(Foto dal sito quotidianodipuglia.it) |
_MduL, 11 aprile 2020_
Questa notizia è di alcune settimane fa, ma non per questo è meno attuale. Da quanto appreso dall'articolo di Anna Puricella, pubblicato su repubblica.it (link in calce al post), una coppia di donne, originarie di Taranto, insieme da oltre venti anni, dopo aver dato alla luce due gemelli - un maschio ed una femmina - nel 2017 si sono unite civilmente, ufficializzando e formalizzando così la loro unione anche allo Stato Italiano.
Per lo Stato, dunque, a far data dal giorno dell'avvenuta unione civile, si è formato un nuovo nucleo familiare, composto, direte voi - e come sarebbe logico pensare - dalle due donne e dai loro due figli...ed invece non è così, visto che il nuovo nucleo, per lo Stato, e solo per lo Stato (meglio, solo per parte dello Stato, dipende dell'interpretazione di legge), è così composto: madre biologica e due figli, dunque, un nucleo di tre persone e non quattro.
L'altra madre, non conta nulla, è quando si scrive nulla, si intende proprio nulla, neanche se si è, come in questo caso, in pendenza di rapporto di unione civile, formalmente registrata.
L'altra madre, non conta nulla, è quando si scrive nulla, si intende proprio nulla, neanche se si è, come in questo caso, in pendenza di rapporto di unione civile, formalmente registrata.
L'altra madre (quella non biologica), dunque, non può prendersi cura dei suoi figli, né prendere decisioni che li riguardino, in alcun modo. Per i due figli, ufficialmente, può decidere e firmare solo la madre biologica. Si, avete letto bene, siamo ancora oggi a questo punto!.
La Camera dei Deputati |
Onore al merito, certo, alla senatrice Monica Cirinnà che ha lottato con tutte le sue forze per riuscire a far approvare anche una disciplina giuridica per la tutela dei figli delle coppie arcobaleno e disonore, nel caso specifico, al movimento 5stelle che ne impedì l'approvazione, lasciando un vuoto normativo ingiustificabile e dannoso per l'intero sistema giuridico. Ma tant'è che, a prescindere da onori e demeriti, la normativa venne stralciata da quella sulle unioni civili, condannando così i figli delle coppie arcobaleno a questo limbo disastroso che, oggi più che mai, in questo momento epocale e gravissimo di lotta al coronavirus ed in pendenza di una pandemia globale, spiega tutti i suoi nefasti effetti.
Se, infatti, come è evidente, i problemi che tale nefanda mancanza di normativa porta alle famiglie arcobaleno sono molteplici (gestione dei rapporti con la scuola frequentata dai piccoli, con le strutture sanitarie ed ospedaliere, con la burocrazia, con le successioni ecc...), appare oggi, in questo periodo devastante di pandemia da Codiv19, più evidente che mai che il mancato riconoscimento della possibilità di tutelare un proprio figlio in capo alla madre non biologica sia una sciagura imperdonabile.
Queste le parole rilasciate dalla mamma non biologica di cui in premessa, nella sua intervista a repubblica.it "Siamo preoccupate e spaventate, in un momento di emergenza come questo da cittadina devo pensare alle categorie più deboli. E in questo caso ci rientro io, perché mi sento mancare il terreno sotto i piedi".
Queste le parole rilasciate dalla mamma non biologica di cui in premessa, nella sua intervista a repubblica.it "Siamo preoccupate e spaventate, in un momento di emergenza come questo da cittadina devo pensare alle categorie più deboli. E in questo caso ci rientro io, perché mi sento mancare il terreno sotto i piedi".
Che succede, infatti, se - Dio non voglia - la madre biologica dovesse essere portata via da tale virus? Che fine faranno i due bambini? Per lo Stato, come detto, l'altra mamma non ha alcun diritto su di loro, dunque, che succede? Andranno in affido? Andranno in una casa famiglia?...cosa??
