_ MduL, 26 gennaio 2019 _
Karl Maria Kertbeny, autore del neologismo "omosessuale" |
Visto che noi siamo rimaste colpite, pensavamo che tale termine fosse stato coniato in epoche remote, ci teniamo a condividere con voi questa nostra scoperta, avvenuta grazie alla lettura di un trafiletto, a cura di Claudia Arletti, pubblicato sul settimanale "Il Venerdi", supplemento al quotidiano La Repubblica, del 25 gennaio 2019.
Stiamo parlando dell'etimologia (cioè della storia) del termine "omosessualità".
Ebbene, la parola "omosessualità" è stata coniata circa 150 fa da un signore ungherese, certo Karl-Maria Kertbeny, oggi considerato un simbolo del movimento dei diritti Lgbt, il quale scrisse un testo per contrastare il codice del governo prussiano che prevedeva la punizione degli "atti contro natura".
Kertbeny, scrittore, giornalista, bibliografo, traduttore e poeta, nel 1869, nel scrivere questo testo, infatti, riferendosi alle persone che amano persone dello stesso sesso, non utilizzò più i (terribili) termini fino ad allora in uso, quali "pederasta" (dal grego: fanciullo-amante) o "sodomita" (dal latino medievale: indica coloro che praticano il sesso anale. Da Sodoma, la città Palestinese che venne distrutta da Dio perché si praticava tale pratica), ma coniò il nuovo termine oggi in uso "omosessuale". Neologismo creato mescolando il grego "omoios" (stesso/simile) ed il latino "sexus" (sesso).
Ecco, ora lo sapete anche voi.
P.S.: per correttezza e completezza, per quante di voi fossero interessate, questi ed altri significati, li potete trovare nel libro per ora in edicola, citato sempre nel trafiletto sopra indicato, "Rosa, Azzurro, Arcobaleno. Identità di genere e orientamento sessuale" di Roberto Baiocco per la collana "Genitori si diventa" della Gedi, edita da repubblica (vol.15 del 4/01/2019).
MduL
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