Ultimo aggiornamento il 10 novembre 2024

La storia di Norma McCorvey, la Jane Rose della storica sentenza della Corte Suprema Americana del 1973 che estendeva la possibilità per la donna di abortire entro il 3 mese di gravidanza - Nel documentario 'Aka Jane Rose' la verità sulla sua 'conversione' pro-life e chiarimenti sulla sua omosessualità

Norma McCorvey (con il vestito a fiori) vicino al suo avvocato nella storica battaglia legale per il riconoscimento del diritto all'aborto (foto billboard.com)
_MduL, 25 maggio 2020_
 
Ma che strana storia e che vita, quella di Norma McCorvey: da paladina, suo malgrado, della lotta pro-aborto in America a crociata anti-abortista. Ma andiamo con ordine.

Lo scorso 21 maggio, è stato trasmesso per la prima volta nella tv americana, il documentario "Aka Jane Rose" di Nick Sweeney, sulla vita di Norma McCorvey, morta ad inizio 2017 e sulla quale il regista ha iniziato a girare l'anno prima, il 2016, che ha fatto riesplodere, complice il periodo molto delicato che sta attraversando l'America, dove, tra pochi giorni è atteso il pronunciamento della Corte Suprema su una causa che potrebbe ridurre nuovamente il diritto all'aborto, la questione anti-abortista.

Norma McCorvey (Foto thecut.com)
Ma chi è Norma McCorvey/Jane Rose e quale è la sua storia? Per saperlo, leggiamo la pagina italiana di wikipedia a lei dedicata e scopriamo, con il beneficio d'inventario e critica, quanto segue.
Norma McCorvey nasce a Littesworth, Louisiana, il 22 settembre 1947, ma cresce a Houston, in Texas. I genitori, di origini Cherokee e Cajun, si separano quando Norma aveva 8 anni e la bambina resta, insieme al fratello, con la madre alcolizzata. Vita non facile la sua, tanto che, a soli 10 anni inizia a lavorare saltuariamente come barista e non porta neanche a termine la scuola, dedicandosi a piccoli furti che le fanno fare avanti ed indietro dal riformatorio, mentre un cugino della madre la stupra regolarmente!

Appare inevitabile, dunque, che, a 16 anni, dopo essere scappata di casa, sposi Woody McCorvey col quale ha la sua prima figlia, Melissa. Ma il matrimonio finisce presto e Norma, sviluppata nel frattempo una dipendenza da alcool e stupefacenti, decide di lasciare la piccola Melissa a sua madre mentre il secondo figlio nato dall'unione, verrà dato in adozione. 

Arriviamo così ai 21 anni di Norma, allorquando la stessa, rimasta ancora una volta - la terza - incinta, decide di abortire. A tal fine, visto che negli anni sessanta l'aborto in america - e non solo - era consentito solo in caso di stupro o incesto, si rivolge alle avvocate Sarah Weddington e Linda Coffee, alle quali racconta di essere stata violentata. Non riuscendo, però, a fornire le prove della violenza sessuale subita, McCorvey (che successivamente fu costretta ad affermare la falsità della prima versione), si affida al team di avvocate che avvieranno la fantomatica ed importantissima causa "Roe vs. Wade", finalizzata a legalizzare, attraverso un'intensa battaglia legale, il diritto all'aborto.

Ed ecco che, da questo momento,  suo malgrado, Norma McCorvey, con lo pseudonimo di "Jane Roe", dato per proteggere l'anonimato, diviene il simbolo di tutte le donne pro-choice, che vogliono vedere riconosciuto il loro diritto all'aborto e, contemporaneamente, il bersaglio dei sostenitori del movimento pro-life. 
Norma con l'Avvocato al momento della sentenza (foto ilfattoquotidiano.it)
Dopo tre anni di processo, si arriva a sentenza il 22 gennaio del 1973, con vittoria piena del riconoscimento del diritto all'aborto. Sentenzia, infatti, la Corte la possibilità di ricorrere all'aborto durante il primo trimestre di gravidanza (termine che venne stabilito convenzionalmente) e, in caso di pericolo per la salute della donna, anche oltre tale soglia. 
Processo e sentenza che a Norma, in ogni caso, alla fine, non sono neanche seriviti, in quanto la stessa, nel  frattempo, ha partorito anche il suo terzo figlio per darlo in adozione.

Arriviamo così alla fine degli anni ottanta, nel1989, allorquando Norma viene rintracciata da un'altra avvocatessa, Gloria Allred, che fa di lei un personaggio pubblico. Norma-Jane diventa, così, la paladina dei movimenti femministi e abortisti americani. 