Si può capire, dunque, come e perché proprio in questi giorni le due donne abbiano sollecitato con forza il Sindaco di Taranto, comune nel quale risiedono, affinché si pronunci, 'finalmente', sulla loro richiesta di trascrizione all'anagrafe cittadina del loro stato di famiglia, con anche il nome della madre non biologica nello stato civile dei figli, così come hanno già fatto, del resto, molti altri Sindaci di tanti comuni italiani, su tutti, il sindaco di Torino, Milano, Napoli ecc...
Il Sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci (foto lagazzettadelmezzogiorno.it) |
Scriviamo 'finalmente' per rimarcare l'altra grave mancanza presente in questa vicenda e cioè la totale inerzia del Sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, eletto nel giugno 2017, con una lista civica, il quale, non avendo ancora oggi risposto alla richiesta di trascrizione anagrafica formulata delle due donne più di un anno e mezzo addietro, di fatto, rende impossibile la loro tutela nelle ulteriori sedi di legge.
Dichiara, nel merito, la mamma non biologica, "Vorremmo avere una risposta, sappiamo che il sindaco è al corrente della situazione. Anche un no ci andrebbe bene, perché così potremmo procedere per altre vie, facendo per esempio ricorso". Sarebbero strade più complicate, come lo sarebbe l'adozione per casi particolari, che è "un percorso devastante, che comporterebbe anche l'arrivo in casa di assistenti sociali, che interrogherebbero i bambini".
Alle due donne, alle due mamme, basterebbe un atto, un pronunciamento, sia esso di accoglimento della loro richiesta o di diniego, purché sia un atto che possa consentire loro, nel caso, di procedere con un'impugnazione avanti al Tribunale competente (cosa che, haimé, hanno già fatto-sono state costrette a fare- tante altre coppie arcobaleno).
Atto che deve essere del Sindaco, è bene specificarlo, perché, anche su questo, ancora oggi vi è molta confusione. Pare, infatti, che, a suo tempo, il Melucci avesse deciso di inviare il fascicolo de quo alla Prefettura ed al Ministero dell'Interno, denegando così la propria competenza, ma è errato. La competenza in materia di anagrafe e stato civile, per legge, spetta a lui in quanto Sindaco ed a nessun altro. Le ingerenze del Ministro degli Interni, operate anche in modo pervasivo e pesante ai tempi del Ministro Alfano sono ormai, per fortuna, un lontano ricordo, vieppiù in questo caso, dove entrambi i bambini sono nati in Italia e non all'estero. In merito alle competenze di legge, chi scrive, condividendo pienamente il pensiero della maggior parte dei giuristi coinvolti, ritiene infatti non potersi aderire ad alcuna altra interpretazione che si discosti dal dettato normativo, così come sopra riassunto.
I due piccoli, il maschietto e la femminuccia, infatti, sono nati all'Ospedale di Taranto, dove, per fortuna, l'accoglienza alle due donne ed alla loro famiglia, come dichiarato da loro stesse, "è stata meravigliosa, anche nel reparto di Neonatologia dove entrano solamente madre e padre. Nel nostro caso ci hanno aperto le porte".
L'omaggio dei carabinieri ai medici (lastampa.it) |
Ospedale, con personale e persone meravigliose, che hanno dato prova della loro bellezza già prima della guerra al coronavirus, ma che, per legge, non avrebbero potuto/dovuto, acccogliere la madre non biologica, essendo questa per lo Stato Italiano un NULLA, anche se i figli sono italiani, anche se i figli sono della propria moglie ed anche se le due donne sono unite civilmente.
(Foto da fortemalia.it) |
E, per concludere, una esortazione al Sindaco di Taranto, affinché si assuma la responsabilità del proprio ruolo istituzionale e proceda quanto prima alle registrazioni di stato civile in questo caso specifico, per questa famiglia arcobaleno.
MduL
Fonte:
Articolo 'Figli di due madri', ma il Comune di Taranto non si pronuncia da un anno e mezzo: "Così la nostra è famiglia sospesa" di Anna Puricella per repubblica.it del 20/03/2020
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