Alla a fine ci si è fatta: è stata inaugurata anche a Roma, dopo Messina e Milano, la prima casa di accoglienza per persone Lgbt in difficoltà.
Fortemente voluta dal Gay center e con il fondamentale sostegno della Croce Rossa e delle istituzioni (Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma) ma anche della Chiesa Valdese, questa casa di accoglienza ha come fine ultimo il proteggere le persone Lgbt che subiscono violenze e discriminazioni, ciò come uno dei tasselli indispensabili nelle politiche di contrasto ai crimini d'odio ed alle violenze di genere..La struttura fornirà diversi servizi e figure professionali che supporteranno le vittime Lgbt di violenza, nel loro primo percorso di reinserimento sociale. Nella struttura, infatti, saranno a servizio degli operatori e volontari h24: vi saranno psicologi, supporto legale, orientamento scolastico, orientamento professionale, mediazione con i servizi sociali, mediazione culturale, mediazione familiare, ecc...
Fortemente voluta dal Gay center e con il fondamentale sostegno della Croce Rossa e delle istituzioni (Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma) ma anche della Chiesa Valdese, questa casa di accoglienza ha come fine ultimo il proteggere le persone Lgbt che subiscono violenze e discriminazioni, ciò come uno dei tasselli indispensabili nelle politiche di contrasto ai crimini d'odio ed alle violenze di genere..La struttura fornirà diversi servizi e figure professionali che supporteranno le vittime Lgbt di violenza, nel loro primo percorso di reinserimento sociale. Nella struttura, infatti, saranno a servizio degli operatori e volontari h24: vi saranno psicologi, supporto legale, orientamento scolastico, orientamento professionale, mediazione con i servizi sociali, mediazione culturale, mediazione familiare, ecc...
I primi ospiti lgbt (dai 18 ai 26 anni) dovrebbero arrivare a settembre. Essi potranno rimanere nella casa protetta
pochi giorni (se si riesce a ricollocare il giovane presso familiari) o un tempo fra i sei ed i 12 mesi (in questo caso viene trovato
all’ospite un lavoro da magazziniere o cameriere, per esempio, per
ottenere un reddito).
Una lodevole ed encomiabile iniziativa, dunque, di cui non possiamo tutte che essere più che liete, grate e felici. Certo, da un pò fastidio a noi lesbiche che, essendo anche, e soprattutto, donne, vorremmo venissero aperti - e non chiusi!! - anche i rifugi per le donne vittime delle troppe violenze, a prescindere dal loro orientamento sessuale...ma questa è un'altra triste storia..
Per saperne di più ecco i due articoli della Repubblica di Roma utilizzati come fonte:
Ecco, ora lo sappiamo e speriamo che a nessuna di noi debba servire...
MduL
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