Dopo alcuni anni, intorno al 1995, Norma lavorerà anche all'interno di una clinica abortista e proprio in questo periodo conoscerà Flip Benham, pastore e attivista pro-life, a capo della "Operation rescue"(O.R), movimento di matrice cristiana contro l'aborto e Ronda Mackey, attivista nella lotta contro l'aborto, con la quale McCorvey contrae un forte legame di amicizia, che avevano la loro sede proprio accanto alla clinica dove lavorava Norma.

L'8 agosto del 1995, quindi, Norma 'si converte' ufficialmente alla religione cristiana di orientamento protestante ricevendo il battesimo all'interno di una piscina di uno dei collaboratori della O.R, a battezzarla è proprio Flip Benham. 
A questo punto, Norma di licenzia dalla clinica pro-aborto ed entra a far parte del movimento pro-life, all'interno della "Operation rescue" al fianco di Flip e Ronda. 
Sempre nel 1995, spinta dall'avvocato Gloria Allred e dal pastore evangelico Rob Schenck, leader di Operation Rescue, un’organizzazione antiabortista, la McCorvey lasciò la compagna "Connie Gonzalez" (notizia, questa, appresa dall'articolo del corriere_link in fondo al post).

Poco tempo dopo, nell'aprile del 1996, Norma ritorna quindi in tribunale, di fronte alla Corte Suprema degli Stati Uniti d'America, e chiede di ritirare la sentenza del 1973, spiegando le motivazione della sua conversione e, nello stesso periodo, fonda il gruppo "Roe No More Ministry" , in collaborazione con Ronda, attraverso il quale porta personalmente avanti la sua battaglia contro l'aborto e le sue posizioni pro-life.

Da qui, per quel che concerne la sua vita privata, sappiamo solo che Norma ha continuato a stare vicina alla famiglia di Ronda ed ha avuto anche la possibilità di rincontrare sua figlia Melissa e conoscere le sue due nipoti.

Norma McCorvey ormai anziana (foto ilmanifesto.it)
Ma attenzione, la storia non è mai come viene raccontata solo da una parte. Vediamo ora, infatti, le parti - fondamentali - del racconto della sua vita che la pagina wikipedia ha tralasciato completamente o ha solo accennato e che, invece, finalmente, emergono dal documentario di cui vi abbiamo parlato all'inizio.
Stiamo parlando di due aspetti molto importanti e cioè dell'omosessualità di Norma McCorvey (aspetto per noi molto rilevante) e del cospicuo pagamento fattole dai rappresentanti pro-life affinché 'si convertisse' e diventasse da paladina pro-aborto, la paladina anti-abortista che l'America ha conosciuto. 
Di questo, ci da prova il documentario "AKA Jane Rose", dove si può assistere alla confessione di Norma. Ella, infatti, ha confessato al regista che il suo voltafaccia (da abortista a pro-life) non era stato sincero, perché fu pagata da un gruppo di evangelici anti-abortisti per mentire: «Ero un pesce grosso e fu uno scambio di favori comune. Io presi i loro soldi, molti soldi. Loro mi misero davanti alle telecamere a dire quel che gli serviva. Recitaii bene. Sono una brava attrice quando voglio. Ma no, in questo momento no, non sto recitando: se una giovane donna vuole abortire, deve avere il diritto di farlo».

Questo, ciò che è emerso dal documentario, grazie alla confessione di Norma, filmata nel 2017 quando la McCorvey, 69enne malata di cuore, stava ormai per morire. 
Confessione confermata, poi, dallo stesso Schenck, il quale, avendo nel frattempo abbandonato il movimento antiabortista, ha confermato di averla pagata: «Temevamo che ci abbandonasse, tornando sul fronte opposto. Spesso mi sono chiesto se si stesse prendendo gioco di noi. Quello che non ho avuto mai il coraggio di ammettere è che anche noi la stavamo manipolando, sfruttando le sue vulnerabilità». 

In tutto questo, come detto, anche l'altro aspetto, da più parti tralasciato ma per noi, comunque, da dover sottolineare: Norma McCorvey era omosessuale ed ha avuto una lunga storia d'amore con Connie Gonzales, la donna che resterà per anni nella sua vita, durante tutto il periodo del processo e fino alla metà degli anni novanta, allorquando, come abbiamo visto, spinta dal movimento anti-abortista, l'ha lasciata.

Indubbiamente una vita molto difficile ed avventurosa.
RIP.
MduL



Fonti ed Approfondimenti:
Articolo "La protagonista di Roe vs Wade: «Fui pagata per diventare antiabortista»" di Massimo Gaggi per corriere.it del 20/05/2020
Articolo "Usa: Jane Roe, il segreto postumo sulla conversione pro-life della donna simbolo dell’aborto negli Stati Uniti. “Mi hanno pagata”" di Roberto Festa per ilfattoquotidiano.it del 22/05/2020
Pagina Wikipedia su Norma McCorvey

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