutto dei cambiamenti climatici, Kira, dunque, accorre nell'Australia sconvolta dagli incendi (e questa non è finzione ma triste realtà), per occuparsi dei koala feriti
nel rogo. E qui arriva il punto: ad ospitare la bambola-bimba, sono due prozie lesbiche: Mami e
Lynette. Una coppia gay di mezza età responsabili di una clinica per
animali feriti, che - lo racconta sempre il libricino - si sono potute
sposare nel 2017, quando il matrimonio gay è entrato in vigore in quello
Stato.
E con questo, apriti cielo: da subito arrivano gli strali dell'organizzazione One Million Moms, che ritiene tale bambola colpevole di mirare "a sdoganare l'omosessualità".
Per tale motivo, questa associazione conservatrice di genitori ha già chiesto di mettere la bambola al bando e ha avviato una raccolta di firme per far quanto meno cambiare la storia.
One Million Moms, del resto, è una costola dell'American Family Association - organizzazione fondamentalista cristiana - ed è nata proprio in funzione antigay, celebre per la rabbia con cui si scaglia contro qualunque iniziativa abbia a che fare col gender; tanto che la sua ultima battaglia è stata contro certi "pericolosissimi" - si fa per dire - biscotti Oreo, dal ripieno color arcobaleno.
E pazienza se, come apprendiamo sempre dall'articolo della Lombardi (cfr. link in calce al post), dietro quel "milione di mamme" ce n'è in realtà una sola, tal Monica Cole, animatrice del blog e costante presenza televisiva: la bambola Kira non le è certo sfuggita.
Una cosa è certa, le pressioni omofobe non spaventano i responsabili di American Girl che, ripetiamo, appartiene al gruppo Mattel, i quali rispondono, con la portavoce Julie Parks, che: "La nostra bambola intende riflettere la realtà di una società in costante evoluzione. Lo sosteniamo da sempre: l'unica ricetta per la famiglia felice è l'amore. Siamo fieri delle nostre bambole immaginate all'insegna di diversità e inclusione".
Bella, dunque, ed ampiamente condivisibile la chiusura dell'articolo della giornalista Anna Lombardi: "Kira e le sue prozie, per almeno i prossimi 4 anni di presidenza Biden, possono stare tranquille". Evviva!.
MduL
Fonte:
Articolo "Kira, la bambola con le zie lesbiche che fa arrabbiare i conservatori americani" di Anna Lombardi per repubblica.it del 16/02/2021
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